Sinistra e M5s non stanno messi bene, meno male che la destra sta messa peggio. Ovvero: se Atene piange…
A giudicare dalle candidature che iniziano a profilarsi il panorama è decisamente deprimente:
Torino, forse è quella che sta messa meglio: Fassino non è proprio l’ideale ma è il meno peggio che il Pd possa offrire, il M5s ha una candidata dignitosa anche se non celeberrima, a destra un candidato senza infamia e senza lode;
Bologna: calma piatta con il ricandidato Merola per il Pd, Max Bugani per il M5s (dopo un bel po’ di sbranamenti interni), centro destra non pervenuto;
E sin qui siamo alle situazioni migliori, poi iniziano i dolori:
Milano: c’è un candidato di destra per la destra (Parisi), un candidato di destra per il Pd (Sala), praticamente nessuno per il M5s, mentre la sinistra trova modo di perdere tempo ma forse sta trovando il nome giusto (così almeno uno da votare c’è). La cosa più divertente è Sinistra Italiana che avrebbe dovuto sorgere dall’unione fra fuoriusciti del Pd e Sel e che già alla prima prova si divide fra i cacciatori di assessorati di Sel (dietro la maschera del “continuare l’esperienza della giunta Pisapia”, mentre tutti ridono) e l’altra componente che sembra andare verso il polo di sinistra;
Napoli: De Magistris si ripresenta per i fatti suoi, nonostante l’esperienza passata non proprio strepitosa, il Pd è diviso fra Bassolino e l’assessore regionale Valeria Valente (direi meglio il primo, ma è un po’ una minestra riscaldata), la destra si orienta per ripresentare Lettieri già sconfitto 5 anni fa, il M5s non pervenuto e non si capisce niente di cosa bolle in pentola, anche se già fioccano espulsioni;
E, infine il disastro peggiore: Roma. Il Pd, salvo una qualche farsa di primarie, mette in campo nientepopodimeno che un gigante della statura di Giachetti (!!!!), poi forse si ricandida Marino, memore dei successi di pubblico e di critica riscossi nell’ultimo triennio, la destra, dopo una infinità di oscillazioni, sembrava aver trovato un candidato in Bertoslaso (detto anche “la catastrofe dopo il terremoto”), ma è già tornato sui suoi passi; si conferma la candidatura indipendente di Marchini (che sarebbe stato un decente candidato per il centro destra, e che avrebbe avuto ottime chances di vincere al secondo turno, ma che così dubito che arrivi al ballotaggio; la sinistra candida Fassina che temo abbia poche possibilità di imporsi su un palcoscenico così affollato; Storace si presenta per l’estrema destra. Il M5s ha scelto sei candidati di cui alcuni assolutamente sconosciuti, ma con un paio apprezzabili anche se non certamente noti come Di Battista.
Come dire che, salvo il M5s (che ha speranza di superare il 25%) gli altri sgomiteranno sotto il 20% per arrivare al ballottaggio. Mai vista una frammentazione del genere.
Insomma, uno specchio abbastanza fedele della decadenza della politica al tempo della Seconda Repubblica. Qualche candidato decente c’è, anche se mai entusiasmante, ma il quadro generale è da depressione acuta. Un bel panorama di cui a Napoli direbbero: “E co stu mare annanze e stu sciardino arreta, cameriè: Acqua ed anice ed una foto a colori formato gabinetto”.
D’altra parte, dopo 25 anni di morte della politica, di chiacchiericcio televisivo, di assenza di luoghi di formazione della cultura politica e del personale di governo, cosa ci si poteva aspettare? So che molti storceranno il naso, ma è ora di dirci che questo disastro è stato prodotto da Mani Pulite. Certamente, non ignoro che quella che venne decapitata era una classe politica di ladri impresentabili, che ebbe colpe gravissime, che pose le premesse per la piaga del debito pubblico che oggi ci affligge, ma aveva un livello di competenza imparagonabile a quello delle attuali macchiette che affollano lo scenario politico. Questi in media (e con l’eccezione del M5s e di Rifondazione e simili) sono non meno ladri dei loro predecessori ma di una ignoranza imbarazzante. Quella classe politica andava rimossa e sostituita, ma per via politica, rigenerando i partiti e imponendo una nuova rappresentanza.
L’incapacità della società civile di fare questo e la scorciatoia giudiziaria sono stati alla base di questo disastro epocale e ci troviamo alla piena decadenza del paese.
