Analogia e/o comparazione.

Nel mio articolo sul perché non ho firmato il manifesto di Camilleri, sottolineavo l’arretratezza metodologica della nostra storiografia, questo è particolarmente evidente a proposito dell’ossessione analogica che la caratterizza. Mi spiego meglio: mi è capitato di vedere, di recente, una trasmissione in cui si cercava una spiegazione del movimento dei gilet gialli sulla base di un’ analogia con il sessantotto.

Il lavoro era fatto bene e dimostrava buona conoscenza dei due fenomeni analizzati in breve ma con buon livello professionale. Ciò nonostante, la cosa non mi ha affatto convinto: un pezzo altamente suggestivo ma che, raschia raschia, si basava su una idea di fondo che non stava in piedi: che siamo di fronte ad un nuovo sessantotto. Il che non era certo colpa del giornalista, che ha indicato con sufficiente precisione sia le somiglianze che le dissomiglianze fra i due fenomeni (anche se di dissomiglianze potremmo aggiungerne parecchie altre). Il punto è che la nostra cultura storica vive nel culto dell’analogia che, invece è uno strumento di analisi molto ingannevole, per la semplice ragione che confrontando due cose qualsiasi (fosse anche l’impero dei Mogul ed il regno borbonico) qualche somiglianza c’è sempre, così come anche due cose sostanzialmente simili (il fascismo in Italia ed in Germania) spuntano delle inevitabili differenze: nulla è completamente diverso da qualsiasi altra cosa e nulla è identico a null’altro. Eppure, da sempre, gli storici sono affascinati da questo gioco intellettuale, ad esempio le “vite parallele” di Plutarco (che pure fu storico sui generis, più interessato a descrivere le caratteristiche del personaggio che non le vicende di cui fu protagonista) sono costruite su di esso. L’idea è che, attraverso l’analogia si possano stabilire leggi (o almeno regolarità) della storia, per cui i fenomeni hanno un numero limitato di varianti e tendono a seguire sequenze particolari. Ma possiamo anche accettare che la somiglianza fra Nicia e Crasso fosse la ricchezza dei due alla base della loro ascesa politica, ma i due hanno avuto, per ben altri aspetti, vite non molto simili ed anche caratterialmente, non ebbero tanto in comune, avidità a parte.

L’analogia è una suggestione cui è difficile sottrarsi e, in alcuni casi, può fornire allo storico utili elementi di riflessione: ad esempio, il confronto fra il passaggio dalla repubblica all’impero nell’antica Roma, quello dalla democrazia comunale alla signoria possono dare qualche spunto di riflessione sull’attuale autunno della democrazia e le nuove tendenze oligarchiche indotte dal neo liberismo. Ma, poi, occorre sviluppare una ricerca specifica o non si va molto avanti nella comprensione del fenomeno studiato. Ad esempio oggi si tende a spiegare l’ondata populista in termini di fascismo, magari sulla base delle idee personali o delle radici culturali di alcuni personaggi come Bolsonaro, Le Pen, Haider ecc. In realtà, anche se Bolsonaro, di suo, è certamente imbevuto di cultura fascista (assorbita per il tramite dell’esperienza della dittatura militare che, peraltro, era un fascismo molto sui generis), il suo movimento e la sua azione si svolgono in un contesto completamente diverso da quello degli anni trenta e non basta il richiamo ideologico. Il fascismo storico aveva alle spalle capitalismo molto diverso da quello attuale e fu strumento di esso, non dell’iper capitalismo finanziario dei nostri giorni.

Ma l’analogia ha una sua capacità di rassicurazione, autorizza a pensare di avere una bussola nel viaggio attraverso la storia. E questo spiega il suo fascino perdurante.

In realtà, la storiografia oggi ha uno strumento molto più raffinato di analisi: la comparazione. Vale la pena di spendere qualche parola per indicare la diversità fra le due metodologie. In primo luogo, l’analogia cerca le somiglianze, mentre la comparazione cerca sia le somiglianze che le dissomiglianze: non è significativo solo in cosa due fenomeni storici sono simili, ma anche in cosa sono diversi.

In secondo luogo, l’analogia lavora generalmente sul confronto fra pochi casi (normalmente due o tre) e si capisce il perché: trovare solo punti di convergenza spinge a circoscrivere il numero di casi da prendere in considerazione, perché allargano il campo di osservazione, diventa sempre più difficile trovare somiglianze costanti. Vice versa la comparazione lavora sempre su diversi casi e più ce n’è più il confronto risulta approfondito e persuasivo. Ma questo la comparazione può farlo perché, ai suoi fini, le differenze hanno lo stesso valore euristico delle somiglianze.

Per la stessa ragione –e siamo al terzo punto- l’analogia lavora su un numero limitato di aspetti di poche congiunture storiche (l’andamento dell’economia oppure le trasformazioni sociali o quelle istituzionali ma, soprattutto l’andamento delle vicende politiche), mentre la comparazione prende in considerazione il maggior numero possibile di piani di discorso (politico, sociale, giuridico, economico, sociale, culturale) perché la sua analisi tende alla maggior completezza possibile nell’ambito del quesito storico posto.

