Alfano non è un genio, lo sapevamo, però adesso fa gli straordinari
Alfano non ha mai brillato né per acume, né per iniziativa, né per coraggio. Esiste solo perché, un giorno, Berlusconi aveva bisogno di un ciambellano, si incapricciò di lui e lo fece “Marchese del servizio”. Poi Alfano si convinse di essere bravo e pensò di andare per la sua strada, con i risultati che tutti vediamo. Dunque, non ci aspettavamo niente da lui. Però adesso sta esagerando: non capisce neppure l’evidenza e mostra di avere il coraggio di un agnello.
Insomma, ragioniamo: quello che sta per nascere è il governo Renzi-Berlusconi. E’ evidente che l’intesa elettorale è il pilastro dell’operazione che si basa sul reciproco interesse a mantenere il duopolio Fi-Pd. Poi è ragionevole supporre che i due abbiamo parlato e si siano capiti anche su altri punti del programma che vanno oltre il senato e il titolo V e che riguardano gli interessi personali del Cavaliere.
Detto in soldoni, il “Grande di Arcore” ha bisogno di tre cose: di una garanzia di non finire proprio in gattabuia, ora che non ha l’immunità, di una amnistia che lo rimetta all’Onor del Mondo rendendolo di nuovo eleggibile e di difendere il suo rispettabile peculio dall’assalto dei suo colleghi pescicani (e di questo ultimo punto parleremo meglio in un altro articolo segnalando i punti scabrosi della questione Telecom).
Tutto questo richiede un po’ di tempo, ma soprattutto qui occorre superare lo scoglio delle europee e un’alleanza diretta Pd-Fi (per di più non in un governo di “emergenza” e di larghe intese, ma in una alleanza propriamente politica ed a due, dopo la sparizione del centro) potrebbe rivelarsi un gioco politico troppo azzardato, per di più a tre mesi dal voto. Oddìo, il Cavaliere è pronto a lasciar vivere il governo del suo complice, magari facendo uscire i suoi senatori dall’aula, ma, potendo eviterebbe, anche perché i sondaggi dicono che il “cavalier-lingua-in-bocca-con-il-Pd” non piace molto alla gente di destra. Ma, alla fine, si potrebbe permettere anche di perdere momentaneamente qualche punto percentuale, viste le poste in gioco. Tanto, il capo del centro destra resterebbe sempre lui e poi si può sempre recuperare in qualche modo.
Chi sta nelle peste è l’enfant prodige del Pd che, se alla sua prima prova fa flop, precipita. Dunque, occorre fare il governo Renzi Berlusconi, ma senza che lo sembri, trovando una maggioranza al Senato senza che Fi sia costretta a fare la ciambella di salvataggio. I numeri sono quelli che sono, per cui, l’unica possibilità è che Alfano resti nella maggioranza. Insomma: Alfano deve essere il paravento dietro il quale Renzi ed il Cavaliere fanno cose inconfessabili, finite le quali, il paravento finisce nel caminetto.
Questo lo capirebbe anche l’ultimo imbecille. Così come è chiaro che ad Alfano conviene far saltare il tavolo e lasciare Renzi nel suo elemento. Anzi, avrebbe dovuto farlo subito. Ma lui nicchia, tergiversa, si ritrae ma non rompe, ammicca, fa il broncio ma sorride, abbozza, fa manfrina… Insomma non ha capito che se lo stanno facendo in padellino e che se passa la riforma elettorale lui è cotto. L’unico ad averlo capito è il più intelligente della sua banda, il mio vecchio amico Quagliariello, che giustamente dice: “La riforma elettorale va in vigore dopo la riforma del Senato” che, come è facile prevedere, sarà approvata il giorno di poi del mese di mai. E con questo, spera di far saltare tutto. Ma Alfano ancora esita…
Teme le elezioni… Ma lui oggi ha tutto da guadagnare da elezioni subito, in primo luogo perché si voterebbe con il proporzionale che è l’unica vera garanzia di sopravvivenza del Ncd, poi perché manderebbe a gambe levate l’intesa Pd-Fi ed i giochi si riaprirebbero. Invece è così salame da esitare ancora prendendosi anche lo schiaffo in piena faccia di Renzi che, non solo gli riduce la rappresentanza ministeriale da cinque a tre, ma che lascia a casa proprio lui, Alfano, e pretende di dire chi devono essere i ministri del Ncd.
