Qualche altra considerazione sull’anatomia di una strage.

A distanza di un giorno dalla strage, brancoliamo nel buio più totale: non sappiamo quanti uomini hanno partecipato alla mattanza, di conseguenza non sappiamo quanti siano riusciti a sottrarsi alla cattura, nelle mani ci restano solo otto cadaveri con i loro passaporti, non siamo sicuri della genuinità della rivendicazione, non sappiamo nella sua presenza di un reticolo di solidarietà in loco che può aver assistito i “terroristi in trasferta”, non sappiamo se c’erano altri obiettivi mancati…

Insomma, quello che sappiamo sono le notizie regalateci dagli assassini attraverso i cadaveri e la rivendicazione (posto che sia vera). A proposito, io questi terroristi, che vanno a fare attentati con il passaporto in tasca, non li ho mai visti prima. Sembra quasi che vogliano farci sapere che è inutile una difesa interna, perché è inefficace di fronte all’arrivo di “operativi” che piovono dai più diversi paesi per fare l’attentato. Oppure i passaporti hanno una funzione depistante, in ogni caso,  un aspetto di guerra piscologica.

Quindi ci tocca ragionare sui pochi dati che trapelano con fatica e la sensazione è che i servizi francesi non ne sappiano più di quel che dicono, cioè poco più di zero.

Partiamo da una cosa: quanti sono stati gli attentatori? Abbiamo avuto sette azioni in punti diversi anche se relativamente vicini (comunque non proprio e non sempre poche decine di metri) non mi convince che ad operare siano state tre cellule che si sono spostate, un po’ per la sincronia dei vari episodi, un po’ perché una operazione di questa importanza richiede una certa sicurezza di esecuzione: c’è un elevato rischio che la cellula impiegata per una azione poi si imbatta in un’auto della polizia prima di poter passare alla seconda operazione o che magari ci siano altri imprevisti. Insomma, può anche darsi che uno o due gruppi possano aver fatto fuoco un paio di volte, ma il quadro complessivo non cambia.

Soprattutto non convince l’ipotesi di tre piccoli gruppi che fanno gli attentati minori per poi confluire al Bataclan: non ha razionalità pensare che prima si facciano gli attentati minori, giocandosi l’effetto sorpresa e poi si vada a fare quelli maggiori. Troppe azioni in troppo poco tempo e con distanze di qualche entità, oltre che troppi rischi d’essere intercettati in corsa.

Poi l’azione del teatro Bataclan ha richiesto sicuramente un folto gruppo (voci incontrollate sul web parlano di 9 persone, dato di cui non possiamo affatto essere sicuri, ma che non appare irrealistica) ed anche quella allo stadio ha richiesto più dei tre attentatoti che si sono fatti esplodere. Se la polizia francese dice che gli unici attentatori sono quelli morti lo dice solo per giustificare la sua totale inefficienza nella mancata cattura anche di un solo terrorista.

Quindi una stima media di 4-5 uomini per azione non è affatto esagerata e dunque siamo intorno alla trentina. Se poi fossero 25 o 40 non è che cambi molto: si tratta pur sempre di molto di più di un attentato di “lupi solitari”. E’ una macrocellula cui dobbiamo sommare alla più che probabile presenza di gruppi d’appoggio. Ad esempio: sino a questo momento (sono le 17 di sabato) non si parla di arrestati e tutto lascia pensare che, quantomeno nell’immediatezza dell’azione non ve ne siano stati. Quindi, qualche decina di terroristi è riuscito a fuggire; cosa piuttosto complicata, soprattutto per persone giunte da fuori, se non si abbiano complici locali, magari con potenti moto, pronti a sostenere la fuga.

