Cosa ci aspetta dopo le politiche?

Premettiamo due cose: realisticamente andremo a votare con il Consultellum e nessuno prenderà il 40% necessario al premio di maggioranza. Voteremo con il Consultellum anche se, forse, potrebbero esserci i tempi, ancorché stretti, per un rabbercio di legge elettorale, perché non c’è maggioranza possibile: Renzi non è più interessato ad un maggioritario –anche se fa finta di credere che potrebbe prendere il 40%- perché sa che corre il serio rischio di arrivare secondo e, se dovesse esserci una nuova scissione, terzo. E non è interessato ad alcun tipo di coalizione (basta vedere come ha trattato Pisapia, Franceschini e Orlando) perché a lui interessa solo trasformare, anche nominalmente, il Pd nel suo partito personale e, siccome proprio scemo non è, ha interesse a gestire questo passaggio con un sistema proporzionale.


Berlusconi non ha alcun interesse al ritorno delle coalizioni perché tutto vuole meno che avere Salvini fra i piedi e vuole tenersi le mani libere. Per cui tira fuori il famigerato tedesco (che coi è un tedesco all’amatriciana) per dire qualcosa ma non credendoci. Al massimo gli andrebbe bene alzare la soglia di sbarramento, ma i centristi si imbestialiscono e anche Renzi non ha tutto questo interesse a concederglielo. La Lega sogna un qualche uninominale che si scontrerebbe con il veto di Forza Italia e, a questo punto, con la freddezza di Renzi. Il solo che potrebbe cedere alle malefiche sirene di una riforma che lo aiuti a prendere la maggioranza assoluta dei seggi (magari abbassando la soglia dal 40 al 35%) è il M5s che, da qualche tempo, prende sbandate su questo terreno, ma da solo non può far nulla e Renzi e Berlusconi sono su un’altra rotta.

Insomma, i numeri non ci sono perché manca una volontà politica di maggioranza. E quindi voteremo con il Consultellum, che è un sistema sostanzialmente proporzionale, dato che il 40% non lo prenderà nessuno

Dunque, la cosa più probabile è che avremo un Parlamento frammentato senza nessun vincitore assoluto, ma anche con scarse possibilità di maggioranze di coalizione.

Infatti:
a. il M5s dichiara di non volersi alleare con nessuno e deve tener fede questa promessa elettorale, potrebbe (forse e con molti dubbi) allearsi con la Lega ma al Senato, quasi certamente non avrebbero i voti. Esclusa invece in partenza ogni alleanza con Pd e Fi.
b. Il Pd molto difficilmente potrebbe allearsi tanto con la Lega quanto con il M5s sia per l’indisponibilità di essi ad accettare l’accordo, sia perché sarebbe una coalizione indigesta al proprio elettorato, mentre, forse potrebbe allearsi a Fi per fare un governo qualsiasi
c. Fi potrebbe allearsi con Lega e Fdi (coalizione di destra classica) ma è difficile che possano avere i numeri, ma anche con il Pd
d. La Lega potrebbe allearsi (e con molti litigi) con Fi nella solita coalizione di centro destra, ma, come si è detto, i voti difficilmente ci sarebbero.
e. Dunque, l’unica maggioranza possibile potrebbe essere un bicolore Pd-Fi, ma non è affatto detto che essa abbia in numeri necessari: se il Pd dovesse andare sotto il 30% (cosa molto probabile) e Fi attestarsi fra il 15 ed il 18%, difficilmente totalizzerebbero un numero di seggi sufficiente. Potrebbero farcela e di misura se ci fosse una o più formazioni centriste oltre il 3%. Ma ci sarebbero due difficoltà politiche: l’opposizione delle sinistre interne al Pd (qualora non fossero già uscite dal partito, ma in quel caso il partito di Renzi scenderebbe velocemente verso il 25%) e il costo politico dell’operazione. Infatti, la coalizione del governo Letta costò cara a Forza Italia il cui elettorato continua ad avere nel Pd la sua bestia nera e, questa volta, potrebbe costare cara anche a Renzi.

Dunque, anche l’unica formula di qualche praticabilità (Pd+Fi e forse centristi) ha poi scarse probabilità di affermarsi. Ed allora elezioni anticipate? A queste si opporrebbero tanto la volontà dei parlamentari appena seduti sui comodi scranni di Palazzo Madama e Montecitorio, le pressioni della Ue che vedrebbero con sfavore questa soluzione, ed il fatto che si dovrebbe ri votare dopo pochi mesi per poi votare di nuovo per le europee dopo un’altra manciata di mesi.

