Allegri: stiamo andando a sbattere!

Il ministro Savona ce lo ha assicurato: non c’è rischio di default. La dichiarazione grandemente ci rallegra ma saremmo ancora più gioiosi se ci desse qualche ragguaglio sui calcoli che lo inducono a tanto ottimismo. Anche perché:

a. il Def è solo alla cornice iniziale e già a questa ora del mattino, i mercati finanziari danno di questi segnali, per cui immaginiamo che succederà quando leggeremo il dettaglio della manovra

b. a gennaio finisce il Qe per cui il denaro per rifinanziare il debito costerà di più, certo non di colpo, perché i titoli sono di diverse scadenze e diversa data di emissione, per cui il rincaro avverrà ad ondate successive (il grosso in un periodo di circa un paio di anni)

c. noi rappresentiamo il terzo debito pubblico mondiale e ci prepariamo ad ulteriori tre anni di disavanzo e nulla lascia intendere che ilo gettito fiscale crescerà, anzi, se dovesse passare la flat tax generalizzata (anche se in forma attenuata con due o tre scaglioni) il gettito calerà

d. non esiste alcun piano di investimenti che avvii una ripresa produttiva

e. nei prossimi tre anni la spesa aumenterà automaticamente per l’incremento degli interessi sul debito e per la spesa per il reddito di cittadinanza e leggi pensionistiche

f. tutto questo senza considerare le eventuali spese per sanzioni Ue, per le penali sui contratti internazionali non rispettati eccetera.

Ovviamente tutto questo ha tempi non proprio immediati, per cui si può anche pensare che il debito cresca (e con esso gli interessi) ma che per tre o quattro anni ci manteniamo sulla linea di galleggiamento, salvo poi affondare definitivamente.

Il guaio è che i mercati scontano gli effetti delle tendenze prima ancora che si realizzino. Le agenzie di rating stanno dicendo: “guardate che in breve i titoli italiani non varranno neppure per la carta su cui sono stampati, per cui è quasi certo che perderete i vostri soldi).

Lo spread cresce perché significa che ormai i titoli viaggiano solo come investimento altamente speculativo e, quindi, o lo paghi come tale o non li vendi. Insomma: in queste condizioni, chi volete che vi comperi un decennale? E questo significa che, se per i conti precedenti, il debito ci sarebbe costato 100 all’anno, ora ne costerà 110 il primo anno, 122 il secondo, 140 il terzo eccetera (cifre convenzionali per capirci) quindi si metterà in moto un feedback positivo per il quale andremo a sbattere molto prima dei tre anni di cui dicevamo.

Diciamo che entro un anno andremo a sbattere e ci faremo molto male. La soluzione l’ha trovata Salvini con l’appello agli italiani a comperare il debito nazionale con una impennata di orgoglio patriottico. E la cosa sta funzionando: proprie ieri non potevo attraversare la città per i cortei di centinaia di migliaia di milanesi che gridavano “Vogliamo Bot” “Oro alla patria!!” “Spezzeremo le reni al Rating”. A voi non è capitato di cogliere i segni di questo nuovo impeto patriottico-finanziario?

Capiamoci: sono convinto che gli italiani amino il loro paese più di quanto non si creda e che, in condizioni diverse, siano capaci di sostenere la bandiera anche sotto l’aspetto finanziario, ma occorrerebbe avere la speranza della ripresa del paese, nelle sorti della sua economia ma di questo non c’è il più lontano sentore.

Si può anche andare sulle barricate per cacciare gli austriaci da Milano, ma bisogna avere la speranza che dopo l’esercito sardo sia in grado di reggere lo scontro con gli austriaci.
Magari, alla fine si rivelò un calcolo sbagliato, ma si poteva anche sperare, ma voi andreste sulle barricate senza nessuna speranza di soccorso, contro un esercito venti volte più numeroso ed armato e, soprattutto, con generali come Salvini e Di Maio?

