Consigli di lettura #11: Trump, giornalismo e post verità.
Nuovo appuntamento con i consigli di lettura, questa settimana a cura di Martino Iniziato.
Saranno consigli di lettura un po’ “particolari” quelli che vi proporrò oggi, in quanto non saranno dedicati a libri o volumi, ma ad articoli interessanti e caratterizzati da una lettura lenta e riflessiva, sebbene pubblicati sul web. Gli argomenti sono di stringente attualità: leggeremo di giornalismo americano, di giornalismo in generale, di postverità, di Trump e Grillo.
La prima segnalazione è dedicata ad un pezzo del giornalista Christian Raimo pubblicato sul sito di Internazionale e si intitola: “Un antidoto al veleno della post-verità”. Un tema su cui si sta discutendo molto anche in Italia in questo periodo, purtroppo con un approccio molto semplicistico e di basso profilo. Raimo affronta il tema saltando dall’attualità alla Filosofia Antica, andando in cerca del dibattito sulla Verità in Platone, Aristotele, ma anche in studiosi contemporanei e sconfinando anche nella linguistica. Una riflessione che vuole del tempo e della concentrazione e che analizza anche l’effetto dell’elezione di Donald Trump sulla vicenda, indagando lo stile ed il linguaggio del nuovo Presidente. Un bel contributo per chi vuole iniziare a capirci qualcosa.
La seconda segnalazione vale per due perché è un prezioso lavoro di traduzione curato dalla giornalista Marina Petrillo sul suo canale Medium di due articoli di Jay Rosen, un giornalista americano che ha pubblicato una interessante analisi sullo stato del giornalismo in America e su come affrontare Trump. Rosen analizza criticamente il giornalismo americano, soffermandosi anche sui modelli di business che sorreggono il mondo della comunicazione e sul corto circuito che si è creato tra i professionisti con il fenomeno Trump e lo scontro che questo porta avanti con la stampa americana. Gli articoli come detto sono due e nel secondo l’autore, dopo aver sviluppato una approfondita analisi nella prima parte, lascia spazio a proposte e suggerimenti per il giornalismo del futuro. Un lavoro di traduzione prezioso per i tanti che altrimenti non leggerebbero i due lunghi articoli.
La terza ed ultima segnalazione riguarda un articolo pubblicato sul blog del giornalista Mario Sechi, dal titolo “Long read. Trump e l’Uomo Dimenticato. Da FDR a The Donald, la parabola del Forgotten Man”. Si tratta di una riflessione lunga ed articolata sulle motivazioni della vittoria di Trump, fatte da un autore attento e colto, spesso su posizioni conservatrici, ma anche molto cinico, e per questo efficace, nel sottolineare i motivi del fallimento degli otto anni di amministrazione Obama. Sechi inoltre fa sfoggio della suo indubbio patrimonio di studioso e salta con abilità tra riferimenti, periodi e fatti della storia americana, con diverse citazioni, ma anche analisi e dati. Ne emerge un articolo efficace ed utile per togliersi di dosso un po’ delle scorie politicamente corrette a cui spesso il dibattito italiano ed occidentale ci abituano e restituendoci il quadro del nostro tempo in tutta la sua complessità: dove affondano le origini della vittoria di Trump? Chi è il “forgotten man” americano? Perchè il Trump Presidente non sarà diverso dal Trump candidato?
Buona lettura!
Martino Iniziato
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Paolo
a proposito delle tematiche di questo articolo…interessanti (a mio parere ) le considerazioni di questo articolo dell’antropologo Maximilan Forte
http://vocidallestero.it/2017/01/28/gli-ultimi-giorni-dellideologia-liberal/
di cui evidenzio:
———->>>>delle scomposte reazioni dei Democratici alla sconfitta, della complicità della grande stampa – che crea fake news sostenendo di lottare contro le fake news – (i provedimenti per le fake news fatti da chi le vere fake news le promuove da sempre nei mass media main stream hanno fatto la prima vittima in Italia tra i blog conosciuti : Claudio Messora vicino al m5s (ma critico…)
——->>>presto inizierà il conto alla rovescia delle ultime ore per lo sconfitto progetto politico liberal, ereditato dal XIX secolo. Il centro – se ce n’è mai stato uno – alla fine non ha potuto reggere
——->>>che spettacolo: chi si sarebbe mai aspettato una simile mancanza di dignità, una così patetica isteria, insulti così infondati, minacce così vuote provenire da coloro che si auto-incensavano come valorosi statisti,(…) fatte apposta per delegittimare la scelta degli elettori.(Paolo: copione che in diversi modi si è visto sia con la Brexit, con Trump —–al limite dell’isterismo parossistico..—-, e anche in misura minore con il nostro Referendum Costituzionale…)
——–>>>La democrazia liberal è stata ridotta a un guscio vuoto, più un mero nome che una realtà meritevole di questo nome. (…)Le promesse di inclusione, giustizia sociale e welfare sono state sostituite da trucchi retorici solo in apparenza sensibili e da concessioni puramente formali.