Dunque non è detto che l’alternativa sia questa, la storia ha più fantasia di quanto non si creda e, dunque, potrebbero esserci due soluzioni diverse: quella classica e quella spregiudicata.

Quella classica è la nomina di un “governo di decantazione” di nomina delPresidente, che si presenta alle camere con questo discorso: la situazione politica non è chiara, ma l’Europa ci chiede di operare subito degli intervento economici che non possono attendere, per cui vi chiediamo la fiducia per arrivare alle elezioni europee, dove le cose dovrebbero chiarirsi e dopo si vedrà.

Dopo di che alcuni partiti voterebbero a favore, altri astenersi, mentre inizierebbe il “calcio mercato” dei parlamentari “responsabili” (è un numero di varietà che abbiamo già visto, mi pare) e per un po’ si va avanti. Si tratterebbe di un governo di sostanziale ispirazione Ue, insomma un altro governo Monti a corse più breve. Di fatto a votare la fiducia resterebbero Fi e Pd (che eviterebbero i costi politici di una alleanza diretta) con centristi e “responsabili” vari, molto dipenderà da cosa potrà offrire il nuovo governo ai possibili transfughi della prima ora.

La soluzione è avventurosa soprattutto per i numeri da mettere insieme, ma è l’ “usato sicuro” della politica italiana.

La seconda soluzione è molto più spregiudicata. Immaginiamo che il M5s arrivi primo (cosa possibilissima, dato il logorio del Pd e le divisioni della destra), a quel punto il Presidente affida il mandato esplorativo al leader di quella formazione che, sulla carta, dovrebbe fallire nel tentativo. Ma, a quel punto: sorpresa! Il Pd (e magari anche altri9, offre la sua astensione o addirittura il voto favorevole, in nome del rispetto della volontà dell’elettorato che vuole sia data una occasione al M5s. Si forma il governo che, dal primo secondo, deve fronteggiare i diktat europei, la rivolta delle èlites amministrative, la guerriglia parlamentare dello stesso Pd, l’esplosione delle rivendicazioni di categoria che saranno fitte come non mai, la pressione dei mercati finanziari, soprattutto sul debito pubblico eccetera eccetera. Poi, quando il M5s dovesse essere decotto e l’indice di gradimento del governo dovesse risultare molto basso, il Pd sfilerebbe la sedia da sotto il sedere del governo, passando all’opposizione e si andrebbe al voto, ma con un M5s logorato e poco credibile. 
Manovra brillante ma pericolosa che potrebbe scontrarsi con non pochi ostacoli. In primo luogo occorre vedere se Mattarella ci sta e non è scontato che sia così.

Poi la Ue e la Bce potrebbero porre il veto. Infine, il M5s potrebbe giocare di anticipo, facendo immediatamente una serie di provvedimenti di largo favore popolare ed, alla prima grana seria, far cadere il governo per andare a nuove elezioni in posizione di vantaggio. E proprio per questa possibilità, l’eventuale manovra potrebbe infrangersi con una serie di veti e di opposizioni anche dei singoli parlamentari.

In ogni caso questa legislatura durerà poco ed occorre vedere come si rimescoleranno le carte dell’offerta politica. Voi che ne dite?

Aldo Giannuli

aldo giannuli, elezioni politiche, scenari dopo le elezioni


Aldo Giannuli

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Comments (30)

  • Scimmia da Laboratorio

    Dopo cosa succede? Nulla…
    L’oligarchia ride di fronte alla frode elettorale e ci fan pure pagare i lapis…

    Se saltiamo le elezioni e facciamo decidere direttamente a mafie, logge, caserme …e questure chi ci deve governare (per banche e capitalisti), il regime getta la maschera di ipocrisia e la macchina bellica di stipendificio Italia (mi riferisco allo Stato) ci fa star tutti più sereni (sic).

    In un periodo storico in cui la partecipazione politica si esaurisce con i like su facebook, e la dichiarazione universale dei diritti dell’Uomo è ormai carta straccia… perché rivendicare un diritto banale come il voto?

  • Punterei sul voto a naturale scadenza con legge elettorale qual’è. Ciò indurrebbe ad andar da soli, le scelte si faranno dopo, dettate dalle urgenti necessità economiche. L’ambo vincente è sempre lo stesso: PD-FI, è chiaro da diverso tempo e gradito anche per chi gestirà l’affare. Ci sarà la grande stampa, l’Europa e tutto il resto a soffiare di poppa per questa naturale soluzione.
    Più che i 5S bisognerà vedere come intenderà agire Grillo, ma non c’è dubbio che per loro sarà un giro di boa.