E la seconda repubblica è arrivata alla frutta ma non sa neppure morire. L’emblema è proprio l’uomo simbolo della seconda repubblica, Berlusconi che ormai è un cadavere politico ma che non vuole assolutamente uscire di scena. La destra è condannata a disintegrarsi soprattutto perché si presenta con la faccia di un cadavere come Berlusconi e di un troglodita come Salvini.
Ma, il Pd è moralmente e politicamente più spregevole, la sinistra offre poco ed il M5s si ostina a non correggere i suoi errori di fondo. Non so cosa attende questo povero paese nei prossimi anni…
Aldo Giannuli
aldo giannuli, candidati sindaco italia, elezioni amministrative, elezioni torino, fassino, m5s, mani pulite, primarie roma, sindaco di milano, società civile
Leopoldo
Professore, finché non si farà luce su quella che è stata realmente l’operazione di mani
pulite, non si riuscirà mai ad uscire dall’impasse in cui ci troviamo.
pierfrancesco
Mi scusi professore, ma se la classe politica della prima repubblica è stata spazzata via senza lasciare un sistema politico di rinnovamento non è certo colpa dei magistrati che li hanno arrestati, semmai sono loro ad avere la doppia colpa di aver rubato e di non aver predisposto un rinnovamento efficace. Non è che di pietro avrebbe potuto dire ” continuate pure a riempirvi le tasche, formate una generazione di delfini validi e dopo vi arresto.” Torniamo al concetto principale della questione morale, berlinguer cercava di far capire ai compagni che bisognava essere onesti anche per evitare le ricadute politiche di una ricattabilità e di una caduta del P.C.I. non tanto perchè fosse cosa peccaminosa rubare.
Aldo Giannuli
no la colpa è prima di tutto della società civile italiana che ha atteso l’intervento della magistratura e non è riuscita a risanae da sola il sistema
Leopoldo
Professore, ma quale società civili! Lei volutamente ignora le vere cause che hanno spinto alla liquidazione parziale della vecchia classe politica italiana (DC e PSI). E’ stato sempre un caso che le prime inchieste siano partite alla vigilia del crollo del muro di Berlino e che poi abbiano subito un’accelerazione dopo l’implosione dell’URSS? Cossiga, nel suo ultimo libro (Fotti il Potere), mentiva a riguardo dell’intervento esterno volto a indirizzare la magistratura? Le dichiarazioni di Pomicino sono d’archiviare come qualcosa di folkloristico? Anche Mario Di Domenico nel suo libro “Colpo allo Stato” raccontava solo storielle per bambini?
seneca
Quadro molto nitido quanto prevedibile. Cosa attende il povero Paese? Nulla di nuovo: solo la graduale e segnata fine della Politica nostrana a favore di più “concrete indicazioni” pensate oltr’alpe. Ma non ci sia timore, si darà un osso a ciascuno, a cani e Proci.
leopoldo
il tempo è un ottimo maestro. ma probabilmente non ci saremo. Credo che attualmente siamo prigionieri di schemi concettuali, che impediscono l’emergere di nuove personalità: viene sempre riproposta la stessa retorica
giospel
Quegli errori di fondo del M5S non sono altro che una classe politica che si sta facendo le ossa. 😉
francesco cimino
Sta implicitamente dicendo, Giannuli, che anche restando all’interno delle opzioni politiche oggi prevalenti, come la pseudo – sinistra alla Hollande, l’Italia si troverebbe in condizioni migliori con politici più preparati. Può darsi…riguardo al ruolo di tangentopoli nel rompere la continuità tra le élite politiche, mi sembra che il PCI – PDS non avesse subito tale rottura per le inchieste. Comunque: è ora che, se ha tempo, ci scriva qualcosa sui ” luoghi di formazione del personale di governo “: sì, è proprio il caso
Laura
è sgradevole credetemi avere la sindrome di cassandra -eppure questa piccola nazione in mezzo al mar, baciata a sua insaputa per secoli da vari dei, pare aver perso la testa, nel vero senso della parola . in cosa siamo indipendenti o autosufficienti? di quali beni o forze ‘ possiamo disporre? …. AHHH GLI AMICI! SI gli amici del giaguaro
andrea z.
Renzi durante l’ultimo viaggio in Argentina ha dichiarato durante un intervento all’Università che Borges era sordo e ha letto delle poesie credendole di Borges, ma in realtà di un altro autore.
