Breivik e gli altri: siamo sicuri che siano tutti (e solo) matti?

Cappuccino, brioche e intelligence n°32

Quando, il 22 luglio 2011, Anders Behring Breivik sparò sui giovani socialdemocratici, lo scrittore  norvegese Henning Mankell lo definì un “Don Chisciotte malato che si crede in guerra con il mondo” (Cds 29.7.11) e, dopo alcuni mesi, una squadra di psichiatri lo ha definito uno “schizofrenico paranoide”. Dunque, solo un caso patologico individuale, nel quale ha avuto un peso la campagna xenofoba delle destra che avrebbe scatenato la sua paranoia, ma destinato a restare un atto isolato.
E invece, ieri 13 dicembre 2011, un ragioniere fiorentino frequentatore di Casa Pound, tal Gianluca Casseri, va in piazza a sparare contro i  venditori ambulanti senegalesi. Nelle stesse ore, un saldatore residente a Liegi, tal Nordine Amrani, un naturalizzato di origini marocchine, prende un kalashnikov ed un po’ di granate e va a sparare sulla gente che era nella piazza centrale della città.
Sia Casseri che Amrani sono poi morti, forse suicidi, forse colpiti dalla polizia, forse da altri, non sappiamo. Anche qui la polizia belga si è precipitata a definire Amrani un pazzo e ad escludere un caso di terrorismo. Più cauta la polizia italiana, che, pur descrivendo Casseri come un personaggio non equilibrato, però ha debitamente sottolineato la sua appartenenza a gruppi di estrema destra.

Ed allora, possiamo concludere che si tratti solo di pazzi che hanno agito individualmente?

Ma, folli questi lo sarebbero stati già da prima, come mai si svegliano tutti insieme (due nella stessa giornata!) per fare gesti così estremi?
Adrano Sofri, su  Repubblica di oggi (14 dicembre) ha scritto un pezzo molto bello per dimostrare quale infernale miscela si possa innescare fra paure xenofobe e crisi finanziaria e quanta colpevole tolleranza ci sia stata nel far dilagare una cultura razzistica contro gli immigrati. A proposito, il “Corriere” di lunedì scorso dava notizia di una professoressa che ha dato due voti in meno ad una sua allieva -che aveva fatto il compito in modo identico agli altri- “perchè tu non sei come gli altri, sei nera”: possiamo sapere se le autorità scolastiche hanno disposto un immediato provvedimento disciplinare? Questa signora va licenziata in tronco ed immediatamente, non può svolgere compiti educativi.

La prospettiva suggerita da Sofri è corretta e condivisibile, ma forse non esaustiva. Togliamo di mezzo le cose ovvie: il mondo è pieno di matti e tutto fa pensare che i tre di cui ci occupiamo lo fossero. Così come è plausibile che in tutto questo abbia giocato un ruolo il particolare momento che viviamo e le cupe nubi che si affacciano al nostro orizzonte. Ma questo potrebbe essere solo il quadro di insieme, su cui si innestano altri fenomeni: il fatto che possa trattarsi di psicopatici turbati dal clima sociale, non esclude che essi possano essere stati “usati”: la storia è piena di “strumenti ciechi di occhiuta rapina”, spostati che sono stati usati da gente lucidissima.

Riflettiamoci meglio: i casi presentano strane analogie.
In primo luogo,in tutti tre i casi la dinamica dei fatti non è per nulla chiara e la spiegazione ufficiale presenta non pochi punti deboli. Per limitarci ad un esempio, Amrani, già tempo prima, era stato trovato in possesso di un arsenale di armi (oltre che di 28.000 dico ventottomila piantine di marijuana) ed era “tenuto d’occhio” dalla polizia. E meno male! Infatti questo non gli ha impedito di uccidere una donna ed occultarne il cadavere in casa (come si è scoperto all’indomani della strage) e di farsi un nuovo arsenale completo di granate e kalashinikov.

Poi, due attentatori su tre sono morti alla fine dell’azione e non si capisce come (suicidio? Spari della polizia? Uccisi da un complice?).
In secondo luogo, tutte tre le azioni sembrano state condotte come da manuale di “guerra tra la folla”: questo film lo abbiamo già visto.

Ancora: in tutti tre i casi lo sfondo è dato dalla questione dell’immigrazione: Breivik ha sparato a suoi concittadini che giudicava troppo arrendevoli verso gli immigrati, Casseri direttamente agli immigrati, invece Amrani sarebbe un immigrato che spara ai cittadini del paese ospitante. In tutti i casi, si evidenziano delle frizioni estreme fra la comunità ospitante e gli immigrati, a sottolineare l’impossibile convivenza dell’una e degli altri.
Beninteso: non abbiamo prove che ci sia un legame fra i tre fatti, ed è solo un sospetto, tutto da approfondire, ma come si fa ad escludere così precipitosamente che non si tratti di episodi terroristici?

Insomma, varrebbe la pena di investigare vi pare?
Anche qui, però, andiamoci con i piedi di piombo prima di saltare frettolosamente alle conclusioni: non ho simpatia per quelli di  casa Pound, ma non è detto che chi sta dietro a Casseri sia il gruppo che bazzicava. Casseri era perfetto per un dirty job sia perchè squilibrato sia perchè frequentatore di certi gruppi, ma non è affatto detto che chi lo abbia usato debba per forza essere di quell’area. Anzi, il sospetto è che possa trattarsi di persone anche di ben altra latitudine ideologia.

Che si scateni un clima di guerra civile latente fra immigrati ed autoctoni in Europa, in questo momento, è cosa che farebbe comodo a troppi. Ciò non di meno, è utile studiare meglio cosa sta diventando l’estrema destra europea in questo scorcio di tempo. Ad esempio, al posto della polizia studierei molto meglio il convegno delle destre xenofobe a Colonia nell’estate 2009 e magari studierei meglio il web: non solo –scontatamente- i siti di destra, ma anche certi post che si leggono nei siti dei quotidiani (andate a leggere i commenti nel sito della “Nazione” del 13 dicembre, quando non si sapeva bene chi fosse l’autore della strage).

In ogni caso non corriamo troppo e stiamo ai fatti: ci sono coincidenze che meritano di essere indagate e non è il caso di chiudere troppo un fretta l’ipotesi di un rinascente terrorismo di questa marca.
Per quel che mi riguarda, posso solo dichiararmi a disposizione della difesa delle parti lese (come i senegalesi di Firenze) per un eventuale supporto, sulla base delle mie conoscenze del tema e delle precedenti esperienze giudiziarie. Beninteso, a titolo perfettamente gratuito e come forma di militanza democratica.

Aldo Giannuli

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Aldo Giannuli

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Comments (49)

  • Sono d’accordo sulla proposta di investigare in quanto, per le conoscenze che mi competono, l’omicidio commesso da una persona affetta da disturbo delirante cronico o da disturbo schizofrenico paranoideo (così come questi disturbi sono delineati nel DSM, manuale di riferimento degli psichiatri per le diagnosi) ha caratteristiche diverse dagli omicidi di cui si parla nell’articolo. Così come l’omicida “folle” ha caratteristiche diverse dai personaggi citati nell’articolo.

