Regionali: che nessuno canti vittoria.

Il risultato è così chiaro da non richiedere troppi commenti:

-il Pd: in cifra assoluta, perde nelle due regioni circa mezzo milione di voti sulle precedenti regionali e poco meno di un milione sulle europee di 5 mesi fa (-700.000 nella sola Emilia). In percentuale perde il 12% in Emilia sulle europee, recupera qualcosa rispetto alle regionali, ma solo per effetto del brutale calo dei votanti.

-il M5s: va anche peggio al M5s che perde poco meno di 300.000 voti in Emilia rispetto alle europee, tornando ad assestarsi intorno al 6% delle regionali precedenti (ma, nelle politiche aveva superato il 24%). In Calabria si riduce al 4,82%, dal 24,9% delle politiche e, in cifra assoluta,  perde quasi 9 elettori su 10.

-Forza Italia: letteralmente si polverizza (8,37% in Emilia contro il 24,55% delle regionali precedenti ed 11,8% delle europee; in Calabria 11,91%  contro il 26,91% delle regionali precedenti)

-Lista Tsipras: arretra sulle europee in Emilia e sostanzialmente tiene in Calabria. Rispetto alle regionali precedenti, dove Sel e Rifondazione si presentavano separate, perde complessivamente oltre un terzo dei voti. Dunque, non solo non recupera nulla delle perdite del Pd e del M5s, ma perde di suo.

-Lega: Presente solo in Emilia dove ottiene un clamoroso successo come prima lista della coalizione, superando il 19% che si somma al quasi 2% degli alleati FdI.

Dunque: Il Pd resta il primo partito, ma il 41% delle europee, è lontano anni luce. Fatte le dovute proiezioni, se si votasse per le politiche sarebbe sotto il 35% ed, in cifre assolute, perderebbe quasi il 40% dei suoi elettori. Se percentualmente non è lo stesso tracollo dei risultati in cifra reale è solo perché anche gli altri partiti perdono verso l’astensione. Vero è che in Emilia la flessione è più severa per le ben note vicende giudiziarie, ma la flessione (in voti reali) della Calabria conferma la tendenza al calo generalizzato che va ben al di la delle cause locali.

Non mi pare che Renzi possa consolarsi considerando che la tendenza all’astensione è un “problema di tutti”. Al suo posto sarei molto allarmato, anche perché, per ora lui è quello che perde più di tutti i voti reali. Di fatto, sin qui, Renzi ha goduto di una fortuna sfacciata che ha gonfiato le sue vele, ma è solo una meteora destinata a schiantarsi molto presto. I risultati ancora non del tutto disastrosi si spiegano più con la debolezza delle altre offerte politiche che con la forza del suo consenso.

E qui non hanno da cantar vittoria anche quelli dell’asse Sel-Rifondazione, che non beccano un voto di quelli in uscita da Pd e M5s, prendono i voti dei soliti aficionados (e neanche tutti) e si fermano lì: segno della totale mancanza di vitalità del progetto.

Forza Italia semplicemente scompare, riducendosi ad un partitino sotto il 10% nazionale. Da questo punto di vista, il risultato più significativo è quello calabrese, dove non c’è la Lega ed il partito di Berlusconi perde 3 elettori su 4.

Se consideriamo la sommatoria Fi+Pd (ed il magrissimo risultato del Ncd) si capisce che questo risultato boccia clamorosamente la politica del Nazareno e su tutti due i versanti.

Va malissimo anche al M5s: vero è che alle amministrative il M5s raccoglie sempre meno della metà dei voti delle politiche, però il calo calabrese è catastrofico e quello emiliano è molto pesante. Non si può spiegare solo con il divario fra politiche ed amministrative. Il punto è che il M5s ha raccolto alle politiche molto di più di quanto non fosse il suo reale consenso, perché premiato dal voto di protesta; ma poi non ha saputo dimostrarsi credibile in positivo. L’elettorato giudica in base ai risultati ed, in un anno e mezzo di permanenza in Parlamento i risultati sono davvero pochini. Il punto è che il M5s si è cullato nell’illusione di una vittoria piena, da solo ed in un paio di mosse. L’illusione di passare di vittoria in vittoria sino a balzare oltre il 40% nelle prossime politiche. E per questo ha scelto una linea di assoluto isolamento politico, di denuncia gridata, ha cavalcato l’ondata populista assecondandone anche gli aspetti più ingenui e controproducenti, si è attardato in una visione semplicistica della politica, ha travolto ogni dissenso (anche quello che avrebbe meritato qualche attenzione). Ora arriva il conto.

