Tsipras: tutto è perduto, anche l’onore.
Il senso dell’operato della Commissione, che ha respinto la proposta di accordo dei greci (coincidente per il 95% con quella avanzata dalla stessa commissione tre settimane fa) è molto chiaro: farla pagare a Tsipras per il referendum.
Le richieste di addolcimento avanzate da Atene erano ridicolaggini già al di sotto della decenza: rinviare l’aumento dell’Iva per le isole ad ottobre, in modo da salvare la stagione in atto, chiedere una dilazione delle prossime rate di pagamento, riservarsi di dettagliare i beni da privatizzare ad un secondo momento. E la speranza di ottenere un taglio del debito. La risposta è stata: non se ne parla nemmeno.
E’ evidente il carattere tutto politico del No della Commissione e la sua valenza punitiva. Il referendum è stato uno sgarbo inaccettabile: Tsipras ha fatto passare il precedente di una consultazione popolare su un terreno che deve restare di stretta pertinenza delle tecnocrazie finanziarie dell’Unione. Dunque, possiamo dire che Tsipras “cade in piedi” uscendone da “vincitore morale”? Neanche per sogno: la sua è stata una mossa tardiva e mal congegnata: non si lancia una sfida di quel peso se poi non si è sicuri di difendere il risultato. Se fai un referendum, e di quel tipo, dopo devi difenderne l’esito sino all’ultima goccia di sangue. Mentre, già con la sua proposta di accordo, Tsipras ha perso la faccia: se dopo che il No vince con quelle percentuali, offri una intesa al 95% coincidente con la proposta bocciata, sei un pagliaccio ed è lecito chiedersi cosa avresti proposto se avessero vinto i Si.
Dunque, Tsipras aveva già perso, ma questo No della commissione, fa tracollare definitivamente Siryza. Questa non è una proposta di accordo, è un diktat: “niente promesse, le riforme le devi fare ed in sette giorni, seguiranno altre richieste e non sappiamo nemmeno se così va bene perché di te non ci fidiamo”. Questo è quello che Tsipras si è sentito dire ed ora gli scenari che si aprono sono questi due: o si piega totalmente ai voleri berlinesi ed offre obbedienza pronta, rispettosa e leale anche per il futuro, o niente aiuti se non quelli umanitari e finisce fuori dell’Euro in men che non si dica.
Se sceglie la prima cosa Siryza si spacca, la piazza insorge, si va a nuove elezioni e lui non prende nemmeno il 15% dei voti. Se sceglie la seconda le banche non possono dare neppure 10 euro, lo Stato non può più pagare stipendi e pensioni ed il paese è alla fame. Ed, a questo punto, non è nemmeno sicuro di trovare ancora la disponibilità di russi e cinesi a soccorrerlo, perché di uno così non si fida più nessuno. Ormai è diventato “a Dio spiacente e a li nimici sui”.
Ha solo una mossa possibile da fare: dimettersi, passare la mano ad un presidente del consiglio più benaccetto nel salotto della Commissione (che, naturalmente farà tutto quel che gli si ordina). Si può solo sperare che, se l’interlocutore non è più il vituperato Alexis, non si senta dire “Di te non ci fidiamo” e, magari, ottenga qualche piccolo sconto. Ovviamente, anche in questo caso Siryza è finita.
C’è chi dice che Alexis sia stato un ingenuo perché non si aspettava la mossa di bloccare i rifornimenti alle banche, paralizzando la vita quotidiana del greci. Uno che non si aspetta una mossa del genere non è un ingenuo, è un cretino.
La verità è molto più semplice: Tsipras è un piccolo opportunista con niente in testa, che prova mossa per mossa ad ottenere qualcosa. Lui non ha nessun progetto per il suo paese, non sa dove mettere le mani, “campa” alla giornata e ha condotto le trattative senza nessun disegno.
L’errore iniziale, da cui è disceso tutto il resto, è stato il non avere un piano di rilancio dell’economia del suo paese, un piano che non poteva non comportare l’uscita dall’Euro, che è un lusso che un paese come la Grecia non si può permettere. Lui ha illuso l’elettorato promettendo di restare nell’Euro e finirla con l’austerità e che questo sarebbe bastato a far rifiorire l’economia greca. Dimenticando (o non sapendo) che:
a- lui poteva decidere di uscire dall’Euro ma non di restarci, perché questo dipendeva dalla volontà degli altri di tenercelo
b- che l’Euro non è separabile dalle politiche di austerity per i paesi indebitati
c- che anche ottenendo, per qualche miracolo speciale, permanenza
nell’Euro e fine delle politiche di austerity, resterebbe comunque il problema di reimpiantare un tessuto di imprese che risollevi l’economia nazionale esportando e questo non lo fai con una moneta come l’Euro.
Pertanto, avere come caposaldo indiscutibile la permanenza nella moneta unica, la partita era già compromessa dall’inizio e la politica di tracheggiamento di questi mesi ha solo peggiorato la condizione di Atene.
Per cui, se da un punto di vista tattico Tsipras non vale niente, in compenso, strategicamente è uno zero assoluto. Ed è anche un disonesto: una persona onesta non promette quel che non è certo di poter mantenere. Può dire al massimo “ci proverò”, ma non può promettere per certo. Uno che dice una cosa del genere o è un incompetente assoluto o è un truffatore e truffare l’elettorato è l’azione più spregevole che un uomo politico possa fare, peggiore anche del prender tangenti.
E mi pare che della stessa pasta siano tutti i neo socialdemocratici (compresa la nuova stella del firmamento: Podemos) che promettono l’Euro e la fine dell’austerità. Come dire: la botte piena, la moglie ubriaca e l’amante della moglie che paga il conto. Ragazzi: ogni tanto studiate qualcosa.
Un’ultima considerazione: chi oggi difende Tsipras, sostenendo che si è comportato al meglio, ci sta dicendo che, al suo posto, avrebbe fatto lo stesso e, nel caso si trovasse al governo in Italia, farà lo stesso. Matita e taccuino, segnare i nomi e ricordarsene il giorno delle elezioni politiche. Io me ne ricorderò e, a suo tempo, ripubblicherò quei nomi.
Aldo Giannuli
aldo giannuli, europa, tsipras, unione europea
Stefano
Non potrei essere più d’accordo.
Perla
Sento parlare di esperienza in una monetaria…mentre in realtà vedi solo una danza del pavone a chi si gonfia di più x esibire la corolla di cosa più bella. .. nessuno che dice la cosa che in realtà tutti sanno. ..Siamo sotto Un controllo di sistema di Usurai…e a me del sud hanno insegnato 2 cose mio caro signore che elenca in numeri le sue buone ragioni lapidare Tzipras :1 l’omerta in casi di usura e peggio delle omelie che appoggiano l’usura stessa. ..la vittima che diventa complice del carnefice x il suo supplizio. .la sindrome di Stendhall dell’ostaggio che si innamora del suo rapitore, e che i media che lo alimentano con professori economisti sedicenti opinionisti dell’ultima ora che si su autoproclamano da soli tali, autoreferenziali da un sistema a sua volta di Nominati sutoreferenziati a fare gli esattori del sistema che li autoreferenzia,verità che questi figuranti del sistema si guardano bn. Dal rammentare ,come lei, nelle loto dotte dissertazioni del nulla. 2 / Contro un sistema usuraio, solo se tutti i commercianti fanno fronte comune, unendosi , sposando la stessa causa e facendo la stedsa lotta possono sperare di non soccombere fi cambiare le cose. Ed usando la stessa logica che lei ha applicato x Tzipras, tutyi quelli che non ne parlano e lo dicono x non dispiacere al sistema Usuraio, vuol dire che la pensano come lui o da lui mangiano. ….la mia domanda è :E se in tutto questo Tzipras avesse davvero aperto le braccia a Putin e chiuso le coscie, dopo aver aperto le coscenze ,alka Troika, quale sarebbe statale mossa sulla scacchiera delle logistiche di potere territoriali e politiche adottate dal Moro delka Grande Mela? …X ché aldilà di tutto fi tutti da li che si muovono o fili e si tesse la grande tela di Penelope. …e vi piaccia o no. .questo piccolo insignificante opportunisti Ulisse del 3 millennio, un precedente che smuovr6gki agli degki equilibri usurai, a differenza degli Strozzino nominati e non eketti altrove,come il nostro, lo ha posto….e non finirà bn.xche se anch’egli si co tinta a sminuire negare gli equilibri ormai sono rotti. ..e i popoli incontro. Incominciano ad uscire dal l’oblio nrl quale lo vogliono tenere. …l’oppio non funziona più. ….
Laurelion
Sarebbe la sindrome di Stoccolma, la sindrome di Stendhal è un altra cosa che non c’entra una mazza qui.