In quarto luogo, l’analogia tende ( ma non necessariamente) a privilegiare l’asse diacronico, lavorando su casi di epoche diverse (il Risorgimento e la Resistenza, la decadenza dell’impero Romano e quella dell’Impero inglese ecc.), la comparazione, al contrario preferisce (ma anche qui non è obbligatorio) preferisce l’asse sincronico, cioè fra casi più o meno dello stesso tempo. E si capisce il perché: proprio perché occorre comparare piani diversi fra loro, ad esempio vogliamo comparare i fenomeni populisti in corso e quindi la composizione sociale, i sistemi politici e costituzionali, l’andamento dell’economia eccetera. E la cosa funziona meglio se si tratta di elementi dello stesso tempo. Ad esempio, che senso avrebbe comparare la composizione sociale del regno delle due Sicilie nel 1848 e quella della Francia del 2018? O delle campagne francesi al tempo delle jacqueries? O la costituzione italiana vigente con quella di Cadice del 1812? Dunque, meglio comparare fenomeni coevi, ma questo non è necessario. Questo però spiega perché gli storici amico poco questo metodo preferendo lasciarlo a sociologi e politologi.

In altri termini, la comparazione si basa su una analisi molto minuta del maggior numero di elementi, mentre l’analogia si basa solo sulla somiglianza di qualche singolo elemento per ricavare indicazioni sulle cause del fenomeno osservato, ma, proprio per la sua povertà di impianto, finisce per ripiegare quasi necessariamente su spiegazioni di ordine monocausale e, di conseguenza, inidonee a studiare fenomeni complessi. Al contrario, la comparazione, per sua natura multidisciplinare, è portata a spiegazioni multicausali interdipendenti e, perciò stesso complesse.

Pertanto, si capisce perché la comparazione è ben più fondata dell’analogia, ma gli storici fanno molta fatica ad adattarsi ad un metodo cui non sono affatto abituati.

Aldo Giannuli


Aldo Giannuli

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Comments (42)

  • Una storiella senza pretese dei giorni nostri.
    E’ passato un mese dalle elezioni europee, ma la nomina della nuova Commissione è in alto mare. Gli stessi che telefonano a Mattarella per sollecitare la formazione del Governo italiano, lasciati a se stessi sono dei perditempo, che fanno la morale agli altri, ma sono solo degli ipocriti.
    Un sostituto di Junker al momento non c’è. Asterix ha bruciato la candidatura di Weber ed è arrivato a proporre quella della Merkel, sapendo che non è interessata. Si sa, Lui si ritiene il più intelligente, il più spregiudicato, il più spavaldo: se gli altri non fanno come Lui comanda, il tavolo salta e si riprende un nuovo round.
    Dalle elezioni ne é uscito sconfitto di misura, ma questo per Lui non conta: é importante invece utilizzare le Istituzioni europee per imporre agli altri la sua volontà. Questa è la ragione per cui nella spartizione dei commissari vuole la parte più grossa, anche a dispetto della Germania.
    Vedere mercanteggiare in nomine il Gotha della politica europea attaccato ad un boccale di birra in un locale notturno é stata sgradevole e penoso: roba da Europetta, non diversamente da quei magistrati para-carbonari che trafficano in incarichi nelle hall dell’Italietta.
    L’Italia non é pervenuta, perchè il governo Conte ha un colore sgradito: Asterix si arroga un diritto di interferenza in Italia, che non ha, ma nessuno gli e lo rinfaccia.
    Si può essere sicuri che il capotribù Asterix, come al suo solito, sta facendo il doppio gioco. Tratta in segreto con questi e quelli, per mettere gli uni contro gli altri e poi ergersi a campione pacificatore, dietro lauto compenso della miglior parte della torta, pur avendo forze minime da sconfitto. Vuole far passare presso tutti i gruppi politici l’idea di essere la quintessenza indispensabile di qualsiasi composizione/spartizione. Bisogna ammettere che in questo è bravo, perchè sfrutta la velocità di manovra per disorientare e paralizzare gli avversari e gli alleati. E’ avanti rispetto agli altri, perchè nelle trattative é un doppiogiochista scaltro e cinico.
    Se gli altri avessero la metà delle sue qualità, lo avrebbero giocato e isolato da un pezzo e lasciato a bocca asciutta, godendosi poi lo spettacolo gratis di vederlo sbraitare davanti ai microfoni per lesa maestà. Quando si agita e gesticola, è imperdibilmente funambolico e attoriale.
    Nella visione di Asterix l’Italia è da gabbare.
    Se Conte, Salvini e Di Maio hanno una frazione delle qualità di Asterix, non accettano nessun baratto. Quanto meno dovrebbero portare a casa la riconferma netta dell’esistente, altrimenti l’interesse a rovesciare il tavolo è tutto loro. Che lascino pure il cerino acceso tra le dita di Asterix. Si scotti lui a causa della sua prepotente arroganza, a dispetto dell’europeismo di facciata.
    Meglio uscire politicamente a testa alta e schiena dritta, che uscire con la faccia da clown piangente dalle trattative con quel doppiogiochista, per avere accettato gli avanzi della sua abbuffata di poltrone.
    Se la faccia lui e i suoi amici servili l’Europa colbertista.
    Ma a Roma ci arrivano, saprebbero gestire internazionalemnte e mediaticamente la vicenda ?
    Ne dubito. Salvini, di Maio e Conte sono degli ottimi padri di famiglia.