Inoltre, è ragionevole che non siano andati a dormire in albergo, ma siano ospiti in covi di elementi locali. Dunque, fare una stima prudenziale di un apparato di 70-80 persone non è esagerato, anzi è probabile che sia una stima per difetto. Ed anche qui: se alla fine si trattasse complessivamente di 58 persone o di 112 il dato non cambierebbe di significato: siamo di fronte ad una formazione terroristica di tutto rispetto, che è del tutto sfuggita all’attenzione dell’intelligence francese.

E non cambia neppure il giudizio sul fatto che siamo entrati in una fase diversa della jihad: dagli attentati mirati alle azioni di commando e di guerriglia urbana. A questo proposito leggo ed ascolto commenti che fanno improbabili analogie con il terrorismo italiano degli anni settanta o con la strategia della tensione. Per quanto riguarda la prima similitudine, va detto che le proporzioni sono diverse e non solo perché le Br non hanno mai eseguito una operazione così vasta e complessa, né mai ucciso indiscriminatamente oltre cento persone e neppure fatto riscorso ad attentati suicidi,  ma perché il terrorismo internazionale è ben altra cosa del terrorismo di casa nostra. Qui il gioco è molto più complesso e pesante.

L’unica analogia interessante è che anche le Br, in un caso, fecero uso di un fucile a pompa (caso Varisco). Quanto alla strategia della tensione il parallelo non mi persuade affatto: non si capirebbe la logica politica di una azione del genere che destabilizza il sistema francese, piuttosto che stabilizzarlo e manca il più elementare e flebile indizio che vada in questo senso. Anzi, il tentativo di minimizzare l’azione, parlando di pochi attentatori va in senso opposto a quel che vorrebbe una strategia della tensione. Poi, come al solito, la versione ufficiale conterrà una serie di bufale, ci saranno toppe peggiori del buco, verranno fuori avvisi ignorati, eccetera: già ce lo aspettiamo, ma questo non significa che i servizi francesi siano i responsabili dell’accaduto. E’ una ipotesi che non sta in piedi.

Qualcuno guarda oltre atlantico, verso la Casa Bianca e Langley. Anche questa ipotesi non mi convince, ma ne diremo meglio domani.

Aldo Giannuli

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Aldo Giannuli

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Comments (33)

  • Prof.Giannuli, a proposito di fucile a pompa fu usato anche per ammazzare Mario Ziccheri, un ragazzo missino a Roma nel 1975.In epoca in cui “uccidere un fascista non era reato”. Penso che la morte di un giovanissimo militante del MSI, non faccia testo per la sinistra, che vede i neofascisti solo come strumenti dei servizi segreti deviati,della Loggia P2, della mafia,ma mai come soggetti politici autonomi. Come sempre vale l’antico quesito della Medea di Seneca “cui prodest”. Non giova certo al mondo islamico, non giova certo al fenomeno epocale che assistiamo dell’immigrazione di massa.Giova sicuramente ai stolti seguaci di Oriana Fallaci, che reclamano altre crociate contro gli islamici, colpevoli di non gradire la musica metal rock, come i giovani “evoluti” occidentali.Quindi quale sarà la risposta:altre esportazioni di democrazia a suon di bombardamenti aerei, come in passato, con annessi massacri ed effetti collaterali vari. Le fallimentari guerre coloniale precedenti come il caso della Libia, con le “primavere arabe”indotte, sono all’origine del fenomeno terroristico attuale.Quanto durerà la febbre bellicista in occidente? Pochissimo, ai primi soldati uccisi in combattimento,di qualche esercito spedito a combattere in terre lontane, vedrà l’imbelle opinione pubblica occidentale, reclamare la fine dei combattimenti, mentre gli altri sanno di non uscirne vivi fin da subito.Intanto il premier iraniano ha revocata la prevista visita ufficiale con prima tappa a Roma, per la gioia di qualche negazionista di nuovo conio. “Cui prodest?”.