Aldo Giannuli
anche perchè la sindrome di Stendhal richiede un capolavoro d’arte di fronte al quale andare in deliquio. Qui il capolavoro quale sarebbe, la faccia di c. di Schuauble?
eliogabalo
Quella di cui parli è la sindrome di Stoccolma, la sindrome di Stendhal è un’altra cosa…
antonio
Che alternative per la Grecia ? Il suo debito pubblico -che nessuno vuole in quanto inesigibile – è stato sottoscritto direttamente o indirettamente a favore dei greci da tutti gli stati europei . La Grecia è priva di infrastrutture produttive , solo dal turismo riesce ad ottenere risorse , ma i flussi turistici oggi, a differenza di 30 anni orsono, si espandono in tutto il pianeta a costi contenuti, quindi devono sostenere una concorrenza feroce. Poteva uscire dall’area EURO , ma chi avrebbe dato loro le risorse che hanno ottenuto dagli stati europei? Gli accordi economici con la RUSSIA e la CINA sarebbero stati sufficienti? Non penso che TSIPRAS ne fosse tanto convinto. La realtà è che certi territori devono essere continuamente sussidiati. La GRECIA sta ai paesi europei come Sicilia e Calabria stanno alla Lombardia e al Veneto, come la LOUISIANA ed il MISSISSIPPI stanno allo stato di NEW YORK . Alla LOMBARDIA , al VENETO, allo Stato di NEW YORK , in quanto appartenenti ad entità politiche unitarie non verrà mai in mente di richiedere a territori più svantaggiati il rimborso dei saldi netti pagati in più e a favore dei territori più svantaggiati. Se l’Europa fosse unita: DRASTICA CESSIONE DI SOVRANITA’ che permetta le stesse leggi . stessa fiscalità, unico Parlamento, stesse forze armate ecc. NON AVREMMO UN CASO GRECIA.
Lorenzo
Articolo condivisibile in toto. La sciattoneria di Tsipras e di Syriza rimarrà un esempio ineguagliato nella storia europea. Ancora una settimana fa mi rifiutavo di credere che non avessero un piano B. La realtà supera la fantasia.
Ancora una volta una sinistra ha regalato una vittoria colossale, di immagine e di sostanza, al regime eur(ope)ista.
Una sola osservazione: la svolta a 180° dopo il referendum si spiega con il fatto che Tsipras pensava (e sperava) di perderlo per dimettersi colla scusa della volontà popolare e lasciare ad altri la patata bollente (magari tornando a tuonare contro l’austerità… dai banchi dell’opposizione). I votanti gli hanno fatto il dispetto di fidarsi di lui e ora gli tocca gestire la situazione a cavallo fra ridicolo, tradimento e smantellamento del suo stesso partito. Senza nemmeno il pudore di dimettersi.
Yuri
Tsipras ha ottenuto il massimo con le carte che aveva. Altrimenti spiegami tu che avresti fatto con le banche chiuse.
Si può perdere fieramente una battaglia e non aver perso ancora la guerra. Vedo tanto cinismo in giro e poca voglia di lottare. Grazie Tsipras che ci mostri che significa lottare.
Lorenzo
Avrei stampato dracme e ricapitalizzato le banche con quelle dopo aver ripudiato il debito. C’è da chiederlo?
carlo
Tsipras avrebbe potuto ascoltare di piu’ Varoufakis. Se quello che Varoufakis sostiene (intervista al Newstatesmen) e’ vero, il quadro Tsipras lo conosceva benissimo, sapeva benissimo a cosa andava incontro e Varoupfakis gli aveva sottoposto perfino un piano che e’ stato bocciato.
Aldo Giannuli
guarda che anche Vanoufakis non era un genio
Roberto B.
Mamma mia! Che stroncatura!
Epperò, se Atene piange, Sparta ha poco da ridere.
Quello che la cosiddetta Europa Unita sta facendo ad Atene, i popoli europei, e non solo, se lo ricorderanno a lungo ed il conto sarà presentato al momento meno opportuno (per gli spartani, s’intende).
Aldo Giannuli
si hai ragione, ma a me preoccupa la batosta che prendiamo come sinistra tutti quanti. Ti rendi conto del danno di immagoine che Tsipras procura non solo al suo partito ma
Paolo S
Sinistra ? Quale sinistra ?
Mario Vitale
Beh, professore, se Lei si preoccupa del danno d’immagine alla sinistra, io cosa dovrei dire di una destra liberaldemocratica ormai non pervenuta da 20/30 anni? E non mi riferisco certo alla sola Italia…
Aldo Giannuli
in effetti….
Roberto B.
P.S.: e comunque la partita non è ancora terminata. Se è vero che Tsipras non aveva un pronto piano B (fatto ancora tutto da verificare), è altrettanto vero che neppure dall’altra parte sono pieni di piani B, C, ecc.: ci scommetterei che non credevano in una così lampante vittoria dei “NO” .
A parte fare i duri, tanto lo stipendio scorre ugualmente per questa gente, non mi pare che sappiano come uscirne onorevolmente: in compenso, stanno dando ampia dimostrazione della considerazione in cui è tenuto il parere della gente comune.
Sono proprio curioso di vedere come finirà, se finirà.
Tangos
“Chi oggi difende tsipras ci sta dicendo che al posto suo avrebbe fatto lo stesso…. Matita e taccuino, segnarsene i nomi e ricordarsene il giorno delle politche, io me ne ricorderò e a suo tempo ripubblicherò quei nomi”…. Beh gli unici che hanno preso nettamente le distanze dall’operato di tsipras sono stati renzie e alfano; questo vorrà dire che vedremo un dott. Giannuli che passa dal m5s al “partito della nazione”?
Aldo Giannuli
ma dove le leggi certecose? Sei sicuro di reggere bene l’alcool?
Yuri
La critica è corretta, nell’impeto di insultare Ferrero e il Prc, lei è cascato nella contraddizione.
leprechaun
La lista direi di iniziare a farla da subito, renzianamente. E potremmo collaborare tutti con delle segnalazioni.
Ecco il mio contributo fresco fresco:
http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/07/12/crisi-grecia-in-difesa-di-alexis-tsipras/1867880/
francesco t
Beh, complimenti per la nettezza.
Purtroppo senza essere un grande analista la puzza di bruciato si è sentita subito con le dimissioni di Varu.
Sbaglio o ultimamente anche lei prof inizia ad essere più convinto del passato della nocività intrinseca della moneta unica?
Aldo Giannuli
il mio primo articolo contro il progetto dell’Euro lo scrissi nel 1996 su Liberazione, quotidiano del Prc
adamenzo
può sembrare una frase fatta: dilettanti allo sbaraglio.
a meno che……il peggio che si possa pensare.
Maurizio Melandri
Caro compagno Aldo,
perché ti ostini a dire che la Grecia doveva uscire dall’Euro? Vuoi dire che il tessuto industriale devastato ed inesistente sarebbe rifiorito immediatamente appena usciti dall’Euro?
Perché il problema è lì non dovevano entrarci come non doveva farlo l’Italia e la Spagna, ma ora faccio fatica a comprendere le sorti progressive delle nuove dracme, delle nuove lire o delle nuove pesetas.
Tra l’altro in una fase di produzione industriale che continua a rallentare. Alla fine il vero problema è quello, il debito greco è solo carta (cit. da Napoletano dir. sole 24 ore) il problema vero è l’economia reale che non c’è più in Grecia e che si sta affossando in un po tutto il mondo (in primis Italia e Spagna).
Tutto questo può essere stoppato dalle monete nazionali? Dal riprendere “la sovranità nazionale sulla moneta” (qui mi scappa da ridere)? E se si per fare cosa? Svalutazioni competitive? Te la ricordi l’ultima e quanto pagarono le fasce popolari?
Non dovevamo entrarci, nessuno, questo è un fatto, ma quando lo dicevo venivo sbeffeggiato. Ora che ci siamo dentro come facciamo ad uscirne senza pagare “lacrime e sangue”? E soprattutto siamo proprio sicuri che dopo (questo dopo non si sa quando sarà) le magnifiche sorti progressive delle neo lire ci porteranno ad un bengodi? O perlomeno a vivere decentemente?
Aldo Giannuli
maurizio: temo che tu non abbia le idee molto chiare in materia di economia monetaria. Comunque non ho mai detto che l’ucita dall’euro comporti automativamente una ripresa dell’economia, per il tresto vatti a rileggere quello che ho scriotto in meroto (ci sono almeno 6 o 7 articoli in cui lo spiego) ed eventualmente fammi osservazioni di merito
Maurizio Melandri
Può essere che tu abbia ragione sulle mie competenze in economia monetaria. Sono anche più di un anno che non ti seguo, per cui mi sono perso gli articoli che citi, ma sono aperto al confronto.
A breve vedrò di cercarli e cercherò di capire ciò che intendi. In che rubrica li trovo?
Che poi l’Euro sia una roba brutta ed ideologica concordo, ma non da adesso, ne ero convinto anche prima che si facesse.
Aldo Giannuli
caro Maurizio
siamo pefrfettamente d’accordo circa il giudizio sull’euro sin dalle origini (il mio primo articolo contro l’Euro risale al 1996, su Liberazione)
Il punto è l’oggi, In breve la mia idea si riuassume in tre punti:
a. l’austerità non può che portare alla mnorte per asfissia dell’economia greca, ma se vuoi uscire dall’austerità (pagando il prezzo di una alta inflazione, come è inevitabile) nin lo puoi fare restando nell’euro e ti devi dare una moneta tua
b. la Grecia deve attirare capitali di investimento giocando sulle delocalizzazioni (costa dirlo, ma è un passaggio inevitabile) e può pensare di attirare capitali offrendo una forza lavoro che costi poco, se lo fai con l’Euro significa salari da 3-400 euro mensili cioè lafame. Se lo fai con una moneta debole che gioca sui cambi, i salari saranno sicuramente bassi rispetto ai corrispettivi europei, ma non saranno da fame sul mercato interno
c. una moneta debole scoraggia le importazioni e favorisce le esportazioni, quello che serve ad un paese con una bilancia commerciale disastrosa come quella greca.