  • Una storiella poco edificante .. in senso europeo.
    Non sono io ad essere contro qualcuno, ma sono i corsari ad essere contro le regole della correttezza, salvo voler imporle agli altri con la forza, sentendosi tuttavia liberi di osservarle o meno, secondo convenienza. E’ più impegnativa la parola di una prostituta, che un accordo coi corsari.
    All’indomani del fallimento delle trattative per la fusione FCA-Renaul, Le Mer (qui si scrive così), ministro francese dell’economia si produceva in singolari e non richieste dichiarazioni sulla ripresa delle trattative e definiva la fusione una bella e interessante opportunità.
    Un corsaro che fa il gentile vuole solo prendere in giro. Ha persino invitato Manley a Parigi, che da americano lungo lungo, ci è puro andato e cascato a mostrargli ulteriori progetti , salvo restare con un pugno di mosche in mano e tornarsene con la coda tra le gambe. Santa ingenuità !!
    Intanto Asterix è volato a Tokyo, da dove ha decretato che il matrimonio con FCA non si farà, né ora né mai. Sorvolando sugli equibri societari Renault-Nissan, subito blindati dal gallo, la figura barbina dello smentito Le Mer ci sta tutta e ne avanza. Non avverte neppure la sensibilità di dimettersi, per quanto è complice.
    In gioco sono i mercati dei francesi e dei giapponesi, i quali non hanno nessun interesse a sviluppare l’auto elettrica a idrogeno, sebbene tecnologicamente sia superiore a quella a batterie, perchè, sopratutto la Francia, meno il Giappone, traggono dal nucleare grosse quote della produzione totale di elettricità.
    Ci sarebbero altri mucchietti di regole europee, ma Asterix si sente fin troppo forte da poter imporre i propri interessi al resto dell’Europa, alla faccia del liberismo tanto predicato, ma col culo degli altri. L’Agenzia Che Mal Esegue lo aveva qui preannunciato.
    Corsari e pirati giapponesi si sono alleati per evitare che altri mettano naso nei loro mercati, con prodotti superiori, ma non graditi. Tuttavia è una strategia perdente, perché i costruttori di auto più accorti stanno sviluppando contemporaneamente auto a batteria e a idrogeno.
    Anche i pirati, per quanto possano veleggiare veloci, sono catturabili.
    Detto e ridetto: Asterix è superiore a tanti mediocri, ma non è irresistibile.

  • “.. il ruolo del governo [omissis] é quello di proteggere le grandi aziende e in particolare i loro dipendenti” è stata pronunciata da:
    1. Stalin allo psicoterapeuta;
    2. Mussolini, dopo aver letto Keynes ;
    3. Roosevelt, prima di entrare in guerra;
    4. Macron per allisciare il pelo dei giapponesi di Nissan.
    §§§
    Ci sono mille cose migliori che sedersi al tavolo con i corsari: il loro retropensiero biliare conta molto più di quello che dicono. Non sono affidabili.

  • Proviamo ad unire i punti .. e non è detto che ne esca una sola storia.
    Trump si disimpegna dall’accordo 4+1 sul nucleare iraniamo e adotta in un secondo momento unilateralmente sanzioni economiche contro l’Iran
    Macron telefona a Teheran per dire di continuare ad osservarlo e lo fa sapere al mondo intero.
    La base elettorale repubblicana in parte non vuole saperne di una prima guerra partica.
    Un drone USA viene tirato giù dagli iraniani. Trump risponde rinviando l’attacco militare, preferendone uno informatico
    Durante il G20 in Giappone Macron chiede oggi a Trump di allentare le sanzioni all’Iran e anche questo lo fa sapere al mondo intero, ma prima del vertice russo-americano per cercare una via diplomatica alla crisi.
    Facile, no ?

    • Asterix non è riuscito a farla sotto il naso a Trump. Ha tassato in Francia i giganti del web, ma per ritorsione il biondo ha inasprito la tassazione su vini e altri prodotti agricoli. Tocca anche all’Italia subire le conseguenze delle spacconate macroniane. Solo che qui nessun ministro fa passi ufficiali. Temono il francese?
      Chissà perché gli ipermercati bincorossoblu sono vuoti?

  • Una storiella figlia del declino
    La spartizione delle poltrone europee si sta rivelando un avvincente racconto fatto di intrighi, congiure, imboscate, tradimenti consumati da un capo all’altro del mondo, i cui protagonisti entrano ed escono dalla scena, con estrema disinvoltura. Altro che i fratelli coltelli delle correnti democristiane !
    In questo tourbillon l’Italia non recita.
    I giallo-verdi a Bruxelles sono considerati dei reietti appestati, manco buoni per far da stampella. Valgono meno dei peones democristiani.
    Il coraggio politico vorrebbe che ribaltassero il tavolo delle trattive, ma non lo faranno, perchè si accontenteranno di qualche boccone lasciatogli cadere sul pavimento.
    Cercano di ottenere per gentile concessione il poco, ma avranno per imposizione il meno.
    Questo è un governo ad azione politica fortemente limitata, al pari dei precedenti.
    I membri del governo del cambiamento parlano, parlano, parlano, ma alla prova dei fatti chinano la testa. Nel momento decisivo si genuflettono, tornano indietro, desistono: debolissimi parolai politicamente impreparati alla bisogna.
    Il calo dei consensi per il momento sta riguardando i 5*, ma arriverà anche il momento della Lega. Non tutti i giorni si può avere lo stellone di avere una figlia di papà tedesca o un Asterix, che fan promozione politica gratis. Le emergenze sono sotto gli occhi di tutti a marcire irrisolte.
    Certo, c’è la scorciatoia delle elezioni anticipate, ma non è detto che al Colle (e all’estero)siano d’accordo.
    La composizione della prossima legislatura sarà influenzata dalla durata di quella presente. E’ possibile che ci possano essere più maggioranze alternative, con un partito ago della bilancia.
    Al momento sono più importanti le trame di Macron, della Merkel e di Sanchez.
    Palazzo Chigi, sede vacante.

