Berlusconi: cosa farà?
Ormai c’è aria di campagna elettorale, sia che si voti in ottobre, sia che si voti in primavera, la differenza sta solo nella durata della campagna. Berlusconi, che, come al solito, è il più tempestivo, lo sa ed ha iniziato. Non sappiamo ancora con che sistema elettorale si voterà, se con il Porcellum o uno nuovo, comunque è facile prevedere un qualche meccanismo premiale ad effetto maggioritario. Berlusconi, per quanto non abbia più il senso politico di un tempo, ha realizzato perfettamente che il Pdl è definitivamente finito e che la sua classe politica è impresentabile; così come sa che l’asse con la Lega è rotto forse irrimediabilmente. Vive versa, non ha realizzato ancora quanto sia diventata respingente la sua immagine. O forse lo sa ma non trova nulla di meglio (e la boutade su Renzi può anche far pensare ad un assaggio in quella direzione, poi andato male). Inoltre, probabilmente sopravvaluta la capacità di influenza delle sue Tv che, al tempo di internet, non è più quella di venti anni fa. L’uomo, però, ha fantasia e qualcosa sta preparando in cucina. Già si sente qualche odore: le liste civiche per cavalcare l’ondata anti-partiti, l’attacco all’euro per cavalcare il malcontento dei molti che vedono nella moneta unica il freno alle esportazioni, la ragione dell’aumento della pressione fiscale ecc. Dunque, prima mossa da mettere in conto: una possibile lista civica (o più liste civiche, “No Euro”) composte da piccoli imprenditori, commercianti, gente di spettacolo, forse sportivi ecc. e nessun esponente politico, età media sotto i 40, pochissimi slogan chiari e diretti. Altra mossa prevedibile: starà sicuramente cercando il suo Casaleggio (se pure non la stessa società di Casaleggio che, in fondo, è un libero professionista che dà consulenze) per mettere a punto una sua offensiva Web. Finora il Cavaliere non ha dimostrato di saperci fare con il web come con le televisioni, ma l’uomo non è stupido e non gli mancano i mezzi economici per avere tutte le consulenze che vuole e lanciare una massiccia presenza in rete con siti, profili collegati di fb, twitter, linkedin ed ogni altro genere di contatti. Con le televisioni e con i soldi che ha, non ci mette molto a mettere su una rete ramificatissima di contatti.
Il Pdl è in fase pre agonica con presagi sotto il 20 quando non sotto il 15, per cui, anche se probabilmente non lo scioglierà, non sarà questo l’asse centrale della coalizione. Ma dove pensa di andare a prendere i voti il Cavaliere? In tre direzioni principali: Lega, Udc ed astensione.
La Lega sta messa anche peggio del Pdl e rischia di andare sotto il 4% sparendo. E’ possibile che il Cavaliere la imbarchi nella sua coalizione ma è anche più probabile che cerchi di cannibalizzarla, approfittando tanto dell’eclissi del suo uomo simbolo, quanto del discorso del “voto utile”.
L‘Udc, ragionevolmente, perderà una fetta del suo elettorato non disposto a seguire Casini nell’accordo con Bersani, facile prevedere che Berlusconi cerchi di operare una scissione dell’Udc (magari incaricando Giovanardi dei contatti) per sgraffignare qualcosa e non sarei sorpreso neppure di un recupero di Fini.
Ma la fetta più grossa cui guarda sono gli elettori che hanno abbandonato il Pdl per rifugiarsi nell’astensione. E’ un grave errore pensare che la destra nel paese si sia dissolta nell’aria e si sia ridotta ad uno striminzito 20%. Qui c’è una zolla del 15% di elettorato che ha lasciato Lega e Pdl, ma che non vuole né votare Grillo, né passare a sinistra e che giudica Casini pura archeologia democristiana. Le elezioni amministrative hanno fatto capire chiaramente questo. Si tratta di una fetta di elettori che aspetta una nuova e credibile proposta politica di destra, perché disgustata di Berlusconi e Bossi. Il problema è che una proposta del genere non si vede all’orizzonte. L’unica cosa simile, in questo senso, sarebbe il movimento di Cordero di Montezemolo, ma non siamo affatto convinti delle potenzialità di questo soggetto politico.
In primo luogo, non siamo nel 1994, quando l’ imprenditore era l’eroe eponimo di un’epoca; in tempo di crisi e dopo il declino dell’altro “imprenditore prestato alla politica” certi prestiti hanno perso tutto il loro appeal. Per di più Cordero ha lo stesso grado di simpatia di uno yogurth andato a male ed è un eterno Re-tentenna, che annuncia il suo solenne ingresso in politica da almeno sei anni e non arriva mai. Sembra Totò nella scena del vagone letto, che sembra sempre sul punto di starnutire e poi annuncia: “Ha abortito”.
