
Che sta succedendo? La rivolta contro le èlite.
Girando per trasmissioni televisive, mi trovo spesso ad ascoltare i commenti lividi di giornalisti e politici contro il M5s o il Fn o Podemos o l’Ukip. Quello che accomuna la stragrande maggioranza di questi commenti è un’ atteggiamento di odio e di totale incomprensione del fenomeno. Si capisce che politici, giornalisti e commentatori vari pensano che l’unico problema è come liberarsi di quella che loro immaginano essere una molesta perturbazione momentanea.
Nessun tentativo di capire le cause del fenomeno, di analizzarne le componenti ed esaminarne le ragioni e, dunque, comprenderne il carattere non transitorio. Niente: tutto è risolto con l’etichetta di populista che non si capisce bene cosa voglia dire, se non che tutto dipende dal fatto che gli elettori più spoliticizzati e ignoranti (che però andavano benissimo quando votavano Spd, Dc, Forza Italia, Conservative Party o Labour Party) si stanno agitando perché non capiscono la giusta linea delle èlite al comando e, per il resto, “adda passa a nuttata”.
E non capiscono che questa rivolta è la misura del loro fallimento. Gli Usa hanno dissipato risorse enormi in guerre sbagliate che hanno trasformato il Medio Oriente in un braciere, ed anche (non solo, anche) per questo sono entrati nella crisi più grave dal 1929 in poi, che sta macellando il ceto medio e, salvo momentanei miglioramenti, non è affatto risolta. E il risultato è Trump.
L’Europa non ha avuto alcuna soggettività nelle crisi internazionali da tempo immemore, ha subito il diktat neo liberista ed è entrata di slancio nella stessa crisi che ha distrutto il welfare e spezzato le gambe ai ceti medi e popolari. E il risultato è questa rivolta.
Quello che colpisce nel momento attuale è questa totale sordità dei decisori ai segni dei tempi, loro pensano in termini esattamente rovesciati: pensano che ci si debba preoccupare di chi può tirare giù il sistema, ma non prendono in considerazione il cosa lo sta mandando a fondo. Loro pensano che tutto sta venendo giù perché arrivano i “populisti” e non capiscono che i populisti arrivano perché sta venendo giù tutto.
Il punto è che lorsignori (e non parliamo solo dei politici, ma anche dei manager, dei magistrati, dei giornalisti, degli accademici e di tutti quelli che, in un modo o nell’altro, partecipano al processo decisionale) non riescono a capire di non essere più credibili e che questa rivolta è il frutto delle loro bestialità. E con capiscono questo perché, se lo facessero, dovrebbero togliersi di torno, lasciare il passo a nuovi decisori e, soprattutto, dovrebbero accettare la fine di quel sistema politico, sociale ed economico che gli ha dispensato, onori, potere, denaro e privilegi. Non capiscono, perché non possono capire, che è arrivato il momento di un cambio di èlite, e fanno leva sulla (peraltro indiscutibile) impreparazione dei gruppi dirigenti della rivolta “populista”, sperando di risultare ancora credibili come quelli “che sanno” e possono decidere meglio degli altri.
Ma questo è un argomento che funziona sino ad un certo punto, quando, invece, la situazione è molto compromessa, il malessere diffuso e per troppe volte ci si è comportati da potere irresponsabile, questo non funziona più e la gente è disposta a credere a chiunque prometta di liberarla da questa genia infame ed avida di governanti. L’errore maggiore dei ceti dirigenti è quello di pensare in termini di “ondata momentanea, di malessere provvisorio, senza capire che questo è solo lo starnuto che preannuncia la polmonite.
Come quando, dopo molte ondate corte e nervose, stia per giungere più calma ma inesorabile l’onda lunga e profonda che fa rovesciare la barca.
Aldo Giannuli
aldo giannuli, elite, rivolta contro le edite

Gaz
Insulto del giorno: a’ brutto populista !
Contro insulto: li besti signoracci loro !
Valerio
In realtà sono ben consci della rivolta contro le elite, che diviene sempre più vasta.
Infatti, stanno cercando di zittire qualsiasi voce dissonante in “prima serata” oltre ad aver impresso un’accelerazione alla svolta autoritaria: il disprezzo per il suffragio universale, la copertura mediatica ridicolmente schierata “a reti unificate”, il malcelato disprezzo e la voglia di “manganello” per chiunque esprima idee non mainstream.