  • Storie di galli da pollaio.
    Il gallo imperiale Asterix dal festival della canzone Giapponese ha fatto chicchirichì e cantato in onore di Salvini.
    Il ministro degli Interni francese, Christophe Castaner, imbeccato da Asterix, del quale ha limato le ruvidità verbali, ha sentito il dovere “europeista” di intervenire sulla vicenda della nave Sea Watch, battente bandiera olandese e al comando di una tedesca. L’Ansa ne riporta un ampio stralcio: “Ora che la crisi migratoria ha drasticamente diminuito la sua ampiezza” anche grazie al contributo dell’Ue, l’attuale governo italiano fa la scelta di soluzioni non concertate con i suoi partner europei, denunciando una mancanza di solidarietà dell’Europa e dei suoi Stati membri. Ha infatti annunciato una chiusura dei suoi porti in violazione del diritto internazionale del mare, anche se gli sbarchi di persone soccorse in mare sul suo territorio continuano, sia da parte di navi delle Ong che della Guardia costiera italiana”. Il Fattoquotidiano.it ne riporta altri.
    Castaner ribadisce la linea francese, secondo cui i problemi italiani debbano essere discussi e risolti in sede europea … ma dalla Francia. Nulla di nuovo in questo. Fosse per Lui, anche i problemi statunitensi e australiani di migrazione, e non solo, sarebbero da vagliare a Parigi, caput mundi.
    Salvini, per il sol fatto di aver idealmente preso posto al tavolo con il ministro degli esteri francese, Le Drian, al fine di assegnargli dieci migranti della nave, è perdente.
    Quella é l’assicurazione di Parigi contro colpi di mano di Salvini, affinché non provi ad incagliare sulle coste francesi un bastimento carico di migranti. A Parigi hanno rimosso l’esistenza della nave S. W., che danno già per affondata.
    Se a Parigi e dintorni hanno tanto timore di Salvini e di una nave, da manifestarglielo, riusciranno tutti insieme tristemente a creare qualche pasticciaccio marittimo-internazionale. C’è poco da fidarsi.

  • Dall’Europa del nord sta partendo il consueto coro di bordate verso Salvini, il quale risponde che non accetta lezioni dall’UE, ma qualche soldo (non di più arriva) si, grazie ai governi precedenti.
    Intanto il ministro degli esteri del Lussemburgo, per aver accolto alcuni migranti, ha chiesto all’omologo italiano, che la germanica capitana della Sea Watch sia liberata, più o meno per aver agito per (procurati) alti fini morali, consistenti nel (concordato) salvataggio di 41 vite altrui e aver zizgazato intorno a Lampedusa per un numero di miglia che le avrebbe consentito di raggiungere Gibilterra, onde pervicacemente attraccare solo in Italia (per indotto stato di pericolo e necessità), anche a costo di affondare una motovedetta della Guardia Costiera Italiana.
    La capitana dovrebbe essere un personaggio importantissimo, se ha smosso i ministeri degli esteri olandese, tedesco, lussemburghese, francese e italiano. Salvini stesso ha parlato di espulsione, che rispetto all’esecuzione della condanna è un trattamento di tutto favore. Al momento é ai domiciliari. Non capita tutti i giorni una vicenda simile.
    Per forza poi los nordicos pompano Salvini oltre ogni misura.
    Se si muove anche il Papa, si potrebbe fare la capitana santa e martire già in vita.
    La carità si fa con i soldi propri. Se avesse portato i migranti in Germania o Olanda, nessuno avrebbe detto nulla in Italia.
    E’ lecito chiedersi chi sta dietro la Ong e dietro la capitana? Qual é il fine politico ultimo delle operazioni nel Mediterraneo Centrale ?
    Vuoi vedere che anche il Professore sente puzza di bruciaticcio?

    • Il Papa non è arrivato, ma il suo Ministro degli Esteri si.
      Il Segretario di Stato, Card. Parolin ha dichiarato: “Io credo che la vita umana vada salvata in qualsiasi maniera, ecco. Quindi quella deve essere la stella polare che ci guida, poi tutto il resto è secondario» (Cit. dal Messaggero)
      Carola santa subito.

  • Non appena Salvini ha pronunciato la parolina magica Africa, sub specie Libia, i ministri di Macron si sono subito quietati, come se i tedeschi li avessero narcotizzati e caricati su un aereo con destinazione Italia. A tenere il punto è rimasta la stampa di regime, che glissa sul tentato affondamento della motovedetta GdF, pur di farne un’eroina senza macchia, ma oltraggiata al momento dell’arresto da una intera isola, quando poi si è scoperto essere stato un solo ubriaco a pronunciare frasi ignobili.
    Nelle guerre la prima vittima e’ la verità.