Qui di aborti politici ce ne sono già troppi e non ne serve un altro.
Peraltro, Montezemolo (come Monti o Passera) poteva nutrire legittimamente qualche speranza se il terzo polo fosse decollato, ma si sa come è andata.
Nessuno può escludere l’improvvisa discesa in campo di un nuovo Mister X, ma non se ne vede l’ombra ed i tempi sono molto stretti.
Dunque, a ottobre o a marzo, quel 15% di elettori si troverà a dover fare una scelta e non è probabile che resti tutto consegnato nella caserma dell’astensione. Una parte continuerà ad astenersi, ma un’altra deciderà di tornare alle urne e, nonostante tutto, il Cavaliere resta lo sbocco più probabile. D’accordo: Berlusconi ha dato una prova catastrofica di sé nel triennio 2008-2011, non ha mantenuto mezza promessa fatta al suo elettorato ed ha fatto la parte del vecchio bavoso che corre dietro alle minorenni, anche se non ricorda più perché. Però, alla fine, la scelta sarà fra lui, Bersani e Grillo e, per un elettorato di destra, Berlusconi, alla fine, resta quello più digeribile.
Il punto è tutto qui: in quale proporzione quel 15% di elettori di destra in “libera uscita” si tureranno il naso (anzi, metteranno la maschera antigas) e voteranno il cavaliere e quanti non ce la faranno e torneranno ad astenersi. Non è detto che la manovra del Cavaliere abbia successo –in fondo è proprio lui il punto debole dell’intera operazione: ha una immagine troppo logorata- ma, sicuramente non va preso sottogamba. Anche perché Monti nel frattempo si sarà ulteriormente logorato, con il rischio di trascinare nel suo gorgo anche il Pd che non è capace di un attimo di autonomia da lui.
La partita del Cavaliere è molto compromessa, ma non ancora decisa, anche perché i suoi avversari giocano come asini ubriachi.
Aldo Giannuli
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oreste
Siamo sicuri che una parte dei moderati di destra non finisca per votare Bersani?
Alla fine Berlusconi ha fatto il suo corso mostrando il peggio di sè, Grillo non mi pare comunque che oltre una certa percentuale possa arrivare, non mi pare che dia un’aria di sicurezza progettuale e serietà. Bersani potrebbe rappresentare l’elemento “stabile” non radicale e disposto ai compromessi nel quale potrebbe catalizzarsi una certa parte di elettorato. Ho visto un amico tatcheriano convinto andare con i giovani democratici a far propaganda per Hollande, perchè “alla fine ha un programma moderato”. Il Pd ha mantenuto la sua percentuale di votanti che per quanto potesse giocare meglio in una situazione che poteva mostrarsi favorevole, almeno non ha perso fette importanti di elettorato. Che sia cosi scontato che una parte di destra moderata alla fine non voti Bersani?
giandavide
mah, stavolta credo che le mosse di silvio non saranno determinanti. non quanto quelle dei suoi presunti avversari: silvio può pure riprensersi quel 15% di genialoidi che lo hanno votato: non gli basterebbe. a meno che i suoi avversari non riescano a fare astenere i loro elettori, cosa che l’attuale panorama politico fa presumere. casini-bersani-vendola, e di pietro-grillo: queste sono le alleanze alternative a b. del giorno d’oggi (e sottolineo oggi, dato che possono pure cambiare). in questo contesto è molto facile per il pd muoversi male e fare scappare mezzo elettorato. e infatti io ho seri dubbi del fatto che casini si sia separato da berlusconi: è stato mandato dove può fare più danno, e sta facendo il suo sporco lavoro i cui ricavi vanno anche al banana.
e in questo contesto credo che la cosa più interessate sia rappresentata da cosa farà vendola: si farà infinocchiare dal pd e dall’udc tentando di rubargli voti, o tenterà di spaccare il pd mettendo sul piatto l’alleanza con di pietro piuttosto che quella con casini come valore insindacabile?
secondo me la scelta tra queste due opzioni che dovrà fare vendola sarà cruciale per la politica italiana, e da essa si deciderà non solo il futuro di vendola, ma anche dell’italia, e soprattutto della sinistra italiana. berlusconi in tutto questo conterà molto poco, dato che in fondo, se il piano monti andrà bene b. sarà destinato a sparire lentamente, se monti andrà male torneranno tutti a difendere monti nella paura di un’instabilità politica lasciata dal suo vuoto.