    • A Gherardo Maffei
      Non capisco perché tu ce l’abbia tanto con la Fallaci, una scrittrice onesta, forse non infallibile (ma chi lo è?), fatta oggetto di scherno e di linciaggio morale dalla sinistra esattamente come è accaduto per i neo fascisti; e che nei suoi libri troveresti qui e là analisi e visioni della realtà che collimerebbero col tuo modo di guardare il mondo.
      Nei suoi scritti potresti trovare attestazioni di stima nei confronti degli islamici, ai quali riconosce la lealtà di considerarsi apertamente in guerra con l’occidente , l’intelligenza di capire che l’occidente non può essere sconfitto in uno scontro frontale e che pertanto essi si industriano a ideare e battere vie traverse: il che mi pare sotto gli occhi di tutti.
      Potresti trovare giudizi molto severi, per non dire trancianti, sulle femministe e ammirati nei confronti di uomini dei quali si capisce apprezza la virilità (quella vera, quella spirituale); e in alcuni passaggi il suo essere profondamente femmina.
      Certo aveva in orrore come gli islamici trattano le loro donne, ma bisogna convenire che se in occidente le donne sono scatenate, dall’altra parte si eccede e con la mano pesante; e d’altronde anch’io che guardo con insoddisfazione la nostra civiltà, provo comunque orrore al pensiero della possibilità di vederla cancellata dall’islam.

      • Ma si evviva… adesso abbiamo anche il dibattito tra nazisti coerenti che accusano la Fallaci di non essere sufficientemente reazionaria e fan della medesima (che poi va detto avrebbe avuto molte meno responsabilità negative se nel 2001 quando fu colpita da delirio senile e malattia non avesse trovato una intera industria culturale disposta ad approfittare di una vecchia rincitrullita per fomentare la guerra di civiltà).

        • A Que se vayan
          Addirittura responsabilità negative?!!
          E quali, di grazia?
          Io non sono fan di nessuno. La Fallaci la conosco per ciò che ho letto e a quello mi limito.
          Allora i suoi ultimi scritti sarebbero il frutto della circonvenzione da parte di una industria di una persona resa incapace dalla vecchiezza e dal cancro?
          Guardi che stiamo sulla stessa linea di odio e di pensiero che poi porta a scrivere sui muri “uccidere un fascista non è reato”.

      • La Fallaci è stata da giovane una staffetta partigiana e l’amante di un pseudo terrorista greco. Poi a livello personale, una donna sterile per scelta, quindi un disertore dal fronte della maternità, tabagista acuta,sempre con una sigaretta penzolante dalle labbra, mai una volta che indossasse una gonna. Morta di cancro ai polmoni a New York, incoronata come giornalista d’assalto e supportata dai mass media di regime…insomma una vera femminista occidentale. Certamente l’ occidente in un conflitto nucleare avrebbe la meglio; ed è per questo che l’arma di distruzione di massa degli islamici sarà il ventre fecondo delle loro vere donne. Sigmund Freud il padre della psicanalisi moderna, sosteneva che le femmine alla Fallaci, provano una feroce invidia per il pene…ecco svelato l’arcano.

    • Se si va su YouTube si può trovare l’aggiornamento di Zeitgeist che è stato montato in tutta fretta per spiegare come gli alieni del pianeta Sigma abbiano organizzato dal futuro gli attentati di Parigi. Credo sia sullo stesso livello di analisi di don chisciotte.

      • L’articolo è stato pubblicato anche su Megachip inoltre Comedonchisciotte riporta articoli pubblicati in rete.
        Io non so a quale livello di analisi è abituato lei, ma pur con tutti i difetti che gli si possono attribuire ce ne fossero di siti così!

  • egr.prof,diverso tempo fa,noi della,copesi,insieme ad altre coop,siamo stati oggetto di diversi attacchi terroristici,ad opera di abitanti di altri quartieri,seguiti da false rivendicazioni,e da false,spiegazioni.uno,due,tre,4,5, 6,e dopo il sesto,ci siamo,incazzati, e alleandoci,,con le altre coop, abbiamo,cancellato dalla faccia della terra, , i veri,attentatori,e le loro nazioni di appartenenza!dopodiche,mi sono svegliato,tutto sudato!