  • Qualcuno gli dica che in Corsica sono più italiani degli italiani e che non è il caso di aggiungere altri problemi, oltre quelli che già i francesi creano, usandola come propria discarica sociale. Così si gioca le simpatie dei francesi e fa un danno alla Le Pen e all’Italia.
    Forse dietro le tratte migratorie c’è anche un progetto di destabilizzazione del sud Europa e del nord Africa, ma fin ora sul punto la Francia ha tenuto la bocca chiusissima. Non è il caso che Salvini si metta a fare l’agente migratorio negriero per conto del’Italia.
    Le dichiarazioni moralistiche del governo francese sono al solito ipocrite, ma questo non è un buon motivo per peccare di sincerità e ingenuità, rendendo pubblico a mezzo stampa un simile progetto. E’ una condotta autolesionistica da fenomeno mediatico a tutti i costi.
    Cose simili si fanno fare e non si dicono neppure, tanto meno in anticipo e in pubblico da parte degli Stati. Così si è bruciato da solo.
    Se la Farnesina non fosse sede vacante, il ministro, di fronte ad una dichiarazione del genere non condivisa né concordata, si dimitterebbe. In un governo serio Salvini sarebbe stato dimissionato.
    E per fortuna che il Nostro non è ministro della Difesa ! Regalategli una canna da pesca, vada a dar da mangiare ai pesci rossi, ma la smetta con le spacconate in politica estera.
    Non è stato capace di rispedire indietro i migranti indietro via aereo ai tedeschi o ai francesi oltre la frontiere di Claviere e Bardonecchia, ora vorrebbe inbarcarsi in un progetto marittimo. Salvini parla come se dietro avesse la Rubattino e la VI Flotta. Messo insieme a Macron non esce nulla di buono.
    Salvini, fave linguis !!!

  • Chi ha dato la Patente da Ministro degli interni a Salvini? Esiste un qualche asilo serale che ne rilascia di facili?
    Non gli bastava aver messo a tacere l’Eliseo appena ha evocato la Francafrique, doveva fare il di più. Ha finito con lo sproloquiare e cadere nei tranelli delle provazioni tesegli. I nervi saldi non li sa tenere. In un baleno è passato dalla parte del torto. La stampa francese se lo mangerà.
    Che bisogno c’era di minacciare la Francia di dirottare nei porti mediterranei del Pentagono le navi dei migranti africani ?
    Qualcuno gli dica che in Corsica sono più italiani degli italiani e che non è il caso di aggiungere altri problemi, oltre quelli che già i francesi creano, usandola come propria discarica sociale. Così si gioca le simpatie dei francesi e fa un danno alla Le Pen e all’Italia.
    Forse dietro le tratte migratorie c’è anche un progetto di destabilizzazione del sud Europa e del nord Africa, ma fin ora sul punto la Francia ha tenuto la bocca chiusissima. Non è il caso che Salvini si metta a fare l’agente migratorio negriero per conto del’Italia.
    Le dichiarazioni moralistiche del governo francese sono al solito ipocrite, ma questo non è un buon motivo per peccare di sincerità e ingenuità, rendendo pubblico a mezzo stampa un simile progetto. E’ una condotta autolesionistica da fenomeno mediatico a tutti i costi.
    Cose simili si fanno fare e non si dicono neppure, tanto meno in anticipo e in pubblico da parte degli Stati. Così si è bruciato da solo.
    Se la Farnesina non fosse sede vacante, il ministro, di fronte ad una dichiarazione del genere non condivisa né concordata, si dimitterebbe. In un governo serio Salvini sarebbe stato dimissionato.
    E per fortuna che il Nostro non è ministro della Difesa ! Regalategli una canna da pesca, vada a dar da mangiare ai pesci rossi, ma la smetta con le spacconate in politica estera.
    Non è stato capace di rispedire indietro i migranti indietro via aereo ai tedeschi o ai francesi oltre la frontiere di Claviere e Bardonecchia, ora vorrebbe inbarcarsi in un progetto marittimo. Salvini parla come se dietro avesse la Rubattino e la VI Flotta. Messo insieme a Macron non esce nulla di buono.
    Salvini, fave linguis !!!

  • Il caso Sea Watch è finito nelle mani della diplomazia internazionale (accidenti che forza ha Carola !) e si sta rivelando la fiera delle ipocrisie. Da ultimo è intervenuto il Presidente della Repubblica Federale Tedesca, il quale esaltando le virtù morali di Carola, dalla indipendente e autonoma magistratura italiana si aspetta qualcosa, ovvero … Per molto meno il CSM ha aperto fascicoli in autotutela. Forse non tutte le sirene sono uguali davanti al CSM.
    Secondo me Salvini -coi governi attuali e precedenti- sbaglia nel non governare il fenomeno migratorio. Dopodiché non mi sembra che dall’estero siano così puri da poter elevarsi a censori.
    La Francia destabilizza i paesi del Sahara, chiude i porti, chiude le frontiere e sbatte in Italia in malo modo i migranti. La Germania li narcotizza prima di spedirli in Italia via aerea. Con i soldi UE paga la Turchia per contenere l’onda umana in loco. Parla gente che al pari di Salvini ha costruito i propri muri. Possiamo dire che la Germania e la Francia dell’esecuzione delle sentenze penali e civili si disinteressano ? Al netto delle ipocrisie che hanno circondato il caso Sea Watch, a me è sembrato un espediente preparato per mettere in difficoltà “turistica”, diplomatica e negozial-UE l’Italia, popolata, secondo le colonne della stampa di regime straniera, da tanti piccoli Salvini.
    A me sta bene e accetto che qui mi si dica Gaz non sono d’accordo con te. Ma cosa centra tutta la concentrazione della fauna internazionale proprio in questo singolo caso?
    Se una legge è irrazionale, ci penserà la Corte costituzionale ad espungerla e non il Ministro degli Esteri del Lussemburgo.
    E’ il caso di dirlo: los nordicos si facciano quattro chili di c…. loro e a casa loro.
    I casi di solidarietà internazionale verso l’Italia mi sfuggono, sin da quando gli ammazzamenti da violenza politica erano all’ordine del giorno, salvo vedere riparare gli omicidi all’estero e non estradarli. Los nordicos sono urtati dalle manifestazioni di sovranità italiana. Ci ritengono ad un livello di uguaglianza inferiore al loro; una sottospecie di protettorato, popolato per giunta da piccoli Salvini.
    A pensar male si fa peccato, ma si indovina, diceva Andreotti.
    Siamo di fronte ad un caso di attacco concentrico politico, mediatico, turistico … contro l’Italia.

