Author: Ivan Giovi
Ivan Giovi, classe 1994, laureato in Economia e Management alla Statale di Milano e Laureando magistrale all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano in Economia e politiche del settore pubblico. Laureato in triennale con una tesi di politica economica sul Divorzio tra Tesoro e Banca d’Italia; collabora con il sito di Aldo Giannuli dal luglio 2017.
Cerchiamo oggi di sgomberare il dibattito economico da un errore di fondo comune commesso da molti commentatori che si cimentano all’interno del dibattito economico: il presunto accostamento tra l’economia classica e l’economia neoclassica (o marginalista, o neoliberista).
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Ancora una volta il pensiero unico in campo economico torna a farsi sentire nel peggiore dei modi, attraverso arroganza e saccenza, questa volta nelle parole di Tito Boeri in risposta al Governo sul tema del decreto dignità, che lo additava di aver dato previsioni errate, lui risponde parlando di “negazionismo economico”.
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Il mondo contemporaneo è caratterizzato da un dibattito acceso sul ruolo e il futuro dell’informazione: informazione vista sempre come una componente strumentale della modernità, dato che diatribe come quella accesasi sulle cosiddette fake news erano essenzialmente incentrate sulle loro conseguenze a fini elettorali. L’informazione è, in ogni caso, un campo di battaglia dove ogni contendente è interessato a mettere in gioco le sue strategie più raffinate; un ruolo molto spesso sottaciuto è quello giocato, in questo contesto, dagli spin doctor, gli esperti di comunicazione legati al potere politico che, muovendosi nella linea d’ombra tra la comunicazione istituzionale e quella personale dei leader, esercitano un peso determinante nell’orientamento dell’opinione pubblica.
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Il vertice europeo sui migranti si è concluso in pratica con un nulla di fatto. L’apertura di “hotspot volontari” si tradurrà nella consolidata consuetudine che solo l’Italia accoglierà i migranti e tutti gli altri paesi europei non accetteranno redistribuzioni, difatti il Presidente Macron ha già affermato che questi centri dovrebbero essere solo in Italia.
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Anche quest’anno sono iniziate le prove per i giovani liceali che affrontano l’esame di stato. Nelle tracce del tema di italiano però è presente l’ennesimo grave scivolone che è passato pressoché inosservato. Ancora una volta il Ministero dell’Istruzione dimostra la sua inadeguatezza dopo una lunga serie di errori.
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Alla fine il Governo Conte si è insediato con la sua, se pur lievemente corretta, lista dei ministri. Dopo le turbolenze della scorsa settimana (ne abbiamo viste davvero delle belle) il Prof. Savona siederà al dicastero degli affari europei e all’economia siederà Giovanni Tria, suo fedelissimo, che i maliziosi dicono sia stato lo stesso Savona a scegliere.
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Da diverso tempo ormai il tema delle pensioni è in primo piano sulla scena politica nostrana: è stato tema di campagna elettorale di uno dei principali vincitori (Lega), è una riforma che torna a chiederci nuovamente il FMI nella persona di Christine Lagarde; ma soprattutto è un tema di fondamentale importanza visto la transizione demografica che stiamo attraversando. Opinionisti, politici, tecnici e presunti tali si sono sbizzarriti a dare versioni, fornire dati e a presentare punti di vista “inoppugnabili” a mezzi stampa, radiofonico e televisivo. Ma cosa c’è di vero in tutto questo? La realtà è che il tema è stato grandemente strumentalizzato, per fini politici e decisamente economici.
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Prosegue la Spy Story che sta infiammando i rotocalchi, il cosiddetto “caso Skrypal” dove un ex agente dei servizi segreti russi che faceva il doppiogioco passando informazioni per i servizi di sua maestà è stato ucciso attraverso l’utilizzo, sembrerebbe, di gas nervino. Ora sicuramente Aldo ci saprà ragguagliare e darci una visione più ampia essendo uno dei maggiori esperti sul tema dei servizi in Italia, possiamo però trarre una qualche considerazione di livello geopolitico.
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Sono state definite le olimpiadi del disgelo quello che sono appena terminate a Pyeongchang nella Corea del Sud, che hanno permesso cioè un riavvicinamento tra le due Coree, attraverso la figura del generale Kim Yong-chol, di otto funzionari della Corea del Nord e del Presidente Sudcoreano Moon Jae-in. I colloqui sono stati oltremodo proficui con addirittura una dichiarazione del generale nordcoreano che si afferma disponibile a incontrare gli USA. Una svolta apparentemente storica dopo un tempo lunghissimo di escalation e minacce reciproche tra la Corea del Nord e gli Stati Uniti.
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L’ubriacatura generale della Seconda Repubblica passa anche per i simboli elettorali, che sono forse l’emblema più rappresentativo della sua involuzione, ma anche del cambiamento sostanziale della costituzione materiale di cui parla il Prof Giannuli in uno dei suoi ultimi libri. Tutto è cominciato con il passaggio nel 1993 dal sistema proporzionale al sistema maggioritario, che sembra appunto aver cambiato la nostra forma repubblicana, trasformandola in una Repubblica Presidenziale o simili.
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