C’è un filo che lega cose distanti fra loro come lo scontro (ed il momentaneo armistizio) Trump-Xi Jinping, il caso Huawei, i gilet gialli, le vittorie elettorali della destra in Brasile ed Andalusia e i segnali di una prossima recessione?
Il 25 settembre 2018, un cittadino cinese di 27 anni, Ji Chaoqun, residente a Chicago e sospettato di essere un agente dell’intelligence cinese, è stato arrestato dalle autorità statunitensi. La sua missione sarebbe stata quella di trasferire informazioni di alto valore tecnologico spiando e reclutando ingegneri e scienziati di origine cinese che lavorano in compagnie aeronautiche civili e militari..
Con piacere riceviamo e pubblichiamo questa interessante analisi di Giuseppe Gagliano, Presidente del Centro di Studi Strategici Carlo de Cristoforis.
Nel quadro dell’espansione della nuova rotta della seta, la Cina ha concluso diversi accordi internazionali con i Paesi che si trovano lungo questo itinerario commerciale, creando nuovi strumenti di risoluzione delle liti così come avevano tentato di fare gli USA con il TAFTA. Essendosi assicurato un potere non più limitato dalla durata dei mandati, Xi Jinping ha ricordato, di recente, il ruolo di preminenza della politica sull’economia, che non deve mai cessare di essere diretta.
Nel 2017, negli Stati Uniti, è stato pubblicato un testo fondamentale per comprendere i futuri sviluppi delle relazioni tra Cina e Stati Uniti. “Destined for War“, scritto dal professore di Harvard Graham Allison, è un’approfondita analisi dei potenziali focolai che potrebbero innescare una deflagrazione conflittuale tra le due principali potenze mondiali e, al tempo stesso, una dettagliata ricerca storica che indaga sulla potenziale riproposizione, nel campo della rivalità sino-americana, della cosiddetta “trappola di Tucidide”.
Con piacere vi presento un pezzo di un nuovo collaboratore, Andrea Dugo, che spero possa incontrare il gradimento di tutto voi. Buona lettura! A.G.
Le origini
Qualcuno ha definito la globalizzazione come l’incontro tra l’Oriente e l’Occidente: in quest’ottica, le vie della seta hanno sicuramente rappresentato, per la storia umana, un primo, embrionale tentativo di integrazione economica, tecnologica e culturale tra civiltà radicalmente differenti.
Nelle scorse settimane abbiamo analizzato come la relazione, oltremodo complessa, che unisce Cina e India sia destinata a permeare in profondità, nei decenni a venire, gli equilibri geopolitici asiatici e planetari. La gamma del rapporto tra Pechino e Nuova Delhi è stata ispezionata alla luce degli elementi di competizione, collaborazione e coesistenza che ne costituiscono la struttura.
L’India vede la “Nuova Via della Seta” come un progetto rivale, ma la storia recente insegna che in Asia la geoeconomia è più forte della geopolitica: vediamo come la connettività potrebbe giocare un ruolo nel futuro rapporto sino-indiano.