La cosa poi, nel caso greco, avrebbe un vantaggio in più: gli armatori che oggi non pagano un euro di tasse, se fossero tassati in euro, potrebbero tranquillamente cambiare nazionalità e tu resti di sedere per terra. Se li tassassi in Dracme, mentre loro si fanno pagare in Euro, troverebbero comunque conveniente restare dando qualcosa allo stato greco, il che, per un po’ di anni sarebbe ossigeno.Inoltre, la Grecia, essendo in europa avrebbe un vantaggio su delocalizzazioni più lontane che hanno il costo dei trasporti.
E’ evidente che tutto questo ha dei brutti costi da pagare, lo so, ma adesso costi non ce ne sono? La differenza è che con la Dracma (o altra moneta) hai la speranza di riaverti, mentre con l’Euro non c’è futuro
leopoldo
aldo, sei sicuro che i tedeschi quando dicono che esci dal euro rimani in europa? mi spiego non è che uscendo dal euro la grecia fa parte del medio-oriente per i tedeschi )-:
Aldo Giannuli
per i tedeschi anche l’Italia è già medio oriente
Yuri
“Se lo fai con una moneta debole che gioca sui cambi”
E certo, perché il resto del mondo te lo fa fare. Anche il Venezuela ha cambi favorevoli al dollaro, ma non vedo frotte di industrie abbandonare il Messico e andare in Venezuela.
Quello che ometti è che per fare questo devi fare il kapò, cioè garantire a chi delocalizza tranquillità e spadroneggiamento, cioè il contrario della democrazia.
Che ci sia qualcuno che nel 2015 ancora propone tutto ciò, significa non aver visto che è successo nel mondo.
La soluzione è il socialismo, cioè un sistema dove si lavora per piacere e volontà, e si riceve per il bisogno che si ha.
francesco t
Il problema è pagare lacrime e sangue per restarci dentro. Come dire cornuti e mazziati.
Del tessuto industriale da salvare ci si deve preoccupare, quello perso è andato. Tra l’altro grazie anche (soprattutto) agli effetti distorsivi della moneta a cambio fisso. Non è solo l’euro è l’ideologia che vi è sotto che va messa in discussione.
Yuri
Restare dentro significa continuare a lottare, uscire significa che tutta quello che abbiamo imparato sul sistema neoliberista negli ultimi 30 anni non è servito a nulla, e si perdono 30 anni.
Noi lavoriamo per la storia, per il futuro, non per il benessere attuale.
francesco t
Restare dentro significa svendere ancora quel poco che rimane, magari a testa alta, per somma fedeltà agli ideali di Spinelli, facendo però diventare schiavi i popoli non alti e non biondi. Se la storia degli ultimi trent’anni insegna qualcosa è meglio correre ai ripari, altrimenti è meglio cercare di prendere in simpatia gente bonaria e gioviale come Junker e Schaeble.
Bravo lavora per il futuro e non per il benessere attuale, ottimo se hai il deretano al caldo fallo pure con comodo che i blocchi neri nazionalisti hanno invece fretta e grazie a gente come voi hanno pure un futuro roseo.
Com’era Orwell? La guerra è pace, l’ignoranza è forza ecc..
ci aggiungiamo lavoriamo per il futuro, non per il benessere attuale…
Antonio
Il discorso da fare è sempre basato sul rapporto tra costi e benefici. Lacrime e sangue fuori tu dici, ma perché dentro sta andando bene? Di passaggio ti faccio notare che il reddito medio italiano è ai livelli del 1997. Con l’euro abbiamo perso un ventennio.
Aldo Giannuli
appunto
Andrea
Caro Aldo, come spesso accade, mi trovo in sintonia con le tue riflessioni.
Mi interessano molto due punti sui quale ti soffermi: ” Se fai un referendum, e di quel tipo, dopo devi difenderne l’esito sino all’ultima goccia di sangue”. Ottimo.
Poi confermi che: “l’errore iniziale, da cui è disceso tutto il resto, è stato il non avere un piano di rilancio dell’economia del suo Paese, un piano che non poteva non comportare l’uscita dall’Euro, che è un lusso che un paese come la Grecia non si può permettere”.
Queste due considerazioni, entrambe corrette direi, mi suscitano tuttavia uno sgradevole senso di asfissia, come se nella situazione Grecia-Europa, e non solo, non ci fosse in realtà una via di uscita.
Mi piacerebbe un commento su questa mia sensazione, proprio alla luce del tuo articolo.
Grazie Aldo e complimenti.
Andrea
andrea z.
Schauble ha vinto su tutta la linea e non è la prima volta.
La sua idea geniale di sfruttare l’euro e il sogno di un’Europa unita per creare la Grande Germania, si è dimostrato l’unico progetto concreto realizzato in questi anni.
Prima dell’euro, la Germania aveva un bilancia dei pagamenti in rosso, al contrario dell’Italia; nel 2014, dopo 13 anni di euro, era in attivo per 1,791 miliardi.
Di fronte a un attivo come questo, uno Stato che credeva nell’ideale europeo, avrebbe aumentato le importazioni dagli altri Paesi europei.
La Germania, invece, ha ridotto drasticamente le importazioni europee e ha aumentato in modo deciso le importazioni dalla Cina, in modo da mantenere la sua egemonia economica e politica nella zona UE.
E questo è solo un esempio di come tutta l’opera di Schauble, il vero architetto di questa nuova ascesa della potenza tedesca, ha avuto una sola idea fissa: la crezione di un’Europa a guida tedesca.
Comunque fosse andata a finire la faccenda del debito greco, il quadro generale non sarebbe mutato.
La Grecia poteva uscire o rimanere a pagare il suo ridicolo debito, ma alla fine per noi italiani, cosa cambiava?
La domanda vera che ormai noi italiani dobbiamo porci è: che senso ha rimanere in un sistema economico in cui uno Stato ha sempre guadagnato senza condividere nulla e gli altri si sono più o meno impoveriti?
Yuri
Perché i cinesi permetterebbero tutto ciò? In fondo chiudendo le porte all’Occidente di colpo, si impoverirebbero poco ma l’Occidente collasserebbe, almeno leggendoti.
cinico senese
Io come essere umano senziente con una testa sulle spalle credevo che il percorso di Tsipras e Varu avesse una logica tattica per ottenere la rinegoziazione del debito + austerity, unico compromesso possibile all’interno della gabbia euro, con la minaccia di default + uscita euro come extrema ratio. Dare la parola al popolo la vedevo come mossa abile per avere mano libera, con la vittoria del NO, a fare anche cose estreme, come uscita euro + default, perchè costretti.
Da dopo il referendum invece il delirio. Roba da psichiatria. Se prima rifiutava l’austerità, ora la vuole a tutti i costi.
Mentre Tsipras cazzeggiava diceva smentiva e si mangiava il surplus e faceva girare le scatole pure a Putin, Germania BCE and company l’hanno incaprettato per bene: col blocco ELA non hanno più soldi. Come faranno a vivere? che succederà?
Questi idioti non avevano strategia tattica nulla. Nessun piano. La soluzione ci sarebbe: come dice qui Sapir Jaques: http://russeurope.hypotheses.org/4093
provvedimenti da stato di emergenza rivoluzionario. Ma non lo faranno.
Questa sinistra alternativa post-comunista è un disastro totale assoluto. Principianti allo sbaraglio. Dall’altra parte gente preparata motivata organizzata scientificamente.
E si ritorna al problema trattato più volte della necessità della professionalizzazione scientifica del politico. O forse siamo a questo: che la sinistra, avendo incamerate tutte quelle filosofie sulla nonviolenza peace love lgbt gay no razzismo bla bla, non ha più la capacità di combattere e fa il segno della pace a chi ti punta la pistola alla tempia.
Yuri
Questo post è il classico esempio dei danni del grillismo e renzismo.
Aldo Giannuli
qui però, in questa assimilazione fra renzismo e grillismo mi sa che ti sei tradito, vero giandavide?
Lorenzo Palumbo
Fino alla “calata di braghe” del dopo referendum, ho sempre pensato che Tsipras con Siryza avesse in mente qualcosa, il classico “asso nella manica” o piano B che dir si voglia. Mi sarei aspettato una proposta molto meno generosa per i creditori, quindi coerente, con la sfrontatezza di chi sa che un’alternativa c’è.
Ora, se tale alternativa non salta fuori nel giro di 24 ore, non posso che sottoscrivere la critica severa del prof. Giannuli. E pensare che me la sono presa a morte con i “pagliacci” di Panorama…
Tuttavia, una considerazione importante mi pare che non sia stata fatta.
Se Tsipras e Siryza (e forse la socialdemocrazia) ne escono con un’immagine assai deturpata, con una credibilità simile a quell’improbabile personaggio del film di Verdone (Borotalco), un tale Manuel Fantoni, che forse molti ricorderanno, la domanda è con quale immagine ne esce l’Europa? Insomma, vogliono il pignoramento dei beni pubblici e nessun haircut, più altro che non sto a riportare. C’è una violenza inaudita che non passa inosservata. E’ evidente che se sul piano politico quella che per Tsipras (o per meglio dire per suoi sostenitori, giacchè lui avrebbe dovuto sapere bene a cosa andava in contro) si è tramutata in una debacle storica in favore dei popolari di lingua tedesca in primis, che raccolgono una vittoria brillante (ad oggi), è altrettanto evidente il sentimento di disprezzo e di odio che monta nei cuori di milioni di persone, sopratutto nel Sud europa. La “sinistra”, come tensione sociale, come sorgente di speranza per gli ultimi, come battaglia esistenziale per l’affermazione della propria dignità, puoi non rappresentarla come dovresti, o evitare proprio di farlo, ma non puoi cancellarla. L’opposizione si materializzerà fuori dalle istituzioni.