Tenerone Dolcissimo
Esame impeccabile che mi ricorda il miglior Giannuli, il quale, in televisione, in mezzo alla baraonda dei piddini vocianti e dei loro avversari che pure giustamente tumultuano con la bava alla bocca, riesce a tenere diritta la barra del dibattito ed a formulare analisi lucidissime.
Entrando in medias res direi nihil novi sub soli. L’aristocrazia francese rimase con le stesse idee e pretese nella testa finché la testa non gliela staccarono. Idem dicasi per re Carlo che anche lui venne convinto da Cromwell con i metodi che sappiamo.
Due notazioni.
1) Avete notato che i piu’ pugnaci sostenitori della lotta all’evasione fiscale sono proprio le elite nel quadro generale di un inasprimento della pressione tributaria a partire dall’imposta patrimoniale?
2) Alla luce di quanto al punto 1) è chiaro a tutti che le rivoluzioni le fanno i ricchi e che essere ricco non significa automaticamente fare parte delle elite? Lo dico a beneficio delle anime candide che si indignarono quando il capo dei forconi si presentò ad una manifestazione su una jaguar e che dicono che Trump non è affidabile come rivoluzionario in quanto pieno di soldi.
Attenzione amici del fisco: rischiate di trovarvi dalla parte sbagliata quando comincerà la giustizia del popolo.
Venceslao di Spilimbergo
Buonasera Esimio signor “Tenerone Dolcissimo”
Parole giustissime quelle da Lei esposte al punto n. 2 del suo scritto: essere ricco non significa automaticamente essere parte delle Elite; può benissimo capitare che, pur disponendo di una grande ricchezza, non si appartenga al vertice della propria società. Lo aveva a suo tempo molto ben esposto la oramai defunta signora Thatcher, quando fece notare che Lei apparteneva all’Establishment… eppure era solamente la nipote di un contadino- artigiano,la figlia di un droghiere e la moglie di un piccolo imprenditore del Sud Inghilterra; Lord Norfolk (che da solo controllava oltre 1/6 di tutte le proprietà terriere Inglesi (di gran lunga una ricchezza maggiore di quelle della Corona, sia sotto l’aspetto finanziario sia sotto quello immobiliare,) invece era fuori dai “circoli che contano”… ed era un semplice membro della House of Lords. Purtroppo però i Progressisti solitamente si dimenticano di questa semplice ma amara verità. Potere e denaro possono tranquillamente convivere (e molte volte lo fanno), però non sempre questo succede.
La saluto augurandole ogni bene e una buona serata
Allora ditelo
Caro Venceslao generalmente si valuta la differenza di probabilità nel far parte delle élite a seconda dello status socioeconomico di provenienza. Come conservatore Lei sarà al corrente che l’Inghilterra che ha creato la Thatcher&co. abbia una minore probabilità di ripresentare la sessa mobilità sociale di cui la stessa aveva beneficiato.
https://www.theguardian.com/education/2016/nov/16/uks-social-mobility-problem-holding-back-thatcher-generation-says-report
https://www.theguardian.com/news/datablog/2012/may/22/social-mobility-data-charts
Venceslao di Spilimbergo
Buonasera Esimio signor “Allora ditelo”
Se da un lato la ringrazio per il suo gentile commento al mio scritto di tre giorni fa, dal altro lato le porgo le mie scuse per questo ritardo nel risponderle. Certamente: oggigiorno in Gran Bretagna (e non solo in quel paese naturalmente) il cosiddetto “ascensore sociale” è, se non bloccato, quantomeno molto rallentato nel suo muoversi rispetto a 30 anni fa. Reputare però la responsabilità di questa nuova congettura sociale (almeno per quello che concerne il Regno Unito) alle riforme della signora Thatcher, non me ne voglia Esimio, lo considero oltremodo ingeneroso: quanto fece la “Iron Lady” potrà essere parso antipatico e/o sgradevole sia per quello che riguarda i contenuti sia per quello che riguarda la forma, ma non vi erano altre alternative; senza quelle riforme la “vecchia Albione” sarebbe stata destinata a rimanere una Nazione si gloriosa per la sua storia ma purtroppo in declino tanto politico che economico. Non è un caso che buona parte delle misure in seguito adottate dalla signora Thatcher fossero state già pensate e in parte anche pianificate dal Partito Laburista ancora al Governo (al tempo con i signori Wilson e Callaghan)… senza però aver il coraggio di applicarle. Per ragioni ideologiche e di interesse elettorale i Laburisti arrivarono tardi e persero il treno con la Storia, lasciando ai Conservatori il ruolo certo non gradevole (ne gradito, al dire il vero) di dover “ristrutturare” lo Stato affinché potesse sopravvivere alle nuove condizioni oramai giunte. Non è un caso che la signora Thatcher fu rieletta per ben tre volte dagli elettori, come non è un caso che il partito Conservatore rimase al Governo fino al 1997 (ben 18 anni consecutivi! Una cosa mai avvenuta dal 1835; un record per la politica Britannica).