e infatti anche per questo è improbabile che si voti ad ottobre.
e in tutto questo grillo sarà a contendersi con berlusconi il piatto degli scontenti di destra: scene penose, in cui vedremo moltiplicarsi le pubblicità di forza nuova apparse sul sito di grillo, gli sproloqui del comico che vuole colpire tre o quattro giornalisti per educarne cento, i fallimenti di pizzarrotto, i willer bordon… e non è detto che il semplice fatto di avere fatto de il “fatto” il loro house horgan gli basti per essere visibili. travaglio che utilizza le papille gustative per fare un’intervista a grillo è stata infatti una scena penosa che ha canalizzato una enorme quantità di commenti negativi, dato che in quell’ointervista la schiena dritta di travaglio faceva rimpingere socci e minoli: grillo non ha risposto nemmeno a una domanda facendo stupide battutine e travaglio ha abbassato la testa come farebbe un qualsiasi cameriere.
e, quando la subordinazione politca diventa evidente, ciò che succede di solito è che le copie del giornale vendute diminuiscono, dato che i lettori scappano. ma, se grillo si comporta coerentemente rispetto al suo ultimo schieramento a destra, gli elettori che ha “rubato” a b. riuscirà a tenerseli, specie se il fatto assumerà completamente la linea grilla (siamo già a buon punto, dato che è diventato un giornale quasi illegibile) e la manterrà tale fino alle elezioni.
insomma aldo, io al ritorno di berlusconi non ci credo più tanto. per il rilancio si sta affidando a dei soggetti improbabili, come il lavitola del friuli volpe pasini o la pornobadante burina. ci manca solo il cane che parla e li si può chiudere tutti nel circo barnum. invece gli altri stanno dando il peggio di se quando non stanno direttamente a riprodurre il berlusconismo in un nuovo contesto, e credo che il berlusconismo sia in effetti una delle poche cose peggiori di berlusconi…
salvo lombardo
egr.giannuli,ho comprato il suo ultimo libro,lo leggero a giorni,intanto sono stato contento del prezzo,accettabile,di copertina.credo che nell articolo su berlusconi,lei si sia dimenticato di citare quel bacino immenso,dal quale il berlusca,attingera i maggiori voti,con cui sara eletto, :e cioe da quella mafia, che,è l ala armata di quei”noti” poteri forti.
pierluigi tarantini
Cosa farà Berlusconi?
Sottovalutare un avversario è errore da non compiere, tuttavia, a volte, è necessario pensare in positivo.
Mi spiego: Berlusconi farà il piazzista della politica (con rispetto per i piazzisti) come ha sempre fatto.
Non credo abbia più, però, la credibilità e la lucidità del passato.
Insomma, cosa farà Berlusconi, pur ancora capace di far danni, non mi sembra argomento avvincente ma, al massimo, tragicomico.
Credo invece doveroso porsi la seguente domanda: cosa è possibile fare per non arrivare alle prossime elezioni chiedendosi chi votare (senza avere una risposta).
giandavide
quoto pierluigi.
d’altra parte la risposta alla domanda di aldo sta già nella foto in cima a questa pagina:
il banana, non avendo di meglio da fare, si dedicherà ad altre attività, come rompere a testate delle riproduzioni in cartapesta e in formato extralarge della moneta da un euro, in modo da potere andare a giochi senza frontiere o al circo barnum con un repertorio serio da offire agli spettatori.
grillo, si sa, ha reso il pubblico più esigente, e ora il vecchio silvio deve dedicarsi anche alle più becere prove fisiche per ricavarsi nuove nicchie di pubblico.
p.s. ma, aldo, cosa ne pensi del “provincellum”, la nostra probabile nuova legge elettorale?
aldogiannuli
fra un po parleremo anche di legge elettorale
rosario
Anch’io penso che se non Bersani, almeno una parte del PD stia riproponendo la strategia del “New Labour Party” di Blair. In fondo ha vinto le elezioni con un programma di destra solo più ” glamour” rispetto ai conservatori. E se questa è la strategia del PD, poveri noi! Ci aspettano i ministri adoratori di Monti (vero Enrico Letta?) gli adoratori della Fornero (Ichino, Nicola Rossi redivivo) gli emuli di Blair ( i ggiovani con 2 g alla Renzi) come noi eravamo un tempo emuli di Fonzie. L’unica prospettiva antagonista è una fusione della sinistra-sinistra senza se e senza ma, con ampia partecipazione della società civile (ALBA) e dell’IDV. Per quanto riguarda il Movimento 5stelle, ho solo parole di stima per loro, altro che antipolitica!!!
