Author: Andrea Muratore

Andrea Muratore, classe 1994, è studente magistrale di Economics and Political Science all’Università degli Studi di Milano; collabora con “Gli Occhi della Guerra” e con il sito di Aldo Giannuli.

Kim e Moon, analisi di un vertice storico

Avviamo con questo articolo una serie di analisi degli scenari nella penisola coreana dopo l’incontro tra i leader di Pyongyang e Seul. In questo primo articolo, saranno analizzati proprio gli obiettivi dei protagonisti del vertice del 28 aprile: Kim Jong-un e Moon Jae-in.
Lo storico incontro tra il leader di Pyongyang Kim Jong-un e il Presidente di Seul Moon Jae-in al confine tra Corea del Nord e Corea del Sud il 28 aprile scorso apre una nuova, cruciale fase che potrebbe aprire a un notevole allentamento delle tensioni sul 38° parallelo e, soprattutto, rompere uno status quo che dura dal 1953 e che vede le due Coree ancora in guerra l’una contro l’altra.

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Il processo sulla “trattativa”: alcune considerazioni

Le condanne di primo grado pronunciate dalla Corte di Assise di Palermo per il processo sulla cosiddetta “trattativa Stato-Mafia” sono state a dir poco dure: l’ex comandante del ROS Mario Mori e l’ex colonnello Giuseppe De Donno hanno ricevuto una pena di 12 anni di reclusione, pari a quella inflitta all’ex Senatore di Forza Italia Marcello dell’Utri, mentre condanne a 28 ed 8 anni sono state inflitte al boss Leoluca Bagarella e al figlio dell’ex sindaco di Palermo, Massimo Ciancimino.

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Siria, quali scenari dopo gli ultimi giorni?

Il raid compiuto da Francia, Gran Bretagna e Stati Uniti in risposta al presunto e finora non dimostrato attacco chimico delle forze del legittimo governo siriano a Douma si è risolto più in uno spettacolo a uso e consumo mediatico che in un evento di reale portata strategica (stante anche la limitatezza conclamata dell’azione), ma permette di comprendere alcune linee di tendenza del conflitto che sta dilaniando il Paese mediorientale.

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Non esiste Siria senza Assad?

Da diverse settimane la guerra in Siria è entrata nella sua seconda fase. Guerra civile, guerra per procura tra potenze, “guerra mondiale a pezzi” per usare le parole di Papa Francesco, quella che ha sconvolto la Siria è una tempesta che rappresenta in maniera completa il conflitto dell’era della globalizzazione: devastante nonostante la completa asimmetria e liquidità che porta a una difficile definizione degli schieramenti in campo. Lo smantellamento dell’entità parastatale dell’ISIS ha di fatto liberato il genio intrappolato nella lampadata, dato che il disarticolamento del Califfato ha portato con sé la fine dell’alibi che numerose parti in causa usavano per legittimare il loro coinvolgimento (sono state sedici, come riporta Fulvio Scaglione, le potenze straniere che hanno operato militarmente in suolo siriano dal 2011 ad oggi).

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Il sussulto dell’Italia dimenticata

Poco dopo l’annuncio dell’esito dell’impietosa disfatta nella corsa al collegio uninominale di Acerra, nel quale il leader pentastellato Luigi Di Maio lo ha sopravanzato di oltre 40 punti, Vittorio Sgarbi si è scagliato contro gli elettori che lo avevano clamorosamente bocciato riferendosi alla regione della periferia napoletana come a “un territorio di disperati che danno i voti a un personaggetto, a uno che non sa neanche guidare”, attratti da promesse assistenzialistiche.

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La grande lezione di Ratzinger, il diritto a non emigrare.

L’incremento dei flussi migratori diretti verso il Vecchio Continente nel corso degli ultimi anni ha rafforzato l’importanza dell’immigrazione come elemento cardine e centrale del dibattito politico dei diversi Paesi europei. La grande frattura tra sostenitori dell’accoglienza e difensori delle frontiere, divenuta cifra distintiva di un dibattito sempre più statico, è frutto di una consapevolezza solamente parziale del tema, che prende in considerazione solamente la linea di faglia dell’impatto tra gli immigrati e le società ospitanti e non la gigantesca portata di un fenomeno globale.

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Xi Jimping, il Roosevelt cinese

Nel 2017, negli Stati Uniti, è stato pubblicato un testo fondamentale per comprendere i futuri sviluppi delle relazioni tra Cina e Stati Uniti. “Destined for War“, scritto dal professore di Harvard Graham Allison, è un’approfondita analisi dei potenziali focolai che potrebbero innescare una deflagrazione conflittuale tra le due principali potenze mondiali e, al tempo stesso, una dettagliata ricerca storica che indaga sulla potenziale riproposizione, nel campo della rivalità sino-americana, della cosiddetta “trappola di Tucidide”.

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Macerata, l’ora degli sciacalli.

Nel continuo, deleterio impoverimento del discorso pubblico italiano un ruolo importante è giocato dalla reiterata strumentalizzazione degli episodi di cronaca nera e di più recente attualità da parte degli esponenti politici più in vista. Tendenza sempre propria del discorso politico nostrano ma sempre più accentuata in un’era in cui la vocazione propositiva da parte dei partiti è stata completamente inghiottita da una voragine sempre più ampia.

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L’ultima follia del neoliberismo: il ritorno alla schiavitù.

Negli scorsi giorni, sulle colonne di questo sito, riflettevamo sulla grande trasformazione impressa al mondo del lavoro dall’avvento della rivoluzione neoliberista che nel suo progressivo sdoganamento, innalzando la finanziarizzazione dell’economia, la mobilità su scala globale dei fattori produttivi e il dumping sociale come pietre miliari del suo percorso, ha ridotto progressivamente il ruolo dell’elemento lavoro nelle sue connotazioni economiche e, soprattutto, civiche.

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Il lavoro ai tempi del neoliberismo.

Il mondo del lavoro nei tempi contemporanei sta conoscendo una fase di bassa marea. C’è chi imputa alla maggiore tecnologizzazione o alla delocalizzazione il calo dell’occupazione in molti settori dell’economia occidentale come quello manifatturiero. Altri sono fautori di chiusura degli Stati nazionali attraverso barriere all’entrata di merci e persone provenienti da paesi stranieri per rilanciare l’occupazione interna.

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