Amministrative 2016: come misurare i risultati?

La Repubblica di sabato 4, vigilia del voto, contiene una scheda sulle aspettative di risultato che coincide largamente con quello che ho scritto alcuni giorni fa su questo blog e, siccome do per scontato che quelli di Repubblica non lo sanno, prendo la cosa come una conferma indiretta che non avevo detto cose campate in aria: giusto o sbagliato, sono attese diffuse. Però, siccome poi succede che c’è sempre qualche dato del tutto imprevisto, come valutare il risultato di insieme?

Se il Pd perdesse a Roma e Milano ma avesse un successo del tutto insperato a Napoli, come giudicare il risultato di insieme? E se il M5s perdesse a Roma ma con risultati oltre soglia a Milano e Torino? Allora vi propongo questo test (intendiamoci, poco più di un gioco di società, ma in fondo utile a capirci). Proviamo a dare un valore numerico al risultato ed a confrontarlo con le aspettative e vediamo la differenza. La formula base è A x B x C = X

A: è un valore convenzionale, riferito al “peso politico” della città, per cui abbiamo:
Roma 2,5
Milano e Napoli 2
Torino e Bologna 1,5

B: è il tipo di risultato rispetto ai ballottaggi, per cui
I primi due che vanno al ballottaggio, ottengono 3 punti, gli altri 1
Ovviamente gli eletti al primo turno ottengono 5 e tutti gli altri 1 (risultato neutro)

C: è relativo ai voti ottenuti dalla coalizione, per cui
Il primo classificato ottiene 1,8
Il secondo   ottiene 1,6
Il terzo ottiene 1,4
Il  quarto 1,2
Il quinto 1,1
Per cui Roma=12  Milano

Per ora lasciamo perdere il risultato finale ed applichiamo la formula alle cinque maggiori città, in base alle aspettative di ciascun partito:

PD: come ha dichiarato Renzi, intende arrivare al ballottaggi in tutte le città e primo posto a Torino, Milano, Bologna (dove l’attesa è vittoria al primo turno) e secondo posto Roma e Napoli per cui l’attesa è:
Roma 12
Milano 10,8
Napoli 9,6
Torino 8,1
Bologna 13,5
TOTALE  54

M5s: primo posto a Roma e secondo a Torino, terzo a Bologna, Napoli e Milano per cui
Roma 13,5
Milano 2,8
Napoli 2,8
Torino 7,2
Bologna 2,1
TOTALE  28,4

Forza Italia: conquistare il ballottaggio per Marchini come seconda coalizione a Roma, seconda coalizione a Milano, Torino, Bologna e Napoli, per cui
Roma 12
Milano 9,6
Napoli 9,6
Torino 1,07
Bologna 7,2
TOTALE   39.77
(ricordiamo che a Roma e Torino il centro destra si presenta diviso fra il candidato di Fi e quello di Lega+FdI, per cui c’è un valore di test interno all’area)

Lega: conquistare il ballottaggio per la Meloni come seconda coalizione a Roma, seconda coalizione a Milano e, Bologna e terza coalizione a Torino e quarta a Napoli per cui
Roma 12
Milano 9,6
Napoli 2,4
Torino 1,42
Bologna 7,2
TOTALE   32,62

Sinistra: non ha possibilità di arrivare ad alcun ballottaggio e, realisticamente può battersi per un quarto posto a Torino e Roma. Il risultato positivo sarebbe superare il 4% in tutte le città con punte oltre il 7% a Torino e Roma, dunque non risulta utile applicare lo schema proposto, ma misurare lo scarto percentuale rispetto alle aspettative (Roma 7%, Milano 5%, Napoli 4%, Torino 7%, Bologna 4%)

Ricapitolando, abbiamo questi valori di aspettativa
Pd =  54
M5s = 28,4
Fi = 39,77
Lega= 32,62

Adesso vediamo come va a finire. Un primo commento puramente di sintesi e confronto fra valore numerico delle aspettative e valore numerico del risultato effettivo, lo pubblicherò dalle 7 di lunedì. Un commento più ragionato in tarda serata e come pezzo del martedì.

Aldo Giannuli

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Aldo Giannuli

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Commento

  • Lascia inevaso il problema della percentuale dell’astensione e sul suo significato da città a città.

    Ma ne riparleremo se sarà il caso.

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