La Germania, ancora una volta, sta mettendo a repentaglio un equilibrio di pace. In fondo si sente sempre “uber alles”.
T.S.
Il problema è che le tensioni sociali causate dalla crisi non è affatto detto che sfocino a sinistra.
Anzi, con una sinistra europea geneticamente portata alla disfatta continua, e incartapecorita in un internazionalismo ormai funzionale all’ideologia liberista, è molto più probabile che lo stomaco affamato del popolo trovi sfogo nella destra, che non a caso cresce, dovunque.
Tsipras, in più occasioni ha affermato che, se la Troika non avesse trattato con lui, avrebbe finito per trattare con Alba Dorata, di questo passo avrà ragione e sarà solo merito della sua politica ottusa e scriteriata.
Gas
Si è appreso da fonti investigative che hanno chiesto di restare anonime che nei pressi della Cancelleria di Berlino è stata ritrovata morta una donna di razza caucasica dell’apparente età di sessant’anni circa, deceduta a causa di inedia di politiche. Dai documenti di cui era fornita la vittima, si è risaliti alla sua identità. Si tratterebbe di Europa, nipote della regina Pasife, la quale aveva addosso anche dei dischetti metallici che sono all’esame di esperti numismatici. Intanto la Germania ne ha reclamato e ottenuto il cadavere. La data delle esequie non è stata fissata, nonostante le numerose richieste.
Silvio Perroni
Ma che veloce stroncatura! Tsipras ha tradito il popoli greco, non v’è dubbio. Ma nulla è perduto. Anche perché non c’è più nulla da perdere. Russia e Cina sono sempre pronte ad aiutare la Grecia, come da dichiarazioni di oggi stesso. Ed in ogni caso continuare ad accettare le proposte UE è peggio che uscire. Dunque Syryza deve sfiduciare Tsipras e sostituirlo con Varoufakis, che invece sa bene cosa fare, e imporre le proposte originarie alla Ue, controbattendo che quelle attuate finora in Grecia e UE hanno solo peggiorato la crisi. Questo articolo sembra scritto su misura dell’oligarchia. Diffido di chi cede così facilmente, e peggio critica tutti senza però proporre nulla di buono. Giannuli, comincio io a segnare il tuo nome sul mio taccuino.
Aldo Giannuli
veloce? Lei dopo Watterloo avrebbe detto: “Be aspettiamo a dire che è andata male”
Leonardo
Con un certo imbarazzo devo dire che, per quanto mi riguarda, è esattamente quello che dicevo ieri.
Un po’ guardingo per il fatto che non mi fido più di come i media occidentali riportano le notizie dalla Grecia (sempre nel tentativo di farla apparire pronta alla sottomissione, anche a costo di trascurare notizie importanti o tradurre in maniera errata documenti e articoli, come recentemente fatto dal Corriere della Sera), un po’ perché totalmente incredulo di fronte alla possibilità che Tsipras avesse accettato un simile accordo capestro senza aver ottenuto qualcosa di concreto e importante in cambio (come la ristrutturazione del debito, magari sulla base di un accordo già raggiunto ma non ancora reso noto), sospendevo il giudizio nella vana speranza che ci fossero retroscena incoraggianti di cui noi parco buoi non eravamo ancora a conoscenza. Per certi versi, come un naufrago abbarbicato ad un relitto, rimango ancora aggrappato alla irragionevole speranza che possa essere così.
Ma il realismo mi spinge a riconoscere che Tsipras in fondo si è rivelato un giocatore di poker incapace di andare oltre il misero bluff.
Come qualcuno ha detto, le dimissioni di Varoufakis avrebbero dovuto mettere in allarme. Come risulta dalle interviste, l’ex ministro delle finanze il piano B sembrava avercelo davvero e a quanto pare era disposto a combattere la battaglia fino in fondo, anche a costo di portare la Grecia fuori dall’euro. Le due (o più) anime di Siryza si sono scontrate e Varoufakis ha perso. Sperare che possa in questo momento riprendere la battaglia al posto di Tsipras, come si augura Silvio Perroni poco sopra, mi sembra illusorio: se nella sinistra greca avesse prevalso la linea più determinata e oltranzista non saremmo arrivati a questo punto in primo luogo. Adesso che poi Siryza ha dimostrato alla Troika di che friabile pasta è fatta, non vedo veramente alcun margine di manovra.
Certo è che dopo i risultati del referendum di una settimana fa questa capitolazione non acquista più solo i connotati di caporetto di Siryza, ma anche di tradimento dell’elettorato.
Allo stesso tempo dall’altra parte è esplosa in tutta la sua forza la violenza repressiva e punitrice del neoliberismo. Non che non fosse già nota, ma tutti quelli che vogliono vedere hanno avuto la possibilità di constatare coi loro occhi come le elite tecnocratiche capitaliste che governano l’Europa siano formate da individui assolutamente privi di ogni compassione che non esitano a usare il pugno di ferro contro chiunque osi sfidare il loro autoritario sistema. E qualcuno la chiama ancora democrazia…
Che un popolo come quello tedesco, che si è reso protagonista di una delle peggiori tragedie che mai abbiano solcato la storia della specie umana, non si renda conto di quanto pericolosa sia la scelta politica di vincere a costo di umiliare gli avversari, a maggior ragione quando appartengono a quella che dovrebbe essere una unione comune, è avvilente e disarmante. Temo che con l’imposizione dell’accordo di ieri si sia verificato un salto di qualità nell’alimentare odi e risentimenti “intracomunitari” in una maniera che tornerà a morderci nelle natiche nel futuro prossimo.
simone
Professor Giannuli non condivido solo i concetti da lei espressi ma anche il tono…. Sono incaxato come una bestia!
Aldo Giannuli
padronissimo. Incazzarsi è un diritto umano.
Pensare però è un dovere
Simone
Certamente! E ripeto che sono completamente d’accordo…ma come si fa a non arrabbiarsi quando le azioni scellerate di Tsipras buttano all’aria le speranze di coloro che credevano di poter veder nascere una nuova linea politica che invece si è zerbinata dinnanzi alla troika.
Aldo Giannuli
abbi fede che te ne darà altri motivi di incazzatura nei prossimi giorni. Che ne dici di un governo di unità nazionale?
simone
Già!
Unirsi per svendere il paese, privatizzare l`impossibile e morire incatenati ad una moneta finta ma schifosamente vera.
Aldo Giannuli
ESATTO!!!!
Francesco
“Mentre, già con la sua proposta di accordo, Tsipras ha perso la faccia: se dopo che il No vince con quelle percentuali, offri una intesa al 95% coincidente con la proposta bocciata, sei un pagliaccio ed è lecito chiedersi cosa avresti proposto se avessero vinto i Si.”
Sarebbe il caso di sentire anche l’altra campana, prima di uscirsene con giudizi così trancianti, anche perchè Tsipras non è l’unico (e a mio avviso neanche il più determinante, nè il più competente) esponente greco coinvolto nelle vicende degli ultimi giorni. L’accordo coincidente al 95% con le richieste bocciate, come si legge, ha la piccola postilla della ristrutturazione del debito. Un fatto insignificante, che sicuramente non ha nulla a che fare con la bocciatura di Berlino. Ogni tanto, oltre ai soliti canali, si può dare un’occhiata anche al blog di Varoufakis, così giusto per farsi un’opinione più equilibrata. L’articolo seguente tra l’altro oltre che sul blog è anche sul Guardian:
http://yanisvaroufakis.eu/2015/07/11/behind-germanys-refusal-to-grant-greece-debt-relief-op-ed-in-the-guardian/
Leopoldotosi Tosi
effettivamente varoufakis è cristallino. e quello che hanno fatto tra ieri e oggi non chiude il problema, ma lo dilaziona. ho la sensazione che tsipras si un po’ isolato per adesso.
Yuri
Sì, infatti c’è sempre di mezzo l’astio contro la sinistra italiana, e quindi contro Tsipras. E invece si tifa ma non si lotta.
Aldo Giannuli
Caro Yuri io non cestino che i post penalmente rilevanti e quelli dei maleducati, ma passo anche le sciocchezze disinformate come le tue: no problem. Unica cosa: se invece di mandare 8 post uno per ciascuno dei tuoi “antagonisti”, riuscissi a mettere tutto in uno di 10-15 righe, (tanto, se lo dici in 8 post non è che il tutto diventa più intelligente) sarebbe più rispettoso degli altri ed occuperesti meno spazio.
Quanto alla stima del 95% di somiglianza fra la proposta di tsipras e quella della Commissione di 10 giorni prima, non lo dice solo Repubblica ma anche molti altri giornali ed osservatori. Tu cosa leggi? “Frate Indovimno news”? Comunque se vuoi prova da dirci in quali altri fondamentali punti le proproste differiscono
Yuri
80 miliardi? Cmq, se avesse letto, perfino la Linke lo scrive.
in quanto alla sintesi, si possono scrivere pagine di cose vuote, uno legge solo l’inizio. C’è invece il dialogo che è più produttivo.