——>>>Si davano lezioni sulla trasparenza e sulla responsabilità in giro per il mondo, mentre in patria c’era solo sorveglianza di massa, spionaggio interno, e una stretta su chi denuncia da dentro quello che non va nelle istituzioni. I leader progressisti si dipingevano come difensori della pace e dell’ordine, mentre moltiplicavano le guerre.
——>>>Obama ha supervisionato la rapida accelerazione del trasferimento della ricchezza (dai poveri agli ultra-ricchi, ovviamente – NdT) e dell’aumento della povertà nazionale, mentre veniva lodato da accademici e scrittori di pseudosinistra per aver “governato bene”, e averlo fatto con professionalità ed eleganza.
——->>>La sinistra nordamericana ed europea, che ha fatto pace e si è accordata con l’imperialismo liberale, affonda assieme a quelli che, alla fine, l’hanno ricompensata così poco. Ancora una volta, l’imperialismo sociale sinistrorso si rivela un fallimento,
——>>>non è stata la semplice sconfitta di Hillary Clinton e il rifiuto dell’“eredità” di Obama da parte degli americani. No, stiamo assistendo all’irreparabile sgretolamento di una serie di istituzioni, di una classe di “esperti” e di una rete di alleanze politiche e corporative. Ci troviamo nei primissimi giorni di una transizione di carattere storico, quindi non è ben chiaro che cosa ci aspetta dopo, e le etichette che stanno proliferando dimostrano solo confusione ed incertezza – populismo, nativismo, nazionalismo ecc.
——>>>Se, come la storiografia dominante ha sentenziato, “il comunismo ha fallito”, allora il liberalismo sarà il prossimo. Nonostante tutti gli sforzi affannosi per appropriarsi indebitamente del significato di “fascismo” per assegnarlo a Trump, nemmeno il fascismo rappresenta un movimento praticabile. Piuttosto che la fine dell’ideologia, sembra più l’aprirsi di qualcosa di nuovo – non c’è da stupirsi che molti di noi abbiano notato che il dibattito attuale trascende le dinamiche “destra contro sinistra”, e che la questione cruciale è ormai “globalismo contro nazionalismo”
——->>>Invece di affrontare i fatti che li avevano condotti alla sconfitta – e io avevo previsto che sarebbe andata così sin dal 9 novembre (il giorno dopo le presidenziali USA – NdT) – nel giro di pochi giorni i Democratici hanno iniziato a inventarsi la narrazione degli “hacker russi” e delle “notizie false” (“fake news”) orchestrate dai russi: loro non avevano perso contro Donald Trump, no, avevano perso contro Vladimir Putin!
——->>>I Democratici, nella loro caccia alle streghe per scovare “traditori”, creando una teoria del complotto dopo l’altra, si comportano come dei nuovi McCarthy, mentre i loro lacchè nei media si inventano un diluvio di menzogne e notizie false proprio mentre affermano di combattere le “fake news”.
—–>>>Da una parte, Obama afferma di avere informazioni sull’hacking russo; dall’altra, offre al pubblico solo asserzioni senza prove e pretese di credibilità che richiedono la fede degli astanti, invocando credito e fiducia, senza offrire alcuna prova. E questi sarebbero i migliori rappresentanti della classe degli “esperti”, che fanno asserzioni scollegate dai fatti e ricorrono al “se non mi credete siete stupidi”?
