Appello per il diritto di manifestare al Presidente della Camera Roberto Fico.
Siamo alcuni cittadini Milanesi, ed abbiamo deciso di promuovere questa lettera-appello sul diritto di manifestare, da inviare al Presidente della Camera Roberto Fico. Chi voglia aderire può fare pervenire il proprio nome, cognome, città e professione.
Per firmare l’appello clicca qui.
Dopo il testo dell’appello trovate sia i nomi dei promotori , che quelli delle persone che sinora hanno aderito. La raccolta di adesioni è iniziata prima che il 16 e il 17 maggio il governo introducesse alcune disposizioni specifiche dedicate al diritto di manifestare , ma abbiamo deciso di proseguire ugualmente nell’iniziativa, innanzitutto perché i dispositivi del governo mantengono alcuni condizionamenti, limitazioni e discrezionalità, ed inoltre perché riteniamo che in ogni caso la difesa dei diritti di espressione e di quelli di manifestazione, resteranno terreni assolutamente cruciali di iniziativa e di battaglia politica.
AL PRESIDENTE DELLA CAMERA DEI DEPUTATI ROBERTO FICO
Accanto al diritto alla salute ed alla vita, all’istruzione scolastica, alla libera circolazione , al lavoro ed alla casa, un altro diritto fondamentale viene minacciato in queste settimane difficili: quello alla libera espressione e partecipazione politica negli spazi pubblici come in quelli privati, garantito dagli articoli 3, 13, 16, 17, 21 della nostra Costituzione.
Le restrizioni sul terreno delle libertà personali e politiche ci immettono in un ambito delicatissimo, al punto che che la nostra Costituzione non ha volutamente previsto lo stato di eccezione o emergenza. Come rileva giustamente la Presidente della Corte Costituzionale Marta Cartabia:”La Costituzione è una bussola nell’emergenza. Non c’è diritto speciale per tempi eccezionali”.
L’esecutivo invece che lasciarsi guidare dalla bussola della Costituzione, ha preferito dare una interpretazione assai forzata dell’art. 16 della Carta Fondamentale, che prevede limiti alla libertà di circolazione per motivi di sanità o sicurezza, ma non prevedeva in alcun modo l’interdizione seppure temporanea ad uscire da casa nell’intera nazione, ed analoga interpretazione forzata è stata data dell’art.17 in relazione alle riunioni in luogo pubblico.
I divieti o le eccessive limitazioni al diritto di manifestare, in qualche modo giustificabili nel primo momento dell’epidemia, appaiono però infondate ed anzi dannose in questa nuova fase. Una fase dove alle difficoltà sanitarie si sommano quelle sociali ed economiche, le quali possono essere correttamente gestite solo garantendo la più ampia espressione e partecipazione a tutti i settori della società, ed in particolare a quelli più vulnerabili e più esclusi dall’accesso ai grandi canali di comunicazione. Oggi più che mai la libera espressione del conflitto sociale, politico e sindacale, resta uno dei grandi motori di democrazia, partecipazione ed inclusione.
Mentre ormai ovunque, comprese le regioni italiane a più alta diffusione dell’epidemia, si va verso la crescente ripresa di tutte le attività in ambienti chiusi, ambienti chiusi chiaramente indicati dall’ Istituto Superiore di Sanità come scenario della larghissima maggioranza dei contagi, appare del tutto chiaro che perseverare nel proibire o sanzionare in modo generalizzato o ancor peggio selettivo, le libere manifestazioni di pensiero negli spazi pubblici, nulla avrebbe a che fare con la prevenzione dei contagi da Covid 19. Allo stesso modo apparirebbero arbitrarie limitazioni di qualunque tipo, che eccedano quelle strettamente necessarie alla prevenzione dei contagi medesimi.
In questo contesto ci preoccupa molto sia l’eccessivo margine di discrezionalità contenuto nel decreto-legge del 16 Maggio u.s. e nel DPCM del 17 Maggio, nei punti dove si tratta il tema degli “assembramenti” e “manifestazioni pubbliche”, sia il persistente divieto assoluto delle manifestazioni in movimento. Come giustamente detto da Michelle Bachelet, alta commissaria ONU per i diritti umani, va evitato che l’emergenza sanitaria diventi una “catastrofe per i diritti umani”.
Consci pertanto dell’alta funzione a Lei assegnata, a presidio del più importante organo della democrazia rappresentativa, chiediamo un Suo pronunciamento affinché gli spazi pubblici all’aperto e quelli chiusi ma aperti al pubblico, nel pieno rispetto delle sole e necessarie precauzioni sanitarie, tornino ad essere i luoghi della libera espressione collettiva dei diversi interessi, culture, sensibilità e posizioni presenti dentro la società italiana.