Aldo Giannuli
bentornato giandavide, anche se con altro nome, se non altro questa volta so esprime in modo più civile
riccardo
Questa di tsipras è colossale. eppure un modo per fare fessi questi della troika ci deve essere! qualcosa del tipo: vuoi queste riforme? e io le faccio, però poi ci azzecco vicino qualcosa che controbilanci e abbia come effetto più moneta circolante per le fasce più povere.. quello che dico mi sembra così ovvio che mi sento un cretino a scriverlo. Eppure nessuno lo fa, e questo, in modo frustante, mi rassicura sul mio livello cretinaggine.
ah ops dimenticavo… solo una classe dirigente “onesta” e onorevole potrebbe mettere in atto una simile “fregatura” contro la troika, perché state tranquilli che se ci fossero soldini da spendere una classe dirigente come quella italiana non avrebbe problemi di distribuzione.
benito
a malincuore dobbiamo dare ragione al professore, poiche’ i fatti parlano chiaro. Ormai e’ evidentissimo che questa europa di merda e’ dominata da un assemblea di strozzini, e l’euro e’ il loro mezzo di ricatto.
Mentre l’imbecille che sta al governo crede o fa finta di credere che l’italia e’ ormai fuori pericolo, i prossimi saremo proprio noi italiani, ricordiamo che lo spread e’ si calato, ma e’ calato artificialmente con i finanziamenti alle banche da parte della bce, e’ chiaro che questa situazione presto o tardi dovra’ finire e a quel punto saranno dolori per noi. Io sono per l’uscita dall’euro ben sapendo che sarebbe un passo doloroso.
Fabrizio
D’accordo su tutto ma non su quelle 2 righe;”un piano che non poteva non comportare l’uscita dall’Euro, che è un lusso che un paese come la Grecia non si può permettere.” Io penso invece che l’unica strada che la Grecia deve percorre (sacrificandosi come a suo tempo fecero i 300 di Leonida per poi ritrovarsi, a Platea) è quella di uscire dall’Euro e ritrovare le proprie sovranità perdute in primis quella monetaria. Non sarà un percorso facile, ma sicuramente è il seme di un futuro senz’altro migliore (e di teorie a supporto di questa scelta ce ne sono)
Aldo Giannuli
non sono stato chiaro e diciamo la stessa cosa: il lusso che la grecia non puà permettersi è l’Euro, non la sua uscita che invece è necessaria
Fornazza
Premesso che sono d’accordo su tutta l’analisi e che sono settimane, forse mesi, che litigo con le persone su questa storia, mi chiedo come fa la sinistra italiana ada vere sempre maori così sbagliati!!!!!!!!
Saverio
Caro professore, ancora una volta tanto di cappello! Sono incazzato come una belva!. Mai, e poi mai, avrei pensato che dopo il referendum ci sarebbe stato un così indecente e miserabile tradimento. Mai! La puzza aveva cominciato a salire con le dimissioni di Varoufakis, ma ho sperato fino all’ultimo. Che imbecille che sono stato.
E mi sono speso presso tanti greci che conosco per lavoro per indurli a votare no: dovrò riscrivere per far loro tutte le mie scuse
cinico senese
Breaking news.
Stamane si apprende che di fronte al bastone ferrato agitato dai tedeschi, Tsipras ha capitolato totalmente accettando l’inaccettabile: condizioni capestro.
Inutile mostrare i denti se non puoi mordere: non aveva alcun piano. Un eletto a sua insaputa. All’interno dell’euro un paese debitore deve eseguire quello che vogliono i creditori cioè i tedeschi. Punto. Poteva giocare la carta dell’uscita dall’euro + default e avvicinamento a Putin e far saltare tutto; invece in 5 mesi si è fatto incraprettare, codardo e traditore del suo popolo.
La Grecia verrà colonizzata e scivolerà verso il terzo mondo perchè non ha alcun modo di ripagare alcunchè e far riprendere l’economia.
Tsipras resterà nei libri di storia come fulgido esempio di personaggetto politico: poteva essere un re, resterà un perdente.
Una conferma ulteriore: la sinistra post-89 è un disastro assoluto. Non ci resta che buttarci a ….destra 🙁
Mich.
“Tutto è perduto tranne l’onore e la vita” lo scrisse il re di Francia Francesco I alla madre, dopo essere stato catturato dall’Imperatore del Sacro Romano Impero Carlo V.
Aldo Giannuli
qui è perduto ANCHE l’onore
leopoldo
chi sa se metteranno mano agli accordi ?
Enzo
Gentile Giannulli, ho una domanda per lei. Perché Tsipras non propone il ritorno della Dracma e contemporaneamente non cerca un accordo economico con India, Turchia, Cina, Corea o Russia? La Russia, ad esempio, aveva fatto sue proposte per sostenere il debito greco. Un avvicinamento della Grecia alla Russia comporterebbe una “raccomandazione” forte di Obama alla Merkel (e non solo di Obama) affinché la proposta di Tsipras venga accettata. Ricordiamo che qui si parla di uscita dall’Euro e non dall’Europa, il che significa che se la Grecia diventasse un “protettorato” di una superpotenza come Russia, Cina o altro rappresenterebbe una opportunità enorme per queste potenze ma anche per i greci stessi. Sbaglio?
Gaz
La situazione è talmente critica, che persino gli dei dell’Olimpo si mossi a commozione. Sono stati chiamati a consulto i più grandi filosofi dell’antichità, scultori, guerrieri e politici. Nessuno ha saputo ragguagliare le divinità, tranne Laoconte che detto: “Timeo Germanicos et dona ferentes”. Achille e Agamennone sono pronti a muovere guerra contro i barbari. Su consiglio di Marte, che di guerre se ne intende, è stato proposto di inoltrare la dichiarazione di guerra alle potenze straniere, ma di astenersi dal combattere. Minerva ha ritenuto una siffatta mossa particolarmente astuta, in quanto si tratterebbe di uno stratagemma per far accollare il debito greco all’invasore/conquistatore germanico. Giove resta perplesso, non fosse altro per la possibile concorrenza di Odino.
maurizio
Prof Giannuli sono d’accordo con Lei in parte e in virtù di questo non totale accordo dico che non era necessario tirare le conclusioni oggi per definire un misero personaggio come Tsipras cioè il renzi greco. In altre circostanze ho espresso il mio parere su costui fin dall’annuncio dell’azione Referendaria cosa che non mi è piaciuta affatto. Questa scelta, a dir poco demenziale ed al dilà del risultato ultimo, è stata ciò che mi ha convinto ad indicarlo come un infiltrato al servizio di chi sappiamo. Mi sono chiesto come si poteva mettere a repentaglio un risultato elettorale che ti ha premiato in virtù di un programma politico preciso senza comprendere che il rischio di una vittoria dei SI avrebbe definitivamente stroncato il “tuo” popolo e con esso tutti i movimenti sovranisti d’Europa? Era ingenuità? Sottovalutazione del rischio? Convincimento che avrebbero vinto i NO? No non era nessuna di queste ipotesi che comunque lo avrebbero fatto definire a dir poco sprovveduto, per me è stata una mossa ben architettata perché se avessero vinto i SI non ci sarebbe stata più storia, la strada era spianata mentre una vittoria dei No , come si sta dimostrando, avrebbe permesso ai poteri forti una azione ricattatoria dura, durissima, una azione che fosse da esempio. Da qui la negazione di ogni assenso a qualsivoglia contro proposta, da qui il lancio di un ultimatum da accettare nel giro di pochi giorni previo default del sistema bancario. Questo uomo non è un coglione, è peggio è un delinquente che ha fatto bene, direi benissimo, il suo lavoro. Adesso dovrà solo sperare che passi presto la tempesta e che qualche greco, di quelli raggirati, non si incazzi sul serio.
Andrea T
Il guaio è l’ignoranza dell’asinistra (e non è un errore di battitura) contemporanea, capace soltanto di ragionare per slogan (peraltro ormai svuotati di significato, secondo me) cui viene il sangue agli occhi ogni volta che sente l’aggettivo “nazionale” o il sostantivo “nazione”, confondendoli con “nazionalismo”.
Si dimentica che i partigiani che salirono in montagna quando l’Italia fu invasa dai tedeschi erano PRIMA patrioti italiani e dopo militanti politici dei partiti del CLN, senza per questo essere nazionalisti.
Secondo questa “sinistra” ridotta a caricatura di se stessa, le monete nazionali – in quanto tali – sono il Male. Quindi l’euro, che è europeo (concetto intrinsecamente buono, perché dal sapore anazionale) è il Bene, è il “sogno” di fratellanza tra il proletario greco e il proletario teutonico. Sembra una barzelletta, un’esagerazione umoristica, ma basta leggere, ad esempio, il Manifesto per constatare come alcuni storici capibastone della sinistra bollita che invece di andare a nascondersi continuano a scrivere editoriali si esprimono VERAMENTE in questi termini.
Erano e rimangono totalmente ignoranti – ancora dopo 5 anni dall’inizio della crisi europea, quando avrebbero avuto tutto il tempo per approfondire – dei principi di economia internazionale che permetterebbero loro di comprendere (e di spiegare a chi dicono di rappresentare) il motivo per cui, in verità, l’euro è lo strumento che DIVIDE il proletario tedesco da quello greco o italiano. Punto.
