L’abbattimento dell’areo Mh17 in Ucraina: troppe cose non convincono.
Cappuccino, brioche e intelligence n° 48
Nella vicenda dell’aereo Mh17 ci sono un bel po’ di cose che non convincono e che meritano una riflessione. In primo luogo: perché? A chi giova l’abbattimento di un aereo civile pieno di bambini diretto in tutt’altra parte del mondo? Le ipotesi possono essere ridotte a tre: o si è trattato di un errore ed il bersaglio doveva essere un altro, o era la ricerca deliberata di un incidente per spingere la crisi verso un conflitto aperto (un nuovo caso Lusitania), oppure il bersaglio era quello ma per ragioni diverse dal conflitto ucraino (magari qualcuno che voleva colpire la compagnia aerea, oppure voleva distrarre l’attenzione mondiale da altro scenario ed ha approfittato della situazione), cioè l’ipotesi della “guerra catalitica” o del “terzo incomodo”.
Secondo tipo di interrogativo: cosa è successo in realtà e che arma ha abbattuto l’aereo? Da quello che sappiamo, l’aereo viaggiava ad una quota di 10.000 metri da terra ed, a quell’altezza, non è con una scacciacani che si butta giù un aereo, ci vogliono sia sistemi di avvistamento (da terra, un corpo in volo a quell’altezza è molto difficile vederlo ed individuarlo) che sistemi d’arma piuttosto sofisticati, capaci di colpire un bersaglio in movimento a 6-700 Km/h. Non che radar e sistemi d’arma simili non esistano, ma sono giocattoli piuttosto sofisticati e costosi, che richiedono anche un personale sufficientemente addestrato. I russi (ma non solo loro) hanno tutto l’occorrente, ma è credibile che abbiano affidato ai separatisti del Donetsk e senza nessun controllo un sistema d’arma così particolare e sofisticato? O si tratta di quelle unità di “volontari” che la Russia ha inviato in supporto ai separatisti? Ma, in questo caso, che interesse potevano avere i russi ad abbattere quell’aereo? Non sembra che la linea di Putin, sia prima che dopo l’incidente, sia quella di chi cerca di allargare il conflitto, anzi, sin qui è andata in senso diametralmente opposto.
Quanto ai loro alleati locali, forse potrebbero essere interessati ad un conflitto aperto nel timore di non essere sufficientemente coperti dai russi di fronte all’offensiva di Kiev. Ma questo riporta al dubbio circa la possibilità che i russi abbiano dato armi del genere ai separatisti e senza controllo, esponendosi a questo tipo di rischi. Non mi sembra che i russi siano tipi da fare errori del genere.
Proprio i russi hanno lanciato l’ipotesi che il bersaglio dovesse essere Putin di cui era previsto un viaggio, disdetto all’ultimo momento, lungo quella rotta, almeno per quel tratto. E questo sarebbe la spiegazione del “bersaglio sbagliato”. La qual cosa è possibile tanto che sia vera quanto che si tratti di un alibi.
Ma, il punto principale è un altro: se l’obbiettivo fosse stato quello dell’incidente che infiamma il conflitto, avremmo dovuto assistere a reazioni molto accese, a scambi d’accuse roventi, ritiri di ambasciatori, movimenti di truppe. E, invece, non solo non ci sono reazioni di questo tipo, ma tutti sono cautissimi e sottotono. Sembra che tutti sappiano di stare maneggiando una mina esplosiva da trattare con il massimo riguardo. Peraltro, anche l’ipotesi che siano i separatisti di Donetsk ad avere interesse ad un allargamento del conflitto, non è poi così sicura: è una mossa troppo azzardata che potrebbe costare l’appoggio russo o, quantomeno, la liquidazione del gruppo dirigente separatista attuale da parte degli stessi russi. Anche Kiev è discutibile che possa avere interesse, in questo momento, ad un allargamento del conflitto che sfuggirebbe del tutto dalle loro mani.
Resta l’ipotesi del “terzo incomodo” che si nasconde dietro la crisi ucraina. In effetti la compagnia aerea malese ha subito un altro incidente solo pochissimi mesi fa (un suo aereo è scomparso e non se ne è più saputo nulla), ma ci sono troppo pochi elementi a suffragare questa ipotesi. Invece, va presa in considerazione un’altra idea (per carità: solo una labilissima ipotesi da studiare): che qualcuno abbia interesse a sviare l’attenzione da un teatro di crisi in atto. E qui non c’è che l’imbarazzo della scelta fra l’eterna crisi siriana, la comparsa del “Califfato” e la connessa prospettiva di intervento iraniano, l’aggressione israeliana a Gaza, i problemi creati in Afghanistan dal ritiro americano, il drastico peggioramento dei rapporti cino-americani e potremmo proseguire a lungo.