  • gli attentati alle torri gemelle (4 aerei di linea dirottati simultaneamente) furono eseguiti da un unico commando di 19 terroristi senza appoggi. o ricordo male?

  • Ammesso e non concesso che si tratti di un’operazione”false flag”, perchè escludere una qualche partecipazione del massimo esperto di questo tipo di azioni, e cioè il Mossad.
    Un noto esempio di piano false flag è la nota “Operazione Susannah”, conosciuta anche come “Affaire Lavon”, nel 1954: tredici ebrei egiziani, al soldo dell’intelligence militare israeliana, fecero saltare possedimenti americani e britannici ad Alessandria d’Egitto e al Cairo. L’obiettivo di tutto ciò era di impedire ogni avvicinamento fra Nasser e le potenze occidentali, convincendole con ogni mezzo che i nazionalisti egiziani fossero responsabili di questi attacchi terroristici
    Secondo Zeev Sternell, uno dei massimi eperti del servizio segreto israeliano, perfino Hamas sarebbe una creazione del Mossad, da utilizzare per giustificare interventi militari e suscitare il favore dell’opinione pubblica interna ed estera.
    Parecchie volte Nethanyahu ha accusato gli europei di difendere troppo i palestinesi, aggiungendo frasi del tipo:”se provaste un pò di terrorismo in casa anche voi” etc.
    Quello che però non si riesce a capire, nella faccenda di Parigi, è perchè l’ISIS, un’organizzazione che, secondo i combattenti curdi, riceve aiuti finanziari dall’Arabia, rifornimenti di armi dai servizi occidentali, sostegno aereo da Israele e rifugio dalla Turchia, dovrebbe attaccare i suoi sostenitori e il tutto mentre la Russia li sta bombardando e l’esercito di Assad sta per scatenare un’offensiva decisiva in Siria.
    Non sono un esperto per capire cosa c’è sotto, ma forse è meglio che i nostri governanti continuino a tenerci nascosta la verità.

    • Interessante ipotesi.
      Diciamo che anche la credibilità di Hollande un anno fa rasentava lo zero assoluto (amante nella casa affittata dalla mafia corsa…), per subire un’ascesa dopo la strage di C.H. (anche lì, carte d’identità in auto). Di certo anche questa volta è tutto un po’ nebuloso (ma chi va a fare un attentato con la propria auto, lasciandoci dentro perfino le armi?).
      Queste esplosioni ricordano l’attentato a Napoleone della “macchina infernale”, con arresti prima tra gli ultimi giacobini ed in seguito tra i monarchici.
      Chi vivrà, vedrà.

  • ”L’obiettivo degli attentati di Parigi è quello di terrorizzarci per spingerci fuori dal Medio Oriente, che rappresenta la vera posta in gioco. Si tratta di una sorta di “guerra dei Trent’anni islamica”, in cui siamo coinvolti a causa della nostra (antica) presenza in quelle aree e dei nostri stessi interessi. L’ideologia di Daesh è sempre stata chiara su questo punto: creare uno Stato laddove gli Stati precedenti sono stati creati dagli stranieri quindi sono “impuri”.” tratto da: http://www.limesonline.com/parigi-il-branco-di-lupi-lo-stato-islamico-e-quello-che-possiamo-fare/87990?refresh_ce

  • Prof. le sue analisi sono sempre illuminanti, grazie! la teoria (?) dei fiancheggiatori e dell’organizzazione complessa è confutata dal ritrovamento di un auto con AK47 nel bagagliaio nei sobborghi di parigi…una salmeria della legione lasciata sul campo?