E se poi Renzi fa il governo con i voti del Cavaliere? Meglio: alle Europee Alfano può pensare di prendere un po’ di voti di scontenti dell’amorazzo Fi-Pd. Comunque vada ha interesse a restar fuori e dirlo subito.
Insomma, nessuno pretende che Alfano sia uno statista e abbia l’intelligenza delle grandi strategie. Ma almeno un po’ di furbizia nel fare i propri interessi di bottega potrebbe anche averla. Ma cosa ha fatto di male questo paese per meritarsi una classe politica di cerebrolesi come questa?
Aldo Giannuli
aldo giannuli, angelino alfano, berlusconi, forza italia, governo renzi, pd, quagliariello, renzi

lucio
hehe, il Berlusca l’ha chiamato utile idiota, ma non ha spiegato che è utile soprattutto a lui, oltre che a Renzi :))
lucio
E se invece l’operazione nuovo centro destra fosse stata attuata fin dall’inizio con la regia di Berlusconi, per garantirsi l’inciucio e tutti i vantaggi connessi senza pagar dazio alle elezioni o farlo pagare a Renzi col quale ha un accordo per governare l’italia col nuovo partito unico PD-PDL?
leopoldo
intorno ad alfano ci sono lupi e formigoni, ecc… sono loro che se ritengono di andare al voto si va(?). sempre che FI neanche tanto velatamente sostenga Renzi per utilità e convenienza. Il credito di B. nel suo elettorato non viene a meno per uqalcosa del genere, e all’interno di FI chi dice no a silvio, brunetta(?), toti(?), santanché(?), cattaneo(?), fito(?), ecc…
oltrettuto B. condanne e altro rimane il capo di una forza politica con milioni di voti(circa 1/4 del paese), se la sua parte dice che non li rappresenta più è un conto. Altrimenti non è proprio un atteggiamento progressita dire con lui non si tratta dateci un altro rappressentante. Deve scontare i suoi deviti e evadere i suoi obblighi assumendosi le sue responsabilità. Chi è maggioranza deve rispettare tale responsabilità, a costo di avvalere crediti che non piacciono. Chi nega tale rappresentanza non fa altro che mostrare faziosita e un certo gusto per l’ malsano autoritarismo .
Piacia o no B rimane un capo politico, condannato per frode in via definitiva. é il sistema di FI e della politico italiana che non è in grado di offrire alternative. credo che una riflessione in merito alla legitimita rappressentativa va fatta a fianco di quella elettorale.
giandavide
mah io non credo che alfano abbia i soldi per fare una campagna elettorale decente, specie se deve porsi in contrasto con berlusconi. abituati come sono alla gestione societaria del capo berlusconi e alle sue fideiussioni, credo che sia impossibile ipotizzare che l’ncd possa convertirsi in una macchina elettorale efficiente. sotto questo aspetto capisco che gli venga molto più comodo rimanere al governo il più possibile, declamando che berlusconi ha cambiato idea e che quindi aveva ragione lui: lo scarso carisma del gal, che sembra che sarà lo strumento specifico per l’appoggio berlusconiano del governo renzi, garantisce ad alfano che la l’appoggio paraforzaitaliota sarà facilmente gestibile. e così potrà tirare a campare per poi sperare che berlusconi non possa ricandidarsi per motivi di natura giudiziaria (ma anche di natura medico-biologica).