  • Leggendo il commento del sig. Silvano mi pongo alcune domande.
    Questo genere di personaggi, quanto può essere facilmente manipolato? Quanto può essere facilmente indotto a provocare determinati atti e azioni? Chi per anni ha sviluppato metodi e protoccoli per manipolare personalità di questo genere? Se queste conoscenze fossero state “cedute” a soggetti e/o organizzazioni terze, rispetto a chi le ha elaborate?

  • devo ammettere che il dilagare del neofascsismo è una dela cose che mi preoccupa maggiormente, e questo post di aldo mi fa pensare che perlomeno non mi preoccupo invano. sono d’accordo sul fatto che casa pound non debba essere per forza direttamente responsabile, ma va anche detto che le organizzazioni sono molte e non vi è ostilità tra loro; spesso i membri possono quindi cambiare gruppo con una certa facilità. e che tutto sommato è quindi lo stesso substrato che si tinge delle sfumature dei vari gruppi, ma lo sfondo base (nero) su cui vengono applicate queste tinte è grossomodo lo stesso, ed è caratterizzato da una retorica ideologica abbastanza uniforme nei suoi punti di base (identità/immigrazione, autarchia/finanza(ebrei)), e con delle sfumature che differenziano i vari gruppi (casa pond laica, fn cattolica, per fare un esempio). ritengo queste differenze delle sfumature, in quanto da un lato ribadisco che la solidarietà reciproca è forte; e dall’altro, le manifestazioni di massa, come i concerti “alternativi” dei fasci (quelli dove si canta frana degli affluente, per intenderci) trascendono le divisioni tra i gruppi, i cui militanti si riuniscono tutti insieme in queste occasioni, con una solidarietà interna che a sinistra sembra un reatggio del passato andato a farsi benedire. e in fondo risulta abbastanza chiaro che loro cresano e noi no. loro non stanno ad assistere allibiti i dibattiti tra migliore e ferrero, e possono aggregarsi anzichè scindersi, dato che non hanno il triste hobby di mettere paletti nei confronti di questo e quello.
    in questo senso loro sono magmatici, e ritengo che casa pound non vada sottovalutata soprattutto per l’atteggiamento comunicativo che la distingue da fn e altra roba simile e che di fatto tende all’aggregazione. e al’aggregazione è pericolosa, in quanto questi crescono di numero, e, non avendo sbocchi istituzionali, a meno di un’altra entrata nel pdl, che li renderebbe peraltro innocui, le prospettive dei neofascisti sono comunque quelle di fare bordello. e chiaramente rimane la considerazione che sono gruppi più infiltrabili e manipolabili d’italia. mi rendo conto che non c’è molto da fare (basterebbe applicare la legge mancino, ma mi risulta che non sia applicata troppo bene nemmeno nelle pareti degli uffici delle forze dell’ordine) ma in questi casi si può tentare di capire (mi accontento di questo).

  • Patologizzazione surrettizia e patologizzazione materiale

    Il prof. Giannuli vede un possibile fattore causale comune tra le stragi del norvegese Breivik e quelle avvenute nelle stesse ore ieri a Liegi e Firenze. Mi pare significativo che Breivik abbia citato l’Unabomber statunitense, portatore di un messaggio ideologico molto diverso, come ispiratore. Sulle ultime due stragi e la loro coincidenza – e sulle reazioni, come quella a cacio sui maccheroni di Sofri – sono possibili diverse ipotesi; questi episodi (come pure alcuni strani suicidi) spingono ad una serie di congetture che gli esperti dovrebbero studiare. Può essere utile, in questo bell’argomento di come la caratteriopatia sociopatica di chi ha potere possa usare come arma la psicosi, la distinzione tra patologizzazione surrettizia e patologizzazione materiale, che ho considerato a proposito dell’Unabomber del NordEst:

    http://menici60d15.wordpress.com/leopardi-unabomber-e-altri-eversori/

    Nella patologizzazione surrettizia si fa figurare come pazzo chi non lo è. Con la simulazione, come forse è avvenuto nel caso dell’Unabomber del NordEst. O con la calunnia; spesso aiutata da torti e provocazioni che provocano comportamenti rappresentabili come disturbati; così come ad un osservatore esterno doveva sembrare un matto Renzo Tramaglino mentre, roteando le braccia, e con esse i capponi che teneva in mano, andava dall’Azzeccagarbugli.

    Non è così difficile simulare l’opera di un pazzo; o applicare l’etichetta di pazzo. In USA mi è stato insegnato che nella diagnosi microscopica dei tumori occorre tener presente che se si esaminano le cellule normali ad ingrandimento troppo elevato si tende a vederle come cancerose. Riflettei che avviene lo stesso con gli umani; Basaglia ha detto che “da vicino nessuno è normale” e lo “scrutiny” è elencato tra i sistemi per mobbizzare i whisteblowers. Benigni nel “Il mostro” fa dell’umorismo sulla pratica della parafrasi psichiatrica di comportamenti normali, e di come questa provochi un circolo vizioso. Gli effetti di stigma di questa forma di patologizzazione, e le forme illegali di controllo che spesso l’accompagnano, sono favoriti dalle ricorrenti notizie di stragi commesse da folli: tra le numerose valenze di queste notizie c’è anche quella di favorire la patologizzazione surrettizia di chi è inviso al potere.

    Nella patologizzazione materiale gesti folli possono essere ottenuti “eccitando e incanalando i nuclei psicotici di qualche sventurato” (cit.). C’è una letteratura complottista, e anche mi pare una più attendibile, su queste pratiche. Anche qui è possibile una similitudine con la biologia dei tumori. La cancerogenesi appare essere un fenomeno “multistep”, avviene cioè per stadi. Fattori mutageni diversi possono agire sul DNA: quando la somma dei danni multipli raggiunge una soglia si ha la trasformazione neoplastica. Analogamente, in un soggetto predisposto, che ha già salito per cause diverse alcuni gradini della scala verso la psicosi, stimoli successivi, applicati in maniera deliberata e mirata, possono portare alla psicosi franca o innescare una crisi psicotica. Sono anche possibili giochi e intrecci tra le due forme di patologizzazione.

  • Caro Aldo,
    condivido dubbi e perplessità che hai espresso sia nell’articolo, sia, poco fa, a Radio24. Se è vero che, storicamente, ogni crisi economica si è risolta con una guerra, mi pare che qualche prodomo sia evidente. Razzismo ed intolleranza sono tra i peggior nemici delle democrazie.
    Spesso si semplifica troppo riducendo la xenofobia a “la paura del diverso”, la questione è assai più complessa; necessitano strumenti non solo di ordine politico-economico per risolvere, o solo arginare, il fenomeno. O no?
    Un caro saluto,
    Paola

  • Ahi, ahi, ahi, signor Giannuli, lei mi cade sul pazzerello. Si tratta di colpevoli di diversa estrazione sociale che hanno attaccato con modalità diverse delle vittime diverse. Il primo paragrafo che dovrebbe parlare di analogie fra i casi NON parla di analogie. “la dinamica dei fatti non è per nulla chiara e la spiegazione ufficiale presenta non pochi punti deboli” sembra copiato da un sito di complottisti dell’11 settembre 🙁
    Secondo ansa.it Casseri s’è sparato, immagino che faranno una perizia balistica e ci diranno se invece sia stata la polizia: per il momento niente di cui dubitare.
    “come si fa ad escludere così precipitosamente che non si tratti di episodi terroristici?” io sono troppo giovane, ma immagino che un [organizzazione] terrorista si premuri di rivendicare un gesto eclatante, proprio per sfruttare la risonanza mediatica del gesto e diffondere il proprio messaggio.
    Non intendo assolutamente escludere che siano stati manipolati, ma quantomeno sono stati manipolati da mani diverse, e senza far minimamente capire il movente.