  • Professor Giannuli alle prossime elezioni politiche ci sarà un governo monocolore a maggioranza assoluta 5 stelle. Attualmente loro hanno un bacino elettorale di 15 – 16 milioni di voti a livello nazionale. Il partito democratico se arriverà al 20 – 22% sarà un miracolo, visto che si trova in pieno stato di decomposizione, sicuramente otterranno un risultato di gran lunga peggiore di quello di Bersani nel 2013!!!!!

  • Usato sicuro e garantito.
    Tanto bisogna essere un partito vero per dare ossigeno e ricambio, il M5S non ne è capace e la lenta parabola discendente (in termini di voti assoluti) si sgonfierà piano piano o velocemente nel momento in cui verranno fuori le nuove proposte politiche che possano allearsi o riciclare la “vecchia politica”.

    E detto fuori dai denti, visto l’andazzo, meglio così.

  • Prof,
    spero che M5* presenti il programma di governo prima delle elezioni, per un governo di ripristino della “legalità”, della “uguaglianza” e della “fratellanza… antifascista”.
    Per esempio:
    1 – legge contro la corruzione;
    2 – legge contro la criminalità;
    3 – legge su conflitto di interessi, lobbyes e sindacati (i sindacati devono svolgere il solo compito di rappresentare e tutelare gli interessi dei lavoratori… la tessera va obbligatoriamente rinnovata annualmente dall’iscritto);
    4 – legge contro l’evasione fiscale e contributiva;
    5 – legge sul lavoro (ripristino del rispetto della dignità e dei diritti democratici dei lavoratori);
    5 – legge sulla scuola;
    6 – legge sulla sanità;
    7 – legge sui beni comuni (acqua, trasporti, telefonia, energia (luce, gas, petrolio) rigorosamente “ripubblicizzati” affinché i profitti siano utilizzati per ridurre il debito e per migliorare i servizi sanitari e l’istruzione pubblica);
    8 – legge sulla giustizia e sulla separazione dei poteri;
    ciò per cominciare a ripristinare ed attuare la Costituzione scritta col sangue dei partigiani…!
    i partiti, i sindacati e le associazioni di categoria, che paleseranno di non volere il vero cambiamento, ne dovranno rispondere al popolo sovrano e assumersene la responsabilità alle successive elezioni..!

    • Non mi aspetto che il M5S, che ormai si qualifica come un partito di destra, si presenti con il programma di tonino b ! Inoltre questo programma è troppo articolato per essere alla portata del movimento che fin’ora ha parlato soltanto di eliminare i vitalizi spacciandoli per la soluzione economica per l’Italia.

    • Oggi su Rousseau si vota per il programma Fisco del M5S.
      In precedenza si è votato su parecchi altri temi, inclusi tutti quelli citati nel post, più altri proposti ed illustrati in questi ultimi mesi.
      Non mi risulta che sia mai accaduto un fatto simile nel passato e con altre formazioni politiche, non con qualche sistema di votazione tradizionale, tanto meno con una consultazione online.
      Quelli votati saranno gli obiettivi (in alcuni casi veri e propri provvedimenti legislativi), che un eventuale governo M5S dovrà perseguire nel corso della prossima legislatura.

      • La stragrande maggioranza dell’elettorato del M5S si qualifica come tale alle elezioni legittimanti che così hanno un valore incommensurabile proprio come “democrazia diretta” (con un valore “statistico” certamente superiore).

        Il problema di qualsiasi programma (oltre al divieto di mandato imperativo) è che in realtà solo una delle interpretazioni possibili può essere applicata (Wittgenstein: “una regola non può determinare alcuno modo d’agire, perché ogni modo d’agire può essere messo d’accordo con la regola”)

        Ad esempio non basta scrivere “democrazia diretta” giacché ognuno potrebbe interpretare tale assembramento di lettere in modo sostanzialmente differente.

        In questo periodo si son lette delle dichiarazioni di “di maio” sullo ius soli: Lei mi sa dire se sul blog sono state indette delle votazioni su tale argomento e cosa stabilisca quando si debba o non si debbano indire consultazioni?

        Ad esempio le mozioni di sfiducia già presentate in parlamento sono state preventivamente sottoposte agli iscritti?

        PS: Il voto che potrebbe assegnare al M5S la maggioranza assoluta dei seggi al parlamento verrà da chi se ne frega della propaganda sulle consultazioni online del M5S.