      • Caro Aldo,
        la tua analisi complessiva sull’evoluzione del movimento djihadista è illuminante, ma forse i numeri vanno un po’ arrotondati per difetto: i luoghi dell’attacco sono stati in sostanza 4: lo stadio, il teatro, 2 diverse zone con caffè e ristoranti. Le squadre di terroristi intervenute in 2 di questi luoghi sono state (auto-)eliminate: allo stadio e al teatro (3 + 3 terroristi). Circa le rimanenti 1 o 2 squadre, la radio francese ha in effetti diffuso oggi la notizia che alcuni di loro sono fuggiti (c’è poi un settimo terrorista, fattosi saltare in aria davanti a un caffè). Qundi facendo una stima di 3/5 componenti per squadra, e l’ipotesi di 1 o 2 squadre fuggite, sarebbero al massimo 10 i terroristi che hanno preso la fuga.
        D’altra parte, sembrerebbe che i servizi di intelligence hanno toppato in pieno, ma almeno il dispositivo di sicurezza intorno allo stadio, con decine di migliaia di spettatori e lo stesso Hollande, abbia funzionato, in quanto i kamikaze là presenti non sono riusciti a penetrare all’interno e hanno ucciso “solo” qualche passante. Forse era quello il “grande” obiettivo dell’azione? Perchè in quel caso oggi staremmo parlando di un 11 settembre francese non solo simbolicamente ma anche in termini di numeri… Mentre è chiaro che l’attacco a concerti e ristoranti è molto più facile essendo obiettivi inermi… Insomma, poteva andare peggio?!
        Grazie,
        M.

  • Dato che sembra che le indagini relative alla strage portino ancora una volta in Belgio, mi permetto, naturalmente con l’approvazione del prof. Giannuli, di proporre ai lettori un link interessante sul segreto di stato apposto alla strage all’Hyper Kosher:
    http://www.libreidee.org/2015/10/segreto-di-stato-su-charlie-hebdo-killer-armati-dagli-007/
    Non ho avuto modo di verificare quanto afferma l’articolo, ma mi sembra comunque un punto di partenza per una discussione interessante.

  • “Questa è una guerra con molti attori ma senza una linea di demarcazione che consenta di dire “noi contro loro”.
    Questa mi sembra una guerra multipolare, nella quale molti attori sembrano avversari in uno scenario, e contemporaneamente alleati su un altro. Poiché questo non è chiaramente razionale, forse (e dico forse) la ragione è che facciamo un errore fondamentale: pensiamo che lo scontro avvenga tra Stati, mentre in molti casi le vere centrali di comando sono trasversali ad essi.
    Sto parlando soprattutto dell’occidente e del medio oriente, il luogo del mondo in cui il vero potere (quello che gestisce lo “stato di eccezione”) da tempo non è più nelle mani degli Stati, bensì di una molteplicità di complessi militari, industriali e finanziari.
    Dirò di più: gli unici veri Stati coinvolti in questa guerra multipolare sono la Russia, l’Iran la Siria e Israele, tutti gli altri attori sono in realtà complessi militari, industriali e finanziari che si contendono il vero potere all’interno degli stati dell’Occidente, ormai ridotti a poco più che vuoti contenitori pseudo democratici. Sotto la democrazia niente!
    Continueranno a dirci che il “nemico” è l’Isis, ma io non ci credo. In realtà non vogliono farci capire che questa è una guerra tra complessi militari, industriali e finanziari che utilizzano le risorse sotto il loro controllo, all’interno degli Stati dell’occidente e del medio oriente, per farsi la guerra tra loro, e questo è il loro unico interesse comune.
    Quanto al resto si sparano addosso, e il campo di battaglia sono le nostre città, le nostre stesse vite. Guai se tutti capissero ciò!”