Se a Renzi aggiungiamo Salvini e altri leader di oggi, non crede che il problema sia di preparazione, non dico culturale, che sarebbe parola grossa, ma più semplicemente scolastica?
I leader della Prima Repubblica che erano in parte professori universitari e comunque uomini di una certa preparazione, hanno commesso alla fine errori gravi, ma ci hanno portato nelle prime 5 nazioni del mondo.
Quelli di oggi hanno problemi con sintassi e tabelline; dove ci porteranno?
Enrico Olivetti
Il problema, non è che un politico non conosca Borges, ma che siano state smantellate le cosiddette “scuole di partito”. Il compianto PCI ne aveva una alle Frattocchie, e lì si formavano i dirigenti che poi andavano a far gavetta, prima come conisglieri di circoscrizione, poi comunali, provinciali e regionali e solo dopo tanta gavetta ed esperienza sul territorio approdavano in parlamento. Ora le selezione è fatta più o meno come la faceva Berlusconi, chi dice meglio di sì ha il posto assicurato.
Curzio Rufo
Professore, non capisco questa sua improvvisa rassegnazione nei confronti dei 5stelle.
sono anni che si impegna in quel fronte e ora che si intravede una possibilità di ferire il PD nelle amministrative, i suoi commenti sono freddi ed a volte sprezzanti…
Come mai?
Aldo Giannuli
non sono sprezzante quanto piuttosto scoraggiato dall’incapacità di maturare del Movimento che non avvenna ad emendare la sia ingenuità e le sue pecche. Battere il Pd, va benissimo, figuriamoci, e poi? Governare come?
fabio t.
niente professò, è solo tempo di prendere i braccioli perchè oramai la merda è arrivata al collo…
mc
Ma professore tutti concentrano l’attenzione sui singoli candidati ma alla fine non e’ più importante il programma che questi candidati dovrebbero seguire? Mi piacerebbe che facesse una serie di articoli commentando i programmi che hanno questi partiti per le diverse città. Successivamente mi piacerebbe vedere quanti seguiranno il programma e i controlli che i partiti hanno introdotto per far rispettare tali impegni perché sappiamo che gli italiani poi si fanno prendere in giro sempre.Grazie
Aldo Giannuli
Programmi? Quali programmi?
andrea z.
Per fortuna in Italia c’è qualcuno che non si limita a chiacchierare, ma è in grado di realizzare.
L’ultima sparata di Renzi è da Guiness dei primati.
“Nella conferenza stampa con i giornalisti stranieri indetta da Matteo Renzi in occasione del secondo anniversario del suo Governo è successo un episodio curioso. A fine conferenza il presidente del Consiglio ha annunciato l’apertura della Salerno-Reggio Calabria per la fine del 2016, una dichiarazione che ha suscitato aperta ilarità tra i corrispondenti delle più prestigiose testate internazionali. La Salerno-Reggio Calabria è probabilmente l’infrastrutture simbolo delle “opere incompiute” italiane, e lo stato attuale dei lavori evidenziano molti dubbi sulla veridicità della sua “apertura”. Anche “La Repubblica”, giornale certo non ostile al presidente del Consiglio, ha scritto un articolo in cui si palesano tutti i limiti di quest’annuncio. A dicembre probabilmente 2016 sarà probabilmente completato il nuovo tratto di circa 20 chilometri tra Borgo Laino e Campotenese. Secondo lo stesso sito dell’Anas ci sono però almeno altri tre tratti, i più pericolosi, di più di 40 chilometri da completare, in cui l’arteria non è definibile autostrada, visto lo stato dell’asfalto, la mancanza della corsia d’emergenza, e solo due corsie strette. Per completare davvero la Salerno-Reggio Calabria servirebbero almeno 2,5 miliardi di euro, che difficilmente verranno stanziati. “La Repubblica”, che definisce benevolmente l’annuncio di Renzi come una sineddoche, una parte per il tutto, rimarca come il Governo punti a un “project review”, una revisione del progetto, per dichiarare conclusi i lavori della Salerno-Reggio Calabria. L’autostrada completa, de facto, non ci sarà mai”.