    Infine mi scuso per il commento solitario “a gamba tesa”, ma la prenda come una lusinga: leggo tutti i suoi interventi, ma commento solo quando c’è qualcosa che non va 🙂

    @giandavide
    Non so se ti sia mai capitato di leggere i manifesti di Forza Nuova e Casapound: a me pare che la religione di stato dei primi faccia a cinghiate (per rimanere in tema) con la laicità dei secondi, altro che ‘volemose bbene, semo tutti fasci’

    • nessuno (almeno non io) mette casa pound e Forza nuova nello stesso sacco.
      In effetti lei probabilmente è troppo giovane per ricordare attentati che non sono stati affatto rivendicati (le hanno mai parlato di Piazza Fontana?) o che hanno avuto rivendicazioni depistanti. Dipende dall’effetto che vuole ottenere il terrorista.
      La diversa estrazione sociale degli attentatori è elemento del tutto ininfluente ai fini della classificazione dell’azione, perchè se c’è stata una regia esterna questa avrebbe potuto utilizzare indifferentemente persone della più diversa estrazione sociale, quello cheli accomuna è proprio il quazdro clinico non propriamente normale.
      Le vittime sono diverse lei dice… anche qui dipende: se voglio inscenare un conflitto fra immigrati e nativi ci sta benissimo la contemporaneità fra una strage di un nativo xenofobo conro gli immigrati e quella opposta di un immigrato contro nativi: le vittime e gli attentatoori sono opposti, certamente, ma sono speculari e convergono nel dterminare lo stato di tensione auspicato.
      Le perizie su Cassericredo potrammo dire ben poco: inutile fargli il test della paraffina perchè certamente risulterebbe positivo (infatti ha sparato poco prima di essere/essersi ucciso. Non definitivo nemmno lo studio del proiettile: se dell’arma di Casseri potrebbe essere stata presa in un attimo ed usata da un suo complice, se di diverso calibro, ad esempio compatibile con quello delle armi della polizia, anche qui potrebbe trattarsi di arma usata da paersona diversa da u poliziotto e non dientificata. Ovviamente tutte quattro le soluzioni (suicidio/complice assassino/, conflitto a fuoco con la polizia/ terzo interevnuto non identificato) resterebbero in piedi anche se l’esito darebbe elementi in una direzione piuttosto che un’altyra-.
      E già questo dice che le cose sono andate in modo piuttosto confuso, diciamo così.
      Quello che conta in questa azione è la apèplicazione di metod di guerra fra la folla che abbiamo visto altre volte (ad esempio con la Falange Armata -ne ha mai sentito parlare? Guardi che operava proprio nel Brabante vallore, le dice nulla? – o con la banmda della uno bianca).
      Peraltro io non dico affatto che le cose siano andate in questo modo, chiedo solo perchè dovremmo escludere questa pista investigativa quando si è appena agli inizi.
      Infine: Lei mi sembra una persona intelligente, mi risparmi la polemica sul complottismo che è uno dei luoghi comuni più cretini dell’ultimo messo secolo. Io non sono nè complottista nè anticomplottista: guardo i fatti e cerco di spiegarmeli razionalmente.

  • Mi permetto qualche rilfessione:
    attenzione ad attribuire a “folli” atti criminosi(l’abuso del termine paranoide, schizofrenico, depresso ecc… è pericoloso). Certo che, condizioni particolarmente critiche, possono favorire la slatentizzazione di nuclei psicotici, ma, risolvere la questione semplicemente con: “è un pazzo manovrato da menti lucide” tende a innescare un processo di criminalizzazione di chi soffre di patologie psichiatriche. Pensiamo come, in situazioni estreme, chiunque di noi deve fare i conti con la propria capacità di mantenersi lucido e di non perdere l’esame di realtà. La terribile vicenda di Firenze è la punta di un iceberg, purtroppo sono le masse ad essere manovrabili. Dal mio punto di vista poi, anche i “burattinai” non stanno tanto bene e, in proposito, vorrei domandare a tutti voi, non addetti ai lavori (da un punto di vista psicologico): Bush, per esempio, pur essendo stato presidente degli U.S.A. era sano di mente? Per me no!
    Paola

  • neanch’io ho ho messo l’erba di cp e fn nello stesso fascio; che una era laica e l’altra cattolica l’avevo già scritto, peraltro. d’altra parte il mio commento era teso a dire che sotto il profilo comunicativo casa pound è abbastanza avanti, mentre fn è molto indietro. cp comunica con video, “arte futurista”, grafica deperiana, fn fa prevalentemente causa a chiunque parli di dove ha preso i soldi fiore. ma, anche se sono gruppi diversi, anche se cp è meno violenta di fn, non bisogna farsi blandire dalle loro campagne di comunicazione che hanno peraltro l’interesse di differenziare i due gruppi. hanno trovato modi diversi di essere neofascisti, ma spero che white rabbit ne convenga, sono entrambi neofascisti, non è che a casa pound sono gobettiani o gramsciani. hanno semplicemente scelto un modo diverso di aggirare la legge mancino, rispetto a fn. ma se leggi la biografia di iannone, ti ascolti gli zetazeroalfa, e consideri i pestaggi firmati blocco studentesco, forse casapound non ti apparirà più così antitetica rispetto a forza nuova. sono molto più vicini tra loro di quanto lo siano sel e rc…
    inoltre, se si considera l’attività aggregativa dei due gruppi, soprattutto i concerti, si può notare facilmente che la chiusura netta che mostrano all’esterno per differenziarsi non è così netta, dato che spesso si mischiano pure con quelli di azione giovani quando c’è un’iniziativa che per loro merita.
    senza contare che c’è pure lo stadio, dove militanti di estrema destra stanno nella stessa curva, ma quello è un discorso più complesso.