d’altra parte il problema è proprio la legge elettorale, che non è però detto che si faccia. ma purtroppo sotto questo aspetto alfano non è certo il maggior problema: non c’è nessuno oggi in italia che dica che una legge elettorale l’abbiamo già ed è quella della consulta. anche il movimento 5stelle è riuscito a partorire una legge elettorale con correzioni maggioritarie che ha sia lo svantaggio di dover essere votata (ed è pure arrivata in ritardo), sia lo svantaggio di distorcere la rappresentanza a vantaggio dei tre grossi partiti. direi che se il problema è questo non ce la si può certo prendere con alfano, dato che alfano non conta un cazzo, mentre grillo con il 25% fa gli interessi di berlusconi allo stesso modo di alfano.
Giuseppe Terranova
Non è la prima volta che leggendo i suoi articoli , che trovo sempre molto interessanti e acuti, mi capita di leggere espressioni inadeguate e offensive come “cerebroleso”, offensive non verso Alfano o chi per lui, ma verso chi cerebroleso lo è veramente. La saluto.
aldogiannuli
Giuseppe terravova: probabilmente ha ragione e mi dolgo io stesso di dover usare certe espressioni, il guaio è che altre espressioni appaiono molto deboli. Ma cercherò di evitarle
carlamontanari
prof superbo !!!! più chiaro di così ,,,
antonella
Alfano sa benissimo che farà la fine di Fini se l’asse PD-FI si salda in modo tale da costringerlo a rimanere fuori senza lo straccio di una poltrona. Sono cerebrolesi, perchè preferiscono l’uovo oggi invece che la gallina domani e dal momento che non hanno mai brillato di luce propria per il cavaliere sarà un gioco da ragazzi sbarazzarsi di lui e fargli pagare caro il prezzo del tradimento. Berlusconi si mangerà con uno stuzzicadnti anche l’enfant prodige che alla fine preferirà veleggiare in un lago sicuro lontano da insidie e pericoli. I giochi attuali si stanno svolgendo sotto la stretta vigilanza di un uomo che pur essendo diventata una volpe orba sa benissimo che nel regno dei ciechi riuscirà ad avere la meglio.
Ivan Brentari
Ciao Aldo!
Secondo te l’operazione di Ncd è tutta farina del sacco di Alfano?
Subito dopo la scissione da Fi, Alfano si è premurato di dire che, in caso di elezioni, sarebbe stato a fianco di Fi, che Berlusconi è un perseguitato etc etc, insomma c’era da chiedersi perché si fossero divisi… L’unico apparente dissapore pareva essere sulla questione del governo. Per di più, chi sono i due elementi di spicco di Ncd? Alfano e Schifani, ovvero i due lodi. Due che senza Berlusconi venderebbero piadine. La ribellione verso il padre mi pare perlomeno insincera.
Mi sembra piuttosto che la farina venga dal sacco di Berlusconi. Ncd gli tiene in piedi governi che per forza di cose saranno impopolari, in modo da logorare il Pd e le sue singole personalità che in questi governi operano, ieri Letta oggi Renzi. Lui si fa qualche mesata/1 annetto di opposizione sui soliti temi (la perfida Germania, le tasse, le tasche degli italiani…) così recupera i voti dei falchi. Al momento delle elezioni poi riassorbe Alfano che si porta dietro qualche votarello dei centristi moderati. Insomma, differenziare l’offerta per massimizzare il profitto. Risorge l’araba fenice.
In questo senso Alfano sostiene e sosterrà tutti i governi che verranno, pure un governo Wanda Osiris, perché fa gli interessi di Fi e non quelli del Ncd. Dopodiché, all’interno di Ncd, magari c’è anche qualcuno che cerca davvero vie alternative a Berlusconi. Penso ai Lupi, ai Formigoni, gente che, bene o male, ha una storia politica pregressa e in parte autonoma. E magari, ti dirò, pure lo stesso Alfano, che con la scusa della recita antiberlusconiana prova a costruirsi un curriculum politico aberlusconide, hai visto mai che al cavaliere questa operazione va buca…
Io non credo molto a queste stoccatine che si stanno mandando (utili e inutili idioti, stampelle della sinistra e via dicendo). Mi sembra tutto un teatrino, e d’altra parte devono fare un po’ di scena, se no la cosa puzza.