  • Macron, cosa c’è di buono da mangiare all’Eliseo?
    Aspetta che vengo, il tempo di caricare un furgone svizzero di emigranti magri. E’ emergenza alimentare.
    Per favore non mi fare trovare il vino francese. Quello è buono per condire l’insalata.
    Secondo te nel Granducato si magia bene ?
    Che mi dici della cucina della Presidenza della Repubblica tedesca ?
    Digli ai doganieri di non trattenermi, altrimenti rischio di mangiare freddo.
    E ricordati che comunque ti faccio un favore, perché tu la mia Puglia l’hai schifata appena eletto.

  • Renzi non ha nulla da dire sui soldi di cui parla Parigi, per molti o pochi che siano, per cosa e per quanto tempo ? Il toscano non ha nulla da dire sulla Francafrique in quei patti e sulla Libia ?

  • Pazzo mondo.
    Asterix e’ stato dagli strizzacervelli, ma apostrofa come isterici i governanti italiani. Se ne intende, quantomeno.
    Che triste Europa!
    Alla prossima baruffa parigiotta sentiremo dire scurnacchiato, curnutu, figliendrocchia … ?
    Penosi.

  • La hight society tedesca si sta mobilitando e raccogliendo fondi per la capitana, per la nobiltà delle sue gesta.
    Infatti tra il non sfruttare i migranti, facendoli morire di fame. e lo schiavizzarli in cambio di quattro soldi, e’ preferibile la seconda: l’ineccepibile logica economica tedesca del lager (fabbrica)!
    Carola for Nobel Prix.

  • Carola è la miglior sintesi del suprematismo morale nordico-teutonico alle aringhe in salsa luterana, antipapista, ergo antiromana, conto le corruttele e le degenerazioni sudiste di ieri e di oggi. Ai suoi occhi il Salvini, dipinto dalle stampe dei regimi iperborei come fascista, razzista, xenofobo, lombardo-leghista anti imperil tedesco è il nemico perfetto: non può esserci a queste latitudini un cotal legittimo ministro che eserciti le sue funzioni pubbliche, perchè moralmente inferiore e indegno. Al più, può mettersi graziosamente in fila per ricevere il suo verbo. Le vere, sane e legittime funzioni pubbliche possono essere degnamente esercitate invece da lei, perchè pura, angelica e moralmente superiore. E’ lei che salva le vite, mentre il diavolo Salvini dagli inferi deve subire e tenere la bocca chiusa.
    Poco importa se la propria storia non sempre è stata limpida. Le aringhe sono state il cibo di sopravvivenza delle traversate delle navi negriere. Ma pecunia non olet, gli affari sono affari. Non è una logica tanto diversa da quella dei camorristi che impongono ai pescivendoli l’acquisto dell’acqua di mare, perchè più buona.
    Carola è funzionale al pensiero di Macron e Merkel, secondo cui in Italia non può esserci un governo che pensi agli interessi degli italiani: ci pensano loro, perchè loro sono Governo vero, anche dell’Italia. Altrimenti, perchè Macron si ingerirebbe in una vicenda che non lo tange?
    Non a caso l’Olanda, che pur ha una logica piratesca, ma non imperialista, ha dato ragione a Salvini, senza che nessuno si scomponesse, inclusa la celestiale Carola.
    Carola si guarda bene dall’andare nell’inferno di Calais o a Marsiglia o dal controbbattere agli olandesi, perchè quelli sono i suoi affini politico-sentimentali. Non va tra i profughi in Turchia, bloccati dalla Merkel.
    Abbiamo una novella cavaliera teutonica che combatte i barbari del sud.
    Comprate la nostra algida politica, i nostri prodotti, i nostri servizi. E’ tutto più buono e moralmente superiore. Lasciate fare a noi del nord. Tanto non sapete neppure votare bene.
    Noi uomini del sud Europa certe cose non possiamo capirle. Carola invece si.
    Ma quando bombardavano la LIbia, dov’era? Perché non va a farsi un giro nel Sahel?
    Carola è uguale a Greta. E’ un prodotto politico export. Ne avremo di altri.

  • Un tempo dal Valhalla discendevano dee bionde vikinghe mozzafiato.
    I tempi cambiano in peggio. Greta prima, Carola poi.
    Studiosissime, moralissime, senza peccato e macchia, dai nomi memorizzabili, politicissime.
    Che noia !
    Macron, Merkel, sfornate di meglio !