Ringraziandola nuovamente per la sua gentilezza, nonché porgendole nuovamente le mie scuse per il ritardo avuto nel risponderle, la saluto augurandole ogni bene e una buona serata
Tenerone Dolcissimo
Per combinazione mentre leggo le Sue parole sto sentendo un intervento di FUSARO, uomo sicuramente di sinistra, ma che espone concetti simili sulla aggressione delle elite ai patrimoni dei ceti medi.
A sinistra si stanno risvegliando. Sarà utile quando verrà il momento della ghigliottina e dovremo erigerla tutti insieme destra e sinistra che combatte le elite
Paolo
A sinistra si stanno risvegliando. (Tenerone)
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Tenerone: a sinistra si stanno risvegliando ???? ndo sta sto risveglio???….a me a sentirli vien sempre più la nausea…e di risveglio non ne vedo proprio. (Fusaro, Bagnai, Giacchè, Luciano B. Caracciolo etc etc…son perle rare..non mi riferisco a questi ovviamente..che seguo con attenzione…). A sinistra peggiorano di giorno in giorno….ed io sto incominciando a non veder male certe tematiche di estrema destra…da me sempre respinte perché identificate con il fascismo…vanno ripescate come antidoto a questi reali attuali fascisti: i sinistri.
(inutile dire che condivido “quasi ” tutto di cio che dice il Fusaro pur non essendo di sinistra )
Tenerone Dolcissimo
Hai notato che non si sente più un operaio o cmq un uomo del popolo di sinistra che sacramenta contro l’evasione fiscale?
Paradossalmente i fulmini contro l’evasione provengono dalle grandi banche e dalla confindustria
napalm51
simpatico, ma nello specifico delle cause che permettono l’allegro trastullarsi delle classi dirigenti c’è la certezza di non essere coinvolti nel crollo. Sicurezza garantita dal protezionismo della ricchezza acquisita, altro fattore di garanzia è il controllo mediatico e militare cioè le voci dissidenti non hanno palcoscenico se non limitato a misconosciuti circoli spesso carenti di capacita analitiche e resi sordi e oscurati dalla molteplicità, distanza, informazione e da un ridotto linguaggio specifico a descrivere il malessere, disaggio che impediscono comprendere le relazioni tra cause e effetti.
Tenerone Dolcissimo
E’ quel che pensava anche Maria Antonietta
Allora ditelo
Invece con la democrazia diretta non è più possibile fare “circolare” le élite né praticare l’accountability (responsabilità “politica”).
Insomma pare uno strumento decisionale che può essere abusato come foglia di fico ma che può anche costituire un argine all’abuso del vincolo fiduciario da parte di coloro il cui potere deriva dalla “posizione” di rappresentare una collettività (che solo in astratto non può esprimere un volere univoco).
Ove non fosse usata come foglia di fico ci sarebbe da fare attenzione ai tentativi di indebolirla, quella democrazia diretta che proprio i referendum abrogativi incarnano bene.
vinicio giuseppin
Brillante e preciso l’argomentare del prof.Concordo con Lui e con le sue idee,espresse nell’articolo.