La sinistra di oggi deve capire che la lotta per l’emancipazione delle classi subalterne deve passare – di necessità – dalla lotta per il riacquisto della sovranità nazionale, perchè solo e soltanto la nazione è il luogo dove si puoi realizzare la democrazia. Il capitale è anazionalista, la sinistra deve rimanere internazionalista (non anazionalista), QUINDI deve proteggere “la forza normativa della volontà politica” degli ordinamenti nazionali.
nl
questo è il peggiore post di AG degli ultimi 5 anni
Aldo Giannuli
si fa quel che si può e si dice quel che si pensa
Dafni Ruscetta
Professore, anche il M5S ha difeso la strategia di Tsipras, quella del referendum intendo. Se poi il M5S si sarebbe comportato diversamente dopo il referendum questo non è dato saperlo, ma non dimentichiamo che fino a una settimana fa erano ad Atene a sostenere quella scelta e a pontificare su quanto bravo e democratico fosse il caro Alexis.
Aldo Giannuli
verissimo. Io ero già piuittosto perplesso come ricorderà
Dafni Ruscetta
sì, lo ricordo bene…la sua posizione, peraltro da me condivisa, è stata sempre coerente sul personaggio. Anche a me la scelta del referendum sembrò assurda, soprattutto perché per far scegliere i cittadini su un tema così dirompente e delicato, non puoi indire un referendum in una settimana, perché è chiaro che manchi una delle componenti fondamentali delle scelte democratiche: la giusta informazione! Un cittadino, per quanto sia consapevole della crisi che lo sta attanagliando, nella maggior parte dei casi non ha gli strumenti per giudicare cosa sia meglio per il proprio futuro. Occorre fornire quegli strumenti, cosa che non è possibile fare in una settimana. E’ il motivo per cui ho spesso criticato le stesse modalità all’interno del M5S in cui, talvolta, prevale la logica del voto degli iscritti (chissà se poi prevarrà davvero quella volontà o quella di qualche singolo…) per tematiche di interesse generale e di grande importanza sociale, senza che prima siano stati forniti strumenti e informazioni utili per farsi un proprio giudizio (tranne nel caso, forse, della leggge elettorale la cui analisi, se non ricordo male, era stata affidata proprio a lei). Quando dovrà ricordare pubblicamente i nomi di chi appoggiò la scelta scellerata di Tsipras, per la stessa coerenza che la contraddistingue, si ricordi di citare anche il M5S. Saluti.
Andrea
Buongiorn Aldo,
c’è una parte del suo ragionamento che non condivido affatto: “b- che l’Euro non è separabile dalle politiche di austerity per i paesi indebitati”. Le politiche di austeritá sono appunto politiche, scelte, per distruggere lo stato sociale innanzi tutto, in grecia come in italia o spagna… La moneta, o meglio la BCE e i suoi trattati ne sono il mezzo. Per questo non va bene tagliare le spese militari x esempio, perchè non distruggerebbe lo stato sociale (oltre a non piacere ai fornitori di armi principalmente tedeschi).
Invece io credo che il piano B fosse quello di resistere fino all’arrivo di una probabile vittoria di podemos in spagna, paese che ha un PIL decisamente più influente sul piano europeo. Allora due paesi (e due pil) che ostacolano le politiche di austeritá, potrebbero essere un serio probblema per l’europa.
Anzi, aggiungerei che far crollare syriza oggi, è garantirsi un insuccesso di podemos!
Tu questo aspetto non lo analizzi minimamente, sopratutto perchè ritieni “sinistra” tutto ciò che così si autodefinisce, e quindi ci metti anche il pd (o il suo cagnilino che è sel).
Oggi il mondo si divide tra chi è per il neo liberismo e chi no, e syriza e podemos non sono certo dalla stessa parte della barricata con pd o psoe… anzi sono esattamente da quella opposta. Perchè continui a metterli nello stesso insieme?
PD, PSOE e tutti i socialisti europei, oltre ad essere per l’austeritá, votano a favore del TTIP mentre syriza e podemos no!! Non vedi l’abbissale differenza??
Qual’è la motivazione che non ti fa vedere questo lato nelle tua analisi? forse che questo giustifica l’unicitá di m5s nel panorame politico europeo?
Aldo Giannuli
perchè dici tante sciocchezze?
davidem
Nella sua analisi, professore, purtroppo latita una descrizione dei soggetti antagonisti a Tsipras. Chi sono? Su tutti i giornali si trova in primo piano la Merkel e altri politici, qualcuno cita la BCE, nessuno parla dei privati o delle banche creditori della Grecia.
Eppure la questione è tutta lì: lei non si chiede perché si rifiuti una proposta coincidente al 95% con quella di 3 settimane fa o suppone che sia per ritorsione “politica” nei confronti di chi ha proposto il referendum. E’ possibile, in parte, ma forse è un po’ riduttivo pensarla così. Abbiamo una pluralità di soggetti in gioco e non è detto che vogliano tutti la stessa cosa nei tempi e nei modi perlomeno. Tutti vogliono incassare i titoli in scadenza, ma alcuni temono di non avere nulla se la Grecia fallisse e sarebbero pronti a ridiscutere interessi o dilazionare ulteriormente il debito. Altri spingono per la privatizzazione di rete elettrica (e altro) e sono più interessati a questo che al debito in scadenza. La BCE fa i calcoli pensando a quanti miliardi potrebbe sborsare se un domani dovesse correre a salvare anche l’Italia (che sta al 130%) e i politici temono un precedente sfruttabile in futuro da Podemos o altri radicali in giro per l’Europa. Il futuro della Grecia non lo decide il governo o il popolo greco, euro o non euro. La moneta unica può sopportare l’uscita di Atene, ma non quella di Roma ad esempio. Io credo che ciò che accadrà dipenderà dalla somma vettoriale di venti che spirano in direzioni diverse. L’economia greca non la può risollevare un governo in pochi mesi, non nelle condizioni di debito greco che non consentono investimenti tipo “new Deal”. Anche la scelta di uscita dall’euro sarebbe stata pericolosa, per quanto anche per me una moneta è una moneta: un mezzo, non un fine. E’ solo teatro, purtroppo, nel bene e nel male: riparazioni di guerra, referendum, ultimatum. Ma in questa commedia (che forse finirà in tragicommedia) è stato recitata per la prima volta in tanti anni la parte della politica che si oppone alla tecnocrazia, alle leggi della finanza che esistono solo fintanto uno ci crede e gioca al loro gioco. A Tsipras non resterà che nazionalizzare le banche o dimettersi e se Russia e Cina dovessero correre in suo aiuto non mi stupirei di assistere ad una replica balcanica di piazza Maidan con un bel governo nuovo di zecca composto da ministri stranieri come a Kiev.
Yuri
Uno che si dichiara professore e poi ripete le vulgate sul 95% di Repubblica, ormai non ha più nulla da dire.
francesco t
Ma tu non sei lo yuri medaglia d’oro alle olimpiadi vero?
Insomma non sei il signore degli anelli vero?
Piergiuseppe
Se posso permettermi di aggiungere del materiale alla discussione vorrei segnalare la chiacchierata tra Varoufakis e il New Statesman: http://www.newstatesman.com/world-affairs/2015/07/exclusive-yanis-varoufakis-opens-about-his-five-month-battle-save-greece
A quanto pare la notte del referendum Varoufakis ha sottoposto in una riunione ristretta di Syriza un ipotetico piano B da attuare nel caso le trattative non procedessero bene. Tale piano sarebbe stato respinto in quanto Tsipras non voleva in qualunque caso “sfidare” la controparte. Ciò avrebbe portato alle dimissioni di Varoufakis.
Ora se questo è vero, e non ho motivi per non crederlo, ditemi voi se si può essere più stupidi di così.
Antonio Albergo
Varoufakis aveva annunciato qualche giorno prima il referendum che in caso di sconfitta si sarebbe dimesso. Qualche giorno dopo la vittoria, a sorpresa annunciò le sue dimissioni. Ora; in una logica elementare in cui un ministro di tale portata, in una situazione unica della storia contemporanea, contraddice il suo pensiero sapendo di compromettere la sua credibilità, non avrebbe fatto mai un’azione così eclatante e contradittoria, senza una motivazione radicale che ne giustificasse l’atto. Le dimissioni di Varoufakis sono apparse chiare dal primo momento. Il piano concordato precedentemente con Tsipras e Syrira è stato all’improvviso stralciato dopo la vittoria del no. A questo punto Varoufakis, che era consapevole del gioco al massacro in cui sarebbero andati incontro, gli ha detto: Signori fate che cazzo volete, ve ne assumete le responsabilità storiche, io mi dimetto e me ne vado al mare. Ciao
Roberto B
Effettivamente, le cose potrebbero davvero essere andate in questo modo.
Questa storia di uno dei principali protagonisti della partita (ma forse il principale), che si fa da parte adducendo la motivazione di non voler rappresentare un ostacolo alle trattative, perchè “antipatico” alla controparte, non sta proprio in piedi.
Quì si sta parlando di politica e, soprattto, di affari: mica di partecipare ad un torneo di scopone del dopolavoro!
Comunque sia, a mio modo di vedere il gesto di Varoufakis non è stato un bel gesto; proprio nella consapevolezza di quello a cui sarebbe andato incontro Tsipras, delle difficili condizioni della trattativa e, sopratutto, della disastrosa situazione del suo Paese, doveva restare a lottare e non lasciarlo solo ad affrontare i pescecani.