Francesco Acanfora
Qualunque cosa puzzi da lontano di Monti io personalmente non la voto neanche morto, e se Vendola si vuole imbarcare sul bastimento della depressione economica faccia pure, gia’ mi scoccia con le sue risposte lunghissime in cui per arrivare a capire che cosa vuole fare ci si deve spendere mezz’ora. Il che mi andrebbe anche bene, se dopo mezz’ora si capisse, e invece no! Sorpresa! Dopo mezz’ora non si e’ capito ancora nulla, e siccome non credo che un uomo colto ed esperto di comunicazione possa essere cosi’ evasivo, concludo che ha gia’ fatto l’accordo con Monti, pardon, volevo dire Casini, pardon, volevo dire Bersani. I miei pardon potete buttarli dove vi pare, vuol dire, in lire di argento di Carlo Magno, che abbraccia la linea della depressione economica e dell’attacco ai lavoratori e alla piccola impresa. Bene, io non credo affatto che questa linea sia di sinistra, serve solo a rastrellare consensi che Casini e Bersani non possono piu’ direttamente pretendere, come quelli sui diritti delle persone (omosessuali di entrambi i generi, fautori della cannabis, etc.). Quindi evitiamo di discutere di Vendola, soggetto politico irrilevante per nullita’ programmatica, e parliamo della destra. Secondo me, se Berlusconi va in TV e promette di abolire l’IMU sulla prima casa e di sopprimere Equitalia ottiene il 40% dei voti da solo. Faccio notare che questo numero l’ha gia’ fatto, in diretta con Prodi, qualcuno se lo ricorda? E, vorrei aggiungere, con qualche ragione.
Francesco Acanfora
Inoltre vorrei che si iniziasse a discutere seriamente del mito del liberismo. Sul mrcato del lavoro, la compagine delle grida e’ del tutto compatta e soverchiante. Il PD e’in prima fila, segue la CGIL. Pero’, sulla liberalizzazione delle caste, tutto tace, Pero’, sulla riforma della giustizia, tutto tace. Pero’, sulla riforma della PA, tutto tace. Pero’, sulla separazione delle banche d’investimento da quelle di raccolta, tutto tace. Questi silenzi la dicono lunga, sapendoli interpretare. Significano esattamente quanto segue: del liberismo alla casta dei vassalli del potere della finanza non importa un fico secco, come non importa di qualunque altra stupida filosofia, a loro interessa il dominio e la ricchezza. Sono solo dei servi incaricati di riscuotere, e ben remunerati per farlo. La questione e’ semplice: non c’e’ da discutere sull’appartenenza o sulla simpatia, ma solo ed esclusivamente sulla cassa, il contante, il potere di spesa. Inutile perdere tempo con Grillo o Berlusconi, l’unico fatto concreto su cui saremo chiamati a votare e’: volete piu’ tasse, meno diritti, meno salari, o no? Chiunque dica no, e’ soggetto degno di considerazione. Purtroppo da noi la socialdemocrazia si e’ estinta, e quella casella e’ mancante dal panorama delle scelte possibili, neanche sotto forma di surrogato, e va evitata a priori. Faccio eccezione per FDS, che pero’ non conta nulla, anche se dovesse avere un exploit del 400%, e anche questo dato avra’ una ragione, per cui la metto in conto solo per ragioni sentimentali alle quali credo il nostro ospite Aldo sara’ sicuramente sensibile, ammesso che si possa ancora permettere di votare con i sentimenti.
giandavide
@francesco acanfora
posso capire che non ti piaccia vendola, ma almeno mettiti d’accordo con te stesso: o vendola è un buon comunicatore e quindi ciò che dice arriva subito a tutti, oppure è un cattivo comunicatore e quando parla non si capisce molto (sia perchè usa un lessico che l’uomo della strada non capisce, sebbene spesso sia abbastanza preciso, sia perchè ha un’approccio un pò alla aldo moro e non disdegna la supercazzola).
e poi riguardo all’irrilevanza, quella è uno specifico appannaggio dei ferrero boys, che si sono rassegnati all’irrilevanza per difendere feticci & segreterie. vendola, nel bene e nel male, ha un potere contrattuale abbastanza forte in questo momento, e potrebbe cacciare l’udc dal carrozzone dei vincitori, o quantomeno farla stare a disagio ed accettare delle proposte che la renderebbero elettoralmente impotente. oppure al contrario può metter fuori di pietro e fare un regalone a casini, sperando di rubare voti a bersani (ma in questo caso il risultato potrebbe essere quello di perdere altri voti, come ad esempio il mio) a me sapere quale sarà il progetto di centrosinistra che ci sarà concesso di votare un pò mi interessa, e di fronte a un centrosinistra minimamente credibile nè il banana nè grillo potranno fare molto per ostacolare una vittoria che ci sarebbe già se si votasse domani, nonostante il pessimo comportamento del pd e l’indecisione di vendola.
