Aspettando il G8

Aspettando il G8


Nello scorso ottobre,
i giornali iniziarono a pubblicare i testi delle intercettazioni telefoniche della corte berlusconiana e sembrava si fosse sull’orlo di chissà quale crisi. Si sussurrava di dialoghi molto imbarazzanti fra ministre che sarebbero comparsi a giorni su un quotidiano a grande diffusione, qualcuno aggiungeva che si sarebbe parlato di Villa Certosa, altri soffiavano “Viagra” o peggio ancora…

Il Presidente del Consiglio minacciava di andare in Tv per un messaggio agli italiani.
Poi, d’improvviso, le acque si calmarono: Il Presidente del Consiglio rinunciò al suo messaggio televisivo, sui giornali non comparve più nulla, il tono delle polemiche scese.
Si disse di telefonate del Capo dello Stato ad alcuni editori.

Oggi, a distanza di una decina di mesi, il Presidente Napolitano -subito seguito dal Presidente della Camera Fini-  ha pubblicamente chiesto una tregua in occasione del G8, per salvaguardare l’immagine internazionale del paese. Scrupolo comprensibile e facilmente condivisibile. Anche se forse l’appello non andrà del tutto a segno.
Il punto è questo: il G8 rappresenta il momento di maggiore vulnerabilità del Cavaliere che, infatti, per ora si sta tenendo sulla difensiva in attesa che passi il peggio.

E non è detto che il peggio sia una foto imbarazzante sui giornali, il verbale di un pentito di mafia, l’iniziativa di una Procura o il gesto di un folle durante il vertice mondiale. Ci sono molti altri rischi dai quali deve guardarsi Berlusconi ed alcuni non c’entrano affatto con alcuna “congiura”. Ad esempio: è palese che i terremotati aquilani sono giustamente imbestialiti per le promesse non mantenute e per il trattamento che riservatogli. Il G8 offre una vetrina internazionale alla loro protesta come non capiterà mai più. Cosa succederebbe se ci fosse una manifestazione dei senza casa con striscioni  cartelli di denuncia? Già di per sé, la cosa sarebbe sulla prima pagina dei giornali di tutto il Mondo, insieme alle notizie sul vertice. E se, poi, il corteo si dirigesse verso la zona rossa cercando di forzarla? Se le forze di polizia subissero, tutti parlerebbero di un G8 tenuto in condizioni di scarsa sicurezza, di faciloneria italiana ecc, se poi caricassero, o addirittura sparassero sulla folla, la cosa avrebbe effetti di immagine catastrofici. Anche se il governo reagisse con la solita solfa sulla congiura e magari si inventasse che i manifestanti erano, in realtà, no global travestiti (ma è probabile che i no global a L’Aquila non ci saranno proprio), nessuno gli crederebbe (giustamente) e tutti direbbero che se il vertice si fosse tenuto, come previsto, in Sardegna, non sarebbe successo nulla. La decisione di spostare la sede, a due mesi dall’evento, a L’Aquila (per evidenti scopi elettorali) diventerebbe il più clamoroso boomerang della storia e Berlusconi ci farebbe, come minimo, la figura del dilettante allo sbaraglio.

Dunque, le insidie non vengono solo dai “complotti”, ma anche dalle trappole nelle quali il Cavaliere si è andato giulivamente ad infilare da solo. D’altro canto, l’uomo è fortunato e potrebbe farla franca ancora una volta. Ma se superasse indenne l’autotrappola del G8, è probabile che, subito dopo inizierebbe la sua controffensiva: rimpasto di governo (con punizione di quanti non lo hanno difeso, a cominciare dalle ministre), purga interna contro i finiani, poi attacco alle opposizioni, magari condito da qualche scandalo, forte pressing sull’Udc per assorbirlo nella maggioranza, “ritocco” agli organigrammi dei servizi (qualcuno forse pagherà…), pressing sulla Corte per far passare il lodo Alfano…
In questo caso, l’intervento di Napolitano si rivelerebbe come un clamoroso assist all’uomo di Arcore.
A meno che, esso non sia il segnale di un accordo stipulato o da stipulare prossimamente.

Dai comportamenti successivi capiremo.

Aldo Giannuli, 2 luglio ’09

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Aldo Giannuli

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Commento

  • l’immagine che m’e’ venuta in mente dopo il recente atteggiamento del PdR Napolitano e’ stata quella della padrona di casa che, quasi non avessero avvertito del loro arrivo, si affretta all’ultimo momento a spazzare il salotto e a nascondere la rumenta sotto il tappeto prima dell’arrivo di ospiti illustri.
    PS: a proposito di nascondere, oggi per la prima volta sento un commento al libro, ne avrai certamente sentito parlare, “L’unto dal signore” che mi ha lasciato quasi sotto shock, soprattutto perche’ pubblicato nel 2006 e ne sento parlare solo oggi – mi piacerebbe sapere che ne pensi della faccenda e anche del contenuto – effettivamente esplosivo – del libro.

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