Forse avrebbe potuto ottenere qualcosina di più e forse, chissà, nel momento più difficile immediatamente prima del completo calo delle braghe, avendolo al suo fianco Tsipras avrebbe potuto persino stupirci.
Ma, come si sa, con i condizionali non si fa la storia.
Ora, come ho già detto in altra occasione, saranno gli stessi suoi connazionali che pretenderanno la testa di Tsipras, reo di mancanza di decisione prima, e di pusillanimità dopo.
Ma resto comunque convinto che questa è stata una vittoria di Pirro, forse persino l’ultima.
Gaetano Criscenti
Ed allora quale politica possibile? Gianuli, per esclusione, da indicazione per l’ uscita dall’ euro, ma lui stesso dice che questa è una strada di dolore,miseria e fame. Ed io aggiungo che è il sistema per scaricare sui ceti deboli tutte le contraddizioni e i disastri ! E per l’ Italia questo significherebbe la morte economica e sociale diritto il mezzogiorno, privo di una struttura industriale in grado di riportarlo su grazie alla svalutazione. Ma questo Gianuli è lo stesso che appoggia il 5* ela loro politica di uscita dall’ euro? Cioè portare alla miseria? Non so, penso che Gianuliabbia bisogno di una buona pausa, oppure di rivolgersi a certe sostanze che combattono la schizofrenia!
Aldo Giannuli
io invece penso che tu debba studiare un po’
Certo che uscire dall’Euro comporta rischi (non uguali dappertutto, ma comunque è una scelta difficile) ma non ti viene il sospetto che restando dentro il futuro possa essere molto ma molto peggiore?
Perchè non azionate il cervello prima della tastiera?
Gaetano Criscenti
Penso che forse, come storico lei abbia dei titoli, ma come economista mi pare poco credibile. Intanto non ha risposto alla mia domanda: quale politica per l’ Italia? Se Tsipras si è indagato da solo, se l’ uscita dall’ euro significa lacrime e sangue ben più di oggi per i ceti deboli- non è d’ accordo con questa mia? Mi dica a quanto si ridurrebbero, come capacita d’ acquisto, gli stipendi e le pensioni. – , se chi ha esaltato la strategia greca di Syriza ha esaltato la politica di un minus habens, mi dica come si fa ad appoggiare un Grilo od un Vendola che hanno sposato, esaltandosi ed esaltando la, questa prova greca! Un’ ultima chiosa: lei ha parlato di sinistra. Io so che lei ha scritto sul Quotidiano dei lavoratori, che si ritiene tuttora un homo di sinistra. Ebbene, cosa ci fa un homo di sisnistr, anche estrema, in un guazzabuglio come il 5*? Forse segue la logica contorta di Mao?
Aldo Giannuli
insisto, studi un po’
roberto buffagni
Tsipras ha dimostrato che l’esempio di Pietro Badoglio non è stato vano. Grazie a lui, oggi per i greci la migliore ipotesi sarebbe un pronunciamento dell’esercito.
Pierluigi
Caro Aldo,
avendo auspicato la cacciata della Grecia dalla UEM, devo dire che la soluzione adottata è addirittura preferibile (dal mio punto di vista, ovviamente).
Certo, il greco non ha la statura di un Vercingetorige, ma era dai tempi dei trionfi di Cesare che non si assisteva allo spettacolo del vinto in catene.
Gli oltre 70 commenti al post giunti nel momento in cui scrivo, inoltre, testimoniano lo psicodramma in cui sono precipitati noeuro, sinistri e grillini vari.
Avanti il prossimo….
Io
Il problema professore non é soggettivo ma oggettivo. Poteva esserci Podemos, M5S, No euro e chi più ne ha più ne metta al posto del partito greco. L’errore é di metodo. Sono convinto che, tranne in Germania e in qualche altro Paese non troppo malestante, se si fa un referendum tra dentro e fuori euro la risposta non possa che essere dentro. Purtroppo é così, si chiama avversione al rischio. Il referendum é stato solo un “trucco democratico” perché non prevedeva “in” o “out” ma solo “in” a condizioni dei creditori o a condizioni diverse (quali?). Per giunta, se dici a condizioni diverse, devi poi presentare un piano diverso. Sennò non assolvi la figura del debitore ma dell’elemosinante. Quindi, il vero handicapp, non é stato il referendum ma l’assenza di una controproposta forte messa sul piatto e sviluppata per e nel tempo. E qui sta il punto. Non é vero che non si possa uscire dai trattati europei https://it.wikipedia.org/wiki/Uscita_di_uno_Stato_membro_dall%27Unione_europea Non é invece prevista direttamente la fuoriuscita forzata ma solo quella volontaria. Quindi chi vuole uscire può farlo, deve solo assumersi la responsabilità prima. Il punto allora é questo. Quale governo, fatta eccezione per quello tedesco o poco più, sarebbe davvero capace di farsi eleggere esplicitamente con lo scopo di uscire dall’euro?
Gaetano Criscenti
Mi scusi i refusi. Ma la tastiera del mini tablet è……indefinibile!
come email
Ma lei professore, direi professorone perché vedo qui la chiamano tutti così, quante verità e certezze ha in tasca? come fa ad esser sicuro delle sue previsioni????
la Grecia potrebbe dichiarare Default ovvero fallimento, non pagare i suoi debiti impagabili (come i ns) e cominciare a stampare moneta nazionale, così pagando pensioni e stipendi… non dico sia semplice, ne sia indolore le controindicazioni in questa strada, qualora la prendessero, sarebbero svariate, l’incremento delle esportazioni no.
A me i profeti come lei che si sentono in grado di leggere il futuro fanno ribrezzo. Così come stimo la mossa di un politico che al suo ingresso nel parlamento Europeo ha ricevuto diversi minuti di applausi, non da me, ma dai colleghi parlamentari, tutti pazzi?
Aldo Giannuli
be lei non è pazzo ma è un po’ maleducato
comunque io non ho certezze: faccio ragionamenti e ne tiro le conseguenze, poi aspetto che gli altri mid dicano in cosa il ragionamento non funziuona, vedo che quelli che hanno certezze inscalfibili sono quelli che giurano sull’euro
Ora mi scusi ma ho da fare
Svero
Alla lista ci aggiunga Paolo Ferrero, un altro che toccato il fondo comincia a scavare.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/07/13/accordo-grecia-a-fianco-di-tsipras/1871429/
Riccardo
Vede Giannuli, io diffido sempre delle persone che hanno la certezza in tasca, e lei dimostra di averne una per ogni taschino dei jeans in questo articolo.
Può darsi che la mossa del referendum sia stata squisitamente propagandistica, ma la realtà è una sola: che la Grecia non aveva nessun potere contrattuale, zero. Ed è tragicamente sola. Tsipras sapeva bene che non può uscire dall’Euro, per la semplice ragione che le conseguenze sarebbero state ancora più tragiche di quelle attuali, dato che nessuno avrebbe aiutato la Grecia, né la Russia a cui tsipras ha bussato invano, né gli USA ai quali questa situazione può solo far comodo, né la banca dei Brics che è ancora di là da venire. Nessuno.
Ora, se lei sa cos’avrebbe fatto al posto di Tsipras, la invidio. Si proponga per un posto nel prossimo governo greco. Ma tutta questa storia di prendersela con lui e dire che è un opportunista (maddeche ahó?) invece di puntare il dito verso i veri colpevoli (che comprendono i servi sciocchi del PSE), è piuttosto meschino. Loro hanno ucciso l’Europa, non Tsipras e i suoi ministri, seppellendo con lei l’idea di solidarietà su cui doveva fondarsi.
E anche fare paralleli con Podemos e c. è fuori luogo. La Spagna è la quarta potenza economica europea, non credo proprio che le cose andrebbero allo stesso modo in un eventuale attacco alla sua sovranità.
Aldo Giannuli
non ho nessuan certezza. Le ottuse certezze sono di quelli che non mettono indiscussione neppure epr un minuto il dogma dell’euro e , senza alcuna dimostrazione, ripetono a pappagallo che l’uscita dall’euro sarebbe senza altro peggio che qualsdiasi sacrificio per restarciMi spiace ma quello delle certezze infondate è lei
Riccardo
Giannuli, non si nasconda. Lei ha la certezza che l’unica soluzione fosse l’uscita dalla moneta unica. È sconcertante ed avvilente che lei insulti Tsipras e il suo governo per non avere il coraggio di fare quel salto quando le condizioni per farlo non ci sono per la Grecia. In primo luogo perché è una nazione poco industrializzata e in secondo luogo è stata lasciata sola, non solo da altre potenze che potevano aiutarla finanziariamente, ma soprattutto da persone come lei, i grillini, i comunisti vista mare, (ma anche i neoperonisti di Podemos, come no) che pontificano su ciò che dovrebbe fare un governo senza mostrargli reale solidarietà politica, che non sanno che significa essere soli per 18 ore con torturatori che ti vogliono politicamente morto, ma si mostrano in piazza Syntagma per poi poter vendere a Roma una bottiglia con l’aria di Atene.
È sconcertante che lei se la prenda con Tsipras senza denunciare che quello che è successo si può riassumere nel seguente modo: una provincia si è ribellata, una provincia è stata debellata. Spartaco è stato crocifisso sulla via di Capua e chi doveva mostrargli solidarietà se la prende con lui perché non ha avuto il coraggio di uccidere l’imperatore.