    Da un articolo di Fiorenzo Fraioli – Egodellarete.blogspot.it

  • In quanti sono in grado di ideare, preparare, pianificare, organizzare, gestire, finanziare, coordinare, coprire, armare, dare logistica, far espatricare per simili casotti?
    Pochi, pochissimi e i pochissimi non hanno tutte le skills da soli.
    Quali sono gli interessi in gioco e chi gioca la partita?
    Poniamo il caso che H. fin quasi il giono prima vende tric e trac a A e poi all’improvviso non solo si rifiuta di contiunare a fare affari, ma va pure in casa degli amici di A e si comporta malissimo, dando fuoco ai tric e trac che ha venduto prima, A si arrabbia, e non poco, Va dal suo amicone più grande e gli da la civanza, che non gli manca, per chiedergli aiuto su cose che non possiede, al fine di fargli un grosso e grande danno. L’amicone si accorge che pure lui ha interesse nei grandi botti.
    Più chiaro di così ?!

  • E’ da un po’ di tempo che la seguo Professor Giannuli e le sue analisi sono sempre piene di logica e riflessione concreta. Ho seguito sin dal primo minuto nei telegiornali l’attentato a Parigi e le cose che non mi tornano sono molte. Per quale motivo un terrorista identificato, con un passato che consiste in ben 8 arresti e la vicinanza alle cellule jihadiste ha avuto tutta questa possibilità di movimento? Di armarsi pesantemente? Lei Professore sostiene che l’intelligence francese è di serie A, ma perchè noi comuni cittadini che cerchiamo di capire il perchè accadono certe cose dobbiamo sentirci dire sempre dopo : “l’attentatore GIA’ NOTO all’intelligence…” come mai un errore di valutazione così grande? Perchè secondo lei nel depistare hanno voluto lasciare un passaporto falsificato di un rifugiato siriano? Ma soprattutto perchè i leghisti e il popolino fomentato non capiscono che chiudere le frontiere è proprio il loro gioco? Continuo a seguire la sua analisi dei fatti, ringraziandola del lavoro che svolge per l’intera comunità e sperando che tra 30 anni la storia sui libri sia scritta da persone come Lei. Valentina

    • grazie degli apprezzamenti. Il punmto è che la guerra economica è una cosa che i servizi capiscono e sanno fare, mentre del terrorismo attuale non hanno capito nulla, ma ci tornerò a breve

      • “… Il punmto è che la guerra economica è una cosa che i servizi capiscono e sanno fare, mentre del terrorismo attuale non hanno capito nulla, ma ci tornerò a breve ”

        professore, anch’io come Valentina la stimo molto, ma questa volta la sua risposta non mi convince affatto: non e’ possibile che chi capisce la guerra economica non capisca cio’ che persino lo scemo del villaggio capirebbe (soprattutto dopo Charlie Hebdo) cioe’ che un pregiudicato per atti di terrorismo (ma fosse anche solo un simpatizzante) non sia da tenere sotto controllo. A questo punto trovo assai piu’ credibile l’ipotesi di Giulietto Chiesa il quale dice che dietro il paravento del terrorismo c’e’ l’occidente