Secondo me Alfano non è un’aquila, ma non è nemmeno così fesso come appare ora. Lavora semplicemente per il padre e non per sè. Se poi Berlusconi finisse bruciato, potrebbe dire: “io mi ero staccato, allora ero già responsabile!”
Tu che dici?
Ivan
aldogiannuli
Ivam Brentani: io so che Berlusconi ha mantenuto le fidejussioni per i debiti di Ncd e che li teneva stretti per…
Dunque, un po’ di manovra concordata c’è stata, ma credpo molto giocata sui ricatti reciproci e non solo come teatrino. A Bwrlusconi conveniva andare a votare subito. Diciamo che c’è stato ud diviorzio coinsensuale con riserva di assassinio dell’ex coniuge. per cui direi che le cose stanno metà e metà. Poi Alfano è una cosa, Quagliariello un’altra…
Germano Germani
Questo continuo evocare Gianfranco Fini e il suo fallimento politico,ipotizzando un analogo fallimento per Alfano, mi sconcerta. Il fatto è che l’opinione pubblica e i fruitori di questo blog dei trascorsi di Gianfranco Fini, non sa nulla.Allora rammento agli smemorati chi e stato realmente Fini. Fu nominato contro il parere della base del fronte della gioventù, per volere di Almirante, segretario del movimento giovanile missino.Dopodiché dopo aver distrutto il fronte, ha distrutto il MSI sconfiggendo il compianto Rauti,infine ha liquidato anche il popolo delle libertà berlusconiano. Si può paragonare Fini al Re Midia, con la diversità che il monarca trasformava in oro tutto ciò che toccava, Fini tutto in sterco.Per non parlare dei trascorsi amorosi di Fini, che per umana pietà sorvolo.La seconda e attuale moglie è la nota ex concubina del vecchio bancarottiere Luciano Gaucci, latitante a Santo Domingo,nonché presidente del Perugia calcio, sorella di Giancarlo Tulliani,fruitore dell’appartamento di Montecarlo, lasciato in eredità al MSI e finito in maniera vergognosa al cognato, per volere di Fini. Aveva ragione purtroppo, Pino Romualdi, uno dei fondatori storici del MSI, quando parlava di Fini, era solito dire:”dietro gli occhiali il nulla”.Mi rifiuto di credere che Alfano sia all’altezza di simile bassezza e possa mai eguagliarlo.
aldogiannuli
Germani: Abbia fede: si può, si può
paul
Alfano, da buon vecchio democristiano, preferisce stare al governo (senza governare), piuttosto che all’opposizione.
ugo
Carissimo professore generalmente condivido ed apprezzo le sue analisi ma credo che in questo caso abbia sopravalutato le ambizioni di Alfano.
Mi spiego meglio.
Non credo che Alfano abbia mai ambito ne ambisca ad essere una alternativa a Berlusconi, credo invece che stia eseguendo efficacemente il compito affidatogli, cioè di fare da stampella a Letta, a Renzi o a chicchessia del PD garantendo quel governo di grandi intese necessario al suo dominus, lasciandogli nel contempo la possibilità apparire all’opposizione.
Naturalmente al momento giusto col suo gruzzolo di voti si alleerebbe nuovamente con FI, figliuol prodigo accolto a braccia aperte dal magnanimo padre.
Insomma… la vecchia strategia del marciare divisi per colpire uniti.
Inoltre sono convinto che quando Renzi ha deciso di andare al governo, la sorte dell’ITALICUM sia stata automaticamente segnata.