Ovviamente dobbiamo aspettare l’esame delle scatole nere nella speranza che venda fuori qualche dato in più. Dubito tuttavia che ci capiremo mai nulla di preciso. Questa è una delle caratteristiche del tempo presente segnato dal gran numero di attori, dalla dimensione coperta dei conflitti, dall’affinamento delle tecniche di intelligence: l’indecifrabilità degli avvenimenti che crea una sorta di permanente “nebbia di guerra”. Una situazione decisamente pericolosa, molto più di quanto non accadesse ai tempi del bipolarismo.
Aldo Giannuli
aldo giannuli, europa, intelligence, malesia airlines, mh17, putin, russia, separatisti ucraini, ucraina
andrea
a mio avviso ,date le reazioni generali si è trattato di un errore dei separatisti,armati del sistema buk avendolo conquistato sul territorio.
il sistema buk è un sistema molto complesso,fatto da radar ,puntatori ottici,telematro laser etc etc,saperlo utilizare correttamente richiede,personale addestrato,e persone ingrado di analizare i vari segnali radar etc.
dubito che russi e ucraini possano colpire eroneamente un aereo civile,dato che hanno un aviazione,sistemi radar, personale civile e militare ingrado di capire che tipo di voli e veivoli sorvolano i loro cieli.mentre i separatisti privi di queste informazioni,potrebbero aver scambiato,segnali radar del veivolo civile per quelli di un velivolo militare.
Que se vayan
Ma e’ credibile che qualcuno si organizzi per abbattere l’aereo di Putin (cioe’ scatenare una guerra mondiale o quasi) e poi sbagli grossolanamente mira?
Cosa intendi x alibi?
Tenerone Dolcissimo
Egregio Professore, non vuole essere una critica malevola, ma manca l’analisi di un elemento: e’ vero e se e’ vero come puo’ essere letto il fatto che i separatisti stiano ponendo difficoltà all’ingresso all’area del disastro degli ispettori che dovranno indagare?
Inoltre, come accanna lei c’è stato l’altro aereo malese scomparso. Effettivamente sono circostanze che fanno pensare, anche perché su quella scomparsa aleggia un mistero tuttora insoluto e apparentemente insolubile.
Cordiali saluti
Tenerone Dolcissimo
ops, c’è un lapis “accenna” e non “accanna”
leopoldo
mi chiedo se la “nebbia di guerra” aumenterà nel prossimo futuro su altri scenari? quanto sia utile?
e cmq le linee malesi hanno un certo non so che non invoglia molto ad utilizzarle di questi tempi.
byu.tech
le “veline” per tutti i giornali occidentali erano già pronte però…e pure una campagna stampa contro Putin…questo forse può spostare la ricerca della verità
Vincenzo Cucinotta
Che sia stato il governo ucraino, sembra al momento l’ipotesi più probabile. Non solo, malgrado la ferocia verso i civili con cui stanno conducendo la guerra contro i filorussi, non ne riesconoa venirne a capo, ed anzi subiscono vittime e danni elevatissimi, ma hanno una situazione economica disastrosa, con la prospettiva di restare senza gas, cosa tragica in pieno inverno per quelle latitudini, come di consumare presto il recente finanziamento ricevuto dall’unione europea.
In questa situazione, mi sfugge perchè dovrebbero temere un approfondimento del conflitto, anzi è per loro l’unico modo per obbligare i propri sponsor ad incrementare il loro impegno militare ed economico nei loro confronti.
In verità, analoghe motivazioni potrebbero riguardare i ribelli filorussi, anch’essi interessati ad incrementare il conflitto.
Propendo per l’ipotesi Poroscenko su basi puramente tecniche. Si sa che i ribelli dispongono di armi antiaereo a spalla, ma finora non si sapeva disponessero di queste sofisticate armi terra-aria necessarie per colpire un bersaglio a quell’altezza, e tanto meno si ha ragioen di credere che sappiano usarli. Se sono state introdotte dal territorio russo confinante, è impossibile che i satelliti USA non abbiano individuato tali spostamenti che magari includono la presenza di tecnici russi in grado di manovrarli adeguatamente. Così, mettendo assieme il criterio del “cui prodest” con quello della verosimiglianza dal punto di vista tecnico, non rimane che l’ipotesi Poroscenko.
Ipotesi fantascientifiche che coinvolgano lo scenario medioorientale le escluderei, perchè rimarrebbe da capire chi abbia da quei territori materialmente sparato i missili.
Inoltre, trovo che ci sia una sostanziale sottovalutazione del focolaio ucraino, che ci fa credere addirittura che ci sia bisogno di altri focoali per spiegare l’incendio in corso. Purtroppo, non è così, abbiamo in Europa la guerra in casa, questa ci piaccia o no è la situazione esistente, e chi manovra ha interesse invece a distrarci da quello scenario, non di utilizzarlo per distrarci da scenari terzi (e a quanto pare, ci sta riuscendo, visto che dell’Ucraina si parla troppo poco).
kthrcds
Fino ad oggi i media occidentali hanno raccontato una realtà quasi completamente inventata su quanto accade nel Donbass – così come sulla Siria, del resto. I reportage di Lucia Goracci per Rainews24 sono emblematici in tal senso: sia in Siria che in Ucraina, ha raccontato tante di quelle balle da riempirci un’enciclopedia. Sicché non è ragionevole prenderli sul serio anche in questa occasione.