Mi ha deluso molto, Giannuli.
Aldo Giannuli
è sconcertante la sua imncapacità di pensare scenari diversi dal presente
Aldo Giannuli
caro amico, lei con capisce la differenza fra essere convinti di una cosa ed essere certi di una cosa. Essere convinti significa pensare che una cosa sia in un certo modo ma essere disposti a considerare le ragioni ed i dati forniti da latri, essere certi significa considerare concluso un discorso.
Io sono convinto che la soluzione preferibile fosse l’uscita della Grecia dall’Euro e, più in generale, che si poinga fine a quello che, giustamente, gli americani chiamarono “lo sciocco espertimento” e l’ho sempre scritto. Se lei ha dati in grado di contestare questo ragionamento lo faccia, ma non confonda i dati con i luoghi comuni e le ovvietà da bar dello sporto (“”la Grecia non può perchè è una nazione poco industrializzata” via scemenze di questo tipo).
Le certezze si possono avere solo sui fatti sccessu e la certezza che oggi è dimostrata è che euro ed austerity non sono separabili e che la conclusione del negoziato di tsipras è stata peggiore di ogni previsione, ha smentito Tsipras ed i suoi incauti sostenitori ed, anche, che è la peggiore che potesse esserci.
Ed ora non mi faccia perdere altro tempo
Gherardo Maffei
Io gioisco invece perché l’idolo fasullo di tutti gli oltranzisti sinistroidi europei, il greco Tsipras, ha calato le braghe.Intanto ricordiamoci che questo pusillanime, fu bloccato alla frontiera ai tempi del G8 di Genova, quando assieme a una decina di scalmanati, tentò di partecipare alla messa a ferro e fuoco della capitale ligure. Da simili stercaioli, come si può pretendere che riescano seriamente a governare un paese, fatto in gran maggioranza da fannulloni, parassiti, imbroglioni,baby pensionati, evasori fiscali impuniti nella maggioranza, non solo da ricchi armatori, non dimentichiamolo.Tsipras ha imbrogliato tutti, in primis il suo popolo,con la demagogia, tipo abolire il biglietto sui mezzi pubblici, tanto lo pagava solo il 10% dei greci, poi noi europei. Piuttosto nessun ha il coraggio di dire che la Grecia, ha molte similitudini con il nostro meridione; ricordo che a Monza si paga l’IMU, in maniera più elevata che in tutta la regione calabrese. Questo che ci deve preoccupare non i falsi idoli della sinistra fallimentare. Poi basta insulti rivolti ai tedeschi, qui facce di culo direi che ve ne sono in abbondanza in casa nostra e pure in Grecia.I tedeschi sono gente seria.
Riccardo Achilli
Bravissimo. Perfettamente d’accordo.
Costantino Rover
Tsipras, piantato in asso da Varoufakis, dimostra in pieno che non basta avere la faccia pulita stando dentro alla piscina degli squali della politica.
Quelli con la rete, gli emendamenti e i referendum ci si puliscono il culo (wow che scoperta!).
Servono persone umili, competenti e con due coglioni così.
Meglio se sono degli squali ancora peggiori dei primi.
Se no si fa la fine della Grecia.
Capito?
Zerco
Tsipras è un imbroglione.
Ma credo anche che abbia ceduto così tanto (e qui si tratta di una capitolazione oltre ogni misura, molto al di là delle sue capacità di truffatore) perché nella sua visitina ad Atene la signora Victoria Nuland gli ha fatto vedere una fotografia: il cadavere di uno statista italiano nel baule di una Renault parcheggiata davanti al Centro Studi Americani di Roma…
Giovanni
Bellissima e articolata analisi.
Raramente leggo qualcuno che intelligentemente e onestamente dice qualcosa di vero.
Leggendo quest’articolo, confesso che ho paura degli estremisti italiani che vanno gridando “Fuori dall’euro”.
L’atteggiamento irresponsabile di certa gente fa davvero paura.
gios
Qui per non passare per complottisti si finisce per passare per idioti. Ma secondo lei è più scemo Tzipras o quelli che credono che lui sia veramente convinto che un’altro euro sia possibile? Suvvia cerchiamo di essere seri, è facile: si è fatto comprare oppure ci tiene alla pelle.
merylho
https://merylho43.wordpress.com/2015/07/14/unione-di-che-e-di-chi/
Merylho
Rispondo con un mio articolo. Grazie per l’opportunità. La seguo da tempo e la sua esperienza documentata sul “Il noto Servizio” è stato per me illuminante.
Merylho
https://merylho43.wordpress.com/2015/07/15/stati-uniti-mediterranei/
Merylho
Un futuro che non vedrò ma auspico si realizzi.
Mauro
Professore, complimenti! Stavolta con oltre 110 commenti ha fatto il pienone e la cosa non può che essere di buon auspicio: estrapolando il numero, si potrebbe dedurre che nel Bel Paese la riflessione in corso è notevole.
Il Suo ragionamento è limpido, ma la situazione che abbiamo davanti lo è un po’ meno. Come non credo che i burattini della Troika abbiano un’autonomia di azione rispetto alla cupola statunitense, pur avendone una di pensiero (e lo fa capire perfino Varoufakis nella divertente intervista, in cui solo W. Schlaube sembra avere avuto un’inesauribile determinazione, direi quasi una spina dorsale – peraltro lesa nel ’90 da una revolverata), così non mi limito a considerare la plateale incongruità degli atti di Tsipras.
I contatti che il primo ministro greco ha avuto in questi mesi con le autorità russe e cinesi sono segreti, ma non è un segreto che le banche centrali di Mosca e Pechino preferiscano trattare con una sola moneta europea, anziché molteplici e di questo i manovratori d’oltremare sono perfettamente consapevoli. Quello che in questa fase ancora ignorano è il pacchetto di riforme che sta per essere attuato in sordina dal governo di Atene (in realtà ci vorranno molti mesi), una volta ratificato l’allungamento delle scadenze sul debito. Con quel pacchetto la Grecia può sollevarsi e ciò accadrebbe senza tornare alla dracma. Sembrerà strano a quelli onesti come Lei, ma sopratutto ai nostri “riformatori” fiorentini!
In un certo senso lo ha rivelato anche il marmoreo Schlaube, offrendo alla Grecia la carta del doppio corso, per farla bruciare immediatamente dallo “stolto” Tsipras: dunque si sa già che ufficialmente tale strumento non si adotterà, almeno nella forma nota agli esperti del ramo, ma nulla vieta che ora ne venga adottata un’altra più efficace e molto meno individuabile dai cecchini anglosassoni, almeno in fase di discussione parlamentare. Quanto basta per iniziare a diffonderne l’uso fra i cittadini europei a cominciare dai greci. Lo indica il progetto di accorpamento degli enti pensionistici greci, in un unico ente che dovrà fungere anche da gestore delle garanzie (vedi quanto qui ho scritto mesi fa). Mi permetta un’ironia: il cavallo sta finalmente varcando le impenetrabili mura di Troi(k)a, e paradossalmente lo fa …
… ad Atene!
ilcosmista
Carissimo sig. Mauro, sa che non ho capito?
Cioè, nonostante Tsipras abbia confermato di essere un cialtrone e il suo ministro dell’economia impreparato, si stanno muovendo delle forze all’interno della Grecia in grado di portare interesse al blocco orientale con ricaduta positiva in beneficio del popolo greco?
Grazie per l’eventuale cortesissimo chiarimento e, come sempre, del grande e faticoso lavoro dell’ospite.
ilcosmista
http://ilcosmista.i2p.xyz/posts/Democrazia__44___socialismo_e_fascismo_angloamericano.html
Mauro
Ringrazio anche io l’ospite, che ha una pazienza infinita. Del sopracitato pacchetto, se mai riusciremo a vederlo approvato senza interferenze, posso solo dire che introdurrà incentivi e penali contributive per scaglioni di orario settimanale, con l’obbiettivo di favorire la piena occupazione anche se part-time. Inoltre cercherà di “allargare la base fiscale”, cioè abbattere l’economia sommersa, ed in particolare il lavoro nero, introducendo la scommessa sull’Iva al consumo. L’abbattimento dell’economia sommersa, non sarebbe utile solo ad aiutare l’efficacia della suddetta riforma contributiva, ma anche a mettere molto più denaro a disposizione di chi lo può far fruttare sul territorio. Infatti se l’Ente Previdenziale può in ogni caso surrogarsi (con ritenute) nell’attività di recupero di un credito a medio o lungo termine concesso da un risparmiatore in surplus a un lavoratore in deficit (quest’ultimo indebitatosi per effettuare consumi o acquisti di beni pluriennali, o per investire nell’azienda del proprio datore a fronte di cambiali da questi emesse), allora si assisterebbe ad un notevole aumento dei prestiti interpersonali chirografari a medio e lungo termine “registrati” presso l’ente previdenziale a discapito delle devastanti moderne gestioni bancarie del risparmio. D’altra parte la liquidazione anticipata della posizione creditizia del risparmiatore, a mezzo cessione agli incanti gestiti dal medesimo ente previdenziale, sarebbe sempre possibile a sua richiesta.
Altri aspetti riguardano la tutela giudiziale dei diritti dei locatori di immobili residenziali per ottenere un abbattimento dei canoni medi di affitto abitativo ed un aumento del potere di acquisto, nonché dei consumi della popolazione meno abbiente.