Scritto da Andrea Mollica sul sito: http://www.gadlerner.it
vincent
Sicuri di sapere cosa sta succedendo? Sicuri sicuri ? Sapete dove ci stanno portando? Umhhh perché non mettere il dito nella piaga? Caro professore
Partiamo da lontano…
Noi siamo un paese che alla fine della seconda guerra mondiale avendola persa, deve pagare i debiti di guerra, eppure dal 1945 agli anni 80 cresciamo e diventiamo la quinta potenza economica al mondo, ebbene che cosa succede improvvisamente al nostro paese dove assistiamo ad un lento e inarrestabile declino economico?
Avevamo semplicemente dal dopoguerra, adottato la teoria generale dell’economia scritta da Keynes, era lo stato che controllava e regolamentata i mercati finanziari e poteva fare politiche economiche poiché la banca centrale rispondeva al potere politico , essendo il prestatore d’ultima istanza,cioè era la BC che fissava i tassi di interesse con cui remunerare i titoli di bebito statali btp i quali, se invenduti sul mercato primario venivano acquistati direttamente dalla BC . Quindi cosa succede il 12/02/1981 ? Un fatto gravissimo che nessuno ricorda mai, il famoso divorzio tra BC e ministero del Tesoro, eseguito dall’allora ministro Andretta e il banchiere Ciampi, di fatto da quella data diventiamo un paese privo di una BC e di fatto i nostri governanti legati mani e piedi consegnati nelle mani dei “mercati” dove bisogna andare con il cappello in mano a chiedere denaro in prestito e pagare fior di interessi…Voglio ricordare che all’epoca del divorzio il debito pubblico era al 56.7% sul PIL ed i tassi dei titoli di stato era al5/6%
Di fatto da quella data si abbandona, per pura volontà politica, il modello economico Keynesiano e ci propinano, il modello neoliberista, con la favoletta cantata a squarciagola dal mainstream dell’epoca, che lo stato è ladro ed inefficace per cui meno stato e più privato …. Ricordate il governo Dini ? Da lì in poi partono le privatizzazioni ricordate la SIP? Trasforma in Telekom e privatizzata la stessa sorte tocca a Enel FS Banka d’Italia Autostrade ecc… è di fatto la spoliazione dello stato messo in condizione di non poter fare nessuna politica economica essendo privo di una BC di riferimento voglio inoltre ricordare che la creazione di moneta da parte della BC avviene al solo costo della carta e dell’inchiostro poiché alla conferenza internazionale di Bretton Woods fù proprio Keynes a chiede di abbandonare l’aggancio delle valute con il sistema del gold standard per cui dietro le monete non c’è assolutamente nulla si parla di moneta Fiat cioè creata per volere politico quindi la moneta ha un valore meramente convenzionale dategli dalla popolazione ma di fatto non è altro che uno strumento che serve a misurare beni e servizi.
Segue…….
Riccardo
Il debito pubblico sappiamo che è un falso problema. Per favore non torniamo su questi chlichè che hanno prodotto anche questi immani disastri a forza di ripianarlo e portare il pareggio in bilancio, questioni queste che non hanno basi macroeconomiche.
Aldo Giannuli
beati voi che siete convinti che il debito pubblico sia un falso problema. Curo contenti il ciel li aiuta
Riccardo
Beh… allora sa che facciamo, chiamiamo subito la Yellen, Draghi, Kuroda e gli diciamo di sospendere i quantitative easing a chi lo sta facendo e alla Yellen di non implementarlo in un prossimo futuro dopo che il suo predecessore aveva comprato titoli di stato americani per 800 miliardi di dollari all’anno per qualche annetto…
Mi ricordo ancora Giulietto Chiesa che vaticinava il crollo dell’economia americana perchè nessuno comprava più titoli di stato USA (abbiamo visto infatti… come è andata)
Al di la di tutto, mi faccia capire, lei ritiene che lo stato sia come un normale debitore? Ma la moneta chi la stampa? Mago Merlino?
Credevo che dal 2008 in poi ormai fossero chiare certe dinamiche monetarie e che il mantra del debito pubblico brutto e cattivo fosse ormai archiviato.
Ma probabilmente il debito privato è più sostenibile di chi invece può farvi fronte, se serve, stampando moneta. O no?
In fin dei conti è quello che Monti (colui che ha implementato le politiche che hanno distrutto il 20% della nostra capacità industriale) ci racconta ogni giorno.
E in effetti si vede dallo stato comatoso della nostra economia.