Ad esempio, si è detto che Yanukovic è stato cacciato perché era un oligarca inviso agli ucraini, glissando sulla circostanza che fu eletto in elezioni riconosciute valide dall’intera comunità internazionale e, soprattutto, sorvolando sul fatto che Poroshenko è «un oligarca che è stato un ministro quasi in tutte le amministrazioni presidenziali a partire dal 2000. Non solo, Poroshenko trascina dietro di sé una scia di accuse di quella stessa corruzione, compresi i sospetti di avere eliminato suoi oppositori».
Inoltre, diversamente da come riportato dai media qui da noi, Putin ha riconosciuto la legittimità dell’elezione di Poroshenko già all’indomani dell’esito delle elezioni, commentando in maniera inequivocabile: “Ritengo che il signor Poroshenko abbia un’eccezionale possibilità: finché le sua mani non sono bagnate di sangue, può fermare l’operazione punitiva ed avviare il diretto dialogo con i suoi cittadini nell’est e nel sud del Paese”.
Come prima risposta, nel corso della cerimonia di insediamento, Poroshenko dichiarò che l’Ucraina sarebbe rimasta unita, aggiungendo di voler anticipare le elezioni regionali nell’est e fingendo di dimenticare che si erano già tenute, ed avevano sancito l’indipendenza da Kiev. Contemporaneamente le forze armate ucraine avviarono massicci bombardamenti di artiglieria sul villaggio di Semyonovka vicino Slavyansk che causò l’interruzione dell’energia elettrica e della fornitura di acqua potabile, e nel centro di Donetsk alcuni sconosciuti uccisero a colpi d’arma da fuoco un assistente del capo del Consiglio Supremo della Repubblica Popolare di Donetsk, Denis Pushilin.
Nei giorni immediatamente successivi all’insediamento, ai primi di giugno, Poroshenko si apprestava a firmare l’accordo che istituisce un’area di libero scambio tra l’Ue e l’Ucraina. In quell’occasione Poroshenko dichiarò di voler difendere “l’aspirazione all’euro-integrazione che ha ispirato le proteste a Kiev”, aggiungendo che “è necessario ristabilire la pace in Ucraina”.
A tale scopo le forze armate ucraine impiegano tank, batterie di missili Grad, cecchini, mercenari e aviazione contro le abitazioni civili, scuole ed ospedali compresi, massacrando la popolazione, donne, vecchi e bambini compresi. Da ormai due mesi, ogni giorno su Slavyansk, Donec’k e altre città limitrofe piovono colpi di mortaio e bombardamenti dell’aviazione e i risultati
sono questi.
Questo, per farsi un’idea su Poroshenko.
Per farsi un’idea più precisa di quanto accade nell’est Ucraina segnalerei questo blog che, cito le parole degli autori, intende “mostrare il punto di vista russo su diversi eventi nazionali ed internazionali. Tradurremo in italiano gli articoli più interessanti di famosi blogger e quotidiani russi”.
Segnalo anche Russia24, che offre una diretta tv di quanto accade in Ucraina, Russia Today, che segue ora per ora gli avvenimenti con video e foto che in genere non passano sulle tv italiane, La voce della Russia, Russia oggi, Itar-Tass, Ria-Novosti, Anti-maidan, rusvesna, tutte in genere più attendibili dei notiziari Rai.
Ad esempio, ora le truppe di Kiev stanno bombardando la spiaggia nei pressi di Avdeevka, alla periferia della città di Donetsk.
Da oltre tre mesi i russofoni del Donbass vivono così. Grazie a Poroshenko e all’Ue e ad Obama che lo sostengono.
davidem
Scusi professore, forse ho letto un po’ rapidamente, ma nell’ipotesi che sia un incidente creato apposta per esacerbare il conflitto mi pare si debba considerare la possibilità che si tratti di “un terzo giocatore” che abbia interesse in merito. Questo spiegherebbe le cautele di ambo le parti. Per esempio nel conflitto Ceceno era l’Arabia saudita a finanziare e fomentare (per tacere delle strane bombe nei palazzi di mosca del 1999).
Volevo ancora aggiungere un piccolo fatto curioso di 13 anni fa.
Il 4 ottobre del 2001 un volo di linea proveniente da israele e diretto a novosibirsk fu abbattuto sul mar nero da un missile sparato dai militari ucraini durante una presunta esercitazione.