  • hanno appena mostrato, lo si trova ache su internet, il video con i momenti finali della sparatoria di ieri a firenze.
    http://video.corrierefiorentino.corriere.it/sparatoria-san-lorenzo/cf-166524
    (credo che il link sia ancora valido)

    Per il resto, se il fine è quello di destabilizzare, il fatto che gli attentatori provengano da estrazioni sociali differenti, non fa altro che aumentare il fattore destabilizzante stesso, non diminuirlo.
    Quando gruppi terroristici decidono di colpire indiscriminatamente fra la popolaziome,una contromisura che si realizza è quella di creare un possibile “profilo” dell'”attentatore tipo”. Basandosi sui tratti comuni (sociali,di provenienza,di etnia, di addestramento) caratterizzanti la cellula e/o il gruppo terroristico. Il fine non è solo quello di aiutare l’identificazione di “potenziali” terroristi e prevenire la realizzazione di attentati. Ma vi è un secondo fine particolarmente importante, quello di rassicurare una parte della popolazione. La popolazione civile non ha a disposizione le capacità di individuare potenziali minacce fra la folla. Sostanzialmente “non sa distinguere” sulla base di “tratti specifici” ma, distingue sulla base di “tratti caratterizzanti”. Qui diviene rilevante il profilo dell “attentatore tipo”. La popolazione diviene essa stessa in grado di identificare ciò che può essere una potenziale minaccia da ciò che assolutamente non lo e’. Questo non serve per far si che la popolazione diventi essa stessa parte attiva della prevenzione. Ma serve per “calmare” per fornire strumenti di aiuto allo “spirito di sopravvivenza” che è in ogni essere umano. Sostanzialmente serve per placare razionalmente quelle che sono “paure irrazionali” dettate da circostanze momentanee.
    Paure che, se non placate, potrebbero dare il via libera a fenomeni sociali irrazionali e socialmente destabilizzanti.

    Differentemente quando la provenienza sociale è assolutamente differenziata,eterogenea, questa operazione è resa assai più difficile, se non impossibile. A livello sociale l’effetto destabilizzante risulta aumentato esponenzialmente in quanto non esiste più la figura potenzialmente pericolosa, l'”attentatore tipo”, che normalmente si instaura nell’immaginario collettivo in funzione di “auto-difesa”. Non c’è differenza fra i soggetti. Non si hanno strumenti per distinguere il potenziale attentatore dal comune cittadino. In assenza di un “profilo” il cittadino comune può percepire una massa di cittadini in un luogo affollato come un’insieme di tante possibili minacce indifferenziate e non identificabili. L’impossibilità di distinguere il pericolo, sul piano sociale può creare effetti particolarmente destabilizzanti, gravissimi, dando luogo ad atteggiamenti irrazionali anche di massa.

  • pierluigi tarantini

    Credo che le analogie tra i casi non siano tali da rendere la “pista investigativa” prospettata quella da battere, perlomeno per ora.
    Troppo lontani e diversi tra loro, i casi citati, per creare lo stato di tensione auspicato.
    Tuttavia la paura è il più potente dei mezzi di controllo sociale.
    E qundi mi aspetto che, dopo l’overdose di paura economico-finanziaria propinata all’opinione pubblica, si cambi spartito creando nuovi temi.
    La società contemporanea, infatti, consuma in fretta anche le paure e non c’è niente di meglio di un pò di tensione razziale per intrattenere la pubblica opinione.
    Nè, ai più avvertiti, sembra il caso di continuare ad appassionarsi su questioni, come quelle economico – finanziarie, ostiche e poco suggestive.
    Il momento, insomma, è topico e ciò legittima il ricorso a qualche innocente diversivo.
    Chi s’è accorto, ad esempio, che, dalla scorsa settimana, le banche potranno depositare presso la BCE, a garanzia dei crediti che quest’ultima concederà loro, titoli quali i mutui, anche se di dubbia qualità?
    Finalmente anche noi abbiamo il quantitative easing!
    Ma è meglio non dirlo a voce alta.

  • A me ha colpito la contemporaneità dei due fatti tragici di Firenze e Liegi; possibile che due avvenimenti eccezionali e drammatici di una tale gravità si siano verificati nello stesso giorno? Quale sarebbe stata la probabilità statistica di una simile contemporaneità?
    Chi potrebbe escludere l’esistenza di un qualche piano preordinato tendente a far crescere la confusione in questo momento di grande crisi economica ed esistenziale? Se consideriamo anche il terribile eccidio di quest’estate in Norvegia ad opera di Breivik allora le coincidenze cominciano ad essere troppe.
    Siamo sicuri di poter escludere che questi fatti siano stati, per così dire, guidati e forse eventuali piani di controllo della mente non sono effettivamente stati messi a punto già da molti anni? A questo punto ipotizzare che i 2 “folli” di Firenze e Liegi siano in qualche modo stati eterodiretti non sarebbe un’ipotesi peregrina, almeno non nella misura in cui potrebbe apparire ad un esame superficiale dei fatti.
    Già l’eccidio in Norvegia a me aveva convinto molto poco; troppe vittime e in due punti diversi prendendo persino un traghetto senza destare sospetti? Per me nel caso norvegese c’è molto di più che un singolo pazzo come si vorrebbe far credere e non escludo uno scenario simile anche per i tragici fatti di ieri a Firenze e Liegi.

  • Chi potrebbe escludere l’esistenza di un qualche piano preordinato tendente a far crescere la confusione in questo momento di grande crisi economica ed esistenziale?

    direi che in italia come in europa la ‘confusione’ non puo’ che aumentare salvo
    miracoli della politica e importanti dosi
    di assennatezza extra agli executive

  • Sarebbe da chiedersi a chi giova (cui prodest) una radicalizzazione degli attriti inter-etnici. A questo proposito, credo che un disegno eversivo di estrema Destra sia stavolta improbabile, perché la chiara frequentazione degli ambienti nazi-fascisti attuata dagli squilibrati esecutori, getterebbe immediatamente in cattiva luce tali fazioni politiche. Ebbene, in vista di un eventuale prossimo ricorso alle urne (come noterete, la campagna elettorale è già abbondantemente iniziata), questa mi parrebbe in effetti una strategia suicida.
    Vorrei però sottolineare un aspetto troppo spesso misconosciuto: come è emerso anche in precedenti analoghi, molti di questi soggetti fanno ricorso agli antidepressivi, farmaci ampiamente prescritti che, se impropriamente utilizzati, potrebbero alimentare i convincimenti paranoicali, l’iniziativa (impulsiva o pianificata che sia) e le condotte aggressive.
    Per esperienza professionale, so bene che questo può accadere…

  • Ancora prima della legge mancino quella che pare totalmente dimenticata è la legge scelba. A napoli si è creato un dibattito tra diversi esponenti del mondo culturale e artistico sulla manifestazione di casapound del 27 novembre scorso.A seguito di vibranti proteste (il sindaco de Magistris, il rettore della federico II Marrelli e Erri De Luca sono solo alcune voci) e della contemporaena organizzazione di un corteo antifascista sullo stesso perscorso, la procura decise che nessuno dei due cortei poteva sfilare, ma solo presidiare la piazza di partenza. Così casapound si ritrovò a Piazza Carlo III a girare in tondo. Peraltro in mattinata la polizia aveva sequestrato un camioncino di cp pieno di mazze e bottiglie con conseguenti scontri e il fermo di alcuni militanti.

    Eppure le parole dette a favore di casapound restano, perchè suscitano domande non da poco: chi è che ha il diritto di manifestare in una democrazia? Chi stabilisce chi ha il diritto di farlo e chi no? Questi sn condannati sl per le azioni fisicamente violente che li accompagnano o anche per la violenza delle idee in sè? E una democrazia che ha paura di certe idee perchè non riesce a controllarle può dirsi matura?