Solo che i tempi della grande rivolta per me non sono ora nè negli esiti delle prossime elezioni,che impanieranno ancora di più e maggiormente questo sistema di illusioni e di incertezza.L’inquietudine ed il rancore esploderanno dopo le elezioni,quando ci si accrorgerà che non ci sarà più tempo a sostenere i conti del nostro debito e che la solidarietà della BCE e degli altri Stati europei verrà meno perchè i morsi della crisi si faranno sentire anche da loro:le elites di questi Stati ,ora ritenuti più ricchi di noi, ci manderanno al macero per salvarsi e guadagnare un altro pò di tempo.Ma riguarderà solo i loro Paesi,Germania,Francia(forse),Olanda,Finlandia,ecc., e nonostante una evidente leggera crescita economica ,il cambio dei decisori si imporrà anche da loro mentre da noi esso sarà necessario ed ineluttabile.Da noi è probabile che prima dell cambio totale ci siano delle manifestazioni come quella dei forconi in tutti i caselli delle autostrade e nelle stazioni ferroviarie,soltanto che inizialmente saranno delle proteste spontanee prima di essere incanalate in un unico gruppo .Comunque bisogna dare atto della lucidità del Prof.Giannuli, soprattutto perchè ha sottomano varie e molteplici analisi della situazione nostrana,anche se adesso non c’è ancora attorno al M5S “l’effetto lavandino” cioè il voto della maggioranza di coloro che non vanno a votare perchè penso che nelle prossime elezioni ci sarà il serrate i ranghi dei partiti che finora hanno gestito il potere e il privilegio.
Andrea M
Non vedo perché non dovrei osteggiare movimenti e partiti le cui semplicistiche soluzioni renderebbero i problemi ancora più gravi. Lo facevo prima, lo faccio ora. “Purché cambi” è un desiderio puerile, infantile, inadatto a chi ha diritto di voto. Organizzarsi, apprendere, creare: la distruzione è una cultura politica povera e castrante. Volere il potere e basta è sintomo di bestialità: lo era 40 anni fa, lo è oggi.
E la gente mica si può prendere in giro a lungo, è evidente lo stato di insofferenza anche verso alcuni di questi movimenti.
Herr Lampe
A proposito di rivolte, e andando parzialmente OT, ma della rivoluzione russa intende tornare a parlare?
Perché devo dire che il silenzio sul centenario è abbastanza singolare. Persino articoli critici verso un fatto storico così importante si trovano col contagocce.
Paolo Selmi
Caro Herr Lampe,
perché di certe cose è meglio non parlarne. Dove sono stati costretti a farlo, come nella Russia putiniana, hanno fatto un bel pateracchio dove si parla della “Grande Rivoluzione Russa del 1917” (vedasi per esempio la pagina ufficiale dedicata all’evento dalla RIA https://ria.ru/revolution/ o dalla VEDOMOSTI https://www.vedomosti.ru/story/1917).
Come direbbe Bert:
BERT: Calci all’aria!
SPAZZACAMINI: Calci all’aria tutti insiem / Calci all’aria tutti insiem / senza una ragione viene come vien / calci all’aria tutti insiem!
e via discorrendo… Non posso non parlarne, quindi ne parlo destrutturandola, disinnescandone il potenziale eversivo, facendo brandelli di ogni qualsiasi discorso antagonistico, collegandola a un discorso di “unità nazionale” (4 novembre, giorno dell’unità nazionale / 4 ноября – День народного единства legge federale del 29/12/2004) dove Kerenskij a momenti va a braccetto con Trotckij. “Fêter une révolution sans donner des idées”, osserva acutamente Korine Amacher (http://www.monde-diplomatique.fr/2017/03/AMACHER/57276 – ne esiste anche una traduzione nella versione italiana del giornale ma, ovviamente, i “compagni” del manifesto preferiscono tenersela per loro anche dopo quattro mesi…).
Fuori dalla Russia… non svegliamo il can che dorme! Meglio parlare d’altro, mica che a qualcuno vengano in mente idee malsane: del resto, cosa ci manca? Neanche Mangiafuoco avrebbe avuto a disposizione così tante marionette come quelle attualmente disponibili. E quel giorno? non se ne potrà non parlare… Massì! Qualche servizio di “politica estera” sulle manifestazioni folkloristiche di improbabili personaggi in costume, qualche fotogramma d’epoca con musica di sottofondo tipo “E intorno i fuochi delle guardie rosse accesi per scacciare i lupi e vecchie coi rosari”, e torniamo subito dopo ai piatti forti del giorno, seppellendo questi pericolosi spettri sotto cumuli di spazzatura. Una scena simile a questa immortale sequenza:
Otello: E che so’ quelle? “
Jago: Quelle sono… sono le nuvole… “
Otello: E che so’ ste nuvole? “
Jago: “Mah!”