e per il resto, se dici che berlusconi prende il 40% da solo significa che grillo si sgonfierebbe fino a toccare lo zero solo per l’entrata del banana? è inutile usare la solita retorica per cui “sembrava morto, ma è sempre risorto” dato che non è mai stato “morto” fino a questo punto, e che stavolta non ha avto problemi di alleanze, ma di elettori, cosa che prima non era mai successa fino a questo punto.
senza contare che nonostante tutto monti è riuscito a fare si che l’europa si sia accodata alla sua proposta anti spread, e questa cosa, diciamocelo, in effetti è buona. monti farà schifo, ma per trattare con questi altri schifosi sembra funzionare meglio del cavalier pompetta, e il fatto che dovrà trattare fino a fine anno significa una cosa: il governo non cadrà
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http://www.lettera43.it/economia/macro/germania-a-est-paga-marx_4367555014.htm
Nicola Volpe
Mah, ho letto tutti i post e, naturalmente, l’articolo di Aldo. Non posso che condividere in larga misura i contenuti di queste analisi, sebbene mi lascino piuttosto perplesso a proposito di Berlusconi. Quest’ultimo, infatti, ha perduto molto del suo smalto, l’appeal certo non è più quello di un tempo, ma io sarei cauto circa una sua imminente uscita di scena. Non tanto perché Berlusconi sia questo diavolaccio che una ne pensa e cento ne fa, ma perché, questo sì che mi preoccupa assai, non vedo a sinistra chiarezza di idee. Il Pd mi fa torcere le budella: è mai possibile che continui a ripetere il mantra, con un sistema industriale ormai al collasso, le multinazionali che si preparano a fare shopping di ciò che resta della grande industria e tassi di occupazione ormai in caduta libera, che Monti ha salvato l’Italia, restituendole credibilità? Forse in Emilia qualcuno ci crederà ancora, ma al Sud, con la situazione sociale al limite dell’indigenza, non so quanto favore potrà incontrare. Vendola: mi taccio per amor di patria. Io penso che Casini sia un po’ troppo sopravvalutato: lui è in politica ciò che il suocero Caltagirone è in economia, ovvero l’espressione più pura della rendita parassitaria. Attenzione, io sto ragionando dando per scontato noi si vada a votare a ottobre o in primavera fa lo stesso. Perché non è detto che noi si andrà votare. Da qualche mese sto nutrendo più di un dubbio circa la possibilità di sospensione del normale corso elettorale, per superiuori interessi europei.
pltarantini
Caro Franco,
mi permetto una sintesi delle valutazioni da te espresse e delle questioni poste nei due commenti che precedono facendo seguire le mie idee in proposito:
1 – se Vendola è cosi’ evasivo è perchè ha gia’ fatto l’accordo con Monti. Questa linea serve solo a rastrellare consensi che Casini e Bersani non possono raggiungere;
2 – se Berlusconi va in TV e promette di abolire l’IMU sulla prima casa e di sopprimere Equitalia ottiene il 40% dei voti;
3 – l’unico fatto concreto su cui saremo chiamati a votare e’: volete piu’ tasse, meno diritti, meno salari, o no? Chiunque dica no, e’ soggetto degno di considerazione.
4 – FDS la metto in conto solo per ragioni sentimentali ammesso che ci si possa ancora permettere di votare con i sentimenti.
1. Vendola non sta entusiasmando, avendo rinunciato a fare di SEL un partito aperto alla società (in occasione della liquidazione delle fabbriche)ed avendo perso l’occasione per intercettare quelle energie che fanno del movimento di Grillo il fenomeno politico del momento.
Ha tuttavia un grande merito.
Ha resistito alle sirene che gli chiedevano di marginalizzare Di Pietro.
Insieme, con tutti i loro limiti, credo siano quanto di più dignitoso la politica italiana abbia espresso negli ultimi anni.
2. Berlusconi è capace di promettere ben altro che l’abolizione dell’IMU, tuttavia non è più in grado di spacciare sogni.
Sta cercando di fare il Tsipras de’ noantri con gli attacchi all’euro ma credo che ciò servirà solo ad alienarli definitivamente l’appoggio dei poteri per lungo tempo suoi complici.
3. Magari potessimo votare dei programmi che vengono poi realizzati!
In ogni caso non ti preoccupare: qualcuno prometterà tutto quello da te auspicato ed anche cchiù pilu ..