    Il gioco dell’additare il mostro per pulirsi la coscienza è un gioco tanto facile quanto antico. Ancora oggi lo si fa col nazismo per nascondere i crimini e le stesse connivenze con esso commessi dalle cosiddette democrazie europee e dagli stessi usa. Invito tutti a leggere “La democrazia, storia di un’ideologia”di Luciano Canfora in tal senso.
    Anche quello della pazzia è un modo antico per definire ciò che esula dal quadro della quotidianità. Durante il processo di norimberga quanti degli imputati furono giudicati psicopatici.Solo uno psicopatico poteva progettare la Shoah E’ la “banalità del male” di Heichmann invece dove la mettiamo? Dov’è, come si articola il connubio tra problema pischico biologicamente inteso e le idee circolanti nella cultura della società di una certa epoca storica? Domande che richiedono un approccio multidisciplinare per venirvi a capo. Le ipotesi, o meglio i sospetti, del prof Giannuli potrebbero avere un fondamento ma a patto di intenderci su cosa intendiamo per pazzia e cultura (perchè anche manovrare il pazzo su certe tematiche implica un rapporto di un certo tipo della pazzia con le idee di una certa società).

  • escludo l’ipotesi di una direzione esterna.

    se voglio provocare un conflitto, l’attentato deve essere razionale ed eseguito da un gruppo organizzato, mandare un uomo solo, e affermare poi che è pazzo, non serve assolutamente a niente.

  • Secondo me è l’esatto opposto. Non identificare soggetti e mandanti aumenta le possibilità di tensioni incontrollate e non indirizzabili verso soggetti precisi. Aumentando anche l’intolleranza.

  • Il fattore psicofarmaci evidenziato da Nicola Mosti è uno di quelli che hanno un rapporto efficacia/attenzione altamente favorevole dal punto di vista di chi potrebbe organizzare tali atti. Gli psicofarmaci sono tra i determinanti strutturali invisibili dell’attuale società. I magistrati tendono ad evitare l’argomento, nonostante abbia pesante rilevanza in gravi reati contro la persona. Otto anni fa segnalai rispettosamente l’utilità che la magistratura se ne occupasse al Procuratore Guariniello, specializzato in inchieste sulla sanità, che ha condotto diverse importanti indagini, e attualmente sta conducendo un’indagine sull’ingannevolezza delle affermazioni circa la capacità della Crescina di fare tornare il capillizio a precedenti splendori. Ne scrissi a proposito del caso Pantani:

    http://menici60d15.wordpress.com/2011/09/25/le-perizie-ballistiche/

    Ma il ruolo degli psicofarmaci in esplosioni inattese di violenza non è nella fitta agenda degli interventi dei magistrati sulla medicina:

    Il PM Nicastro come assessore alla sanità: la non complementarietà tra magistrati e tangentisti. Par. 17. http://menici60d15.wordpress.com/2010/02/27/1322/

  • se i responsabili dell’11 settembre fossero stati i soli terroristi morti nell’attentato, e non Al-Qaeda, sarebbe stata spiegabile una caccia ai terroristi in Afghanistan e la limitazione alla libertà personale negli Stati Uniti? ho i miei dubbi.

    se volessi un conflitto immigrati/autoctoni in Europa (e già non avrei idea di chi potrebbe volerlo e per quale motivo) la strategia giusta potrebbe essere inscenare finti stupri o altri atti criminali i cui responsabili fossero extracomunitari, ma a pensarci bene neanche sarebbe necessario, sarebbe più semplice far leva sui media perché si occupino maggiormente di questi casi, il resto verrebbe da solo. un pazzo isolato, per di più catturato o ucciso, non suscita grandi vendette, e una strage non è assolutamente giustificata

  • micromega ha messo in rete un appello a napolitano per un’applicazione più rigorosa delle leggi scelba e mancino. sebbene non ami floris d’arcais consiglio di farci un salto

  • oppure si potrebbe far scoppiare una o più rivolte come quelle nelle banlieue parigine di qualche anno fa, e reagire a queste con degli agenti che potrebbero farsi passare per un movimento nazionalista/cristiano/razzista.

    ma per organizzare qualcosa di simile (forte tensione immigrati/autoctoni in Europa) non credo sia sufficiente un qualche gruppo di neofasci (che poi a quanto ne so attualmente son più occupati contro le banche, i sionisti ecc), servirebbe un servizio segreto, e anche piuttosto serio. non sono un esperto di servizi segreti, ho letto solo il suo libro, ma a occhio, ad avere le capacità per riuscirci, ed escludendo gli europei, potrebbero essere solo: Stati Uniti, Russia, Israele, Cina, Pakistan. Ai primi non conviene, sono nostri alleati, un’Europa debole porterebbe all’ingresso di capitali arabi e cinesi. i russi, come diceva, vogliono un asse con Berlino, e coltivano da un po’ buoni rapporti con l’Italia. Israele e Pakistan giocano su un altro fronte. la Cina non avrebbe grandi ragioni per investire risorse in un’operazione tanto complessa in suolo europeo. A mio avviso gli unici a poter volere uno scontro (chiamiamolo “etnico”) in Europa sono qualche gruppo di neofasci, nazi o razzisti, tutta gente che non ha la preparazione né per convincere strani personaggi in paesi diversi a fare degli attentati, né per altro.

  • In una ipotesi di atti comunque indirizzati per far crescere la tensione interetnica, gli ambienti di destra di Casapound e similari sarebbero solo il capro espiatorio da mettere alla berlina così come già ampiamente fatto con il dissenso espresso dal movimento noglobal, che si voleva a tutti i costi criminalizzare imputandogli tout court le violenze ad esempio di Genova 2001.
    Senza tornare a quell’infausto G8, basta tornare alla grande manifestazione del 15 ottobre scorso di protesta contro la crisi economico finanziaria attuale e chi l’ha prodotta.
    Sono bastati poche decine di scalmanati o forse attori che dovevano recitare quel ruolo, per produrre sui media mainstream l’effetto oscuramento delle ragioni della protesta e condanna unanime della violenza, da cui gli stessi manifestanti sono stati intrappolati.
    La strategia in un momento come questo di pensiero unico del mercato potrebbe essere la condanna e quindi l’espulsione dal contesto degli attori accettati sul campo delle idee, di tutte quelle aree, di destra o sinistra non fa differenza, che vengono ritenute portatrici di patrimoni ideali difformi da quelli dell’Impero, che deve essere politically correct con i neri e tutte le altre razze che poi sfrutta ampiamente come manodopera a basso costo.

  • Il politically correct si ferma al ripudio di ogni forma di discriminazione razziale così come l’abbiamo conosciuta in passato, ma non intacca la discriminazione economica del lavoro sfruttato e malpagato, non importa la razza di chi la subisce, funzionale allo sviluppo ulteriore di un capitalismo selvaggio senza più freni se non la propria ottusa avidità.
    Secondo questo paradigma che fa suo il multiculturalismo, le linee di discriminazione non passano più attraverso la razza, il genere che anzi vengono bypassate affermando i diritti dei neri e delle donne come sacrosanti, e ci mancherebbe, ma attraverso la pura condizione economica funzionale al sistema.
    Questa è la ragione che non si può bestemmiare di razzismo ma appena si parla di sfruttamento del lavoro le cose cambiano e i neri nostri fratelli, possono tranquillamente lavorare ad esempio alla raccolta delle arance con orari disumani per paghe ridicole al limite della sussistenza.