Ehi… Adesso che ci penso, sarà bene che avvisiamo anche Corbyn che non può stampar moneta per aiutare i poveri e ricostruire la base industriale britannica, adesso che ci penso sarà meglio che avvisiamo anche Sanders.
Già vedo il Giappone tremare per il suo enorme debito pubblico 230% e non invece per i salari che non aumentano a sufficienza per far ripartire l’economia, in fin dei conti perchè dare qualcosa alla gente comune?
Aldo Giannuli
nin è che lei le cose le fa troppo facili?
Io nion sono affatto un sostenitore di Draghi Yellen ecc, ma, insomma gli interessi mi pare che si paghino. E pesano.
ono?!
vincent
A proposito di debito pubblico vorrei ricordarti che da quando i nostri politici hanno abbandonato il modello Keynesiano e quindi non abbiamo più il prestatore d’ultima istanza il debito passa dal 57% del 1981 al 135% quest’anno depurato da droga e prostituzione il PIL in realtà starebbe al 150% su PIL ebbene oggi abbiamo un debito di circa 2200 duemiladuecento miliardi di euro e in questi oltre trent’anni di ordoliberismo
Ne abbiamo pagati oltre 3000 tremila miliardi di interessi quindi la scelta è stata quella di remunerare i mercati by by amico
Riccardo
Quando si controlla la politica monetaria si controllano i tassi di interesse e di conseguenza tutta la politica economica.
Togliendo il controllo della politica monetaria allo stato viene a mancare la base fondante della sovranità, il potere di indirizzo del bilancio, della spesa e del fisco, quello che sta succedendo adesso.
Al signor Giannuli, forse non mi sono spiegato bene, certo che gli interessi li paga lo stato, ma lo stato normalmente ha anche la zecca (anche se adesso il denaro è più prettamente elettronico), questo significa che può gestire ed indirizzare le risorse per le proprie politiche, quello che oggi noi non possiamo fare essendo dipendenti da una banca centrale che non è nostra e dai trattati che sono dei capestri.
Quindi che lo stato debba pagare interessi diventa verramente secondario se può indirizzare la crescita, cosa ribadisco che oggi non si può fare con la BCE e le politiche neoliberiste imperanti in Europa.
Prima ci si libera dell’euro e della UE (che sta affondando la nostra economia, altro che Cina) o diventeremo mangime per pesci.
P.S. Polonia, Repubblica Ceca, Ungheria, Svezia e Regno Unito, come vanno avanti senza l’Euro? Semplice, vanno avanti perchè non c’è bisogno di una moneta unica per far girare l’economia come si propaganda qui in Italia.
Ma mi richiedo, che cosa sapete del dibattito avvenuto negli ultimi 8 anni? Da Bagnai, Giacchè, Borghi, Amoroso, mettiamoci anche Barnard ?
Aldo Giannuli
Guarda che gli autori che citi li conosco bene e qualcuno di persona
poi, in primo luogo allo stato attuale non abbiamo il contgrollo della moneta, epr cui sin quando siamo dentro l’euro il problema esiste e come. ma anche la sovranità monetaria non è che risolva il problema se non in parte: ad di là di unba certa soglia di emissioni la moneta si svalura e per far sottoscrivere nuovamente i titoli dei offrire interessi sempre più alti. La soluzione è il default ma questo sognifica poi che per un bel pezzo nessuno ti sottoscrive neppure un dollaro.
Come me la risolvi?
Non dico che si debba essere schiavi del debito e si può anche dichiarare default ma andiamoci piano a sparare fregnacce sul fatto che il debito non è un problema
Riccardo
Lei sta parlando allora del debito estero (!!!!), non di quello nazionale che verrebbe riconvertito (in caso di fuoriuscita dall’euro) in nuove lire (lex monetae). Vorrei ricordare che già adesso siamo in surplus delle partite correnti (ben inteso dopo aver massacrato la domanda interna (Monti docet), una svalutazione della moneta avvantaggerebbe sia l’export (anche se è meglio non aspettarsi molto vista l’attuale congiuntura mondiale) ma aiuterebbe anche i produttori nazionali sul mercato interno che tornerebbero competitivi rispetto a merci esterne rivalutate.
Poi chiariamoci, ogni scelta ha le due facce della medaglia e di certo non tutto è rosa e fiori, ma qui bisogna quantomento calibrare quel che si dice, il debito versto l’estero è una cosa diversa dal debito pubblico espresso in valuta locale (anche se tutto è interdipendete, adesso qui lo dico per semplificare, non posso di certo mettermi a scrivere un intero trattato di macroeconomia).