  • AAA cercasi candidate per il festival della notorietà.
    I candidati ideali devono avere un’età compresa tra i 15 e 30 anni, di presenza non appariscente, interessati a problemimsociali di primaria rilevanza (es. fame nel mondo, inquinamento globale, desertificazine, innalzamento del livello del mare, etc. etc. , provenienza familiare ragguardevole, nessuna esperienza politica pregressa, ottimo curriculum studiorum, nessun fidanzato, altezza media, peso medio. Astenersi femen, politiche navigate e aspiranti attrici.
    I candidati, che superano il casting, si impegneranno a recitare il copione che sarà lorofornito e saranno ricompensati con passaggi su tutti i principali mass media. Esaurita la mission prefissata, la notorietà potrà esser sfruttata autonomamente.

  • Merkel e Macron hanno sfidato, battuto e stravinto su Salvini con una partita di cui forse già conoscevano l’esito finale, umiliando non poco lo sconfitto, dimostrando al mondo intero che non comanda nulla in casa sua, anzi e che i veri padroni sono loro.
    Ignorano l’eterogenesi dei fini. Paradossalmente si sono mostrati i migliori supporters di Salvini nell’aumentare il suo consenso, attraverso la radicalizzazione delle posizioni e delle prassi politiche.
    Benchè fottuto, nessuno potrà dire che Salvini non si sia speso e battuto.
    Lasciamo a Parigi e Berlino stravittorie di quel tipo: loro si che di umiliazioni se ne intendono.

  • Un deputato olandese ha cantato fuori dal coro: avrebbe voluto punire l’Italia con la maxi multa per eccesso di debito a causa del non gradito andamento della vicenda Sea Watch3. Neppure il duo Merkel-Macron è arrivato a dire tanto. La Francia ha sforato allegramente del 3% e oltre, la Germania ha nella D. B. una voragine che viaggia verso una cifra che è 30 volte il debito Italiano. Il governo italiano è perennemente sotto schiaffo per lo zero virgola qualcosa. L’Europa Unita, malgrado il nome, resta divisa. Zio Tom non appoggia più di tanto il Governo giallo verde.
    Molto non torna. Al netto degli insulti pubblici che provengono dal nord Europa, cosa stanno cercando il gatto e la volpe?
    Vogliono dividere e spremere il limone … per poi buttarlo via, spremuto, calpesto e senza succo, lasciandolo ammuffire lontano, nel pattume.
    Se nella Lega e in 5* avessero imparato qualcosa in questi mesi, sin dalla formazione del Governo, Parigi e Berlino avrebbero la cresta molto bassa. Magari Salvini e Di Maio avessero tirato fuori la metà della forza spesa verso la S. Watch contro l’Europa di Merkel e Macron !
    Si sono accucciati e sono stati bastonati. Cos’altro potevano aspettarsi da quei due?
    Salvini parla, parla, parla, ma alla fine è un buon padre di famiglia. Di Maio quando non viaggia in Renault, è spaesato.
    Loro due, sotto l’etichetta del popul-sovranismo, sono il pretesto: l’obiettivo vero è quel di buono l’Italia ha.
    Come sempre, da parte dello straniero conquistatore. Ma questi non hanno vinto nulla.
    Non fosse stato per americani e russi, avremmo ancora gli eredi di Hitler, Mussolini e Vichy.

  • La parte più rlevante della vicenda Sea Watch è stata scritta.
    Il modo processual penale in cui la vicenda è stata azionata lo ritengo, poco più, poco meno, un dettaglio in termini politici, che, sebbene rilevante ma non ignoto, distoglierebbe dal focus. Un aspetto mi colpito. Nei rapporti Italia Francia esiste un caso, ora davanti alla Cassazione Francese, simile a quello di Carola. E’ assurdo che debba essere tirato fuori e ripubblicato dalla stampa e non dagli organi governativi, che non lo hanno fatto riemergere. Se in Italia le autorità ministeriali ignorano (volutamente ?) ciò che la mano destra fa rispetto alla sinistra, nella compagine governativa e forse nei ministeri, c’è qualche problema eufisticamente di coordinamento.
    Macron sarà politicamente ipocrita, ma gli viene in Italia, lasciata troppa libertà di manovra.

    • .. e le provocazioni non cessano. In Libia un bombardamento ha distrutto un carcere affollato di migranti.
      Forse da parte dell’Italia -solo dell’Italia- dovrebbe essere presa in considerazione (in totale silenzio) l’ipotesi dell’ingerenza umanitaria .. ci stanno spingendo in tutti i modi a mettere gli stivali nella sabbia.

  • Macron e i circoli macroniani hanno il merito di aver sdoganato ed elevato l’insulto a strumetno di comunicazione nei rapporti italo-francesi. Il Deprecabile si guarda bene ipocritamente dall’usare la stessa cifra stilistica verso altri paesi: è un privilegio tutto italiano, anzi anti-italiano. Per la verità é in buona compagnia. Recentemente è stata pubblicata l’antologia dei twet di Salvini. Molti avrebbe potuto evitarli. Trump é un caso a se stante. Ho più volte scitto scritto a cosa sono funzionalizzati le offese internazionali.
    Rispetto alla discarica di contumelie che ci viene propinata, le dichiarazioni di Razov, ambasciatore russo in Italia, rilasciate all’AGI, in previsione della visita ufficiale di Putin a Roma, sono aria pura di diplomazia seria.
    https://www.agi.it/estero/putin_italia_sanzioni_russia-5770779/news/2019-07-04/
    Con amici come il Riprovevole e la sua Amica Oltrereno non possiamo permetterci di avere nemici ulteriori. Loro avranno da ridire sempre e comunque. Hanno appena assestato un sonoro ceffone con il caso S. Watch.
    Ma attenzione a che la politica estera di Roma non sia indirizzata e condizionata da Parigi (e da Londra) come é avvenuto nella seconda metà degli anni trenta del ‘900. Essere anti-qualcosa è infantile e alla lunga controproducente. E infatti l’immaturo adolescenziale ragiona da ragazzino. In un clima da Guerra Fredda non ci sarebbe stato posto per lui. Le cose sono cambiate: dobbiamo sbrigarcela noi.
    Purtroppo la Farnesina è sede vacante.