  • Se fossero gli psicofarmaci il fattore scatenante staremmo freschi: avete presente quanto se ne faccia abuso? Le sostanze psicotrope sono tante (caffeina, nicotina, alcol, benzodiazepine, ipnotici, neurolettici, cocaina, eroina, analgesigi/ antidolorifici, amfetamine, acido lisergico e tutte le “droghe” che contribuiscono ad inquinare le nostre fogne!). Nicola Mosti ne sa certamente più di tutti noi. Le Case farmaceutiche s’ingrassano anche col dolore psichico. Ricordo che, prima dell’avvento degli psicofarmaci (nel dopo guerra la prima generazione a cui sono seguite altre “scoperte”, il più delle volte casuali: Samyr è un epaprotettivo con propietà antidepressive) i “pazzi” strumentalizzati esistevano eccome! Ne è piena la Storia. Onde per cui lasciamo perdere ‘sto discorso che secondo me serve solo a deviare il nocciolo della questione: se un soggetto è “psicolabile” (perdonate il termine desueto), è soggetto a strumentalizzazioni. Secondo me siamo alle prove generali e ripeto, anche a chi giova la nuova “strategia della tensione” tanto sano di mente non è che faccia uso o meno di psicofarmaci.
    P.

  • per aldogiannulli

    non riesco a comprendere perchè sia sparito il mio post dove spiegavo le differenze di bce e altre banche centrale nel rifinzanziamento dei
    debito sovrani…ora ammesso che era abbastanza poco inerente al tema in discussione mi è sorto spontaneo quando ho letto il commento con l’accenno al quantitative easing delle bce…mi risulta incomprensibile

  • Occorre collegare i fatti di cui Aldo parla a una situazione in cui la svolta economica che ci condanna a un brusco ridimensionamento (come in modo blando e rassicurante ci assicura non quel matto di G. Chiesa, ma Confindustria, BCE, e giornali di vari “esperti finanziari”), si unisce alla totale sparizione dei partiti politici del Novecento (la DC? sarebbero Monti, Bagnasco e Casini, con in piu’ l’ex-neo-fascista Fini e l’ex radicale Rutelli? ma mi faccia il piacere, direbbe il grande principe de Curtis; i comunisti? sarebbero quelli che non stanno nel gruppo socialista europeo e che hanno come esponente Veltroni, di cui conservo l’articolo sull’Unita’ che sosteneva con la massima faccia di lega rame-stagno che non potevamo mai piu’ dirci di sinistra, e invece di andarsene a destra, al centro, o nel Congo belga continua a infestarci con le sue geniali bronzate; dei socialisti non parlo neanche, per carita’ umana; i liberali sarebbero invece rappresentati da Travaglio-Bonino-Quagliariello-Martino-etc., non ne ricavi nulla).
    E va be’, che vadano in pace, ma attenzione, senza riferimenti di giudizio culturale e politico, le forzature diventano molto piu’ facili, e il momento in cui esse possono trascinare alla follia anche popoli supposti civilissimi, e’ proprio quando a tale voragine si affianca il terrore della bancarotta, la totale vanificazione del futuro. Stamoc’ accuort’

  • Il caso Anders Behring Breivik contiene sicuramente parecchi lati oscuri. Non è facile però delineare lo scenario o gli scenari in cui inserirlo e gli obiettivi che da questi scenari si possono dedurre. Il comportamento tenuto dell’assassino dopo la cattura a fatto avanzare ad alcuni l’ipotesi che Breivik sia un killer del tipo manchurian candidate. Ecco alcuni siti che avanzano l’ipotesi e delineano scenari.

    http://enjoyingthejourney.blogspot.com/search?q=Breivik+

    http://21stcenturywire.com/2011/07/27/mind-control-was-norway-shooter-an-mk-ultra-manchurian-candidate/

    http://truthfrequencynews.com/?p=6853

  • perchè spiegarsi una cosa da sempre presente nella storia e pienamente compatibile con la mente umana come l’attentato con teorie poco applicabili? appoggiarsi a una cosa che non ha nessun supporto scientifico come il controllo mentale, sicuramente intentato ma di cui si ricordano i fallimenti, come gli esperimenti con l’lsd, sperimentato per controllare la popolazione con risultati pessimi.
    di fatto è facile che determinate culture considerino il suicidio rituale una risorsa applicabile, e la nostra cultura sta tra queste, dato che abbiamo anche noi avuto i martiri, il primo attentato regicida è del 1610 ed è da parte di un monaco peraltro. l’isolamento in una società parallela, come nel caso dei monaci e dei neofascisti, in un individuo tendente alla paranoia può avere effetti incredibili, come nel caso delle sette, che si tengono insieme con una moral suasion sperimentata e non necessitante di esperimenti cia. d’altra parte se il jiadista kamikaze è un disperato manipolato da qualcuno, non si capisce perchè un nazicattolico isolato, nonostante il benessere economico non possa sentirsi ugualmente disperato in un paese fortuantamente diverso da lui.
    ricorrere ai rettiliani o al complotto plutotopolinogiudaico in questo contesto credo che abbia poco senso. e di fatto porta a derive pericolose, come l’equiparazione di fascismo e comunismo che si legge in qualche commento più sopra e che non condivido affatto, e questa solidarietà con casa pound vittime di un complotto proprio non la capisco. e la scusa della solidarietà alle minoranze in questo caso non vale: i neofascisti non sono una minoranza, sono l’avanguardia a destra della maggioranza, la parte più intransigente dello spirito piccoloborghese, l’ultima risorsa del potere costituito, e, mentre berlusconi comunica che si sta leggendo i diari di mussolini, sono desolato nel vedere che molta gente di sinstra(?)
    comunque, per fare un esempio di quanto sono civili a casapound, posto due video sugli scontri a piazza navona del 2008, in cui il blocco studentesco di casa pound italia ha aggradito gli sudenti dei collettvi a colpi di cinghia e poi la polizia ha manganellato gli stessi studenti facendo scappare i casapoundini, e poi i telegionali berlusconiani hanno parlato della sinistra violenta

    http://www.youtube.com/watch?v=ZqVr1l9fOdA

    e

    http://www.youtube.com/watch?v=CkKlZTgqSqY

    non sono gli unici presenti in rete, basta cercare e se ne trovano altri. soprattutto basta non cliccare quelli di casapound italia. o forse è meglio cliccarli, per vedere quanto è imponente il loro fuoco di fila mediatico, e quanto subdola la loro dialettica. e di fronte a delle vicinanze tra neofascisti e governo di tale entità, credo che sia ridicolo pensare che siano solo dei poveri capri espiatori.
    breivnik e gli altri si sentivano delle avanguardie, e i commenti su internet mostrano che la gente che ammira questi comportamenti esiste, si aggrega e cresce. e in questo contesto ci sarà sempre qualche mitomane pronto a immolarsi in una furia distruttiva in cambio di una presunta gloria eterna