4. Per quanto riguarda FDS credo che sia venuta meno la ragione per la quale, ancora di recente, ne ritenevo la necessità.
Infatti non mi sembra avere più la capacità di intercettare il voto radicale.
Marco
Berlusconi è come il silenzio: se non lo nomini svanisce.
Espresso gli dedica l’ennesima copertina invece.
Andrea T
@giandavide
Molto d’acccordo con l’analisi, salvo l’eccessivo livore nei confronti di Grillo, al quale io guardo con attenzione (non con incanto).
Comunque. Come ho sempre affermato, oggi la partita si gioca attorno al PD. Bene Vendola a non accettare il ricatto sull’esclusione di Di Pietro, e a provare a mettere in difficoltà il PD.
Solo che forse è arrivato il momento di approfondire ulteriormente l’analisi sull'”universo” PD per prendere atto che, nel gruppo dirigente del PD, la spaccatura tra conservatori e socialdemocratici è più apparente che reale. Perchè in realtà i (dirigenti) socialdemcratici del PD sono tali soltanto di facciata.
E’ una sorta di specchietto per le allodole (gli elettori).
Forse, a questo punto (ufficializzata l’alleanza con Casini), l’esigenza di cercare un’allenza col PD su una piattaforma progressista o, meglio, mettere in difficoltà di fronte ai propri elettori quei dirigenti che si spacciano per socialdemocratici, è già SUPERATA.
A questo punto, bisognerebbe avere il coraggio di rilanciare. E puntare direttamente, senza intermediazione, all’elettorato sofferente del PD (che si colloca molto più a sinistra del gruppo dirigente) mettendo in evidenza l’assurdità di questa alleanza con Casini (che non è un grande statista come, quasi quasi, lo vogliono dipingere i dirigenti PD) ma un pagliaccio, rappresentativo, al più, di portatori di rilevanti interessi economici. Del resto come gli stessi dirigenti del PD (sia versante democristiano che versante dalemian-veltroniano).
Oggi ci vuole il coraggio di dire: cari elettori che vi siete fidati del PD. Ora avete la prova – l’alleanza concretizzata con Casini – di chi sono i dirigenti cui in passato avete affidato il vostro voto. Abbandonate il relitto e costruiamo insieme un’arca per guidare il paese fuori dal guado con una proposta AUTENTICAMENTE progressista. Io dico che questo spazio oggi c’è. Magari non per arrivare al governo. Ma per mettere in difficoltà (in tandem con Grillo) la futura maggioranza neodemocristiana (che proseguirà l’esperienza montiana con lo stesso Monti?). Come spesso accade, CI VUOLE CORAGGIO.
Andrea T
I dirigenti PD hanno fatto (o, comunque, stanno per fare) la mossa che permettera di mettere il partito in “scacco”.
Forse non sarà “scacco matto” ma, comunque, è una posizione di vantaggio relativo che mina le fondamenta su cui si regge il PD (la lealtà – nonostante tutti i bocconi amari ingoiati – di una parte del suo elettorato).
Temo che l’alleanza con Casini rischi di essere un boccone troppo indigesto persino per buona parte della gente che si è dimostrata con lo stomaco così forte.
giandavide
ho visto l’intervista che bersani ha rilasciato al fatto sull’argomento. terribile. se volete sentire 4 minuti di un tizio che non dice nulla guardatela anche voi. la sostanza è: ma no, possiamo andare tutti insieme, ci serve il voto moderato, noi non mettiamo veti a nessuno, è di pietro che ci insulta e quindi non vuole stare con noi. insomma, per bersani dire che la sinistra passi per prendere posizione sull’articolo 18 è un insulto. evvabè.