——–>>>Ma stiamo comunque parlando di Obama, con la sua coerente incoerenza, la sua comunicazione biforcuta, le sue due facce che si davano il cambio in quasi ogni discorso pubblico. Non è uno statista “sfaccettato”, la sua non è “complessità”, è semplicemente disonesto e falso. Fossi stato il solo ad accorgermene avrebbe avuto ben poca importanza, ma a quanto pare se ne sono accorti anche decine di milioni di elettori americani.
etc etc (l’articolo è lungo )
La prima vittima della lotta (abbracciata dalla Boldrini ) in Italia : Claudio Messora …stoppato senza possibilità ne di replica ne di ricorso da Google.
http://www.byoblu.com/post/2017/01/28/giorno-piu-pesante-linformazione-libera-dieci-anni.aspx
censurato da Google a causa di questa Fake News (!!!!!!!!!!!!!!!!! ??????????????? ) …un discorso di Maurizio Lupi sul referendum proposto dal m5s (questa secondo Google sarebbe una Fake News )
http://www.byoblu.com/post/video-dal-web/lupi-ai-cinque-stelle-referendum-sull-euro-non-lo-farete-mai-solo-demagogia
boh….
Paolo
http://www.libreidee.org/2017/01/tagliare-i-viveri-ai-blog-scomodi-la-prima-vittima-e-byoblu/
Paolo Selmi
Grazie mille Martino!
leggerò con la dovuta attenzione.
Ciao!
Paolo
Martino Iniziato
Grazie a lei!
Gaz
Trump ha dichiarato di non volere più tra i piedi gli iraniani.
A Teheran sono tanto d’accordo al punto da chiedere al Presidente di rispedirgli indietro quelli che già ha.
giovanni
“Sechi salta con abilità tra riferimenti, periodi e fatti della storia americana, con diverse citazioni, ma anche analisi e dati.”
Analisi e dati? Quella di Sechi è aria fritta su aria fritta, un esercizio di stile per ripetere in cento modi diversi Trump ha ragione a priori e chi gli si oppone ha torto a priori, ma non c’è UN SOLO ARGOMENTO che spieghi perchè. Propaganda allo stato puro.
E infatti mi ha subito segato il commento in cui demolivo numeri alla mano la sua boutade secondo cui Trump avrebbe salvato i repubblicani (LOL, un partito che stravince alla camera da 3 elezioni di fila, ha in mano tutto il parlamento, e prende un milione e mezzo di voti in più dei dem, quando lui prende 3 milioni in meno della Clinton).
E non parliamo dell’abominevole paragone con Roosevelt. Roosevelt prese in mano un paese in ginocchio e lo lasciò che dominava mezzo mondo e produceva il 50% del PIL mondiale. Ma la sua retorica dell’uomo dimenticato era l’esatto opposto di quella di Trump, Roosevelt diceva all’uomo dimenticato che si sarebbe occupato di lui (e lo fece) in cambio dell’impegno al duro lavoro. Trump non chiede impegno, promette solo vendetta. Trump aizza la guerra tra poveri per deviare la rabbia popolare dalla giusta rivolta contro quelli come lui, Roosevelt nelle parole, e soprattuto nei fatti (tasse per i ricchi aumentate di decine di punti sotto la sua presidenza, welfare state, ecc.ecc.) riunì il paese. Solo un propagandista senza vergogna può dire che il boom di WS dopo la sua elezione è un segno positivo, e non l’evidenza che non solo Trump, ma tutti i miliardari yankee sono convinti di poter ricominciare a gonfiare un’altra bolla speculativa senza sapere benissimo che stavolta finirà pure peggio del 2008.
Paolo
A mio parere ..c’è del vero in cio che dice il Giulietto Chiesa in questa intervista:
“SILICON VALLEY VS TRUMP, PER GIUSLIETTO CHIESA “DONALD RISCHIA LA VITA. MA NON PUO’ Più TORNARE INDIETRO “
“Ho l’impressione che Trump stia rischiando la vita. Del resto non può tornare indietro rispetto a determinate scelte per lui inevitabili ma pericolose”.
E’ l’opinione del giornalista Giulietto Chiesa, esperto di scenari geopolitici, che con Intelligonews commenta le misure anti-immigrazione adottate dal neo presidente Usa con la decisione di chiudere le frontiere agli immigrati provenienti da 7 paesi islamici.