  • + Europa del Nord grida all’invasione russa della provincia Italia, a causa della visita di Putin.
    Che tempi tristi !
    Almeno Pannella, per la visita di Carter si scrisse in fronte 1%, letteralmente intestandosi la battaglia per la fame nel mondo.
    + Europa del Nord fa ridere.

  • La nave Open Arms comandata da Oscar Camps all’incirca sta facendo con la Spagna quel che la Sea Watch3 della capitana Carola Rakete ha fatto con l’Italia. Francia e Germania non hanno spiccicato una parla di condanna. Questo vuol dire che il problema non sono i migranti, ma l’Italia.
    Se due casi uguali sono trattati in maniera diversa, siamo di fronte alla più plateale discriminazione politica.

  • Salvini è un buon padre di famiglia, al quale la situazione rischia di sfuggire di mano. Infatti ha dichiarato:”Darò anche la vita per difendere i confini, la sicurezza e il futuro dei nostri figli”. Per questo ha chiesto ha chiesto la collaborazione della 5×6 e di Tre plurale neuro per far rispettare alle navi delle Ong i confini marittimi. Nella vicenda si è incuneato Horst Seehofer, omologo tedesco di Salvini, il quale ha avanzato prevedibili richiese di apertura dei porti altrui e ha mostrato altrettanto prevedibili orecchie da mercante.
    Parigi, di solito loquace quando si tratta di dare addosso all’Italia, tace, non tanto perché con Berlino si è divisa i compiti, o perché impegnata col dossier iraniano, quanto per scelta … strategica.
    Cosa sta preparando Parigi nello scacchiere Afro-Mediterraneo ?

    • Sarò condizionato dal mio pessimismo, ma Tre Cose, la 5×6 e Salvini non ce li vedo proprio ad abbassarsi la visiera del casco.
      Tre Cose dirà che non ci sono i soldi.
      La 5×6 che non abbiamo i mezzi necessari e gli uomini opportunamente addestrati, Salvini che ci sono competenze non sue. Conte ne prenderà atto. Mattarella apporrà il sigillo sul tutto.
      P.s. E’ una situazione che rischia di sfuggire di mano, e non solo a Salvini.

  • Non sono un esperto di cose iraniane, ma conosco abbastanza quella Mascherina che si è intestata la mediazione tra Iran e Stati Uniti sull’accordo stracciato da Trump sul nucleare con Teheran.
    Appena gli si tocca il portafogli, Asterix salta come non mai. E’ elementare: il suo interesse è quello. Ma fin qui nulla di strano. Sarebbe pure nell’interesse di tutti abbassare la tensione. Purtroppo le posizioni espresse da Trump e da Teheran non sono conciliabili. Una mediazione, a meno di tre passi indietro dell’Iran, é destinata a fallire. Intanto Mascherina ha ottenuto che Teheran continuasse ad osservare l’accordo in precedenza firmato. La sta tirando per le lunghe in attesa di qualcosa di utile.
    Se tutto va male, potrà dire di aver fatto il possibile per evitarlo … e quando le cose torneranno serene sarà in pole position nei mercati Iraniani. Se tutto andrà bene, potrà presentarsi come campione della pace ed essere ugualmente in pole position. Tra elezioni americane, rovesci militari e ritirate iraniane, aggiramenti e triangolazioni, il retro pensiero della Mascherina è sempre lo stesso: come ingannare i vicini, in questo caso i firmatari degli accordi 4 o 5 + 1.
    Fesso chi si siede con lui allo stesso tavolo di trattative ! Nel contempo Mascherina è seduto ad altri tavoli.
    Chiedere a Merkel informazioni sulla spartizione delle poltrone europee.

  • Più che analogo e comparabile, il Deprecabile è identico a se stesso.
    L’Ansa riporta che il Nostro ha inaugurato in un porto dell’Atlantico il primo di sei sommergibili nucleari d’attacco. Attacco contro chi, non è dato sapere.
    Qualche giorno prima ha ammonito gli iraniani dal proliferare (in termini nucleari). Non c’è limite alla vergogna.
    Fate come dico io, ma non fate come faccio io. E’ l’elevazione dell’ipocrisia a metodo sistematico delle relazioni internazionali.

  • Le capita e Karola e Pia sono state premiate dal comune di Parigi il quale ha versato anche un contributo per la causa delle due. Cosa centri Parigi non è dato sapere. Forse sulla Senna hanno dimenticato di premiare Battisti e simili. In più ritengono Karola una perseguitata in Italia. Di certo non si rendono simpatici.
    Perché a Parigi non si preoccupano di tutelare i turisti dalla delinquenza?

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