Infatti l’ITALICUM, vista la grande incertezza elettorale che si profila e che aumenterà inevitabilmente dopo questo abominevole rimpasto, potrebbe favorire il M5S al punto che, sull’onda del malcontento popolare potrebbe addirittura vincere.
E perché correre questo rischio inutile?
Cosa ci sarebbe di meglio per Renzi ed i suoi alleati FI-NCD se nel voto segreto affondasse la riforma elettorale e si fosse quindi “costretti” ad andare a votare col proporzionale della consulta?
Il proporzionale assicurerebbe la continuità dell’attuale monopartitismo imperfetto anche per la prossima legislatura con sommo gaudio di Napolitano, di Casini e dei partitini; intanto Renzi si sarebbe intascato le nomine dei 600 manager delle grandi aziende di Stato, alla faccia di Silvio; il M5S invece dovrebbe starsene congelato all’opposizione anche se arrivasse al 49%…
Alfano non è un genio, si sa. Ora fa gli straordinari | Informare per Resistere
[…] fatto di male questo paese per meritarsi una classe politica di cerebrolesi come questa? Fonte: http://aldogiannuli.it/nuovotest/2014/02/alfano-fa-gli-straordinari/. //Start section to modify var ed_Related_Title_Box = “Ti potrebbero interessare anche”; […]
cinico senese
Politicamente Alfano vale meno di Dudù e di politica capisce ancora meno di Dudù, cioè è politicamente un “incapace di intendere e volere”: non è in grado di valutare le situazioni, individuare i suoi interessi e prendere decisioni nel suo interesse. Sicchè tutti i ragionamenti che Lei e i tanti del blog fanno, sono spreco di energia mentale da impiegare in altra direzione, tipo gustare con tutti i sensi un buon piatto di cucina 🙂
Che poi sto Alfano meglio di Dudù andrà a riportargli l’osso al suo padrone quando lo lancerà alle prossime elezioni.Vedrete…
PS: prof. quando ha tempo faccia brevi post su 1) governo Renzie-pregiudicato con focus sui ministri; 2) situazione Ucraina 3) situazione Venezuela.
ALESSIO ALESSANDRI
Caro Prof. Giannuli, che Alfano non sia un aquila lo spiegò chiaramente Berlusconi quando disse “non ha il quid”. Però non è possibile che sia così stupido come lo descrive. E’ verosimile che gli abbiano garantito qualcosa, una qualche utilità per l’ oggi e per il domani. Insomma una sistemazione. A tal proposito si possono affermare 2 cose. La prima:il tentativo, anzi i tentativi, di creare in Italia un centrodestra non berlusconiano sono falliti come dimostrano i casi Fini e Monti. La seconda: questi fallimenti non provano che in Italia una destra non berlusconiana sia impossibile ma, onestamente, non sarà certo un Alfano a riuscire nell’ impresa. Conscio dei limiti suoi e dei suoi compari il buon Angelino è verosimile che si sia attrezzato per tutelare la sua posizione personale. Su questa esiste una garanzia granitica: Berlusconi potrà avere decine di procedimenti giudiziari penali, civili, tributari, amministrativi, e relative condanne, etc…Ma non potrà mai e poi mai e poi mai ricevere un decreto ingiuntivo perché è uno che paga. Ha sempre pagato tutto e tutti: donne, giudici, politici, etc. Tutti. Non c’ è nessuno che possa lamentarsi o che si sia mai lamentato. Razzi e Scilipoti ancora in Parlamento sono monumenti viventi alla reputazione di buon pagatore del Cavaliere. E’ un uomo che onora i suoi debiti, questo gli va universalmente riconosciuto, di cui quindi ci si può ciecamente fidare. Ecco, Alfano non è un cerebroleso come dice Lei. E’ un personaggio di scarsa qualità ma che ha il pregio del senso della realtà. Capisce che non ha le qualità per essere Napoleone e non si sforza di esserlo, accontentandosi di spingere per ricevere un tozzo di pane lanciatogli dal carro Renzi-Berlusconi
lucio
ALESSIO ALESSANDRI, non che voglia prendere le difese di Alfano, ma se non è un genio mi pare che sia in buona compagnia nel panorama politico parlamentare, sicuramente non è sotto la media.