Otello: “Quanto so’ belle, quanto so’ belle… quanto so’ belle… “
Jago: “ Ah, straziante meravigliosa bellezza del creato!”.
Danke Herr Lampe! e
Ciao
Paolo
Venceslao di Spilimbergo
Buonasera professore
Come sovente capita abbastanza spesso, prendo atto del suo interessante punto di vista (come sempre ricco di spunti di riflessione) ma, personalmente parlando, spero non me ne vorrà se ritengo che sarebbe preferibile essere maggiormente cauti nel considerare quanto sta avvenendo oggi nel mondo come la manifestazione di un fenomeno unico globale. Se da un lato concordo che le varie “rivolte” (o pseudo tali), come già capitato nel passato tra eventi fra loro diversi e autonomi, si possano influenzare a vicenda e quindi indirettamente sostenere una con l’altra (quantomeno a livello mediatico), dall’altro lato però non posso fare a meno di considerare questi vari “focolari di insurrezione” (veri o finti che siano) come fenomeni fra loro a se stanti, in quanto troppo variegati nelle loro ragioni scatenanti (e nel loro svolgersi, nel loro manifestarsi) per poter essere considerati come un “unicum”; se commettessimo un simile errore di valutazione rischieremmo di fare lo stesso sbaglio compiuto in alcune occasioni nel passato. Se non metto assolutamente in dubbio che vi sia sempre più scontento a livello di popolazione (soprattutto esponenti della cosiddetta “classe media”… si faccia attenzione al riguardo, poiché si tratta di un aspetto di primaria importanza) in molti Paesi di questo mondo (in particolare quello cosiddetto “Occidentale”; altro aspetto significativo), contemporaneamente però non si può credere che le proteste presenti negli Stati Uniti abbiano le medesime cause di quelle Europee. Se in America, come descritto in più occasioni da personalità quali L. Caracciolo e D. Fabbri, è in atto uno scontro tra le Elite e le fasce popolari del Paese per motivi concernenti la natura imperiale della Federazione Nordamericana (i primi sono a favore del mantenimento dell’Impero sia per ragioni ideologiche oltre che pratiche; i secondi desidererebbero invece lo smaltimento del “great government” a favore della trasformazione in un normale Stato- Nazione… con tutto il risparmio di denaro, energie e vite che questo comporterebbe) in Europa le ragioni del malcontento sono paradossalmente quasi opposte: da noi si protesta per il ritiro degli USA dallo scenario mondiale e per il vuoto che questo comporta; vuoto che non può che provocare (talvolta con la soddisfazione di Washington) instabilità politica, la quale non può che portare Stati particolarmente fragili (si vedano al riguardo quelli Arabi) al dissesto e conseguentemente al crollo (nati sotto la protezione Atlantica, questi Paesi non possono che considerare una condanna a morte l’uscita parziale di scena del loro patrono)… crollo che porta con se l’abbattimento delle frontiere (migrazioni di massa), cessazione dei controlli interni alle popolazioni locali (esplodere di movimenti integralisti e fiorire del fenomeno terroristico) e contemporanea rinascita di “appetiti” di Potenza da parte di Stati precedentemente ridimensionati dall’America (ridotti a vassalli) ma che ora cercano la riscossa per recuperare quanto perduto (maggiore libertà internazionale per gli Stati significa aumento necessario dei conflitti tra essi e pertanto di guerre). Tutto questo poi durante una fase estremamente critica per quanto concerne l’aspetto economico, a causa di una grave crisi esplosa a seguito di una delle molteplici disfunzioni (necessarie a loro volta) del sistema cosiddetto “capitalistico”. Non si tratterebbe dunque, a parere mio, di una unica grande tempesta globale bensì di più temporali generati da una serie di eventi tra loro molto vicini e paralleli; una situazione molto grave per le conseguenze che potrebbe portare nel futuro a medio termine… in particolare per quelle Nazioni che non solo devono fare i conti, in un siffatto contesto, con numerosi e pesanti problemi interni di carattere organizzativo ed economico, ma che altresì si ritrovano a vivere queste tempeste da un poco invidiabile posto “in prima fila” (in quanto collocati in zone di “faglia geopolitica”). Inutile dire che l’Italia, da sempre terra di scontro per soggetti terzi, rientra tragicamente in questa descrizione. E allora si capiscono meglio le ultime parole del defunto Presidente Cossiga lasciate per iscritto in un sua lettera alle massime cariche della Repubblica: “che Dio, ora come non mai, benedica e protegga l’Italia!”. Tempi bui ci attendono.