Da quelle parti sembrano avere i missili facili. O no?
aldogiannuli
davidem: è gente nervosa, sai
Giovanni Talpone
Provo ad aggiungere un’altra ipotesi, puramente speculativa. Supponiamo che l’industria bellica di USA, Russia, Cina e magari qualcun altro abbia sviluppato sistemi missilistici in grado di abbattere aerei a 10000 m di altezza e abbastanza automatizzati da essere attivati da una persona anche scarsamente addestrata. A questo punto, l’incidente potrebbe essere stato causato da un ubriaco, ma chi avrebbe il coraggio di ammettere che tutti i voli del mondo sono a rischio a causa del mercato delle armi?
davidem
Volevo ancora aggiungere un possibile parallelo con le armi chimiche siriane e l’ipotesi dell’incompetenza.
I ribelli siriani si sono ritrovati per le mani delle armi sofisticate che non sapevano maneggiare (chi gliele avrà fornite?), hanno fatto un disastro e poi hanno sperato di farla passare per una azione del malefico assad.
E’ anche possibile che i ribelli filorussi abbiano commesso un errore, per quanto scambiare un volo commerciale per un caccia ce ne vuole…
kthrcds
@ Tenerone Dolcissimo (21 luglio 2014 alle 09:22)
Le autorità russofone non hanno affatto negato l’accesso agli ispettori Ocse.
Venerdì scorso «Terry Moran, capo corrispondente estero della ABC News, ha pubblicato il seguente tweet: “Colpi sparati dai ribelli alla squadra internazionale di investigatori (OSCE) in Ucraina mentre si avvicinano al relitto dell’aereo”.
Sono solo alcuni dei numerosi esempi di disinformazione riguardanti la catastrofe aerea di giovedì 17 luglio. Dal suo account Twitter, l’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa si è vista costretta a mettere le cose in chiaro: “In risposta alle notizie dei media, non è stato sparato alcun colpo ai nostri osservatori durante la visita nella zona dello schianto del volo MH17”.
[Inoltre,] Il ministro dei Trasporti della Malesia ha fatto notare che la Russia sta facendo il possibile per garantire la sicurezza del loro lavoro».
Curiosamente, già poche ore dopo l’abbattimento dell’aereo, gli Usa avevano già individuato i responsabili nelle milizie russofone del Donbass e sono iniziate a circolare tutta una serie di documenti e reperti palesemente falsi, come si spiega qui.
Ciò che invece è drammaticamente vera è la condizione in cui sono costretti a vivere – e a morire – i russofoni del Donbass.
Per concludere, aggiungerei che è bene cogliere la minaccia insita nel modus operandi che ha condotto al golpe ucraino, ossia che lo schema ucraino potrebbe essere replicato ovunque; non si tratta solo di una questione di complicare la vita alla Russia che, peraltro, ha le spalle molto più larghe di quanto ci raccontano Obama e i suoi corifei.
Questa, infatti, è la minaccia che pesa su ogni governo che intenda discostarsi dalle linee guida “suggerite” da Washington. Compreso il nostro, ovviamente.
leopoldo
credo che talpone non abbia sbagliato di molto, automatismi e incompetenza viaggiano a braccetto non solo nei nostri confini. Nel mondo delle armi gli automatismi ormai sono per la maggiore, soppra tutto nei droni aerei-anfibi.
Michele Notturno
E’ davvero curioso che i voli civili su una zona di guerra non siano stati sospesi.
Saverio
Sulla figura di Poroshenko c’è anche da citare il documento di Wikileaks nel quale si afferma apertamente che era un agente dei servizi Americani in Ucraina già dal 2006.
http://wikileaks.org/plusd/cables/06KIEV1706_a.html
Tenerone Dolcissimo
kthrcds
Mah sembra che i russofoni del donbass non se la passino poi cosi’ male visto che sono loro che controllano il donbass.
Ho l’impressione che sulla faccenda ci sia un po’ di ipocrisia. Considero che gli stessi ispettori OSCE hanno dichiarato che sono circondati da gente ostile E questo, anche se non hanno sparato loro addosso, significa che l’ispezione non sta avvenendo come dovrebbe avvenire. Se poi le voci esagerano lo fanno a ragion veduta.
alessandro
Nei giorni scorsi ho seguito i canali news americani fox e cnn sembra quasi che gli americani non vedano l’ora di cominciare una nuova guerra…dopo aver destabilizzato il mediterraneo e mezzo mondo.
A poche ore dalla tragedia loro già erano sicuri che fossero stati i Russi ed ovviamente accusavano Putin(bersaglio preferito di tutti).
Vorrei segnalare che truppe USA sono già da mesi nei paesi baltici(in particolare in Lituania da dove scrivo)aspettando chissà cosa, senza alcuna intenzione di andar via.
A Vilnius le bandiere della NATO (organizzazione totalmente serva degli USA) sventolano in centro e nei weekend sfrecciano gli aerei militari della stessa organizzazione serva giusto per creare un clima di rincoglionimento tra la popolazione già di per se non molto simpatizzante nei confronti della Russia.