Aldo Giannuli

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Aldo Giannuli

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Comments (22)

  • Mi chiedo: il problema è solo finanziario o soprattutto politico? perché nel primo caso questo governo avrebbe tutto il diritto di giocarsi una carta diversa da quella dell’austerità ormai usurata e che ha mostrato la sua inefficacia. E vedere l’effetto che fa. Visto e considerato che praticamente nessuno dei tentativi fatti negli ultimi 5 anni (almeno) ha sortito alcuna riduzione del debito pubblico. Ma ha sicuramente depresso il mercato interno. Se invece il problema è soprattutto politico (ovvero l’uso della speculazione finanziaria come arma politica), forse il problema andrebbe anche inquadrato in termini più ampi. Ad esempio contemplando la prospettiva di rendere appetibile il debito pubblico ai risparmiatori italiani che, è noto, detengono una liquidità enorme, tra le maggiori dell’eurozona, almeno. Lo stesso tesoretto su cui la Germania vuole mettere le mani con la sua discussione sul Target2. Credo che questo articolo possa essere illuminante nel dirimere il dubbio: https://www.zerohedge.com/news/2018-10-20/european-financial-establishment-just-declared-war-italy

  • Esimio professor Giannuli come al solito lei fa previsioni ultra-catastrofiche per questo paese. L’unico modo che ha l’Italia per uscire dalla perenne stagnazione e dalla ragnatela dello spread e degli attacchi speculativi, è riprendersi la sovranità monetaria, ricominciando a stampare moneta nel nostro territorio nazionale. Su fossi in lei egregio commentatore Giannuli io pregherei Dio affinchè questo governo duri il più a lungo possibile, perchè in caso contrario sarebbero veramente guai seri per questa nazione!!!!

  • il problema è più complicato, dato che le banche sono sempre meno sicure del debito di riferimento. e così è per le banche italiane, che in caso di ulteriore aumento dello spread fallirebbero in massa. anche le uniche due banche “sane” intesa ed unicredit sarebbero a rischio se dovessero salvare tutto il sistema bancario con i soldi loro. peccato che se cadono queste due, cade tutto il sistema bancario europeo dietro di loro. quindi dove sta investendo il prof giannuli? nella solidissima cina? nei paesi emergenti tipo la turchia o l’argentina? o in arabia saudita? d’altra parte uno che vota un partito che si scioglie due mesi dopo le elezioni è sicuramente un esperto a trovare assets stabili

  • Il comunista Giannuli è approdato sulle sponde di Monti e di Mattarella: la sovranità appartiene ai mercati.

    Aspettiamo (da anni) di sentirci spiegare in che modo Giannuli pensi di realizzare il comunismo (o quasiasi altro rivolgimento profondo) senza mandare a gambe levate il sistema finanziario eurista e mondiale e passare attraverso venti o trent’anni di guerre e rivoluzioni.

    Marx parlava di lotta di classe (cioè di guerra civile), Lenin di dittatura del proletariato, Stalin di terza guerra mondiale, Che Guevara di guerriglia urbana. I ‘comunisti’ odierni parlano di rispettare lo spread per non molestare la finanza speculativa.

  • Venceslao di Spilimbergo

    Buonasera Professore
    Prendo atto del suo interessante punto di vista ma, con il dovuto rispetto, non riesco a condividerlo: quanto stiamo vivendo come Paese non sono le conseguenze di una diatriba economica tra diverse scuole di pensiero (cosiddetti “Keynesiani” vs cosiddetti “Monetaristi”) e nemmeno il risultato di uno scontro tra ideologie divergenti sul futuro (sic!) del progetto “Europeo” (cosiddetti “Sovranisti” vs cosiddetti “Europeisti”)… quanto stiamo subendo è il peso materiale e/o psicologico di una guerra, di un conflitto politico tra diversi interessi Nazionali; uno scontro asimmetrico, svolto mediante strumenti non prettamente militari, quali quelli finanziari e mediatici. Attori di siffatto conflitto: gli USA da un lato (determinati a disarticolare la nascente area di influenza Tedesca attraverso Paesi terzi… cioè noi, partecipi coscientemente all’operazione… almeno per quanto concerne la “Nuova Lega”) e la Germania con rispettivi satelliti (Paesi Bassi, Austria; ecc…) dal altro. I dati economici, le cifre contabili pesano poco e nulla in un simile scenario… e il professor Savona, da esperto della cosiddetta “Teoria dei giochi”, lo sa fin troppo bene. A prescindere da quanto potrà durare questa situazione (non tanto a mio parere, vista la tempesta che si avvicina per il 2020 circa), solo due saranno le possibili conclusioni: o il progetto “Europeo” sopravvivrà, ma profondamente disarticolato/ mutato; o scomparirà come i suoi predecessori storici. Stavolta tertium non datur!
    La saluto augurandole ogni bene e una buona serata

  • Mi pare che che in questo sistema qualunque cosa si faccia il massacro ( non dei ricchi ma della maggioranza dei ceti subordinati) sarà inevitabile. Lei mette in evidenza i pericoli dati per certi del mantenimento dello status quo ma io sostengo che la riduzione del debito al 60 % del pil come vuole l’UE comporta l’esborso di 50-60 mld/ anno più i restanti interessi…diciamo che nei primi dieci anni in media tale scelta necessita di un esborso di 100 mld ( cifre approssimate ma realistiche). C’est la meme chose ! Massacro alla greca con porti ai cinesi e spiagge ai tedeschi. I mercati e l’UE ci faranno morti. Una IMpossibile uscita meno traumatica è la ricontrattazione del debito.
    Io consiglio l’acquisto, finché si è in tempo, di un pezzo di terreno almeno per assicurarsi patate e pomodori a pranzo.