  • A me paiono atti completamente slegati tra di loro. Non vedo un “collegamento”, un “nesso” tra le due le due carneficine. Brevik potrebbe risultare un “candidato manciuriano”, un uomo che abbia subito condizionamenti mentali, molti sostengono questa tesi, e propenderei anche io per questa versione. Mentre il gesto di Casseri potrebbe sembrare un’esplosione di frustrazione solitaria che si incanala nell’omicidio e successivo suicidio.
    Brevik invece è un personaggio molto più complesso e risulta strana anche la dinamica dell’eccidio: come può avere messo delle bombe in centro a Oslo e poi recarsi indisturbatamente sull’isola che dista a più di 30 chilometri dal centro? Poi risultano strane le esercitazioni militari che furono eseguite proprio il giorno prima della strage nella zona portuale. E poi risulta strano che un tizio come Brevik possa avere redatto un manifesto in inglese di oltre 100 pagine. Ci sono testimoni che affermano che le persone a sparare sull’isola fossero due.
    Una cosa è certa: le tensione inter-razziali sono prossime ad esplodere. Dopo anni di multiculturalismo forzato voluto dalle Elites finanziari e tecnocratiche per imporre la tirannide globale (se vuoi imporre una tirannide globale devi diluire le culture locali e tradizionali) ora le tensioni sono sul punto di esplodere. Qui in Italia siamo nuovi a questi episodi, negli USA ormai ci sono “abituati”; se andate negli Stati Uniti, evitate di entrare in certi quartieri se siete bianchi, potreste non uscirne vivi. Certo, la propaganda mass-mediatica ci ha riempito la testa con gli USA patria dell’integrazione riuscita tra le razze, ma la realtà è completamente diversa. L’integrazione è riuscita solo tra elites cosmopolitiche ricche (vedi certe zone di Silicon Valley), ma andate a Detroit – Michigan , Saint-Louis –Missouri o anche a Chicago Pilsen o altre località meno conosciute ma regno di violenza razziale e sociale come Vallejo – California o nel “buco infernale” Camden – New Jersey e vi accorgerete che sono zone da “tutti contro tutti”, bianchi contro neri, ispanici contro bianchi, portoricani contro cinesi. Una società sull’orlo dello sfacelo razziale.

  • secondo me tra tutte le razze del mondo che vediamo ….quelli più pacifici sono asiatici…(quando sono fuori da casa loro) guardate anche qui da noi …è raro sentire parlare di asiatici in genere…ma africani (marocchini,nigeriani etcc…) non sono educati… è vero che in certe zone d’America c’e’ questo problema… pero quello è già un caso di vandali e gruppi di bulli..o gang.
    In inghilterra è pieno di asiatici… ma non hanno problemi…da quello che vedo io in giro…in italia e europa gli africani sono la rovina…

    • sso solo dirLe di conoscere personalmente diversi senegalesi, etiopi, eritrei, somali, ivoriani e sono ottime persone, gente che lavora ed è onestissima. Peraltro io non credo che ci siano “razze” (concetto poco scientifico, se mi consente) più o meno violente di altre. E se poi ci foniamo sui precedenti storici direi che ad essere messa sul banco degli imputati sarebbe proprio la “razza” bianca, protagonista del colonialismo e di orrori come la Shoa

  • Nella cassetta delle ipotesi non può mancare la “patsy”, il capro espiatorio al quale attribuire l’esecuzione, e da esibire ai media, mentre la strage è stata materialmente compiuta da altri, da soli o in concorso con la patsy. Come è avvenuto per Lee Oswald, incastrato per l’assassinio di JFK; e, secondo le recenti ricostruzioni, anche per la strage di Portella della Ginestra, dove la patsy era il bandito Giuliano con la sua banda. C’è chi pensa che l’esperienza di Portella sia stata applicata a Dallas. Si è ipotizzato che Breivik sia una patsy consapevole.

    Anche in altri fatti di terrorismo, come la dinamica del rapimento in Via Fani dello statista che non piaceva a Kissinger, e la successiva gestione, sembra possibile sospettare che vi siano stati più esecutori con piani diversi. Per diversi omicidi politici, la mafia può essere stata una patsy dalle mani insanguinate. Per es. quello di Pio La Torre, nemico vero della mafia ma anche severo oppositore delle basi USA in Italia; ucciso con un’arma in uso non ai mafiosi, ma all’esercito USA. La patsy può anche essere immaginaria; una figura fantomatica creata dai servizi, come ritengo potrebbe essere l’Unabomber nostrano. Anche la Nave dei veleni di Cetraro, che denunciai come bufala prima degli accertamenti, ha alcune caratteristiche della patsy.

    C’è un ampio spazio, che non bisognerebbe scavalcare a “Ponte sullo Stretto”, tra i rettiliani e le labirintiche ambiguità di quelli che dovrebbero tutelare la legalità ma non si capisce da che parte stanno, o meglio lo si capisce ma si fa fatica a crederlo; o tra gli arcana imperii supertecnologici e i puttana imperii dei comunisti della varietà apprezzata da Kissinger, ai quali fa comodo una riesumazione del fascismo squadrista per fingersi di sinistra.

  • @shindler

    il suo commento non avrebbe senso neanche per un razzista, dividere le persone in base al continente di origine, questa non l’avevo mai sentita.

    l’uomo è potenzialmente molto crudele, senza tante distinzioni di dna, chieda a cinesi e coreani che ne pensano dell’educata invasione giapponese.

    Non concordo neanche con Armeni da parte dei turchi, alle torture in Asia, ain Aldo sulla “razza” bianca, se guardiamo i precedenti storici non si salva nessuno, dai sacrifici umani degli amerindi e degli indiani, allo sterminio dei khoi-san da parte delle popolazioni bantu in Africa, dal genocidio degli Armeni da parte dei turchi, alle torture in Asia, ai gulag sovietici. certo, i popoli tecnologicamente superiori si sono imposti sugli altri ed è quindi statisticamente più probabile abbiano commesso “errori”. i bianchi hanno sfruttato gli schiavi neri, ma la schiavitù in Africa c’era prima degli europei ed è continuata anche dopo, gli arabi avevano schiavi europei. se gli Aztechi fossero stati più forti degli europei e fossero arrivati in Spagna non si sarebbero comportati meglio degli spagnoli nella loro terra. mi sembrano discorsi un po’ assurdi.

    • Bhe, infatti la mia considerazione sulla “razza” bianca era un po’ per assurdo, per dimosrare come certi ragionamenti possono facilmente rovesciarsi addosso a chi li usa. Forse non era chiaro il paradosso? Ed allora chiarisco qui.