  • giuseppin vinicio

    Dico solo:peccato per l’Italia ! Tempo perso fino alle prossime elezioni,i problemi intanto si accavallano , le soluzioni si allontanano e dopo il prossimo voto ,immagino a primavera ’18,le criticità continueranno a dismisura e fuori controllo.Il fantasma della Grecia ci travolgerà come un tir sull’autostrada.Rideranno coloro che hanno scommesso sulla perdita di dignità di questo povero Paese,ammalato di politica partitocratica e non di pragmatismo culturale.

  • Spero che si faccia un governo M5S, Lega, FdI. Sarebbe il vero governo di sinistra! Hanno lo stesso tipo di elettorato per classi d’età, quindi gli unici che possono parlare con cognizione di causa a imprese e sindacati raggiungendo accordi che possano reggere.
    Cosa ne pensa Professore?

  • francesco maggiurana

    Professor Giannuli, io sono convinto che se il 5 stelle prenderà la Sicilia e candiderà come Ministro della Repubblica (dell’Interno o della Giustizia,ecc) Nino Di Matteo,arriverà al 40% con un soffio

  • Caro professore,
    Mi pare che lei, mentre esamina in dettaglio anche le possibili conseguenze economico-sociali di una eventuale vittoria dei 5 stelle, trascuri completamente di ipotizzare ciò che potrà accadere per quanto riguarda le condizioni materiali del paese ( e la loro percezione popolare, ormai fondamentale, in questa fase di “elettorato liquido” ) , da qui alla scadenza elettorale. Come cioè i poteri politici ed economici potranno attrezzarsi ( e se vi riusciranno) per attirare su chi li rappresenterà il consenso popolare. In altre parole, lei ragiona come se le elezioni dovessero tenersi…domani. Ma resisterà in questi mesi lo status quo?

  • mi sembra verosimile il fatto che la prossima legislatura sia breve, anche perché andando ad elezioni poi molti degli attuali parlamentari m5s finirebbero i 2 mandati, quindi senza quel blocco di parlamentari ormai noti e trainanti si perderebbero quei voti a favore di altri che poi nelle successive elezioni anticipate, magari con qualche correttivo alla legge elettorale, consentano di formare un governo pd+fi+frattaglie varie: potrebbe essere questo il senso della prossima legislatura, ovvero preso atto del fatto che non ci sia una maggioranza vera e stabile, almeno si logora il m5s di nuovo all’opposizione e sempre “indisponibile” al dialogo e far fuori i vari di maio, ecc. : cosa ne prof?

  • La sua analisi mi trova concorde. La soluzione “classica” ad un prossimo esito elettorale senza veri vincitori è il viatico per consentire a Renzi e a Berlusconi di siglare un sodalizio “de facto”, diversamente improponibile, una “fusione fredda obbligata” nella quale la fiducia ai “tecnici di turno” può resistere alle forze repulsive presenti in ciascuno dei due partiti ( ma sono veramente due ?). Una situazione utile ad intestarsi una “responsabile azione di governo in tempi difficili” e a fornire le basi per un successivo progetto di riaggregazione al centro ( il partito di Renzi che lei ha delineato), che segnerà la definitiva uscita di scena di Berlusconi.
    La riduzione del quantitative easing e il conseguente pungolo ( o tortura) dello spread, costituiranno le migliori premesse per un governopiù o meno commissariato e potrà governare solo seguendo il dettato del “paradosso della debolezza”………..fate presto !
    Il M5S al governo potrebbe fare la fine di Syriza, solo l’elaborazione di un programma coraggioso potrebbe regalargli quel 5 % in più che ………..ma non diciamolo !

    • Il Programma c’è: basta andare sul Blog e si possono leggere tutti i provvedimenti che il M5S cercherà di perseguire con la prossima legislatura, sia al governo, ma anche all’opposizione.
      Resta comunque da risolvere il problema di come svincolarsi dal ricatto dell’Europa a cui ho accennato nel mio post a http://aldogiannuli.it/rivolta-elite/
      Se non si risolve quello, con o senza M5S, l’Italia non ha speranza. Se oltre che dalla Finanza internazionale, dai tedeschi e dai francesi, l’Italia deve guardarsi anche dalle istituzioni europee che dovrebbero teoricamente essere super partes, diventa indifferente chi formerà il prossimo governo.
      Chiunque andrà al governo, se vorrà davvero farci uscire dalla cantina buia dove ci hanno rinchiuso, dovrà anzitutto cominciare a fare pulizia in Europa, cominciando da Juncker, proseguendo con Draghi, e quant’altri hanno messo in atto o appoggiato scientemente politiche a nostro danno.