  • Secondo il francese Pierre Moscovici, Commissario europeo per gli affari economici e monetari, in Italia ci sarebbero dei piccoli Mussolini.
    Escluso che si tratti di un complimento, qualcuno mi spiega se si tratta di un riferimento dotto al romanzo “Piccole donne crescono”, oppure si tratta di un’allusione alla tragica fine di Mussolini?
    Se la seconda fosse plausibile, Moscovici sta ammettendo la sua mancanza di strumenti, se non estremi, nel fermare il duo vicepresidenziale Salvimaio, i quali rischiamo di passarla liscia per un primo round. Il poi dei round successivi è una storia non ancora scritta, che scatenerà le peggiori reazioni dei noridicos.

  • non voglio fare della piaggeria a buon mercato; la sua analisi la condivido in pieno. Il duo stanlio dimail e ollio salvini stanno ponendo le cause per effetti economicamente disastrosi. Non si tratta di essere economisti per capire che i due giovanotti, pur di soddisfare le loro ambizioni e salvare le loro poltrone continuano a dar da bere al popolo bue fino a farlo schiattare. La storia di Masaniello docet. Sarà lo stesso popolo che li condannerà.

  • ACME NEWS
    Roma, Via Nazionale. Gli studenti universitari della Brigata Spinoza e hanno scritto una gloriosa pagina di attiva resistenza al subdolo nemico franco-teutonico, di tutto famelico, calato dall’Alpe con la troika per conquistare e depredare Palazzo Koch.
    La Banca d’Italia è stata eroicamente protetta dalle possenti barricate innalzate sotto la pioggia sferzante con laiuto dei romani, che generosamente si sono disfatti dei loro mobili, immobili, CTT, Bot, cheque, azioni, cambiali e cambialoni, swap, BTP e polizze morte regalate.
    A nulla è valsa la furiosa offensiva sferrata all’alba dai generalissimi Standard & Poor’s, Moody’s e Fitch. La loro spedizione punitiva si è miseramente infranta sul Colle di Spred, impavidamente difeso dagli economisti ministeriali del Tesoro.
    Durante una tregua concordata, GAS e Gaz sono saliti sulle barricate studentesche, che invetabilmente hanno ceduto rovinosamente, sotto il peso della straordinaria cultura di GAS e sotto la irresistibile pressione di Gaz. Entrambi sono rimasti illesi.

  • Certo che fa impressione , leggere il caro Prof. Giannulli, di solida estrazione comunista, fare un ragionamento stile “perfetto pensiero unico “. Fa veramente impressione……..

    Se tengono duro (al netto delle “manine ” e buffonate varie ..) ..potrebbero veramente far saltare questa (dis) unione europea…
    Bella differenza tra questi e i governi precedenti. Cosa avrebbero dovuto fare ? rispettare i parametri imposti ?

    • Lei si impressiona per niente: non mi sono affatto convertito al pensiero unico. Dico soltanto che puoi (e per me è auspicabile) sfidare i poteri finanziari e il cadavere armato dell’Unione Europea ma evi saperlo fare, altrimenti ti fai molto male

  • La manovra economica italiana ha molte ombre, moltissime.
    A Kurz, Cancelliere austriaco e attuale presidente di turno dell’Unione Europea, la manovra non piace. Non occorre molto comprendere per conto di parli.
    Le Maire, ministro francese dell’economia parla di rispetto delle regole da parte dell’Italia.
    … ma è solo l’Italia che non ha rispettato le regole?
    Oppure l’Italia è trattata come un bambino, anche un po’ scemo di fronte ad altri che fanno i bulli ?

  • La manovra economica italiana non mi sembra che sia quello di cui si abbia bisogno.
    Però come mai l’Unione Europea tace sugli altri paesi che violano le regole, strangolando i vicini?
    “Fate come dico io, ma non fate come faccio io … altrimenti vi saprofaghiamo” (potrebbe essere il pensiero di Francia e Germnaia).