Renzi, piuttosto, è veramente così sotto la media da essere arrivato a defenestrare Letta senza un piano preciso?
Due le possibilità:
il governo Renzi ha il sostegno (dichiarato o inconfessato) di Alfano-Berlusconì è arriverà fino al 2018 attuando la parte del programma che ha in comune con l’ex-pdl (e non è piccola parte), oppure ha deciso di far precipitare gli eventi e andare alle elezioni addossando la responsabilità di queste e del suo fallimento, la prima volta che la strana maggioranza che lo sostiene gli negherà la fiducia.
Bisogna che gli elettori si sveglino e non si facciano abbindolare dal gioco delle parti, altro che destra e sinistra: ormai abbiamo da una parte il polo PD-PDL con i tanti satelliti che gli girano attorno e, dall’altra parte, i 5 stelle, l’unica opposizione.
ALESSIO ALESSANDRI
Caro Lucio, il disegno che porta alla defenestrazione di Letta è abbastanza chiaro. Il foglio di via lo ha dato il presidente di Confindustria spiegando che alla loro assemblea il Presidente del Consiglio doveva presentarsi “con la bisaccia piena” altrimenti “ci appelleremo al Capo dello Stato”. Cosa voleva dire in concreto la bisaccia piena? Chissà…Però evidentemente Napolitano ha ancora il senso dello Stato necessario a non prendere ordini dal capo degli industriali. I quali lo hanno prontamente manganellato sul Corriere della Sera col non caso Friedman tanto per fargli capire chi comanda in Italia. A proposito, si è saputo più niente? No, caduto Letta e arrivato Renzi sul caso è calato l’ oblio più totale. In questo senso mi sento di dare ragione a Barca di cui non sono mai stato un grande fan: l’ avvento di Renzi è puro avventurismo, con poche idee e pochi progetti. A parte quelli della “bisaccia”: smontare definitivamente l’ art. 18, la legislazione sul lavoro, il sindacato, etc. Ancora una volta la nostra classe imprenditoriale si colloca dalla parte sbagliata della storia. Successe ai tempi del fascismo, e sappiamo come è finita, e successe anche dopo quando Confindustria osteggiò in tutte le maniere il ministro del Commercio Estero Ugo La Malfa che liberalizzò degli scambi ponendo fine all’ autarchia fascista. Quel provvedimento fu una delle basi del boom economico degli anni ’60. La nascita del “fenomeno Renzi” ha delle origine precise e chiare. I commenti entusiasti dei vari Squinzi, Farinetti (Eataly), Del Vecchio (Luxottica), Renzo Rosso (Diesel), Squinzi, Briatore, Davide Serra e tanti, troppi, altri fa capire che la sua ascesa è stata appoggiata e finanziata dal mondo industriale e finanziario (italiano ed internazionale). Un bel cavallo di Troia che la sinistra si è lasciata infilare meglio non dire dove. E Renzi, sapendo che una bella fetta del gruppo parlamentare del Pd (ancora) non gli è fedele e non appoggerà certi provvedimenti ha scelto di fare l’ accordo con Berlusconi. Il quale come è evidente fa un’ opposizione all’ acqua di rose. Il M5S è solo uno strumento del sistema a cui Grillo si è volontariamente prestato. Ma Grillo è una cosa, i grillini un’ altra. Una svolta potrebbe venire da una rottura del Movimento con lui. Difficile considerando il livello dei grillini e che Grillo gestisce il M5S in maniera padronale e proprietaria in maniera del tutto identica a Berlusconi. Però chissà
aldogiannuli
della caduta di Letta occorre ancora parlare