Prima delle svalutazioni del ’92 e del ’95 che portarono da una media di 1.232 lire per dollaro nel ’92 alle 1.628 lire per dollaro del ’95 e da 790 lire per marco tedesco del ’92 a 1.137 lire per marco tedesco del ’95 avevamo un consistente debito con l’estero dovuto a 5 anni di cambi bloccati all’interno dello SME (come veniva definito allora: CREDIBILE) eppure dal 92 in 3 anni arrivammo ad un consistente surplus estero (grazie alle svalutazioni).
E questi sono dati di fatto, non me li invento io.
Per quanto riguarda quello che ci propina il mainstream, è proprio questo il problema, bisogna far capire alla gente le alternative, che sconfessano certe narrative sul debito pubblico e sulla invasione delle locuste con strage di primogeniti (a proposito è proprio di questi giorni il dato sul calo delle nascite… chissà perchè?) in caso di uscita dall’euro.
Se alternativa deve essere che lo sia a partire dal lessico e contro la vulgata comune a tutti i media di chissà quale catastrofe se usciamo dall’euro.
Aldo Giannuli
Intanto io parlo del debito totale perchè anche sul debito interno gli interessi si pagano, poi anche il debito interno (nel senso di debito verso propri cittadini) può essere espresso in moneta estera e spesso lo è. Comunque noi abbiamo una bella fetta di debito verso banche stranoiere sia private che centrali, per cui…
Io sono per l’uscita dall’Euro, ma essenso realista non mi illudo che sia una pacifica passeggiata in campagna. Non alimentiamo aspettative campate in aria: la cosa ha un suo costo peraltro preferibile a quelli imposti dalla situazione attuale.
Mettiamoci in testa una cosa: non ci sono miracoli e soluzioni facili a problemi complessi ed il debito pubblico è un problema reale e non inventato.
vincent
Non per essere irriverente o tedioso professore ma…..
Mi risulta che da quasi un anno mister Draghi sta cercando di far salire l’inflazione con il QE di 60 mld di n€uro al mese ma non sale perché? Lo stesso problema in America la crisi della Leman brother per ben 4 anni il QE è stato di 80 mld al mese lei ha sentito per caso che l’inflazione è salita?
No a me non risulta … È bene ricordare che attualmente l’economia spicciola cioè del piccolo imprenditore commerciante artigiano professionista ecc..sta morendo per asfissia monetaria il contrario dell’inflazione ergo sarebbe l’ultimo dei problemi inoltre basterebbe applicare un semplice principio stampare moneta per quanti sono i beni e servizi che il paese produce non causa inflazione. Semmai l’inflazione programmatica cioè pianificata a tavolino dalla BC sarebbe funzionale alla nostra economia per rendere i nostri prodotti più competitivi . Vogliamo dare un’occhiata alla Cina? Come ha reagito l’economia cinese quando le esportazioni si sono bloccate? Hanno fatto politiche salariali expansive ed hanno rivolto la produzione al consumo del mercato interno chiaro? L’inflazione potrebbe essere un non problema. Saluti
Aldo Giannuli
mai detto che l’inflazione sia in sè un problema e somno sempre stato convinto che in una certa misura fra il 3 ed il 5%, sia anzi unos timolo alla crescita. Ma se ti metti a stampare carta moneta a volontà e cominci ad andare verso il 7-10-15% comincia ad esserlo, poi oltre il 30% si perde il controllo e finisce come a weimar- L’economia è anche un fatto di buon senso … e di studio. Quello che lei dice sill’attuale situazione per cui alla massiccia emissione di moneta non corrisponsa una ondata inflattiva ma, anzi, un accentuato pericolo deflattrivo, dipende dal fatto che quella moneta non finisce sul mercato dell’economia eale ma resta nei circuiti finanziari, con il risultato di gongiare il debito in una sprirale infìfernale Si chiama “momento Minsky” è non è per niente una bella cosa.
