Author: Lamberto Aliberti

Lamberto Aliberti, già Ceo della Maspa Italia, società leader nella system dynamics, è da sempre impegnato anche nel campo della formazione. Da alcuni anni coordina il gruppo Dext,Designing Models for Economics and Politics.

Diavolo d’un greco, paga i debiti coi soldi del creditore

Di Lamberto Aliberti. La storia. I primi di maggio sembrano ripetere i primi di aprile (vedi il mio pezzo precedente). Per il 12 ci sono da rimborsare 750 milioni di euro all’IMF, un 50% in più della tranche precedente.  E cominciano a girare le stesse voci: “Non ce la faranno mai. Sarà default”. Invece va più liscia di prima: saldo intero, in anticipo di un giorno.

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Il giorno del giudizio per la Grecia

Di Lamberto Aliberti. Il 9 aprile, nelle stanze di palazzo Berleymont, non si trovava un funzionario disposto a scommettere un euro sulla sopravvivenza – economica s’intende – della Grecia. Scadeva il debito di 496milioni di dollari verso il Fondo Monetario Internazionale (IMF). E le fonti elleniche si erano ormai prosciugate. Il primo ministro, Tsipras, era in Russia. “Non a battere cassa”, s’era affrettato a spiegare, con la conferma di Putin. Varoufakis, ministro dell’economia, giusto pochi giorni prima, il 4, era volato a Washington: appuntamento in serata con Christine Lagarde, direttore IMF, e il giorno dopo con rappresentanti del Tesoro Usa. A che fare?

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Crescita economica: tre modelli e il resto del mondo. I modelli

Parte prima (consigliata prima della lettura della seconda parte): “Crescita economica: tre modelli e il resto del mondo. Inquadramento”
Parte seconda: i modelli. Di Lamberto Aliberti. Il PIL è la somma algebrica di 5 componenti, 4 positive e l’import di beni e servizi negativo. Espressi a prezzi costanti, sono la manifestazione della crescita reale di un paese. Il loro peso sul Pil cambia nel tempo, ma tende a caratterizzarsi in modo diverso da paese a paese.

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Crescita economica: tre modelli e il resto del mondo. Inquadramento

Di Lamberto Aliberti. Parte prima: inquadramento. La crescita. In questi giorni ne cerchiamo gli accenni, con infinita pazienza e crescente speranza. Ne hanno bisogno i governanti, senza la quale rischiano lo strappo definitivo. Ne ha bisogno la società, sull’orlo del precipizio verso il caos. Ne ha bisogno l’Europa, ora che si ritrova sulle spalle la zavorra di un debito pubblico, al limite della sostenibilità, per non dire che l’ha già superata.

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Le ragioni geopolitiche dell’austerità. Un commento.

Il Dott. Giuseppe De Paolini, economista, già docente dell’Università di Torino, ci invia molto gentilmente un interessante commento al recente articolo di Lamberto Aliberti “L’Austerity: se non guarisce, uccide“. Lo ringrazio vivamente e auguro buona lettura!

Di Giuseppe De Paolini. La conclusione dell’articolo, desunta dal ragionamento e dall’intreccio di statistiche reali e finanziarie con modelli econometrici  (di cui in questo momento non conosco compiutamente la struttura) è sicuramente condivisibile nella sostanza. Mi permetto solo di osservare che la genesi delle politiche di austerità è spesso  di natura geopolitica  per cui la loro durata e pesantezza dipendono da  questo fattore.

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Il prezzo del petrolio basso è una minaccia o un’opportunità?