la cosa è preoccupante, e, visti i sondaggi che girano*, per quanto sia assurdo, sembra che il pd lasciando anche la materia sui veti a casini, voglia continuare la linea di abdicazione nei confronti dell’udc, rbadendo il suo strano concetto di vocazione maggioritaria, ovvero schiacciare le sue posizioni ai diktat di un partito del 5%. e quindi forse è meglio iniziare a rassegnarsi al nuovo scenario: i pro monti contro i contro monti, divisi tra idv, sel e a questo punto anche ferrero da una parte, e grillo dall’altra, oltre a storace, la lega e tanta altra bella gente. ma il punto è che casini non gli basta, dato che avrebbero meno del 30% in due, secondo me, e infatti nel sondaggio citato sono in tre, dato che c’è un 15% di pdl che permette alla coalizione pro monti di toccare il 40. quindi, dato che vendola e dipietro hanno posto i loro paletti, a meno che casini non si metta a parlare bene dei gay, perdendo voti e diventando irrilevante, cosa che ritengo improbabile, passerà il suo tempo a dettare la linea del pd, con veltroni e letta che gongolano e bersani a dire che non si può rinunciare al voto dei moderati. e vuoi che in questo contesto non si possano inserire ulteriori partiti moderati, casomai legati al banana senza che questo debba per forza metterci la faccia? insomma, sta brodaglia pd-udc-pdl dovrebbe prendere il 46%, grillo quasi il 21% e idv vendola e ferrero quasi il 21%. a me sembra roba da chiamare il 118 per bersani, dato che su questi numeri c’è da lavorare, ma è probabile che il pd perda vagonate di voti, e si dovrà scindere dopo con meno poltrone per non essersi voluto scindere adesso con tante poltrone. avrei preferito che ci fosse un governo di sinistra, ma in effetti con casini e alfano dentro il problema non si pone: non può essere un governo di sinistra e non c’è margine di trattativa. hanno un’unica possibilità: il probvincellum, solo che non ci ho capito molto, ho solo capito che sarà la solita pianificazione dell’obsolescenza sotto il segno del bizantinismo.
@andrea: riguardo grillo, si, non mi sta simpatico, ma le nuove sparate su giornalisti e la pubblicità per forza nuova sono cose vere, ed è ancora più vera l’intervista linguacciuta di travaglio e la nuova linea che il fatto ha preso dopo la cacciata di poidomani. e lo so che sarebbe una buona cosa che grillo si schierasse con idv, sel e ferrero per spaccare i glutei a certa gente, ma il problema non sono certo io, che non avrei nessun problema a votare una lista con grillo dentro, ma mi sembra che il proprietario del partito non voglia, e abbia pure ribadito recentemente l’unico punto chiaro del suo programma: non allearsi con nessuno. l’unico modo di avvicinarsi ai grilli non passa per gli inutili complimenti (che con l’impostazione dialettica dei grilli non funzionano), ma attraverso la credibilità che si può guadagare facendo propri quei principi di sinistra sollevati, spesso giustamente, dai grilli stessi (come la trasparenza ad esempio, materia su cui si può fare pure meglio di loro, dato che sono stati abbastanza scarsi finora nel mantenere le promesse)
* http://sondaggipoliticoelettorali.it/asp/visualizza_sondaggio.asp?idsondaggio=5553
Andrea T
@giandavide
Come ho già scritto più volte, Grillo ha esigenze di natura propagandistica che gli IMPEDISCONO di allearsi (apertamente) con altre organizzazioni politiche.
La propaganda (la “narrazione”, come direbbe qualcuno… 🙂 ) su cui Grillo basa l’immagine che vuol trasmettere del suo movimento è notoriamente:
– il movimento non è ne di destra e ne di sinistra.
– non siamo come gli altri partiti.
– (perchè) non siamo nemmeno un partito.
Queste determinazioni, secondo me, non vanno prese troppo alla lettera – perchè quasi certamente non rappresentano la sostanza del fenomeno, ne, probabilmente, quello che Grillo pensa nel suo intimo – ma vanno interpretate in un contesto comunicativo, il cui destinatario è UN CERTO TIPO di elettore: il qualunquista che non si è mai avvicinato alla politica – o che se ne è allontanato – per puro disprezzo (in molti casi giustificato, ammettiamolo…) ma che, come a mio avviso è normale e giusto che sia, ciononostante sente affiorare dentro di se quella pulsione partecipativa che fa fatica ad esprimere proprio a causa dela repulsione verso le forme organizzative e identitarie tradizionali.
E’ puro marketing applicato alla politica (c’è chi sostiene che il marketing, a sua volta, sia nato con una applicazione della propaganda al commercio). Come del resto era marketing applicato alla politica quello di Berlusconi, fin dalla sua “discesa in campo”.
Se, come si intravede dietro all’etichetta, in realtà Grillo intende fare un certo lavoro – prendere il voto di quel tipo di elettore e incanalarlo su una piattaforma mirata ad una maggiore trasparenza delle istituzioni e ad una maggiore partecipazione dei cittadini nelle istituzioni – allora per me Grillo è più che benvenuto! Persino se per arrivare a quel fine dovesse aver bisogno di fare pubblicità a forza nuova.
Però, se si vuole fare intelligenza con Grillo, bisogna prima di tutto sforzarsi di comprendere le sue esigenze propagandistiche e, in un certo senso, di assecondarle senza risentimenti.
1 – Fare i complimenti a Grillo è tanto inutile quanto ridicolo e controproducente: bisogna continuare a criticarlo. Ma in maniera circostanziata e non per partito preso (quindi mostrando, in questo modo, una “interlocuzione”: soltanto chi ti presta attenzione ti può criticare in maniera puntuale).