  • …e Tutsi contro Hutu.
    Che vi piaccia o no, la xenofobia è un fatto connaturato, geneticamente predeterminato, selezionato nel corso dell’evoluzione filogenetica. In effetti, si tratta di un “istinto” dotato di evidente significato protettivo che – come da programma – si attiva specialmente in periodi di “carestia”, appunto per limitare l’altrui accesso alle limitate risorse naturali, preservando così il ceppo di appartenenza per garantirne la sopravvivenza, ovvero per consentire la trasmissione del relativo materiale genetico. Ebbene sì, in senso materialistico, gli esseri viventi sono soltanto il veicolo organico di un’autentica armata di “geni”.
    Detto questo, l’uomo non coinciderebbe semplicemente con i propri istinti, ma possiederebbe una seppur limitata capacità di raziocinio, quantomai utile in un contesto “civile”. Il problema è che le prerogative di razionalizzazione tendono a venire meno proprio nei contesti caratterizzati da alta emotività, quale ad es. quello che stiamo vivendo in questo sciagurato scorcio storico.
    Cassèri era con ogni probabilità uno psicopatico. Cionondimeno resta da valutare la responsabilità diffusa della collettività e soprattutto dei mezzi di informazione, in quanto soggetti capaci di soffiare sul fuoco degli attriti sociali. A tal proposito, io credo che alimentare questo tipo di tensioni non giovi alla Destra Nazional-Socialista, quanto all’attuale establishment plutocratico, nella logica del “dividi et impera”, strategia grazie alla quale il popolino rimarrebbe invischiato in una miserrima lotta fra poveri, facendogli così perdere di vista gli obiettivi della sempiterna Lotta di Classe.

  • A questo punto, se è così facile essere dichiarati squilibrati mentali, io sgancio una bomba atomica sul parlamento italiano. Sfido chiunque a dimostrare che sono normale

  • Caro Davie,
    scommetiamo che lo dici ma non lo farai? Gli squilibrati non sono quelli che dichiarano di fare, ma quelli che fanno davvero. Le dichiarazioni d’intenti, nel bene e nel male, sono largamente disattese.

  • Eeh, purtroppo mi manca la bomba atomica. Quella è nelle mani di altre persone. Però posso sempre augurare ai miei politici un bel po’ di malattie varie. Chissà !!!

    • Caro Davide, il fatto che tu non abbia la bomba atomica a disposizione è uno dei pochi elementi tranquillizzanti di questa situazione. Quanto all’augurio di malattie varie, invalidanti, penose ed anche degradanti ai nostri politici, mi associo.

  • Prof. Giannuli, questa volta sta esagerando nel complottismo. Le cose sono molto semplici, almeno per i fatti di Firenze: sono omicidi razzisti fatti da un neofascista, punto e basta.
    Come Lei sa questa gente è nata e cresciuta nell’idea della guerra razziale contro la società multi-etnica figlia della globalizzazione.
    Infatti guardi un po’ come argomentano la questione:
    http://www.forzanuova.org/comunicati/fiore-le-stragi-di-liegi-e-di-firenze-come-le-stragi-degli-anni-70

    Non diamo a questi vermi alibi troppo cervellotici.

    • Quale alibi? L’assassinio è stato compiuto da uomini di estrema destra interni alla cultura xenofoba delle loro organizzazioni: questo non è in discussione.
      Il punto è se fra i tre casi considerati (o anche fra solo due di essi) possono esserci rapporti. Dunque abbiamo tre ipotesi possibili:
      a- si tratta effettivamente di tre casi isolati di follia individuale
      b- si tratta di omicidi politici maturati nell’ambito della estrema destra che ha usato personaggi psicolabili ma nel solco di una strategia razionalissima tesa ad aizzare un cnflitto fra nativi ed immigrati (ed in questo caso dovremmo pensare ad un coordinamento europeo dato che i fatti si sono verificati in tre diversi paesi europei)
      c- si tratta di delitti politici più o meno con le stesse finalità, ma dietro i qualipuò esserci la mano di qualche servizio di “sicurezza” er destabilizzare i paesi dell’area Euro (tutt tre sono paesi dell’area euro) e magari questa passa attraverso le organizzazioni di destra ma forse no.
      Io non propendo per nessuna di queste tre ipotesi, rilevo delle coincidenze e dico: indaghiamo. Tutto qui.
      Va bene la polemica contro la dietrologia, ma insomma anche la “avantologia” che pretende di risolvere i casi solo sulla base delle apparenze manifeste non mi sembra un grande esercizio di intelligenza.

  • Ho letto con interesse sia l’articolo sia i commenti.
    Premetto che mi sono parecchio informato sul funzionamento dei servizi segreti, sia tramite il libro di Aldo, sia attraverso altri libri.
    Quel che manca in tutte e tre le vicende, e che io non capisco, è il qui prodest, a chi giova una lotta inter etnica.

    Alla speculazione internazionale? Al grande capitale? Questi sono concetti che identificano una quantità di persone e ben sappiamo che più persone sono a conoscenza più c’è il rischio che si venga a sapere (cfr. Piazza Fontana).

    Non voglio scomodare Occam ed il suo “rasoio”, ma qui il problema resta capire chi ha ordinato, chi ha eseguito (che doveva essere in contatto stretto con chi ha poi fatto le stragi) e chi è pronto a sfruttare la paura.

    Mentre nel caso di Strauss-Kahn era abbastanza chiaro a chi giovava e perché, qui non lo è affatto.

    Due casi nello stesso giorno dello stesso tipo hanno un bassissima possibilità di verificarsi? Verissimo, è bassissima ma c’è, casomai se io fossi il “grande vecchio” (ipotetico ovviamente) eviterei con cura simili coincidenze. Se non altro perché una oscura l’altra.

    Sicuramente sono fatti che aiutano a distogliere l’attenzione dalla crisi, e, in determinate persone, ad aumentare il rancore (vero o presunto). Questo può sicurmante portare alcune persone a farsi una chiave di lettura della realtà falsata dalle proprie paure o dal rancore predetto.

    Non corriamo lo stesso rischio?

    • Confermo per l’ennesima volta che io non ritengo che si tratti di stragi orchestrate ma ho solo il dubbio che così possa essere e chiedo solo che si indaghi a tutto campo.
      Mi chiedo (e chiedo a chi indaga): “è possibile che qualcuno stia lavorando ad un progetto di
      I moventi possibili sono molti ma riassumibili in due varianti principali:
      a- gruppi di estrema destra che si ripromettono di trarre vantaggi inserendosi in un conflitto di questo tipo
      b- servizi di paesi esterni all’area Euro per destabilizzare l’Euro (si tenda presente che fra i paesi colpiti ci sono Belgio ed Italia che hanno situazioni politiche delicatissime, praticamente le piàù fragili dopo la Grecia che, eraltro è già destabilizzata di suo)
      Per il resto cerchiamo solo di capire cosa ci sia di vero

  • Non dimentichiamoci che il giorno prima della strage di Firenze, a Torino una folla xenofoba ha dato vita, totalmente indisturbata, ad un pogrom contro un campo nomadi.
    Mi piace ricordare, a favore della veridicità della tesi di Aldo, quello che si venne a sapere un paio di anni fa della nuova attività (e personalità) dell’ex Prima Linea Roberto Sandalo, convertitosi al cristianesimo integrale e anti-islamico. Pazzo anche lui, certo, ma da ex collaboratore di giustizia va per lo meno considerato “sorvegliato speciale” dallo Stato, se non proprio “parastatale”….a proposito, Aldo, cosa ne pensi di lui?
    Tutti pazzi, tutti xenofobi, tutti schedatissimi. Vale per Breivik,Casseri, Sandalo. Per non parlare di Boccacci: si sono accorti oggi che è un nazista?
    Visto il tenore di gruppi e personaggi in questione, di elementi da farci tenere le orecchie dritte ce ne sono eccome.

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