Questo non vuol dire che sia arrivato il momento di cantare il requiem per il M5s che, anche se seriamente ferito, resta un organo vitale e capace di riprendersi, a patto di saper approfittare della lezione di realismo politico che viene da questi risultati. Il M5s deve ripensare il suo modello organizzativo, la sua prassi politica, la sua proposta complessiva. Ma ne riparleremo in un’occasione specifica.

E veniamo all’unico vincitore di questa tornata: la Lega di Salvini che ormai pone seriamente la sua candidatura alla testa della coalizione di destra. Vero è che al Sud è ancora ben lontana dallo sfondare e che, per ora, il suo sorpasso su Fi è certo solo in Emilia, Lombardia e Veneto (forse Triveneto), mentre lo si può ipotizzare in Piemonte, Liguria e (forse) Toscana, ma da Roma in giù farcela non è semplice. In ogni caso, la partita è aperta, anche perché è prevedibile che le sue fila si ingrosseranno ancora di transfughi in fuga da Forza Italia (quando la nave affonda….)

Magari questo potrebbe essere gradito al Pd, che sogna un ballottaggio di tutto riposo fra se stesso e la Lega: quel che consentirebbe di recuperare voti dall’astensione, dal M5s, da Sel ed anche dal centro, in nome del pericolo “estremista”. Ed anche questo potrebbe essere un calcolo sbagliato: io non giurerei né sul ritorno dei voti dall’astensione né sul fatto che il flusso da M5s, fra astenuti, voto alla Lega e voto al Pd, sia poi così favorevole al Pd. Quanto ai voti della residua Fi…

Ma il rischio maggiore è un altro: quando oltre la metà dell’elettorato non va a votare, vuol dire che si è aperta una crisi di sistema ed ha poco senso fare a gara per il grado di capitano della barca che sta affondando (segnalo un mio pezzo di un po’ di tempo fa dedicato al “punto di confusione“).

In quali forme possiamo pensare ad un collasso del sistema: non mi sembrano probabili le ipotesi estreme di un colpo di stato militare e, meno ancora, di una insurrezione popolare (anche se: “mai dire mai”). Si aprono altre ipotesi meno traumatiche (almeno all’apparenza). In primo luogo, un sostanziale commissariamento del paese da parte della Ue, con procedure più o meno straordinarie. Ad esempio l’ennesimo governo tecnico, magari accompagnato da uno slittamento delle elezioni (qui saremmo in pieno colpo di stato, ma con qualche parvenza di legalità, magari grazie ad un Capo dello Stato disponibile ed una Corte Costituzionale compiacente). Intanto il governo “tecnico” potrebbe arrivare al 2018 grazie al voto di una maggioranza raccogliticcia e basata sul desiderio dei parlamentari di restare in carica il più possibile. Magari una complessa riforma costituzionale potrebbe giustificare uno slittamento delle elezioni per qualche tempo. Poi seguirebbe una rottura costituzionale in forme da individuare. Soluzione probabile sino ad un certo punto, in particolare per quel che attiene alla lesione dei limiti costituzionali, ma da tener presente molto più delle precedenti due.

Altra soluzione è che una delle forze esistenti riesca a prendere la situazione in mano ed a stabilizzarla in qualche modo, magari approfittando anche dell’astensione che mantiene oltre metà dell’elettorato fuori all’area decisionale. “Per ora vinciamo le elezioni e poi si vede”. Ovviamente arrivando anche in questo caso ad una rottura costituzionale. Può essere il Pd? Possibile ma non credo probabilissimo: i margini di consenso di Renzi si eroderanno fatalmente nei prossimi mesi. Questa possibilità esiste solo nella misura in cui si mantenga l’attuale situazione di assenza di sfidanti credibili.

Può essere il M5s? Unica soluzione che non porterebbe ad una rottura costituzionale. Possibile ma non probabilissimo: il M5s ci può riuscire solo a patto di trasformarsi in una credibile forza politica di governo e non ha moltissimo tempo per riuscire a farlo.