Le sottoscritte ed i sottoscritti firmatari
Le sottoscritte ed i sottoscritti firmatari
ALDO GIANNULI Milano Università Milano
ANGELO ZACCARIA Milano Impiegato pubblico
FRANCO GATTO Milano Insegnante
UGO MATTEI Torino Giurista e Presidente Comitato RODOTA’
SVEVA CASATI MODIGNANI (BICE CAIRATI) Milano Scrittrice
IVANO MARESCOTTI Ravenna Attore e Regista Teatrale
GIORGIO GATTEI Bologna Storico Università Bologna
ANDREA FUMAGALLI Milano Università Pavia
PAOLO SASSANELLI Roma Attore e Regista
ADRIANO VOLTOLIN Milano Presidente Società Psicanalisi Critica
NICO PERRONE Bari Università di Bari
MIRCO DONDI Bologna Università di Bologna
LAMBERTO ALIBERTI Milano Fondatore società MASPA
ROSANNA ALIBERTI Milano Fondatrice società MASPA
MARCO SANTARELLI Milano Università Poliarte Ancona
UGO POLETTI Milano Consulente Aziendale Odessa
LUCIANO MUHLBAUER Milano Impiegato pubblico già consigliere regionale Lombardia
GINO MAURELLO Milano Blogger e Insegnante
LUCIO RENDE Cosenza Avvocato
GERMANA MAMONE Roma Sinologa
GIOVANNI COCCHI Bologna Insegnante
FERNANDO D’ALFONSO Milano Dirigente Scolastico
MAURO PECONI Fano (PU) Artista del Coro del Teatro alla Scala di Milano
PIPPO MARCIANO’ Muggiò (MB) Insegnante
ELSA FORNER Milano Psicoterapeuta
EMMA MAPELLI Lissone (MB) Insegnante
FILIPPO SENIA Milano Ricercatore
DANIELE LO GIUDICE Cosenza Insegnante
FRANCESCO MACARIO Borgo Di Terzo(BG) Libero Professionista
FERDINANDO NAPOLITANO Milano Impiegato Gruppo UniCredit
FRANCESCO MARCHETTI Fano(PU) Insegnante
GIADA MASLOVARIC Milano Psicoterapeuta
GILBERTO PAGLIARA Fragagnano (TA) Insegnante
ANTONINO IERO Bologna Statistico
ELIO MARINI Rimini Insegnante
MARCO ALBERIGI QUARANTA Roma Dipendente de Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato SPA
FABIO CIUFFOLI Rimini Insegnante
ENZA PIRAS Desio(MB) Insegnante
ANTONIO FAZIO Reggio Calabria Insegnante
ACHILLE CEZZA Milano Impiegato Pubblico
EMILIANO ABBATI Bollate Tecnico Agrario
MARCO ORTOLANI Milano Insegnante
IRIDE BONAMASSA Cosenza Non occupata
RITA CAVALLINI Bologna Commerciante
ELENA RODILOSSO Firenze Medico Chirurgo Odontoiatra
FRANCESCA TURZI Milano Impiegata Pubblica
SILVIO TURSI Milano Operatore Sociale
ANDREA MALATESTA Milano Impiegato
SALVATORE VALLETTA Bari Geologo
CRISTINA DE VITA Bari Impiegata InnovaPuglia
CRISTINA MORINI Milano Effimera
VINCENZO ORLANDO Lecce ingegnere
GIOVANNI LEOCI Monopoli (BA) Insegnante
ELDA PERLINO Bari Ricercatrice CNR
BRUNO MIRANDA Bari Assistente sociale Psichiatrico
UBER SERRA Bologna Insegnante
VALENTINA TRABUCCHI Milano Operatrice Sanitaria
LUIGI TALLARICO Ivrea Insegnante
MARINA COSSU Milano Impiegata Pubblica
EUGENIA ALIPRANDINI Milano Infermiera
PIERA DIGONZELLI Milano Massofisioterapista
GIUSEPPE FAILLA Milano Infermiere
ROSALBA CARLINO Lecce Psicoterapeuta
SONDRA MALAGNINO Lecce Insegnante
PIETRO ANGELINI Roma Consulente Aziendale
RAFFAELE DELLA CORTE Ascoli Piceno Insegnante
LORIS BRIOSCHI Milano Impiegato
RINO OLIVIERO Milano Operaio
GIOVANNI PALADINO LA SCALEA Cosenza Impiegato
ROBERTO PALMIERI Cosenza Docente Universitario
FRANCESCO MARTINO Cosenza Pensionato
DANILO CALDORA Cosenza Pensionato
MARIO MARRONE Cosenza Impiegato
CASIMIRO GATTO Cosenza Regista Teatrale
RITA ROBERTO Milano Insegnante
DANIELA BOTTINI Bologna Docente
ANTONIO BONIFATI Cosenza Pensionato
LAURA BASSANETTI Milano Educatrice
FORTUNATO CARUSO Milano Insegnante
MARIO GAMBA Roma Giornalista
CINZIA ARGELLANI Bologna Libraia
STEFANO BOLOGNINI Giornalista
ALESSANDRO MAGNI Insegnante
NICASIO BONANNO Pensionato
GIORGIO BRERA Libero Professionista
ANDREA DIGIESI Insegnante
GIANCARLO MAFFIOLETTI Ritirato dal Lavoro
RAFFAELE CATANI Insegnante
ALESSANDRO GIUSEPPE Lavoratore Autonomo
Allora ditelo
Pare manifestassero anche durante la peste del ‘600, a Milano. 😛
I costi economici non sono solo da lockdown: ogni catena di contagio _in_più_ genera dei costi addizionali in “prestazioni sanitarie ad hoc” erogate ai malati , questi costi complessivi comportano una riduzione dei fondi destinabili a qualsiasi voce di spesa.