Di Lamberto Aliberti. Un turbine si è recentemente abbattuto sul mondo, sulla sua fragile incerta ripresa economica, dopo 5 anni di crisi nera: il crollo del prezzo del petrolio. E dopo un primo momento, in cui gran parte degli economisti, senza troppo rifletterci sopra, si stracciavano le vesti, diventa utile, per non dire necessario, porsi una domanda: il petrolio a basso prezzo è un’opportunità o una minaccia per la crescita? Magari tenendo conto di un consuntivo, a 7 mesi dalla svolta. Servendoci di strumenti rigorosi: un modello  dinamico, e che altro? E partendo da un quadro statistico adeguato. Più avanti, in prossime puntate, la domanda successiva: quanto durerà il basso prezzo?

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Il matematico che non da’ i numeri

Avevo programmato una serie di simulazioni sul futuro della Grecia. Stallo. Perché sono in stallo le trattative con l’EU. Anzi, per dirla tutta, è proprio un dialogo tra sordi. Con i greci, proprio loro, con l’acqua alla gola, ma che parlano d’altro. Osserva Stavros Teodorakis, leader del partito d’opposizione Potami: “Some people in the government are preparing for Monday’s Eurogroup with the mentality of the student who tries to fool the teacher”. Non sarà mica che ingannano se stessi? O un giorno o l’altro – ma devono spicciarsi, il tempo è contro di loro – giocheranno la briscola? Va a sapere.

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Parole e numeri. Una risposta ai commenti.

Le reazioni dello sparuto gruppo di commentatori al mio recente articolo sull’austerity, che analizza le vicissitudini della Grecia, mi hanno colpito, perché mettono in gioco un principio: che un numero valga più di 1000 parole. E pensare che lo ritenevo dimostrato. Anzi dico che con 35 anni di collaborazione fattiva e soddisfacente con le principali aziende europee lo continuo a ritenere dimostrato. E prima di rassegnarmi mi chiedo – e vorrei l’aiuto di tutti – se non sia io ad usare un linguaggio sbagliato, quei diagrammi su assi cartesiani, che altrove mi hanno sempre funzionato a meraviglia.

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L’Austerity: se non guarisce, uccide

Molto volentieri torniamo ad avere ospite Lamberto Aliberti, che ci propone come sempre una analisi molto accurata dei conti greci e delle reali possibilità per Tsipras, Varufakis ed il governo greco. Buona lettura!

Aggiornamento 6 marzo 2015: Parole e numeri. Una risposta ai commenti.

Il patto.
In realtà sono due e vedremo presto se Tsipras riesce ad ottenerne un altro. Per ora siamo su un accordo molto parziale e provvisorio: mantenimento del programma  di aiuti in vigore per 4 mesi, in cambio di impegni, piuttosto misteriosi. Il primo accordo fu siglato il 3 maggio del 2010 fra il primo ministro greco George Papandreou e tre contraenti: la Commissione Europea, per conto dell’Eurogruppo, la Banca Centrale Europea (ECB) e il Fondo Monetario Internazionale (IMF). Si era in emergenza: la Grecia era sull’orlo del default. La posta: aiuti finanziari, in cambio di drastici interventi sul bilancio e sull’economia, nonché il riavvio  della crescita, per far bene ai greci, ma anche evitare il rischio di contagio per l’intera Unione Europea o almeno i suoi membri deboli.

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Due conti in tasca a Tsipras…

Con grande piacere ed interesse, iniziamo una collaborazione con Lamberto Aliberti ed il gruppo Dext, esperto di system dynamics, che ha sviluppato un interessante lavoro sul debito e che oggi ci propone un approfondimento sulle sfide che Tsipras dovrà affrontare, facendo ricorso ad una serie di dati e calcoli molto interessanti, per cogliere la complessità dei fenomeni e delle sfide da affrontare. Buona lettura! A.G.

Per l’Ing. Tsipras un po’ di ingegneria umanistica.

Sul piano politico, lasceremo il commento a chi ne sa più di noi. Come ingegneri, speriamo di trovare la sua attenzione. Ne avrà in contropartita i benefici di una disciplina, che discende dalla sua: la modellistica matematica, a supporto della presa di decisione manageriale, system dynamics, per essere esatti.

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