I colossi dell’informatica sono insorti contro Trump per le nuove misure contro l’immigrazione e la decisione di bloccare l’ingresso in Usa per chi proviene da 7 paesi islamici. Hanno ragione o stanno tutelando dei meri interessi economici?“Bisogna distinguere i problemi. Che sono due. Il primo è il contenuto delle decisioni di Donald Trump. Che ritengo sbagliate e inaccettabili sotto diversi profili. Esse ci dicono comunque una cosa precisa: che, piaccia o non piaccia, indica che il nuovo presidente americano sta dichiarando guerra alla globalizzazione promossa e imposta dagli Stati Uniti d’America al resto del mondo. Questo produrrà effetti globali enormi, alcuni dei quali positivi e altri di imprevedibile complessità e forieri di conflitti. Il secondo punto riguarda i colossi dell’informazione/comunicazione. Che sono i meno qualificati per condurre battaglie di libertà. Sono i manipolatori dei pubblici mondiali. Al servizio permanente effettivo dei poteri globalizzatori impersonati da Obama e dalla leadership americana sconfitta da Trump. Le loro azioni fanno parte di un piano eversivo il cui ultimo obiettivo è il rovesciamento di Trump”.
Secondo lei Trump sta correndo troppo? Sta forzando troppo la mano con le prime misure introdotte?
“Penso che Trump sta rischiando la vita, oltre che la carica. Ma penso anche che debba correre e cambiare le carte sul tavolo il più presto possibile. Se resta a metà del guado finirà per affogare”.
Nel Regno Unito sono state raccolte oltre un milione di firme per bloccare la visita di Trump ma intanto con il primo ministro May c’è stato un primo incontro. Cosa è emerso a suo giudizio di positivo?
“Di positivo niente. I conservatori britannici saltano sul carro di Trump per primi. Dimostrando così di avere i riflessi più rapidi degli attuali leaders europei, che sono ancora sotto choc. Il resto è l’illusione eurocentrica del dominio mondiale anglosassone, sotto forme autarchiche invece che globalizzanti. Restano prepotenti come prima. Anche Trump non rinuncia alla “grandeur” americana, come la May non rinuncia a quella britannica. Trovo che queste idee siano ridicole e perniciose nel secolo che sarà cinese”.
Cosa coglie invece di rilevante nella prima telefonata fra Trump e Putin?
“La scelta di Trump di riprendere il dialogo con la Russia. Scelta giusta, ma tattica. In ogni caso allontana, per ora, l’ipotesi di uno scontro con Mosca, che sarebbe esiziale anche per l’America. Ma sullo sfondo resta, inesorabile, lo scontro con la Cina. Penso che Trump e i suoi sperino di staccare la Russia dall’alleanza con la Cina. Penso che non ci riusciranno”.
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Paolo: questo di “killarlo ” fisicamente…è una vocina che si sente sempre più spesso negli Stati Uniti, in tutte le salse , esplicitamente o implicitamente, di striscio, sotto forma di scherzo…(addirittura la CNN ) ..mi ha impressionato una ragazza insegnante che con una pistola ad acqua spruzzava su un immagine di Trump..mimandone il killeraggio..ed i bambini applaudivano..: nei talk show , nei cartelli dei manifestanti (fascisti di sinistra ) ,nelle vignette, in you tube, in alcune allusioni non tanto velate delle star della musica o di quei putridi viziati , perversi , drogati del mondo di Hollywood etc etc ed infine anche in certi articoli e analisi serie..ove non si esclude questa possibilità ….e come se fosse “un invito ” (lavora bene Soros )
Non mi piace Trump..o almeno non mi piacciono alcuni suoi aspetti..ma con assoluta certezza mi sento di dire : Forza Trump…(perché ho la certezza che i veri fascisti sono proprio quella gentaglia da me prima menzionata )
Paolo