Il comportamento collettivo durante un’epidemia dunque ha delle conseguenze quantificabili (ma non rese note) che sono pertinenti alle discussioni su come destinare la spesa pubblica riprese dai media.
Se un certo numero di attività ha un rischio cumulativo stimato non superiore ad un certo livello, aggiungerne un’altra aumenta il rischio complessivo: che si tratti di movida o passeggiate di gruppo intonando slogan e canzonette.
Perché delegare a qualcun altro la valutazione del rischio _aggiuntivo_ per la salute pubblica (ed aumento previsto dei costi sanitari) quando già adesso si potrebbero fornire riscontri di tanta certezza che il rischio di simili aspettative possa essere mantenuto a livelli quantificati e qualificati come “accettabili”?
Molte informazioni utili scarseggiano, ed è sempre il benvenuto chi può fornirle senza troppo folclore.
Urgerebbe anche qualche accenno sugli effetti concreti che è possibile attribuire (in modo documentato) alle manifestazioni degli ultimi venti anni.
Quello che molti neri d’america dicono a connazionali che manifestano è di andare a votare.
A proposito:
1. Le elezioni sono state rimandate in autunno causa rischio epidemiologico.
2. Ma ad autunno non era previsto un nuovo inasprimento dell’epidemia?
3. Le manifestazioni pubbliche senza “lista dei prenotati” faranno uso facoltativo di IMMUNI e controllo autogestito della temperatura oppure sacrificheranno alla causa qualche assistente civico?
Immagino che la decimazione per malattia di qualche minoranza politica (o etnica) sia una catastrofe anche per l’ONU ma anche uno spunto per qualche romanzo distopico: cose del genere accadono solo nei romanzi, giusto?
Sarebbero paradossali come manifestazioni per non rimandare il voto che causassero catene di contagi idonee a rendere necessario prorogare ulteriormente le scadenze elettorali.
PS: Sembra che varie attività abbiano coefficienti differenti nei modelli epidemiologici di previsione: dove sono le stime del CTS di Giannuli et al?
https://www.slideshare.net/ilfattoquotidiano/report-iss-riaperture
https://www.agi.it/blog-italia/scienza/post/2020-04-28/algoritmo-conte-epidemia-8465219/
Allora ditelo
Un articolo che rende merito dell’esigenza di accertare i tempi necessari per evadere le richieste di analisi dei campioni per la ricerca di SARS-CoV-2
https://www.ilfattoquotidiano.it/2020/06/02/coronavirus-a-milano-i-tamponi-sono-ancora-un-miraggio-la-regione-a-sono-le-venti-nove-non-sappiamo-quanto-ci-voglia-forse-15-giorni/5821832/
Un articolo sull’evoluzione del numero di riproduzione effettivo nelle varie regioni
https://milano.corriere.it/notizie/cronaca/20_giugno_07/coronavirus-lombardia-calano-contagi-125-decessi-21-7674a3ea-a8b0-11ea-a00a-5e3865307963.shtml
Ugo Agnoletto
protestare come, se abbiamo un governo di incapaci, messi lì per fare il peggio possibile? Il problema è Mattarella che ha permesso tutto questo. Ormai siamo a un punto di non ritorno. Abbiamo visto il peggio della sinistra e del M5S. Abbiamo avuto un solo uomo al potere. Cosa ci manca?