In Italia subiamo la politica assassina degli USA che hanno fatto fuori Gheddafi destabilizzando definitivamente la Libia con i conseguenti sbarchi che ben conosciamo.
Cosa aspettiamo a mandar via dall’Italia i militari USA e le loro armi atomiche? Ogni cosa che toccano finisce in fiumi di sangue, fin quando dobbiamo pagare il prezzo della liberazione? Possibile che noi dobbiamo avere sul nostro territorio un esercito straniero con tanto di armi nucleari mentre i tedeschi li abbiano mandati…via già parecchi anni fà?
Perchè continuiamo ad essere una colonia dello ZIO SAM?
Vorrei far notare tra le altre cose che solo dopo la tragedia molte compagnie abbiano deciso di non volare sui cieli dove c’è un conflitto in corso. (bravi i manager strapagati che si occupano di RISK MANAGEMENT)
giovanni
“Quanto ai loro alleati locali, forse potrebbero essere interessati ad un conflitto aperto nel timore di non essere sufficientemente coperti dai russi ”
proprio nel momento in cui le stavano suonando di brutto all’esercito ucraino?
“se l’obbiettivo fosse stato quello dell’incidente che infiamma il conflitto, avremmo dovuto assistere a reazioni molto accese, a scambi d’accuse roventi, ritiri di ambasciatori, movimenti di truppe”
anche nella prima guerra mondiale passò un mese da Sarajevo alla guerra.
” tutti sono cautissimi e sottotono”
http://punditfromanotherplanet.com/2014/07/17/sun-cover-july-18-2014-putins-missile/
Lei pensa che un quotidiano da 3 milioni di copie pubblichi una copertina del genere senza approvazione governativa?
” Kiev è discutibile che possa avere interesse, in questo momento, ad un allargamento del conflitto ”
come detto prima, da una settimana prima del botto le truppe ucraine, senza l’appoggio dell’aviazione perchè dopo aver perso più di un aereo militare hanno smesso del tutto di usarla, erano in rotta totale. Direi che l’interesse ad avere la Nato sul terreno c’è eccome!
E ricordiamoci sempre, che chi usa i nazisti per fare un golpe, NON vuole solo un regime accomodante con chi li paga, vuole il pacchetto completo del nazismo, ovvero la russofobia militante e guerreggiata.
Se gli USA volevano solo un oligarca filoyankee, avrebbero appoggiato la Tymoshenko, non i nazi
kthrcds
@ Tenerone Dolcissimo (21 luglio 2014 alle 15:50)
“sembra che i russofoni del donbass non se la passino poi cosi’ male visto che sono loro che controllano il donbass”.
Lei ha uno strano concetto del “non passarsela male” riferito a persone che hanno deciso di non assoggettarsi al nuovo corso imposto dal golpe di Kiev, pagando con la vita la loro scelta di campo.
Veda un po’ qui come se la passano nel Donbass. I cadaveri che si vedono sparsi per ogni dove sono quelli di civili inermi colpiti dai bombardamenti delle truppe di Poroshenko. È difficile non rendersi conto che siamo di fronte ad un crimine contro l’umanità – lo stesso vale per ciò che sta accadendo nella striscia di Gaza.
Allo scopo di evitarci inutili perdite di tempo, mi permetterei di rimandarla ai siti che ho indicato in precedenza, in modo da non lasciarsi fuorviare dall’informazione main stream e ricavare un quadro d’insieme più rispondente alla realtà.
SantiNumi
@kthrcds
Carissimo, sei sicuramente il miglior commentatore della crisi in Ucraina che si possa leggere in Italia, e ti sono vicino sia nelle analisi ma, soprattutto, nello spirito.
Ti faccio un solo appunto: non sbandierare troppo i “canali russi” come fonte di informazione.
Perché ciò che non è mainstream qua è mainstream là. Ovvero in Russia c’è la propaganda uguale e contraria che in UE.
Da ciò che scrivi è evidente che, come me, vedi nella Russia l’ultimo ostacolo al Pensiero Unico neo-liberale e in Putin l’ultimo ostacolo al golpe globale neo-aristocratico.
E, probabilmente come me, sai che più che i poli geo-politici sono quelli “culturali” a sovrascrivere la mappa del potere.
Bene.
Ciò non toglie che se avessi contatti in Russia sapresti che l’ex URSS è in piena propaganda nazionalista da guerra fredda: mentono come mente la NATO.
Riccardo
“Invece, va presa in considerazione un’altra idea (per carità: solo una labilissima ipotesi da studiare): che qualcuno abbia interesse a sviare l’attenzione da un teatro di crisi in atto. E qui non c’è che l’imbarazzo della scelta fra l’eterna crisi siriana, la comparsa del “Califfato” e la connessa prospettiva di intervento iraniano, l’aggressione israeliana a Gaza, i problemi creati in Afghanistan dal ritiro americano, il drastico peggioramento dei rapporti cino-americani e potremmo proseguire a lungo.”