2 – E’ ancora più sciocco aspettarsi che Grillo, dal canto suo, faccia i complimenti a qualcuno: ha necessità di insultare tutti per dare una parvenza di equidistanza da tutti i partiti (e da tutti i media). Quindi, diciamo che gli insulti di Grillo non vanno presi troppo sul serio.
3 – Peggio ancora è aspettarsi che Grillo si allei formalmente con qualcuno. Peraltro, manifestare questa aspettativa varrebbe soltanto a dimostrare di non aver capito NULLA del fenomeno o, comunque, di non aver prestato sufficiente attenzione.
L’intesa con Grillo va sondata in concreto, sui singoli provvedimenti. E, senza incanto o “fede” nei confonti di nessuno, forse potremmo piacevolmente scoprire che uno come Grillo – con i suoi metodi e le sue forme poco ortodosse – può essere in grado di aggregare attorno a certe “issues” che interessano molti milioni di persone (soprattutto di sinistra) degli elettori che – magari anche soltanto per pura ignoranza – altrimenti avrebbero votato a destra o si sarebbero scioccamente astenuti (rafforzando comunque la conservazione del sistema).
In politica, secondo il mio modo di vederla, fidarsi ciecamente è sbagliato: diffidare aprioristicamente altrettanto.
giandavide
@andrea.
sarò io che non mi fido aprioristicamente, ma leggendo quello che scrivi sembra che mi dai ragione: ammetti anche tu che non ci può essere intesa con grillo su niente tranne che su “singoli provvedimenti”, e che di fatto anche in una situazione estrema come quella degli anti- monti separati dai pro-monti, grillo starebbe separato pure dagli anti monti, in modo da fare due partiti di opposizione al 20% mentre i pro monti regnano. solo che io non ci vedo molti lati positivi in una situazione del genere: governeranno i pro monti, e avremo altri 5 anni di destra e di divisioni a sinistra, altro che più trasparenza. vabbè che mi sto abituando, ma tra 5 anni potrei essermi rotto i cosiddetti di votare, dato che mi sta sembrando un’attività sempre più inutile.
a parte poi che mi piacerebbe che tu mi ricordassi quali sono le cose di sinistra che hanno portato a grillo a dire che qualun’altro aveva ragione oltre a lui.
oltre che dare il voto a grillo l’elettore di centrodestra potrebbe casomai pensare di astenersi, accorgendosi dei danni che ha fatto con il proprio voto, e senza grillo lo abvrebbe anche fatto. ma non è resistito alla tentazione di dare il voto al solito “nuovo che avanza”, specie quando il nuovo che avanza è contro gli immigrati e a favore dell’evasione fiscale.
insomma, per me non è un problema di compromessi, ma di risultati. hai espresso in modo molto chiaro il fatto che con grillo o stai nel suo partito, oppure sei contro di lui, dato che non ci potrà essere nessun tipo di contatto o alleanza, e sotto questo aspetto sono d’accordo con te, anche in quanto ammetti che di fronte al marketing politico e la conseguente ricerca di un elettore di tipo qualunquista c’è poco da fare.
però devo dirti che a me mancano i dati per dire che grillo sarà migliore di berlusconi, io mi limito a giudicare il fatto che i due hanno spesso avuto idee simili, e che di fatto le politiche di destra di grillo sono molto più realizzabili di quelle di sinistra, che sono 10 anni che rimangono sempre allo stadio iperuranico. anche casa pound dice tante belle cose di sinistra come il mutuo sociale (anzi dice che i comunisti hanno copiato da mussolini), ma per mututo sociale si limitano alla vuota chiacchiera, mentre per il resto delle politiche sono tristemente più concreti.
e purtroppo quando uno dice cose di destra realizzabili e cose di sinistra poco realizzabili (almeno per come le dice), sono logicamente portato a pensare che si focalizzerà sulle prime, lasciando le seconde fluttuare nel mondo dei desiderata.
quindi io non ho sfiducia a prescindere. ho già detto che se servisse a qualcosa non avrei nessun problema a votare coalizioni con grillo dentro. ma dato che il voto a testa è uno solo, e che non ci saranno coalizioni del genere, rimane il fatto che grillo starà da una parte e di pietro, vendola e ferrero dall’altra.
e la cosa non mi consola molto, dato che berlusconi è completamente bollito, a rubargli i voti oggi non ci vuole nulla, e questo finto nuovismo non fa altro che dividere le opposizioni in modo che i poteri forti possano continuare a governare
Autonomen80
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