Black lives matter: come leggere ciò che sta succedendo negli Stati Uniti?

Le rivolte in corso stanno andando molto al di là dello scontro scatenato dal brutale e vigliacco omicidio di George Floyd. Cerchiamo di capire.

aldo giannuli, trump


Aldo Giannuli

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Comments (6)

  • ACME NEWS
    Per risolvere i problemi delle rivolte sociali diffuse negli USA, Trump ha telefonato al Palomaro di casa nostra, il quale ha preso l’agenda per vedere chi ha nella Procura di Minneapolis.
    Da un’intercettazione tra The Donald e il nostro, pubblicata sul QuotidianodeiFatti, il poliziotto è stato definito un Mont Blanc, al quale non bisogna dare addosso, per quanto non abbia ragione.
    La CIA da fonti confidenziali all’interno di una potente organizzazione criminale, ha appreso che Trump in persona ha ordinato di importare dall’Italia i più feroci cagnacci illegali, onde azzannare, mordere e mangiare i manifestanti più convinti. I nipoti di Rin Tin Tin non bastano più.
    Il controverso Presidente non smette di far parlare di se.
    Il Comitato dei diritti Umani dell’Onu, su impulso del Nicaragua, sta preparando una Dichiarazione di condanna degli Stati Uniti, su cui la Cina potrebbe però porre il veto, in cambio della fine delle sanzioni USA sul 5G. Nel China Agreement, condotto dal Segretario al Commercio, potrebbe rientrare anche l’esportazione temporanea di circa 10 milioni di huyguri e honkonghinani innammorati dell’Occidente, onde consentirne il voto e far vincere le elezioni a Ciuffino Biondo. In Cambio il clan dei Clinton e degli Obana sarebbe tacitato da un pacchetto ZTE e HUAWEI, che tornerebbe utile nelle elezioni del 2024 contro Mike Pence.

  • Trump è un WASP in guerra con tutti, eccetto che con i marziani.
    Il conflitto inizia nella sua cerchia più ristretta e si propaga all’esterno.
    Non so quanto Trump creda alla sua stessa propaganda. A giudicare dal numero di “sostituzioni” dei collaboratori, in molti gli dicono che sbaglia, ma lui non gradisce.
    Ha finito col circondarsi di tipi alla Pompeo, che sulle risoluzioni dei problemi internazionali … delega altri.

  • Restiamo negli USA.
    Nel mese di maggio sono stati creati 2,5 mln di posti di lavoro in più, malgrado il corona virus abbia colpito duramente, l’indice dei prezzi al consumo sia -0,8, cioè negativo, con un tasso massimo dello 0,25% praticato dalla FED. Nel mese di giugno saranno creati altri milioni di posti di lavoro.
    Trump ha promosso un piano di 6.000 miliardi di dollari, dei quali 2.000 sono stati già pompati nel sistema.
    Nelle tasche degli americani i dollari sono arrivati.
    L’economia italiana è circa un decimo di quella statunitense.
    Ognuno vede la differenza … tra Italia e Stati Uniti, su come approcciano la stessa crisi.
    Conte prenda appunti!

  • Lybian lives matter.
    Il neo ottomanesimo di Erdogan alle porte di casa nostra preoccupa.
    La sciagurata campagna militare voluta da Sarkozy, cui si unì il refrattario Berlusconi, sta creando tensioni su tensioni.
    Alla guerra energetica si sta aggiungendo quella strategica. Tutti, per le più disparate ragioni, voglio essere in Libia. Tuttavia, sia pur su fronti opposti, chi paga i conti sono le petro monarchie quantriota ed emiratine.
    Il Qatar aspira a collegare i sui giacimenti di gas alle pipeline che portano in Europa. Gli Emirati a diventare una potenza in grado di controllare, sia pure in condominio con altri, la fasciache va dal Golfo Persico, al Mediterraneo centrale, attraverso il Mar Rosso.
    Non a caso gli Stati Uniti tendono a lasciare fuori dal conflitto la Tunisia.
    Il prossimo Ministro degli Esteri dovrà occuparsi del dossier libico.
    Alla Russia interessa avere un’altra Tartus in Libia. Di sicuro non ha i mezzi per potersi impegnare in un conflitto, d cui vuole tenersi in disparte.
    Gli USA non si sentono di vincolarsi ad un conflitto lontano da casa.
    La Germania tutto vuole, tranne la guerra.
    La Francia ha il passo corto: si è visto di che materia fosse fatta.
    L’Italia ha grande libertà di movimento, purchè non pesti coda e piedi agli USA e lo voglia.

    • Ovviamente con questi non si va da nessuna parte, la qual cosa piace ad alcuni, ma non è detto che sia nell’interesse dell’Italia.
      Motivo in più, perché questi tolgano il disturbo. Non è affar per loro.

  • Italian lives matter
    Una brutta favola non termina mai bene e quella della formaldeide lo è.
    Siamo soliti muoversi con pompe di Watt su quattro ruote. I dinosauri tecnologici invece che essere affidabili, sono prodotti obsoleti, ancor prima di uscire dai parcheggi, dove giacciono invenduti, perché nessuno li compra. Chi ha gusto, acquista e rimette a nuovo una buona macchina agèe e la rimette a nuovo.
    La corsa all’innovazione tecnologica nell’automotive la stanno vincendo i costruttori nipponici, perché hanno costantemente speso in ricerca, al contrario degli europei, che invece si sono concentrati su innovazioni di produzione e in particolare su economie di scala. Il massimo che in questa parte di Mondo sia stato fatto consiste nel metter quattroruote a dei cellullari giganteschi, sfornati da colossali compagnie sempre più mastodontiche, grazie a fusioni e incorporazioni.
    In mano agli europei, l’automobile è diventata una tecnologia matura, in cui gi oliogopolisti presenti sono fortemente aggressivi. Ma è un mercato saturo per eccesso di offerta.
    Qualcuno ha avuto un’idea furbastra per vincere non la concorrenza, ma sui concorrenti; per meglio dire sugli acquirenti dei concorrenti.
    La mappa dei principali mercati di sbocco delle produzioni automobilistiche italiane é sovrapponibile a quella dell’industria del legno. Se si mette in difficoltà il comparto del mobile, i riflessi si ripercuotono sui distretti meccanici strettamente collegati e sulla domanda di automobili, principalmente, del maggior venditore nazionale, a favore del quale non ci sarà sconto sul prezzo di vendita che tenga.
    Nel breve periodo le vendite in Italia di tutti i produttori esteri, ne sentiranno, ma le posizioni saranno riguadagnate nel medio periodo, perché il costruttore nazionale scomparirà dal mercato e la sua quota sarà assorbita da altri, che dall’estero potranno esportare a prezzi più alti, senza ricevere concorrenza il loco.
    Al legislatore tedesco, il piccolo comparto mobiliere locale, alleato con quello automobilistico, ha chiesto un favore: rendere pressoché privi di formaldeide i mobili prodotti e importati in Germania, il cui esportatore primario è l’Italia.
    La materia relativa alla quantità di formaldeide nei mobili è di competenza dell’Unione Europea, ma si sa, i tedeschi interpretano il diritto a loro favore, ma lo applicano con rigore invece nei confronti degli altri.
    I mobilieri italiani perderanno gran parte del mercato tedesco. Verranno rimpiazzati dagli orientali, ai quali in cambio si chiederà di acquistare più auto tedesche. Inoltre, grazie all’eliminazione della concorrenza nostrana, si apriranno in Italia spazi di mercato fino a poco tempo fa insperati.
    Le storie di impoverimento non sono mai belle.

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