Per quanto riguarda l’ipotesi di studio (perché come tale andrebbe presa), oltre ai fatti già citati mi verrebbe in mente la nascita, proprio nelle ore precedenti il disastro aereo, di un embrione di “Fmi degli emergenti”, con un paniere di valute di riferimento (primus inter pares) piuttosto che il primato del $ come dato immutabile da Bretton Woods sino ad oggi (primus super pares). BRICS tra cui peraltro spicca proprio la stessa Russia RAPPRESENTATA da Putin (rappresentanza che, mi si consentirà, non è data eterna per diritto divino…); il suo entourage ha già fatto sapere da giorni come le rotte dei due voli si siano incrociate, ma solo al difuori dello spazio aereo ucraino (Polonia pare), escluso a priori per ovvi motivi. Sarebbe stato sorprendente il contrario, considerato che non stiamo parlando del colonnello Gheddafi (e Grabovo non pare Ustica, aggiungerei).
Su cosa sia realmente accaduto nei cieli del Donbass invidio chi ha già le sue certezze, e ne diffiderei soprattutto se diffuse dal mainstream occidentale, lo stesso secondo cui il pogrom di Odessa del 2 maggio scorso sarebbe stato un semplice “incidente” provocato dall’eversione degli indipendentisti russofoni (si attende fiduciosi “indagine indipendente delle autorità ucraine”), così come nel febbraio scorso a causare la barbara mattanza di agenti delle forze speciali e “nazionalisti filoeuropei” (?) durante la presa del parlamento ucraino – stessa arma, stesso calibro – sarebbero stati cecchini agli ordini di Yanukovic (si attende fiduciosi “indagine indipendente delle autorità ucraine”). Forse il fatto che stavolta le scatole nere siano nelle mani delle autorità malesi, i satelliti russi e americani possano fornire prove , 192 vittime siano olandesi (un paese non apertamente ostile verso la Russia e importante a sufficienza da non permettere che i suoi morti vengano buttati sul tavolo dei ricatti di questo assurdo conflitto), l’Onu stia approntando una inchiesta indipendente si spera coordinata dall’International Civil Aviation Organization… forse tutto questo ci eviterà, almeno stavolta, un’altra “indagine indipendente delle autorità ucraine” destinata a produrre prove manipolate se non il nulla.
Appoggio il possibile parallelo con le armi chimiche siriane ipotizzato da @davidem (rivedetevi le cronache di allora, le analogie sono impressionanti): ma solo per evidenziare lo schifoso doppiopesismo con cui governi occidentali e media al seguito trattano due casi di propaganda simili (al netto delle prove, oggi certe e quindi rimosse*, ieri utili a giustificare un “intervento umanitario” che in fondo gli Usa non volevano davvero), se non per i “figli di puttana” in campo: ieri erano i “nostri”, oggi sono quelli altrui. Un gioco delle parti in cui Putin si è ambientato benissimo, va detto, ma che ha quantomeno reso scoperto e intelleggibile a chiunque non sia affetto da cecità selettiva. La cecità è come l’indignazione: quando è selettiva ti fa perdere le coordinate (e “vedere” non significa essere un’anima bella pacifista o un liberal prezzolato).
(*)Il noto giornalista Seymour Hersh ha da poco pubblicato un convincente lavoro di inchiesta sulla nebbia di guerra in Siria: ebbene, prove alla mano ha dimostrato come siano stati i sedicenti ribelli “siriani” a usare il gas sarin nella strage di Ghouta (o quantomeno che le prove incriminanti l’esercito siriano erano artefatte). Un operazione false flag in piena regola.
Gli americani, e la “coalizione dei volenterosi NATO” con i missili puntati, hanno sempre avuto accesso a queste informazioni ma preferirono continuare i loro sporchi giochi di guerra, naturalmente in nome dei “valori della comunità internazionale” (cioè in nostro nome).
http://www.lrb.co.uk/v36/n08/seymour-m-hersh/the-red-line-and-the-rat-line
PS_Giusto un anno fa Aldo Giannuli sosteneva come utilizzare le stesse polverose lenti del passato per leggere la storia presente fosse inutile e dannoso. Si trattava la guerra civile siriana e in rete mi pare si fosse beccato del trotzkista (da qualche stalinista magari…), fatto sta che io sono d’accordo con lui e oggi la vicenda Ucraina, al netto delle strategie di contenimento dei Brzezinski in servizio permanente effettivo, credo sia qui a confermarlo: dovunque regnino le asimmetrie ragionare solo per appartenenza è da piddini (“di destra” o “di sinistra” che siano). E intanto ci fottono, ancora e ancora.
Sarebbe il momento che gli italiani iniziassero a capirlo, magari partendo dall’Italia…
Antonio Valenzi
Mi sembra uno di quei casi “follow the money”
Cinico Senese
Aggiungo oltre agli ottimi link indicati da @kthrcds che su Facebook lo scrittore NICOLAI LILIN aggiorna sui massacri dei civili con link a video.
