Arresti No Tav: appello alle Autorità competenti

Aderisco ed invito ad aderire!

“Premesso che le indagini erano legittime e doverose perché i reati vanno accertati e perseguiti come impone la legge …… la cattura per questi reati non è obbligatoria. Si poteva procedere contro gli indagati in stato di libertà”. Così scrive sul Corriere della Sera l’ex giudice Livio Pepino.
L’appello che sottoscriviamo vuole richiamare l’attenzione sulla inutile ingiustizia perpetuata con gli arresti effettuati la scorsa settimana per le manifestazioni no Tav della scorsa estate, affinché le persone arrestate vengano immediatamente rimesse in libertà.
Se fosse vero, come sostiene il giudice Caselli, che le condotte individuali di ogni singolo imputato sono state valutate in base a specifici reati, l’arresto non avrebbe alcuna giustificazione in quanto la reiterazione del reato dovrebbe prevedere il concorso ad una strategia collettiva di nuove manifestazioni e nuove violenze, che prescinderebbe dalla volontà dei singoli.
Così facendo si ottiene, da un lato di criminalizzare tutto il movimento, cosa che lo stesso Caselli dice di voler escludere, e dall’altro di sostenere implicitamente un concorso di reato, che viene invece negato nelle indagini. È sbagliato considerare allo stesso modo isolate reazioni di rabbia dei singoli e condotte aggressive organizzate: bisogna evitare di sovrapporre questioni di ordine pubblico proprie della polizia alle indagini e ai giudizi della magistratura.

La custodia cautelare in carcere non è in questo caso giustificata in alcun modo: per indubbie ragioni di diritto; per ragioni di civiltà che dovrebbero portare ad evitare sempre, ove possibile, il carcere preventivo e la traumatica e mortificante esperienza della privazione della libertà; e per ragioni politiche che dovrebbero consigliare molta prudenza verso iniziative che vengono interpretate come volontà di criminalizzazione dei movimenti di protesta in un momento in cui esistono gravi ed oggettive situazioni di tensione e disagio sociale.

Per questo chiediamo che tutti gli arrestati vengano subito rimessi in libertà in attesa che le autorità giudiziarie svolgano liberamente il loro compito con giusti processi basati su specifici fatti per ciascun indagato senza alcuna volontà punitiva e intimidatoria dei movimenti di protesta.

per adesioni scrivere a: carlottacossutta@yahoo.it

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Aldo Giannuli

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Comments (14)

  • Aderisco volentieri. Domani a Verona abbiamo organizzato un presidio in solidarietà agli arrestati e per il movimento notav, contro la retorica dei giornali (sono usciti sul giornale locale, l’Arena, degli articolo indegni che vogliono dare una immagine falsa del nostro amico Zeno). Tra l’altro Zeno, mio amico e di molti di quelli che hanno organizzato, è ora in isolamento al carcere di Padova. Oggi gli hanno sbloccato la posta.

    Libero Zeno, Liberi tutt*!

  • una cosa che effettivamente fa pensare è il paragone tra il trattamento blando e gentile riservato ai camionisti siciliani con mafia annessa, e questa ridicola operazione da commando antiterrorismo riservata ai no tav. anche se è un fenomeno perfettamente parallelo al trattamento gentile che i media hanno riservato agli scagnozzi comandati da bella gente del calibro di richichi e ferro, verso cui tutti, persino santoro (che trasmette dalle reti dell’ottimo ciancio) ha fatto una puntata di scandalosa disinformazione. informare in questo momento è importante, dato che i canali istituzionali sono andati a prostitute completamente.

  • Consiglio a tutti la lettura del libro “Corruzione ad alta velocità” del giudice Ferdinando Imposimato edizioni KOINè
    Saluti

  • Un’altra delusione questa volta per il comportamento di Caselli che privilegia gli arresti: mi vergogno per lui. Io partecipo alla lotta dei NO TAV avendo acquistato (insieme con altri di Forlì) 1 mq. di terreno nella val di Susa: mi dovranno pur espropriare! Scrivo subito una mail di adesione alla Cossutta. Saluti resistenti. Michele