La Lega? Forse è l’ipotesi meno improbabile di queste tre e può riuscire se Salvini riuscirà a catalizzare il voto di protesta, assorbendo buona parte dei voti del M5s, prosciugando Fi, catturando anche qualche flusso in uscita del voto Pd (non dimentichiamo il referendum sulla legge Fornero, che ha riscosso anche l’adesione della Cgil). Ma anche qui occorre ritoccare l’immagine barricadiera, solo che, se lo fa, magari conquista voti di centro e destra moderata, ma perde parte di quelli di protesta, se non lo fa, conquista i voti di protesta ma perde quelli moderati. Difficile quadratura del cerchio.

Ma non è detto che la soluzione debba venire dall’interno del quadro esistente. Un 50% di astenuti è un invito ad entrare nell’arena a chi sinora ne è rimasto fuori: c’è lo spazio per una nuova offerta politica. E questa è l’eventualità da cui Renzi deve guardarsi più le spalle. Potrebbe trattarsi di una nuova offerta di centro destra che metta definitivamente da parte l’inservibile Berlusconi e che trovi un leader più giovane e spendibile. O forse di un forte movimento di protesta (da vedere se di sinistra o di destra), o forse di qualcosa di cui ancora non scorgiamo i tratti e rispetto alla quale il M5s, contro le sue intenzioni ed i nostri auspici, potrebbe essere stato il semplice battistrada. Ne riparleremo.

Aldo Giannuli

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Aldo Giannuli

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Comments (26)

  • Non voglio prendere le parti del M5S, ma rispetto alle precedenti Regionali mi pare che i numeri siano migliori. Si passa da due a cinque consiglieri. Quindi al netto dei voltagabbana cinque cittadini che faranno opposizione (vera).
    Lo dico non da tifoso del M5S, ma da chi crede ancora nelle istituzioni repubblicane di questo Paese.

  • Sì, c’è spazio per una nuova offerta politica. E non da adesso.

    Non ci resta che aspettare qualcuno che “scenda in campo” portando in dote il controllo di qualche organo di informazione di peso. Oppure una paccata di quattrini. Meglio entrambi.

    E sperare che sia meglio di quelli già visti.
    Tristezza…

  • sono sostanzialmente d’accordo, tranne che per due punti: le difficoltà per renzi, che ritengo minori di quelle stimate, e le diffioltà del m5s che mi sembrano sottovalutate.
    infatti la lega di salvini si configura come un avversario per renzi e un concorrente per grillo. al primo avere un avversario che gli permetta di spaventare il proprio elettorato è fondamentale, dato che i metodi di convincimento del pd sono stati più o meno questi da decenni. e salvini è abbastanza di destra per spaventare parte dell’elettorato piddino e riportarlo all’ovile. e se, prima del risultato di ieri, a salvini ci si poteva credere il giusto, da oggi non è più così: l’erosione di chi governa, specie quando si governa a cazzo di cane in stile renzi, è fisiologica, ma credo che ci siano moltissime persone che sarebbero ben poco tranquille pensando a un governo salvini, e, se renzi non gli piace più, salvini glielo farà piacere nuovamente. o perlomeno farglielo votare, in quanto “meno peggio” eccetera. il partito del non voto è forte quando c’è la chiara percezione che il proprio voto probabilmente non cambierà nulla, ed è questo il caso di queste regionali col vincitore annunciato. ma quando appare il nemico molti dispersi rientrano nei ranghi.
    per quanto riguarda grillo invece, avere un concorrente come salvini è una vera e propria iattura. sarebbe stato meglio avercelo come alleato, ma adesso è troppo tardi, dato che i voti andrebbero nel partito percepito come più grosso e ci sarebbe un ulteriore svuotamento. inoltre c’è una grossa quantità di valori ricinducibili a una linea politica destrorsa nel m5s, e anche questo, con salvini ipertrofico, è un problema: sbarazzarsene è impossibile, dato che sono argomenti troppo cari alla illuminata dirigenza; ma conservarli sarà sempre meno efficace, specie in presenza di un partito posizionato più chiaramente a destra come la lega. questa secondo me è anche la prova provata che tutta sta storia del “nè di destra nè di sinstra” è stata una grossa stronzata. dato che di fronte a un’offerta politica strutturata in modo chiaramente polarizzato, un’altra offerta politica di natura più ambigua come quella grillina viene letteralmente asfaltata. anche perchè di fronte a un campione di ambiguità come renzi c’è poco da fare: la schizofrenia piddina è purtroppo perfettamente tarata per accalappiare l’elettore schizofrenico, ai cui occhi grillo è probabilmente percepito come cristallizzato.
    per quanto riguarda la lista tsipras: non mi sembra che nessuno abbia voluto metterci seriamente mano nel pasticcio spinelli/maltese. e in queste condizioni come ci si può aspettare di aumentare i propri voti? considerato lo schifo che han fatto gli è andata pure bene.