Chi è stato? secondo me con i sistemi di intelligence e satellitari che ci sono ora e che ci entrano pure nell’ano a visitarci… sanno già tutto. Solo che stanno gestendo la cosa a livello profondo USA RUSSIA.
Tenerone Dolcissimo
kthrcds
Se i russofoni del donbass sono controllati da truppe composte di russofoni del donbass dovrebbero essere contenti. Lei mi parla di cadaveri che pullulerebbero nel donbass. DI chi sono questi cadaveri? Evidentemente di persone ammazzate dalle truppe composte di russofoni del donbass che controllano la zona. Se poi lei mi dice -come sembra suggerire- che i cadaveri sono di russofoni del donbass ammazzati dalle truppe composte di russofoni del donbass, l’unico commento che mi viene e’ … contenti loro.
Quanto alle fonti, penso che dica bene Santi Numi e concluderei con il vecchio detto che recita che in guerra la prima vittima è la verità.
Eccepisco poi che mi sembra strano questo apoggio di progressisti a Putin che di fatto sta occupando una nazione straniere con varie scuse. Se ci sono zone che vogliono staccarsi da Kiev perché non si fanno dei bei referendum sotto controllo ONU.
La cosa mi puzza molto, come puzza questo continuo riferimento al golpe ed alle forze neonazizte. Sembra una costante. quando ci sono di mezzo interessi di comunisti o post comunisti chi si oppone a questi interessi diventa subito fascista o nazista.
maurirozzizio ba
OTTIME CONSIDERAZIONI PROFESSORE. PERSONALMENTE PERO’ PIU’ CHE CERARE DI SCOPRIRE IL “COLPEVOLE” COSA ESTRAMEMNTE DIFFICILE, IO HO LIMPRESSIONE CHE TTUTTO QUESTO STIA ANDANDO VERSO IL RISCHIO DI UNA GUERRA SPAVENTOSA.
leopoldo
la traduzione dell’articolo postato da ricardo la trovate
qui
Gianluca
Prof a proposito dell’altro aereo sparito nel nulla, ma è possibile che in un mondo globalizzato dove la privacy di ogni singolo cittadino in pratica non esiste più, possa perdersi un aereo di linea come uno stuzzicadenti?
Altair
Buongiorno.
Professore, che ne pensa?
http://popoffquotidiano.it/2014/07/22/abbattimento-aereo-malese-sempre-piu-prove-inchiodano-kiev/
Anche le opinioni degli altri lettori sono le benvenute. Grazie per l’attenzione.
kthrcds
@ Tenerone Dolcissimo (22 luglio 2014 alle 09:56 )
Mi scusi, ma non ho capito il senso delle sue parole.
“Se poi lei mi dice -come sembra suggerire- che i cadaveri sono di russofoni del donbass ammazzati dalle truppe composte di russofoni del donbass”
Io non so come lei abbia ricavato tale bizzarra conclusione da quanto da me riportato in precedenza. Comunque, contento lei, contenti tutti.
“Putin che di fatto sta occupando una nazione straniere con varie scuse. Se ci sono zone che vogliono staccarsi da Kiev perché non si fanno dei bei referendum sotto controllo ONU”.
Putin non sta occupando alcunché. In marzo il 95,7% dei cittadini residenti in Crimea votò a favore dell’annessione alla Russia con un’affluenza dell’81,73%.
L’11 maggio, nonostante Putin ne avesse chiesto il rinvio, nel sud-est dell’Ucraina si tennero i referendum per l’indipendenza politica da Kiev. Il Consiglio nazionale di Donetsk (organo legislativo degli autonomisti filorussi) confermò lo svolgimento del referendum nella data prestabilita. Decisione analoga fu presa a Lugansk.
L’affluenza fu del 74,87 % a Donetsk e dell’81% a Lugansk e i cittadini che optarono per il sì furono circa il 90%.
Secondo Mark Sleboda, esperto di relazioni internazionali e docente presso l’Università Statale di Mosca, «si deve prestare attenzione a tre cose. “Uno, la grande affluenza, che è quasi impossibile negare. La vittoria schiacciante – dato che il voto è stato essenzialmente pubblico con le urne di vetro ed i giornalisti occidentali che hanno sostituito gli osservatori internazionali, e che hanno chiaramente preso atto sul terreno della forza del sostegno al voto per l’indipendenza”. E dobbiamo ricordare che questa votazione si è effettivamente svolta sotto la canna di una pistola, ma non quella delle forze di autodifesa, ma di questo regime di Kiev che sta effettivamente uccidendo gli elettori che hanno cercato di votare il giorno del referendum”».
Detto questo, direi di fare così: lei si tiene le sue convinzioni, lasciamo che la storia faccia il suo corso ed evitiamo inutili dialoghi tra sordi.
etn
salve prof.