Scusandomi per aver abusato del suo tempo, la saluto augurandole ogni bene una buona serata.
Paolo
Tempi bui ci attendono (Venceslao di Spilimbergo)
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ci aspettano tempi oscuri e dolorosi…forse di un dolore che non abbiamo mai conosciuto: ma non solo per l’Italia…ma per questa Europa malata e per il mondo intero. La vedo brutta….
fuori tema: mi sta venendo il voltastomaco per tutto cio che è “di sinistra”……..devo preoccuparmi ???…
Venceslao di Spilimbergo
Buonasera Esimio signor Paolo
La ringrazio per il tempo e l’attenzione che ha gentilmente concesso al mio scritto di ieri sera (probabilmente un po’ troppo lungo come commento, ma tant’è; il danno è oramai fatto). Assolutamente: i tempi bui che pian piano stanno giungendo riguarderanno l’intera area Europea, nessuna delle Nazioni che la compongono sarà esclusa… ma, come in tutte le vicende Umane, anche in questo caso le conseguenze funeste le subiranno maggiormente quelle popolazioni che, per vari problemi interni di carattere culturale (da cui derivano le problematiche sociali ed logistiche domestiche), appariranno più deboli e fragili alle sfide che si troveranno dinnanzi; inutile dire che purtroppo l’Italia rientra in questa categoria non positiva. Della serie, tra i vasi presenti (nessuno di ferro, anzi!), di sicuro noi siamo tra quelli più scadenti per materiale di fabbricazione e per resistenza. Speriamo quantomeno che affronteremo le battaglie che avremo davanti a noi dalla parte di coloro che hanno maggiori possibilità di vincerle… anche se varie azioni da noi compiute recentemente, tra le quali il modo con cui ci siamo giocati la possibilità di instaurare un rapporto speciale con gli Stati Uniti (cosa di cui ha immediatamente approfittato monsieur Macron), non depone a favore di simili auspici. Pardon? Le sta “… venendo il voltastomaco per tutto ciò che è di sinistra…”? Beh, da Conservatore probabilmente dovrei felicitarmi di questo e darle il ben venuto nel “club politico alternativo”… ma in realtà, battute a parte, proprio perché sono Conservatore, non posso non incitarla a resistere a rimanere nel campo Progressista e a far sentire maggiormente la sua voce all’interno di quella fazione politica; Lei Esimio non ha idea di quanto sentiamo la mancanza di avere degli avversari seri come interlocutori politici: sia per poter dialogare (e nel caso anche discutere), sia per poterci limitare nelle nostre proposte (gli avversari servono anche a far si che non si strafaccia, a non esagerare, autolimitandosi). Rimanga tra gli esponenti della “Sinistra” Esimio e ci aiuti ad avere finalmente degli interlocutori concreti con cui poter “marciare e combattere” per questo Paese. Sarebbe il più grande dono che potrebbe mai farci.
Ringraziandola nuovamente per la sua generosa disponibilità, la saluto augurandole ogni bene e una buona serata
Paolo
Caro Venceslao….ecco …emm….c’è qualcosa che non va ….sa cosa? che io non son MAI stato di sinistra …però su alcuni temi ragiono come uno di sinistra (o apparentemente può sembrare ) …o posso essere facilmente scambiato per uno di sinistra. Detesto il neoliberismo e stravedo per un sistema di tipo keynesiano (Keynes che vien solitamente e non sempre a ragione , identificato “a sinistra” ) . ho avversione per certo “liberalismo”economico e non capisco o non vedo la differenza con il neoliberismo (perché non ce ne è…) è il medesimo ceppo. Il rigetto di cio che è di sinistra…era detto in altro senso….
saluti
Venceslao di Spilimbergo
Buonasera Esimio signor Paolo
Le porgo le mie scuse per il ritardo avuto nel risponderle, nonché per il fatto di non aver ben compreso le sue parole nella nostra precedente “conversazione”. Prendo atto del suo punto di vista, da Lei gentilmente chiarito una seconda volta… e, sperando di aver stavolta compreso meglio il suo pensiero, mi permetta di indirizzarle nuovamente le mie felicitazioni per il suo ingresso nella parte politica cui appartengo; infatti Esimio, se Lei non è già diventato nel profondo Conservatore, le posso assicurare che è sulla buona strada per diventarlo… e anche velocemente.