Mi creda: qualche lettura in più di economia Le farebbe bene: le seghnalo in particolare Minsky
io
Non é qualcuno rimpiangerà il ventennio che é appena trascorso? Dico ciò perché mi sembra che ci siano, come quando si gioca a calcio, due schemi di gioco politico che ha maturato questo Paese che si riproducono nel tempo. Con oscillazioni che non trovano riscontro altrove (sarebbe interessante indagarne le cause) nei Paesi Occidentali comparabili per tradizione politica. Il primo gioco é quello bipartitico, dei due blocchi, se vogliamo in termini semplicistici, destra-sinistra. Lo ritroviamo all’inizio dell’unificazione, poi scompare, poi qualcuno tenta di riprodurlo, nei limiti storici negli anni 70 con DC-PCI, poi succede il caso Moro, poi scompare, poi riappare post-Tangentopoli con Forza Italia/PD. L’altro schema di gioco é quello del blocco di centro, con “tentativi di assedio” politico dalle ali, anche qui diciamo ali di destra – di sinistra, ma potremmo anche dire estranee all’assetto politico monopartitico o monoblocco. E’ quanto accade sul finire del XIX secolo fini agli anni 20 con il blocco liberale o comunque centrista, quanto accade per trent’anni con la DC, e negli anni 80, e quanto si riproduce oggi con il Partito della Nazione rispetto agli altri partiti. Trova condivisibile questa lettura del “gioco politico” in questo Paese?
vincent
E veniamo ad oggi cosa succede dopo oltre trent’anni che si applica la ricetta neoliberista ? Il nostro paese sta letteralmente sbriciolandosi e continuano a cantarci la favoletta del libero mercato della perfetta concorrenza e la maggioranza degli italiani seguono il pifferaio, ancora gli credono cosa dicono i giornaloni le TV insomma il mainstream? Che il problema del paese è la castacriccacorruzzione e tutti dietro, si i politici ladri , l’evasione fiscale ecc.. tutti a credere che lì sia il problema…
Mentre ESSI si guardano bene dal parlare delle vere problematiche, non lo mettono il dito nella piaga, non ci parlano di perdita di sovranità monetaria, neanche di modelli economici errati, meglio che configgono con gli interessi nazionali e del popolo, perché , parliamoci chiaro questo modello economico neoliberista fà gli interessi dei grandi capitali, delle grandi multinazionali e delle grandi banche, quindi cosa fanno per prima cosa le élite dopo mani pulite ? in campo politico si preoccupano di traghettarci da un sistema elettorale multipartitico ad uno bipartitico, e sapete perché? Perché è più facile cooptare due soli soggetti politici che non cercare accordi con molti, troppi soggetti partitici, riescono nel loro progetto e non solo, i partiti stessi abolendo le preferenze nominano i loro bravi e innocui militanti a ricoprire cariche di governo i quali fondamentale credo non sappiano minimamente di quello che c’è in gioco e si preoccupano di obbedire apaticamente agli ordini di scuderia addirittura oggi senza neppure interpellare la propria coscienza, tirando a campare sperando di concludere la legislatura ed arrivare alla tanto agognata ricca pensione da godere disinteressandosi di fatto delle conseguenze delle loro scelte, le quali vanno unicamente a legiferare a favore delle élite. Dimenticano costoro che, la coesione sociale verrà meno e i conflitti interclasse busseranno alla porta sarà molto difficile tenerli sotto controllo (informatevi su ciò che sta accadendo in Grecia in questi giorni ) e domandatevi perché l’informazione italiana non ne parla. Dunque un altro passo indietro cos’è che spinge Keynes a scrivere la teoria generale del l’economia e del lavoro? Perché vedeva i frutti malefici prodotti dal modello economico del 1900 il neoclassico il quale aveva un motto il ” lassaz fair” cioè lasciar fare ai mercati un pensiero semplice secondo questa teoria economica, i MERCATI FINANZIARI sapranno regolare tutti i gangli della società civile in piena autonomia, sganciati completamente sia dall’influenza degli Stati, che dai bisogni delle popolazioni, infatti produce una prima guerra mondiale 15/18 quindi il crollo di wall street nel 1929 con le conseguenze di un’alta disoccupazione, causa prima dei conflitti sociali, i quali vengono sedati dalle élite con l’instaurazione di dittature, infine la seconda guerra mondiale, alla fine della quale viene sconfitto il modello economico neoclassico e adottata la teoria di Keynes , non solo in Italia viene addirittura inserita in costituzione la piena occupazione, come principio fondante della Repubblica ispirato proprio da Keynes.
Segue….
vincent
Infine…..