Le ho inviato qualche giorno fa quell’appunto sul controllore di volo spagnolo che avrebbe seguito la vicenda in live tweeting raccontando di un attacco aereo da parte di jet ucraini..Mi pare di capire che il racconto di quest’uomo non viene preso minimamente in considerazione ne’ da lei ne’ dagli altri partecipanti,eppure mi pareva ci fossero elementi da approfondire..qualcuno magari avra’ letto, nel caso mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate.
è
aldogiannuli
etn: no, ci stavo pensando perchè occorrerebbe qualche riscontro, ma mi sembra una pista fda non lasciar cadere
kthrcds
@ SantiNumi (21 luglio 2014 alle 22:03)
“Da ciò che scrivi è evidente che, come me, vedi nella Russia l’ultimo ostacolo al Pensiero Unico neo-liberale e in Putin l’ultimo ostacolo al golpe globale neo-aristocratico”.
No, tutte quelle cose lì non le vedo. Vedo l’assurdo tentativo di Washington di isolare la nazione più grande del mondo e ricca di quelle risorse naturali di cui tutti hanno bisogno per mantenere gli attuali livelli di sviluppo con motivazioni tra il risibile e il demenziale. Noi abbiamo dimenticato quello che combinò Eltsin, i russi invece lo ricordano benissimo. Ed è anche per questo che da tempo la Russia non ha più intenzione di consentire ad altri di intromettersi negli affari suoi, soprattutto nel caso degli Usa.
Siamo di fronte all’ennesima aggressione contro popolazioni civili da parte dell’ennesimo governo fantoccio sostenuto da Washington che, con il pretesto di “difendere l’aspirazione all’euro-integrazione che ha ispirato le proteste a Kiev”, sta demolendo interi condomini a suon di bombardamenti. Cose che non si vedevano dai tempi della guerra civile spagnola e che dovrebbero essere condannate all’unisono dalla comunità internazionale.
In un articolo pubblicato un paio di settimane fa dal quotidiano Rossiyskaya Gazeta, il portavoce della Duma, Sergei Naryshkin, ha dichiarato che “l’origine della tragedia in Ucraina risiede nel cosiddetto processo di integrazione europea, che si è trasformato in un metodo universale per disintegrare stati sovrani”.
Naryshkin ha invitato «Bruxelles a sospendere il processo di associazione dell’Ucraina con l’Ue: “solo gente in cerca di avventura può aprire i propri mercati ad un paese che si batte contro i suoi cittadini, che è sull’orlo del collasso economico, e la cui leadership politica non può rispondere nemmeno per sé stessa”.
Un’intera generazione di politici europei influenzata da Washington sta facendo errori fatali, ha aggiunto Naryshkin, avvertendo che “una forte indignazione per le loro azioni sta fermentando nel mondo, e prima o poi cambierà l’equilibrio delle forze geopolitiche”».
“… l’ex URSS è in piena propaganda nazionalista da guerra fredda… ”
Ma non ha 800 basi militari sparse per il mondo come invece ha Washington. A fine maggio Obama tenne un discorso a West Point di cui riporto qui di seguito alcuni passaggi:
“La nostra forza militare è ineguagliata. Un diretto attacco contro di noi è impossibile…”
“L’America deve essere sempre la prima nel mondo. Nessun altro può accedere a questo privilegio. La nostra forza militare è la colonna vertebrale di quel dominio.”
“Gli Stati Uniti impiegheranno le forze armate, unilateralmente se necessario, quando i nostri interessi sono compromessi…”
“… L’opinione internazionale ha un certo peso ma l’America non deve mai chieder permesso a nessuno quando si tratta di proteggere i nostri interessi, la nostra patria e il nostro modo di vivere.”
Come si vede, è lo stesso discorso dai tempi della dottrina Monroe, oggi rielaborata nella dottrina Brzezinski, le cui tragiche conseguenze si sono già viste in Afganistan, Iraq, Libia e in Siria, e ora in Ucraina. Nei primi 14 anni di questo secolo (per non andare troppo indietro nel tempo) gli Usa hanno demolito intere nazioni e accoppato centinaia di migliaia di persone con l’unico risultato di fornire un pretesto a intere generazioni di disperati di arruolarsi nei sempre più numerosi eserciti di fanatici tagliagole che vediamo all’opera in Siria, Iraq e altrove, e rendere il pianeta un luogo molto meno sicuro di quanto non lo fosse prima – e nulla esclude che un domani non molto lontano a qualcuno di questi fanatici non venga in mente di agire anche all’interno del mondo occidentale, Usa compresi.
Obama ci ha ricordato che una nazione che si trovi sulla direttrice degli interessi Usa dovrà assoggettarvisi oppure il suo governo verrà rovesciato da bande armate e finanziate da Washington che non esiteranno ad uccidere chiunque si opponga ai loro progetti.
Ecco, questo mi preoccupa molto di più della “propaganda nazionalista” in Russia. Tanto più che l’Urss è finita 23 anni fa, ma al Pentagono fingono di non saperlo.