  • Salve Aldo, salve a tutti; passavo, e ho letto l’incipit, che mi ha colpito, e poi il resto. Il fatto non è più ultim’ora, il post è stato superato, la sostanza della faccenda non è tra quelle che mi appassionano di più.
    Tuttavia, l’enormità del periodo (“unione di due o più proposizioni con senso compiuto”) che riporto, credo meriti una riflessione.
    *Se fosse vero, come sostiene il giudice Caselli, che le condotte individuali di ogni singolo imputato sono state valutate in base a specifici reati, l’arresto non avrebbe alcuna giustificazione in quanto la reiterazione del reato dovrebbe prevedere il concorso ad una strategia collettiva di nuove manifestazioni e nuove violenze, che prescinderebbe dalla volontà dei singoli.*
    La riflessione è: se non si è in grado di argomentare e giustificare le proprie posizioni utilizzando elementari criteri di logica, le posizioni stesse perdono legittimità e coerenza, e sono esposte gratuitamente al fuoco di quanti vi si oppongono. Vale a dire che nello specifico evito proprio di entrare nel merito e segnalo semplicemente l’insopportabile offesa alla logica e alla ragione.
    Se il concorso ad una strategia collettiva di nuove manifestazioni e nuove violenze prescinde dalla volontà dei singoli, allora vuol dire che le strategie collettive sono entità astratte ma vive e dotate di autodeterminazione, e che i singoli non sono attori o fautori di quelle strategie, ma ignari comparse di un finto spettacolo. O qualcosa del genere. Vi prego, prima ancora di soffermarvi su questa imprecisa, superficiale, ed estemporanea riflessione, rileggete il brano, e poi rileggetelo ancora.. E poi magari ditemi..
    Un saluto

    • chiedo scusa ma più che un sillogismo questo mi sembra un paralogismo:
      -posto che il mandato d’arresto può reggersi solo sul presupposto di una reiterazione del reato(visto che di fuga all’estero e di pericolo di inquinamento delle prove non si parla)
      – occorre che ci siano i presupposti di nuovi scontri ad opera di soggetti collettivi oprativamente idonei a porre in essere quei comportamenti

      Dunque, il problema non è se le strategie collettive possano prescindere da volontà individuali ( nel qual caso non avrebbe senso parlare di responsabilità penale come responsabilità individuale) ma se questi individui da soli siano in grado di determinare quella strategia (ilò che francamente non mi pare) o che altri soggetti in concorso stiano operativamente preparando nuovi scontri come quelli precedenti.

      Ma occorrerebbe addurre elementi probatori a supporto, mentre la Procura addurrebbe (poi vedremo di che si tratta) solo elementi che dimostrerebbero le responsabilità degli arrestati negli scontri passati: abbastanza per un avviso di garanzia e per l’iscrizione nel registro degli indagati, ma non per un mandato di cattura.
      O no?

  • Bella Aldo, non m’hai convinto.
    Impeccabile nella parte in cui si reclamano elementi probatori a supporto: io le ho carte mi guardo bene dal leggerle, per una serie di motivi, dunque questo passaggio ha il solo fine di stigmatizzare la curiosa argomentazione a difesa. Concedo dunque, con fiducia, che se elementi a supporto non ci siano, la Procura sarebbe colta in fallo.

    Eppure, il mio è tutt’altro che un paralogismo, primo perchè riporto e obbietto un testo non mio, di cui cito, e non modifico, le parole; secondo, perchè sono quelle parole ad essere state usate a sproposito. E quindi se c’è paralogismo, non è mio. Il che è inconfutabile.
    Poichè:
    1. Di strategia collettiva che prescinde dalla volontà dei singoli, nell’universo a noi noto non c’è traccia, salvo che finalmente abbiamo capito l’antimateria.
    2. Soggetti collettivi operativamente idonei a porre in essere comportamenti, mi pare che basti avere una televisione per sapere che s’è fatta guerriglia, quindi qualcuno idoneo ci sarà pure stato. Oppure di nuovo alla casella iniziale, e i soggetti collettivi che non “colligono”, son fatti di antimateria.
    3. Quanto ai relativi presupposti, non mi risulta che i valligiani e i loro compagni d’avventura italiani ed europei abbiano firmato armistizi.
    4. Saranno “questi individui da soli in grado di determinare quella strategia, o altri soggetti in concorso staranno operativamente preparando nuovi scontri come quelli precedenti”? Immagino abbiano preso qualche capo, più facile che sia un capo (da solo o col sottocapo e le staffette o chicchessia)
    a determinare. Quanto agli altri operativi, come sopra, ancora un paio di giorni fa vedevo dei barbutos proclamare nuove offensive. Chissà.

    Io sono stato alle parole, e mi sono immaginato la gioia di un PM davanti a siffatta tesi difensiva, e lo sforzo immane che egli dovrebbe compiere per non cominciare a ballare la break dance in aula, inneggiando alla provvidenza e alla manna mandata in terra.
    Per cui, miei cari, se volete essere utili a chi è finito dentro, organizzatevi meglio.

    Fermo restando che chi tira le pietre mi pare giusto si faccia un po’ di gattabuia, ragione o torto che abbia. Io pure vorrei tirare le pietre ma mi sforzo di non farlo.
    E quandanche lo facessi, credo, saprei scegliermi un target migliore.

    Forza e coraggio.

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