E’ la solita ormai conosciuta becera pseudo sinistra…che non scende in piazza quando Clinton fa costruire migliaia di kilometri di barriera nel confine con il Mexico (Trump sta continuando quel lavoro )..quella sinistra che fa finta di non sapere che al confine tra il Messico e il Guatemala , se non erro, c’è un bel muro robusto…e chi tenta di scavalcarlo, non viene fermato: si busca una pallottola. Quella sinistra che non scende in piazza quando dalle E mail rilasciate da wikealiks (certificate e incontestabili ) ne risultano porcherie enormi , inaccettabili…su Busch, Clinton , Obama …nessuno a mosso un dito (vorrei sapere cosa sarebbe successo se lo stesso contenuto fosse addebitato a Trump: suppongo il finimondo..), e sposa la tesi dei russi Haker quando tutti sanno che è una storiella che non ha ne capo ne coda. La sinistra ipocrita , bugiarda e falsa…che non scende in piazza quando il duo Obama/Clinton destabilizzano tutto il nord Africa e tutto il medio oriente , che non scende in piazza quando promuovono le multinazionali promuovono il TTIP ..che non scende in piazza quando il trio Soros/Obama /Clinton destabilizzano l’Ukraina ..rovesciandone l’assetto sostenendo i nazionalisti ukraini in funzione anti-russa (quei nazionalisti sono dichiaratamente filo nazisti: le loro milizie ostentavano la svastica nazista e il saluto: come mai nessuno ha detto nulla…anzi…ma che sinistra strana..) , sinistra che non dice nulla..quando il progressista nobel per la pace , firma ogni martedì l’ordine di bomabardare con droni e non ..in diverse parti del mondo (una strage di innocenti immensa ), non dice nulla quando l’Obama incrementa le spese militari (ha speso più di tutti ..) e promuove la produzione di mini bombe atomiche tattiche (devastanti ), non dice nulla quando ammassa truppe e sistemi missilistici al confine con la Russia , o quando schiera missili tattici in Romania suscettibili di essere caricati con testata nucleare, non dice nulla quando è chiaro che l’Isis è una loro creatura (Wikealisks docet ) Isis che ha fatto stragi atroci in particolari di cristiani, decine e decine di migliaia con torture e sevizie inimaginabile (per i cristiani…la sinistra fa silenzia…e beh..son cristiani meglio estirparli: perché cosi ragionano i progressisti di sinistra…) etc etc e ancora etc…
Puzza tantissimo adesso lo schierarsi dei manifestanti fascisti di sinistra+i mass media main stream+ LE MULTINAZIONALI…ma che strano connubio (insisto: lavora bene Soros…decisamente sa fare il suo mestiere ). Una cosa incredibile cio che sta succedendo negli Stati Uniti…….oggi chi combatte sta sinistra è un partigiano e un antifascista.
Paolo
Tutti contro Trump? buon segno: è sulla strada giusta.Spero che riesca a tener la schiena dritta senza cedere manco di un millimetro…purtroppo sarà difficile.. è troppo grosso cio che sta sfidando….e potrebbe finir male molto male—->>> non si è mai vista una cosa del genere negli Stati Uniti….il “ragazzo ” ha toccato la nervatura del sistema americano …e potrebbe far la fine di Kennedy . Coraggioso…..
Paolo
Se ne vedranno delle belle (si fa per dire ) …in questo 2017
Paolo
e potrebbe far la fine di Kennedy . (Paolo )
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Uno qualsiasi di questa “sinistra strana ” minimo minimo..direbbe: come osiiiii fare il paragone tra Kennedy e Trump???? come osiiiiii……(ci giurerei..;-)
Paolo
Ci sta benissimo con il prima detto…l’analisi del prestigioso settimanale “Economist ” ..ripreso da Il Giornale. (penso che sia proprio come dice l’Economist…che non è certamente un giornale “alternativo “..ma pienamente un giornale del cosiddetto “establishment” ….analisi a mio parere ,onesta e veritiera,…sul perché del fenomeno Trump …
http://www.occhidellaguerra.it/leconomist-declassa-la-democrazia-usa-ma-non-per-trump/
una cosa è certa:
—->>>il voto a Trump è frutto di spontanea ribellione (non pilotato da nessuno…che piaccia o meno è un fenomeno genuinamente popolare (meglio dell’odioso ,e usato in funzione dispregiativa ,termine “populista” )
——>>> la ribellione di questi giorni invece è senza ombra di dubbi …pilotata e strumentalizzata (ecco la ragione della perfetta coincidenza …sinistra liberal/finto progressista in piazza + main stream di potere+ multinazionali …in un sol univoco coro )
http://www.occhidellaguerra.it/leconomist-declassa-la-democrazia-usa-ma-non-per-trump/