    • Se il M5S facesse un bel reset sulla comunicazione e ripartisse ragionando TOTALMENTE che la TV va USATA e non si ci deve far usare come succede ormai dalle politiche 2013 le posso garantire che a Salvini resterebbero giusto i voti di quelli di bergamo alta che chiamano terroni quelli di bergamo bassa e gli resterebbero anche i voti di casapoun e forza nuova in poche parole tornerebbe alla metà dei voti che ha preso. Per quanto riguarda il PD di Renzi se la situazione economica resta e peggiora come solo può fare i consensi andranno a picco in un baleno e verrà scaricato da molti di quelli che hanno puntato su di lui pensando che… ma non è così. Insomma per tagliare corto il M5S ha le idee (non tutte) e le persone (non tutte) giuste sono gli unici PULITI ma devono cambiare passo!
      ps. Spero che Grillo abbia detto la verità quando ha detto “dovete camminare sulle vostre gambe”

      • il problema è che neanche voi militanti 5 stelle avete idea di come cambiare passo in questa situazione così incartata, sennò lo avreste già fatto: non basta auspicarsi un cambiamento che scenda dal cielo, bisognerebbe capire concretamente qual’è la strada migliore da seguire. cosa che al momento è piuttosto complicata, perchè la situazione è degenerata.
        alla prova dei fatti grillo e casaleggio si sono rivelati decisamente non all’altezza del compito che si erano preposti. non sono riusciti/non hanno voluto nè trasformare la protesta in una linea d’azione politica efficace, nè gettare le basi per una effettiva orizzontalizzazione del movimento, cosa che avrebbe permesso a chi ha idee migliori delle loro di portarle avanti. e queste sono tutte cose che si sarebbero dovute fare il giorno dopo le elezioni politiche.
        capisco che quando si vince è difficile pensare alla necessità di riorganizzarsi, ma la grandezza sta proprio lì, nel pensare avanti anche quando la barca va. invece non ci vogliono molte capacità per accorgersi che la barca sta già affondando.
        e, se proprio ci si deve scegliere un capitano, è meglio prenderne uno che sappia come evitare gli scogli e accorgersi prima del pericolo imminente.

        • Il tuo giudizio su Grillo e Casaleggio è ingiusto. La linea d’azione politica efficace c’era: far saltare il pd sulle sue contraddizioni.
          Il ragionamento era solido, ed efficace. Prima far saltare il governo letta ed il suo piano di riforma costituzionale, poi costringere Renzi a bruciarsi, andando al governo con dei gruppi parlamentari che non erano veramente suoi, in modo da arrivare alle prossime elezioni con avversari spompati, Berlusconi fuori gioco per i processi ed il PD senza più candidati credibili.
          Il piano prevedeva che Renzi subisse una battuta di stop alle europee, che il movimento salisse oltre il 25, o che addirittura ci fosse un sorpasso: questo avrebbe messo in chiaro che Renzi non era in grado di arginare completamente il m5s, ed a quel punto Renzi avrebbe avuto estrema difficoltà a tenere il controllo dei gruppi parlamentari. Forse sarebbe stato costretto ad aprire a forza italia, alienando ancora di più l elettorato di sinistra del PD.
          E uno scenario di questo tipo, stando ai sondaggi, sembrava anche possibile. Per un attimo, la vittoria sembrava possibile.
          E invece… la storia ha preso una direzione diversa. Adesso è facile, con il senno di poi, snocciolare tutti gli errori di Grillo, ma allora la situazione mostrava un quadro totalmente diverso.
          Per cui NO, è ingiusto accusare Grillo e Casaleggio di non aver elaborato una linea politica efficace: però si può, e si deve ,accusarli di non aver saputo, negli ultimi 7 mesi elaborare una nuova strategia alternativa. Questo è imperdonabile.