  • Per quel po’ che ho giocato a calcio su campetti spelacchiati, ho visto che se c’è una cosa che irrita gli attacanti di una squadretta, è il goal sistematicamente segnato dai difensori e dai centrocampisti: li vanifica, gli fa perdere valore, li irrita al punto tale da lasciar passare tranquilli i difensori avversari.
    Segnare il punto da quaranta richiede un allenamento supplemementare di almeno tre calciatori, che abbiano la stessa visone di gioco, le stesse idee e facciano gioco di squadra, perchè l’importante è che vinca la squadra. Gli attaccanti sono delle soubrette, che vogliono la palla sul piede, per dare il tocco finale. Se la squadra ha un allenatore e un presidente che sappiano supportare una simile impostazione, ci si può allenare, altrimenti i primi avversari li ha nella propria squadra.
    In Europa manca l’allenatore e il presidente. Questi ruoli vengono esercitati dalla Germania con il cagnolino francese, i quali hanno anche il ruolo di attaccanti. Agliattaccanti non interessa molto se la difesa prende goal. Per loro l’importante è mettere la palla in rete.
    IN italia i tre che dovrebbero allenarsi al centrocampo sono calciatori evanescenti, che occupano sedi vacanti. In ogni caso occorre un buon vivaio e qualcuno che lo coltivi bene, altrimenti i ricambi sono difficili e costosissimi.

    • Caro Gaz, apri gli occhi!
      Sei accecato da una avversione per i francesi comprensibilissima, ma l’odio come si sa acceca.
      I francesi, forse sarebbe meglio dire i parigini, sono sempre stati ben rappresentati dai loro capi politici, ad iniziare dai loro reali, arrivando ai nostri tempi passando a De Gaulle e adesso a Macron, ma essi non sono i “cagnolini” di nessuno.
      E leggendo Giulio Cesare possiamo trovare delle corrispondenze anche ai suoi tempi.
      Il loro ultra-nazionalismo li mette in buona compagnia con tedeschi, inglesi e, anche se in modo differente per questioni meramente geografiche, con i nordamericani
      Dipingerli come tu fai li ridicolizza ma allo stesso tempo li assolve in parte dalle loro vere responsabilità, che derivano dal loro carattere nazionale, che sempre li ha portati a farsi i c.zi loro passando sulla testa di tutto e tutti, senza stare troppo a sottilizzare su questioni etiche.
      Non è un caso che l’unico esercito mercenario ancora esistente sia si mercenario, ma batte bandiera francese.
      E, ti prego, risparmiami il peana della Rivoluzione Francese, che alla fine ha partorito quel capolavoro di Napoleone, uno che al pari di Hitler sognava di francesizzare l’intera Europa, inclusa la Russia.

  • Un analisi brillantissima del “sardo” Mario Sechi (amico di Savona..l’altro “sardo” testa dura e ostinata. che è poi il vero artefice e regista di questa manovra… 😉 che letteralmente pialla il crucco Udo Gumpell..

    da visionare assolutamente. (durata: 11 minuti )

    https://www.youtube.com/watch?v=VNp_CKN2r2o

    Analisi brillantissima ed efficace. Ci sta bene come considerazione in relazione all’articolo .

    • Grazie per la segnalazione. Ce ne sarebbero altre, ma questa di Sechi può bastare.
      Sottolineo che si cominciano a sentire e vedere inaspettati ma chiari mutamenti di posizione e di atteggiamento anche in altri maitre a penser, finora critici per non dire ostili verso i cosiddetti “populisti” (eh! eh! mi viene sempre in mente la definizione di nazional-popolare data da Manca ai programmi di Baudo e la sua pungente replica): mi è capitato di notare un accenno di insofferenza verso i finti democratici anche in quel monolito di Mieli.

  • ACME NEWS
    I fratelli Laqualunque hanno smesso di essere ospiti dello Stato in quel di Porto Azzurro.
    Dopo poche ore hanno scalato tutte le posizioni di via XXXIII Settembre.
    Gli artefici occulti della manovra economica sono loro due.
    Dopo la lettera di richiamo di Bruxelles, il duo economico ha deciso di esplicare il proprio pensiero economico in un saggio che presto sarà pubblicato, dall’eloquente titolo ” Più buoni pilu pi tutti, ovvero l’economia del godimento distribuito”. Al centro dell’analisi politica dell’opera è posto lo scambio tra pilu e voto: “tu mi dai il voto ? Io ti do il buono pilu !”

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