La saluto augurandole ogni bene e una buona serata
Lorenzo
Concordo sul fenomeno ma dissento sull’interpretazione.
Per necessità professionale politici e giornalisti (e dipresso i docenti universitari) devono convincersi (come si convince delle cose l’essere umano medio, in modo noncurante e superficiale) delle narrazioni che sono stipendiati per propalare. Il livore da Lei riscontrato è reale, ma risponde a un’etica professionale di asservimento (reclamistico e conseguentemente dianoetico) al proprio datore di lavoro; nel momento in cui questo cambiasse, il livore si trasferirebbe automaticamente in capo agli avversari del nuovo padrone. E’ un livore a cui è errato attribuire argomenti.
Per il resto, già sa che tengo per riduttiva la sua enfasi sulle lacune della classe dirigente. Una classe dirigente è quasi sempre specchio della società che la esprime, ed entrambe riflettono lo stato di salute di un portato di civiltà. Ab integro nascitur ordo.
foriato
Oh, Schmitt & Wesson, che bravo teorico… pum, pum!
Tenerone Dolcissimo
Smettetela o ve la vedrete con noi tre …. Smith, Wesson e me.
(da “una 44 per l’ispettore Callaghan”)
foriato
Coraggio dolcissimo… su, fatti ammazzare.
Herr Lampe
Ho una curiosità personale: in cosa si è laureato?
Aldo S. Giannuli
chi?
Herr Lampe
La domanda era rivolta a Lorenzo professore.
@Foriato: Schmitt&Wesson è una battuta geniale. La userò, citando la fonte ovviamente 😉
foriato
In tal caso, ritengo giusto citare anche la fonte ispiratrice: il nostro caro Lorenzo, onorevole ministro per le pari opportunità in questo sito sovrano e araldo del tragico destino a tempo perso…
Roberto B.
O.T., ma poi mica tanto.
Sul Blog delle Stelle è pubblicata oggi una lettera-precisazione di Giulio Tremonti:
http://www.beppegrillo.it/2017/07/un_commento_di_giulio_tremonti_sulla_genesi_del_fiscal_compact.html
Esprime il suo parere sulla questione del Fiscal Compat, sia per rettificare alcune cose scritte sul Blog che lo riguardano, sia per puntualizzare che il Fiscal Compat è creatura dell’Europa e il PD ne è stato l’esecutore materiale tramite il sicario Monti; naturalmente, si tratta di un ‘cicero pro domo sua’, è probabile che sminuisca il suo ruolo tacendo eventuali suoi comportamenti attivi o passivi nella vicenda, ma nella sostanza mi pare che quanto dice sia circostanziato e ben documentato.
Del resto, non dice nulla di nuovo:
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” ….. l’Italia, era infatti sotto la drammatica pressione di una crisi speculativa che via via e sempre più ne limitava la sovranità. Una crisi che non aveva ragione reale nello stato della nostra finanza pubblica:
… omissis …
una crisi che aveva piuttosto per obiettivo quello di trasferire sull’Italia prima la colpa e poi il costo della crisi delle banche tedesche e francesi, esposte a folle rischio sulla Grecia.”
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Non entro nel merito della persona, non mi interessa fare la cosiddetta “prova finestra”, ma quanto scrive conferma l’importanza che il M5S apra un dibattito per definire bene la sua strategia nei confronti dell’Europa e dei suoi vertici. In parte ciò sta già avvenendo attraverso il Programma di Legislatura che si sta mettendo a punto in questi mesi, specificamente su quanto riguarda le Banche e la Finanza: qualche prevenuto e cavilloso, anche in questi stessi spazi, potrà metterne in dubbio la cosiddetta “democraticità”, ma poichè non entra nel merito delle proposte, quanto dice si squalifica come pregiudiziale.
Al di là di tutto, quello che conta è che un ex Ministro dell’Economia italiano faccia tali affermazioni senza essere smentito e, soprattutto, che non si sente affatto discutere, dentro e fuori il M5S, su come e cosa fare (nel concreto, però eh!, NEL CONCRETO!), per non dover subire di nuovo simili ricatti, specie se il M5S dovesse davvero andare al governo.