  • Professore, buona sera.
    Analisi molto lucida e realistica dei rapporti di forza in atto nello scenario politico italiano. George Romero ci ha salutato e questa, italica, Night of the living dead, partita dalla fine della cosiddetta “prima repubblica”, non sembra mai passare, nella ciclicità quasi sisifica (e sempre più asfittica) di una putrefazione politica mai giunta a fine corsa. Vecchi e nuovi zombi cannibalizzano un popolo sempre più allo stremo, sempre più sfiduciato, sempre più rassegnato e disperato al tempo stesso. Notizia di oggi: mille euro di bonus ALL’ANNO per i nidi, fino al raggiungimento del tetto massimo, o plafond, di 144 milioni di euro (ovvero, se tanto mi dà tanto, 144 mila bambini, http://www.ansa.it/sito/notizie/economia/2017/07/14/da-lunedi-via-a-domande-per-bonus-nido_bad3dc88-15fe-493b-a4c0-76a8649dc857.html). Giusto per farmi del male, vado a vedere sul sito dell’Istat (http://demo.istat.it/pop2017/index.html) e scopro che i bimbi da 0 a 3 anni sono 1.966.761 al 1 gennaio 2017. Quindi, una volta raggiunto il 7.32% di quelli che, una volta, si sarebbero definiti “aventi diritto”, anche questo bonus da fame (con una retta che si aggira dai 400 ai 500 euro al mese, risparmio la moltiplicazione per 11) sparirà con il cosiddetto “splafonamento” e più del 90% resterà a bocca asciutta. Dal loro punto di vista, è giusto che sia così: meno gente che mette al mondo figli oggi, meno potenziali pericoli che il giocattolo possa, tra diciotto anni, scappargli di mano. Meno saranno e meglio sarà governare gli esclusi, gli espulsi dal processo selettivo di creazione della futura “classe dirigente” (ovvero la loro stragrande maggioranza) tra assuefazione da un lato, repressione dall’altro e, nel mezzo, strumentalizzazione, ovvero canalizzazione del dissenso giovanile entro linee di pensiero precostituite e funzionali all’affermazione politica di precisi interessi, economici e non solo (quello che qualcuno, oltrecortina, definisce senza mezzi termini “političeskaja pedofilija” https://ria.ru/analytics/20170715/1498553606.html). Strumentalizzazioni sia interne (dai quattordicenni mandati a prenderle in piazza dal “blogger” Naval’nyj, alle cosiddette “magliette gialle” nostrane, passando per i giovani massacrati in Piazza Tian’anmen quasi trent’anni fa per una diatriba interna fra correnti del PCC, ma di questo è meglio non parlare… ), che esterne ai confini nazionali (le cosiddette “rivoluzioni colorate” al profumo di CIA). Carne da macello per vecchi e nuovi zombi. George Romero ci ha salutato, George Romero ci continua a salutare…

    Un caro saluto.

    Paolo Selmi

    • Errata corrige. Doverosa, ci mancherebbe. I bambini del nido sono quelli da zero (meglio, sei mesi) a due anni. A tre vanno alla scuola dell’infanzia. Quindi il totale, togliendo i bimbi di 3 anni, scende a 1455018. E la percentuale dei beneficiari “schizza”, udite udite, al 9,897% degli aventi diritto. Ora sì che giustizia è fatta, ora sì che mi sento davvero in un Paese che tutela i propri figli.

      • Tenerone Dolcissimo

        Caro Paolo ho l’impressione che tu ritenga che il nostro paese non tuteli i nostri figli per incuria.
        FALSO Non se ne cura perché vuole che noi non facciamo più figli e non vuole che ne facciamo perché ha già pronti i sostituti
        Io detesto MARX, ma devo ammettere che quando parlava di “esercito di lavoratori di sostituzione” ci aveva azzeccato in pieno

  • Esimio Prof.
    I suoi sono scenari apocalittici. Cmq vadano le elezioni, non ci sarà alcuna stabilità.
    Qualsiasi sia la linea che verrà tracciata, la nazione sarà allo sbando per colpa dei corsari interni e predoni esterni. Il problema ancor più afflittivo e che non ci sarà nemmeno alcuna spada a difendere quel solco.
    Cordialmente

  • La soluzione spregiudicata sarebbe resa quasi obbligata se un eventuale successo di una lista di sx (Falcone e Montanari appoggiata da Art.1, per esempio) strappasse qualche percentuale significativa al PD e all’astensione. In questo caso, un incarico al M5S sarebbe inevitabile. I media stanno già presentando Di Maio come una Raggi in giacca e cravatta (e lui collabora attivamente).

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