Bisogna capire che il piano studiato dalle élite per ripristinare l’assetto economico antecedente il 1929 e quindi disattivare lo stato, nella sua funzione di regolatore per la redistribuzione del reddito, con politiche di sviluppo industriale, di piena occupazione attivare gli ascensori sociali per l’espansione della classe media, garantire a tutti i cittadini, assistenza medica, istruzione, sicurezza, trasporti ecc…
Ecco il loro piano è totalmente riuscito non hanno sbagliato un colpo. Se la maggioranza dei cittadini capisse il funzionamento della creazione monetaria e i principi economici Keynesiani più arduo sarebbe per la classe dominante e i politici da ESSI cooptati, imporci una NARRAZIONE della realtà aderente ai loro interessi , ma stridente con la realtà dei fatti. Interessi contrari a quelli del lavoratore salariato e del piccolo imprenditore e commerciante, guai a cadere nel loro gioco, di farci la guerra per piccoli interessi, che separano queste categorie, è ciò che vogliono il principio del divide et impera, di antica memoria contro di ESSI un sol popolo, altrimenti non ci sarà via di scampo per NESSUNO.
Quindi quando oggi sentiamo chi si lamenta dell’assenza dello stato con le solite querimonie ma lo stato dov’è ? Che fà? Adesso sappiamo che non può assolvere alla sua funzione di regolatore e distributore del wellfare, attuando politiche industriali ed economiche, soprattutto oggi dove il bisogno di investimenti anticiclici sarebbe fondamentale, perché , l’unica leva che prevede il modello ordoliberista è quella della riduzione continua delle infrastrutture e dei servizi da esso erogati sempre di più, fino ad avere un soggetto con cui interloquire sempre più debole ed incapace di assolvere le funzioni per far funzionare l’apparato statale punto.
Ecco il loro piano è totalmente riuscito non hanno sbagliato un colpo l’internazionalizzazione cioè la cessione della sovranità all’Europa è stato il grimaldello che ha servito le élite e raggiungere la sospensione delle prerogative statuali e l’euro è lo strumento che oggi stanno usando come arma per sedare qualsiasi velleità di ritorni a scenari precedenti con il ricatto di chiusura della liquidità come successo in Grecia. Questa è la consapevolezza che dovremmo avere tutti, più persone conoscono il funzionamento della creazione monetaria e i principi economici Keynesiani più arduo sarà per la classe politica e dominante nel nostro paese dare una NARRAZIONE della realtà aderente ai loro interessi . Ma contrari a quelli del lavoratore salariato e del piccolo imprenditore o commerciante guai a cadere nel loro gioco di far la guerra tra i piccoli interessi che separano queste categorie è il principio del divide et impera di antica memoria contro di ESSI un sol popolo altrimenti non ci sarà via di scampo per NESSUNO.
Saluto e ringrazio vincent
cinico senese
Che centra Mani Pulite con la decadenza imbarazzante della classe politica? è vero o no che la corruzione concussione etc aveva raggiunto limiti oltre la soglia di sopportazione? è vero o no che esiste l’obbligatorietà dell’azione penale? è vero o no che la classe politica CAF + PCI invece di fare mea culpa, chiedere scusa e accogliere le proposte di fatte dal pool mani pulite di riforma del diritto penale per eliminare le cause corruttive ha fatto esattamente il contrario dichiarando guerra alla magistratura?
Sicchè finiamola con questa storiografia craxiana.
La decadenza della politica è effetto della decadenza del popolo che la elegge. Perchè non la vedete intorno a noi la decadenza umana della classe dirigente diffusa? pressapochismo, mediocrità, superficialità, ignoranza menefreghismo opportunismo in mezzo ad un popolo rassegnato al peggio. Il tutto aggravato dalla crisi causata dall’euro e dalla EU.
Sicchè ogni popolo si merita la sua classe dirigente. Noi siamo così.
Aldo Giannuli
L’unica cosa giusta di questo intervento è la frase finale: ogni popolo merita la classe dirigente che ha . Ed è quello che dico io quando affermo che la responsabilità degli italiani è di non essersi liberati del ceto politico della 1 Repubblica ma di aver atteso i magistrati che hanno fatto un lavoro molto selettivo e sbilanciato, ma anche se lo avessero fatto bene non cambierebbe nulla perche la giustizia penale taglia le teste ma non le sostituiosce e il risultato è quello che ha il piacere di ammirare. La storiografia craxiana non c’entra un accidenti.