          • una scelta sbagliata la si può giustificare quanto si vuole, ma rimane sempre una scelta sbagliata. ma per il resto sono d’accordo che ilproblema più grave è che i danni continuano ad essere fatti, come il patto di non belligeranza con salvini di questi giorni e l’appoggio leghista di alcuni candidati 5 stelle, e la reale difficoltà di cambiare questa linea politica in modo non traumatico. perchè anche in questo caso non ci vuole la palla di vetro per prevedere che questa non ostilità si tradurrà presto in subordinazione grillina nei confronti di salvini, dato che chi viene percepito come più forte detta legge in questi casi. eppure secondo me tra sei mesi, con il m5s ridotto al lumicino, ci sarà sempre qualcuno che dirà che si è trattato di un effetto imprevedibile. eh già, proprio come quando scaldi l’acqua e si mette a bollire…

          • giacvomo Bandini: veramente non me la prendevo affatto con grillo e Casaleggio e se può servire a capirci, mi assumo la mia parte di responsabilità per aver condiviso, anche se con riserve, proprio la plausibilità ddi quello scemario. Ripeto: mnon serve fare processi a nessuno, mi interessa solo avviare una riflessione non sul chi ma sul cosa èstato sbagliato

          • Rispondevo a @Giandavide, professore. Anch’io sono colpevole, professore, anch’io credevo a quello scenario.

  • La verità è che chi ha perso siamo noi, i comuni cittadini.La Lega ha fatto un grosso passo avanti,perchè si è posta con chiarezza ,no Euro, no Europa e gli elettori stanno percependo chiaramente che il nostro problema è l’Euro e tutto ciò che ne consegue(troppo semplicistico? Non credo,).Il M5s non sì è posto con altrettanta chiarezza. Salvini è costruito a tavolino?(Troppe presenze in televisione) Poiché al PD serve un nemico e Salvini è perfetto(una gara si fa in due almeno).Grillo ha fatto il suo lavoro e l’ha fatto bene,ossia polverizzare la protesta,con il suo immobilismo e le sue epurazioni.Per chi comanda(il potere sui generis) non interessa affatto del calo dei votanti,a votare ci vanno in due?Prendiamo due voti,la nostra vittoria è plebiscitaria!Tanti saluti e buona grecizzazione dell’Italia(povera Italia e poveri noi).

    • Si tutti la pensano come Lei, lo credo povera Italia! Si informe, il movimento qualche giorno fa ha presentato il referendum contro il euro. E uno dei punti del programma del M5S prima che il bravo Salvini (16 anni e non ha conseguito la laurea, ha dato un posto in regione a la sua ex e adesso alla sua attuale compagna, e in politica da 20 anni, non ha mai fatto un altro lavoro, ha coperto varie volte due cariche contemporaneamente e

      • Gentile Amanda,forse non ha inteso esattamente quello che volevo dire per quanto concerne Salvini,anzi io dico che Salvini potrebbe essere (e lo è)un altro fantoccio come quelli che ci propinano da moltissimo tempo.Crede che quello che sta facendo il caro Renzie sia tutta farina del suo sacco?Che non abbia il suo bel burattinaio?Quando uno scommettitore vuol vincere una partita di calcio (e non ha problemi di danaro)che fa?Risposta:compra la squadra A e quella B,e poiché ne ha d’avanzo compra pure la terna arbitrale.Quello che stà facendo Grillo è sotto gli occhi di tutti,quando fu costretto dalla rete ad incontrare Renzi il quale si limitò ad un’italico catenaccio a fargli vincere la partita ci pensò il buon Grillo con un bellissimo autogol. Crede che io remi contro il mio paese ? No! E ‘ solo lo sfascio che ho sotto gli occhi a farmi esprimere così!Quando vedrò un banchetto del M5s per il referendum anti Euro di certo apporrò la mia firma perché il primo a voler uscire dall’Euro sono io(anche se so che ci sarà dopo un periodo lacrime e sangue,ma sempre meglio che stare in questo mattatoio).Distinti saluti.

  • Prof. Alle europee mi sembra che Sel appoggiava la Lista Tsipras assieme a Rif. mentre a queste regionali dell’Emilia Romagna era in coalizione col PD …… ottenendo due consiglieri con il 3,2% , e a mio parere tutto ciò non toglie che che i risultati ottenuti per la sinistra specialmente in questa terra……………. siano molto deludenti . Infine ma non per importanza mio parere l’unica nota positiva è che nella lista L’Altra Emilia Romagna è stato eletto come consigliere il grande giurista Prof.Pier Giovanni Alleva .