Questa mi sembra la madre di tutte le questioni; poi, per carità! anche tutto il resto è importantissimo, ma se non si trova una strategia per contrastare questi comportamenti e non la si pubblicizza e condivide con il popolo italiano (e non solo, magari), chiedendo il suo appoggio quando ci sarà da battagliare, non si va da nessuna parte e non sarà l’eventuale abolizione del Fiscal Compat o altri simili pannicelli caldi a metterci una pezza.
Per parte mia ho già una proposta concreta, buona per chiunque vada al governo, specie M5S: prima cosa da fare (e da pretendere!), deve essere l’uscita di scena di Juncker e di chiunque altro nell’EU abbia messo in atto e sostenuto tali comportamenti a danno di uno dei Paesi fondatori e membri. Se chi è a capo dell’Europa non è al di sopra delle parti, non può e non deve restare al suo posto; sarebbe come se in una assemblea di condominio l’Amministratore caricasse infedelmente maggiori spese a danno di un singolo condomino.
Ci sarebbe molto altro da dire, ma per ora mi taccio.
Allora ditelo
qualche prevenuto e cavilloso, anche in questi stessi spazi, potrà metterne in dubbio la cosiddetta “democraticità”, ma poichè non entra nel merito delle proposte, quanto dice si squalifica come pregiudiziale.
Una così limpida interpretazione di pregiudizio personale non capita spesso ma non può che accettarsi la lamentela della necessità di un certo rigore argomentativo ed è per questo che segnalo il cliché a cui si riconduce tale affermazione.
https://en.wikipedia.org/wiki/Ergo_decedo
Qualcuno potrebbe intuire che ci siano questioni che si preferisce censurare preventivamente nonostante gli accorgimenti per mantenere nella vaghezza in cosa consisterebbe la “cosiddetta” democraticità.
Trotsko
Attendo con ansia le nuove incursioni di Curioni per capire se il Bianconiglio è lo stesso che ha avuto “fretta di morire”… Quanto alle èlite le vedo ben salde al loro posto, con buona pace per chi ci ha creduto.
foriato
Vi prego di scusare il nostro caro Lorenzo, abbiate un po’ di pazienza: ha appena iniziato la seconda stagione di Sesamo Apriti e pensa ancora che una rivoltella è una rivolta piccolina… Beato lui!
Luciano
La rivolta contro l’élite dopo la ribellione delle élite. Se solo questi giornalisti leggessero un po’ di Christopher Lasch…
Horace
Si ha ragione è rivolta contro le élite. La cosa peggiore è che queste élite prima o poi per mantenere il potere realizzerà che per schiacciare il popolo sarà necessario coinvolgere il popolo in una guerra totale per impegnarlo a scannarsi da solo. La qual cosa porterà a erodere il potere delle élite più rapidamente. Il capitalismo è morto con cosa sarà sostituito non lo sappiamo, (lo conferma Immanuel Wallerstein) ma per una società dove le élite si appropriano di tutto la vedo dura. Dopo larghissimo spargimento di sangue si addiverrà ad un compromesso. Forse se si guarda il mal descritto Venezuela si possono trovare degli indizi positivi. Per esempio una costituzione cui punta Maduro dalla quale sarà espunta ogni cosa ricordi il liberalismo. Vedremo.
Davide
Lorsignori sanno benissimo di non essere più credibili ma……se ne sbattono. Abbiamo a che fare con lo squilibrio mentale ed emotivo di persone che hanno deciso che sono i padroni del Pianeta e che si sono autoconvinti della necessità di decidere chi può vivere e morire, di come dobbiamo vivere e morire. lorsignori non sanno che la Natura può essere un giudice molto severo ; bastano 2 esplosioni vulcaniche di considerevole potenza per mettere tutto il Pianeta in ginocchio per centinaia di anni, compresi loro. Avendo studiato Geologia Le assicuro che la Terra è da sempre teatro di fenomeni geologici, geomorfologici, climatici letali, che in confronto la più potente arma nucleare a disposizione vale quanto un rutto che si perde nell’aria dopo un secondo e sono fenomeni impossibili da prevedere. Ogni anno veniamo sfiorati da asteroidi che ci potrebbero potenzialmente disintegrare e prima o poi accadrà, ma questi deficienti credono di essere il Pantheon delle Divinità solo perchè stampano i soldi.