  • Gentile Professore,
    Le dice qualcosa il falso allarme avvenuto in Parigi alla Gare de Lyon alle ore 14 di Venerdì 13 Novembre (http://www.leparisien.fr/paris-75/la-gare-de-lyon-evacuee-suite-a-une-alerte-au-colis-suspect-13-11-2015-5273079.php#xtref=https%3A%2F%2Fwww.google.no%2F)?
    Le chiedo altresì, con il dovuto rispetto per la Sua esperienza, possiamo ancora ravvisare una qualche differenza tra un falso allarme ed un’esercitazione antiterrorismo, dato che ormai troppo spesso o uno o l’altra accadono in concomitanza di un atto terroristico?
    L’11 Settembre 2001 era in corso un’esercitazione militare sui cieli degli Stati Uniti (gli ufficiali all’epoca in servizio hanno poi paradossalmente ricevuto laute promozioni). Anche a Londra la mattina del 7 Luglio 2005 era in corso un’esercitazione antiterrorismo in grande stile, ma di colpo la città ha dovuto fare i conti con un attacco vero, e proprio nella metro..
    In tutti questi casi cosa è successo? Una mera coincidenza? Non sarà forse che qualcuno ha prima distratto o affaticato l’attenzione delle forze preposte alla difesa dei cittadini e poi ha agito. O, viceversa, come fanno i terroristi ad essere ogni volta così sincronizzati con le esercitazioni e al tempo stesso così distratti da perdersi il passaporto? Il povero commissario francese che indagava su questi dettagli per Charlie Hebdo è stato ritrovato suicida veramente solo perché aveva litigato con la moglie?
    Perché il 22 Agosto scorso sul treno Thalys Parigi-Amsterdam c’erano guarda caso tre (o quattro) anglosassoni in viaggio di piacere pronti a fare secco il terrorista marocchino scoperto da un viaggiatore francese? I due giovani (soldati) americani hanno sempre lasciato parlare il loro accompagnatore britannico per fornire la versione ufficiale dei fatti. Le pongo quindi un’altra domanda paradossale, che forse anche il M5S potrebbe prendere in considerazione: il controllo alle frontiere della UE secondo Lei può essere esteso ai perimetri delle basi americane comprese nel territorio della medesima?
    Finisco con qualche domanda di più ampio respiro. Le dice qualcosa il fatto che russi e iraniani stiano concentrando i loro sforzi nell’area compresa fra Latakia, Idlib e Aleppo, dove americani, britannici e francesi hanno “sganciato materiale bellico” per un anno intero? Lei sa che se il petrolio iracheno fosse imbarcato a Latakia, “finalmente” espugnata dal Califfo, godrebbe di un costo di produzione favoloso? Quello di estrazione, dai pozzi di Kirkuk, sarebbe minimo (non sconterebbe più il prelievo fiscale di uno stato sovrano di ben 25 milioni di iracheni, propensi a fare cartello con altri Paesi produttori), e quello di trasporto notevolmente più basso di quello pre-ISIS (bisognerebbe sottrarre tutti gli oneri marittimi relativi alla circumnavigazione della Penisola arabica, lunga ben 6.600 km). Tutto ciò toglierebbe altro fiato al bilancio statale della Federazione Russa e a quello della Repubblica Iraniana e sottrarrebbe grandi riserve di petrolio ai futuri consumatori asiatici. Forse è per questi motivi che la storica famiglia filo-russa degli Assad è di Latakia e che una squadra navale cinese incrocia al largo della città?
    Le chiedo infine: Una volta consolidato lo sbocco al mare, il Califfato potrebbe avere l’ulteriore incarico di preparare i mercenari e i “terroristi” impasticcati, magari anche uiguri, da spedire in Birmania a ravvivare la rivolta dei mussulmani Rohingya, che già dal Dicembre 2011 stanno molto a cuore a G. Soros e alle sue fondazioni? Inseguire i “malviventi” non era già uno schema praticato dai romani per invadere i territori di interesse strategico? I lor signori d’America, e, appresso, i loro fidi manutengoli britannici, nonché ebrei e massoni di ogni razza e lingua, rinunceranno così facilmente al controllo dell’energia e delle principali rotte commerciali, cioè al privilegio di poter stampare e spendere valuta pregiata a costo zero?

  • Prof Giannuli,
    Provi a lasciar stare il come
    Analizzia il perché
    Il perché è più importante
    A me sembra che la strage stia portando a un nuovo intervento in Siria però stavolta da parte dell’intera nato, dato che la Francia ha dichiarato “guerra ” all’isis(che poi è metà in Siria e metà in Iraq)
    E ho una teoria pure sul perché si stia facendo fare ai servizi segreti questa figura barbina
    Non potrebbe essere per spingere a dare più potere alla’EUROGENDFOR?
    Assegnare finalmente alla “polizia ” europea dai poteri illimitati una vera e propria missione?
    Spero che possa analizzare questi punti in futuro
    E non soffermarsi a una mera analisi della strage in sé o dei mandanti di essa
    Saluti

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