  • NON PIENAMENTE DACCORDO TI STIMO GIANNULI, MA HO PIU DI UNA PERPLESSITA NELLA TUA ANALISI……….IO SONO SEMPRE CONVINTO CHE SE IL POPOLO APRE LA MENTE NON POTRANNO MAI PIU I POLITICI AD AUTOGESTIRE I CONSENSI E FARE PRONOSTICI CON QUESTA CERTEZZA. RESTANO CALCOLI CHE FANNO SOLO PERCHE CE GENTE CHE NON SI INFORMA E SEGUE LE SCIE CHE I PARTITI METTONO IN CAMPO PER RIACCIUFFARE I FIGGIASCHI, MA IL POPOLO RIPETO SE IMPARA AD IUSARE IL CERVELLO INIZIA A FARSI I CONTI E A GUARDARSI INTORNO E COMPRENDERE CHE SONO DECENNI CHE QUESTI POLITICI GIOCANO SU CERTEZZE CHE SOLO UN POPOLO DORMIENTE E SERVILE GLI METTE A DISPOSIZIONE…..CHI IMPARA A RAGIONARE CON IL PROPRIO CERVELLO E DIFFICILMENTE RAGGIRABILE, IMPARA A NON CREDERE PIU IN BABBO NATALE ..LO SPIEGATO IN TERMINI ELEMENTARI PERCHE CREDIMI LA POLITICA NON E COSI DIFFICILE COME LA VOGLIONO FARE APPARIRE SOLO IN FORMA MA NEI FATTI E BEN DIVERSA ED EGOCENTRICA A CHI LA FA PER PROPRI SCOPI.

  • Io ritengo che il M5S possa riprendersi solo se sarà capace di coinvolgere nel suo progetto delle persone di affermato valore e competenza. E’ quanto sta facendo la Lega di Salvini (ma anche FdI della Meloni), che per esempio ha deciso di sostenere le sue posizioni no-euro affidandosi al lavoro di divulgazione di noti economisti. In questo momento, nonostante stia facendo un grande lavoro di opposizione, mancano nel M5S delle figure di spicco della società civile disposte a sostenere il progetto.

    • A l’italiani non vasta l’onestà, una delle tante qualità del M5S. Si lascia trascinare di una casta politica giornalistica
      che non vuole il cambio. Facendo una campagna anti M5S a tutto campo.

  • non condivido l’analisi , sono elezioni locali e come tali vanno considerate, quindi come voti in assoluto anche la Lega ha perso molti voti.Sul sul fatto di riportare a votare un elettorato profondamente schifato la vedo impossibile.Spazi per nuove forze politiche? Ma la gente non è scema..dopo decenni di prese in giro è finita qua. Purtroppo si apriranno scenari peggiori.

  • Ho letto il pezzo del 2012 e l’ho trovato interessante.

    In merito, formulo una domanda e faccio un considerazione.

    La domanda: a parte il poco che e’ stato scritto nell’intervento, ignoro se il cubo sia stato operazionalizzato per i vari movimenti storici per capire come funziona come predittore.

    La considerazione (conseguente alla domanda precedente): la mia idea e’ che concentrarsi prevalentemente sulle caratteristiche del singolo movimento sia un errore, mentre opterei per una relazione dinamica con l’ambiente (e darei piu’ importanza all’ambiente some selettore e condizionatore). In termini darwiniani direi “Caso+ Necessita’” (citazione da Monod) che nel caso nostro significa capire la scaturigine del movimento e come si adatta agli avvenimenti in successione.

    Venendo ai casi nostri quotidiani.

    Pre-vedo la palude.

    L’unica salvezza per il centro destra e’ un’alleanza che tenga dentro la Lega di Salvini, il quale dalla Toscana in giu’ e’ preso a pernacchie (se e’ fortunato); e in mezzo abbiamo ancora Berlu, che per il bene della Nazione con il cavolo che molla.

    Circa il Movimento 5 Stelle, pur con tutta la simpatia per una possibile evoluzione la trovo impossibile.

    Quindi, ci teniamo Renzi che al momento opportuno e sempre con la schiena dritta dira’, a chi di dovere di turno: “Obbedisco”.

    Dato che siamo dentro l’Euro, per difendere i loro interesse i partners europei non lasciano che affondiamo di colpo. Il commissariamento e’ gia’ nei fatti e sarebbe troppo faticoso montare un’operazione per avere un altro Monti o un altro Letta.

    Quindi, se palude sara’, sara’ un affondamento lento. Se fossimo stati fuori saremmo gia’ affondati.

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