Il mio prossimo libro e una piccola sorpresa.
Cari amici, innanzitutto grazie per l’aiuto che molti mi hanno dato nel pubblicizzare il mio libro sull’Isis, che ha ricevuto una grandissima quantità di condivisioni anche sui social network (in gran parte di frequentatori di questo sito), grazie alle quali sta ricevendo un notevole successo (si è già venduto più del 30% della tiratura superando nettamente le 1.500 copie). Detto questo, vi informo sul mio prossimo lavoro, che sarà in libreria il 26 aprile prossimo. Capisco che questo potrà sembrarvi eccessivo: un libro a distanza di un mese dall’altro; ma vi spiego: il libro che sta per uscire è stato scritto ben prima di quello dell’Isis ed arriva ora in libreria per le complesse procedure di programmazione editoriale (questo esce per la Sperling e Kupfer). Peraltro, questo libro non l’ho scritto da solo, ma con un giovane amico, Ivan Brentari, che ha già pubblicato saggi storici (in particolare il libro su Giuseppe Sacchi, una delle figure storiche del comunismo milanese, già parlamentare e fra i “padri” dello Statuto dei diritti dei Lavoratori) . Questa volta però, sarà un po’ una sorpresa, perché ha un taglio diverso dai precedenti. In che senso una sorpresa? E se ve lo dico che sorpresa è? Un po’ di suspance non guasta. Magari vi dirò, insieme ad Ivan, qualcosa di più in un prossimo pezzo…
Aldo Giannuli
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andrea z.
Trattasi forse di romanzo e non di saggio storico?
Gaz
Dagli ambienti dell’antro magico del Giannulianum si è appreso da fonti che hanno chiesto l’anonimato che negli alambicchi del Professore bolle un distillato sui vizi e sulle irresponsabilità delle classi politiche che si sono susseguite in Italia, dai liberali, ai fascisti, ai democristiani e via dicendo, senza risparmiare nessuno.
Herr Lampe
(rubo le parole di un Gigante)
Giannuli, si contenga, cribbio! Lei è un dipendente pubblico!!!
Gaz
I tiratardi sabaudi di origini meridionali gravitanti intorno alla sede secondaria di un noto caffè, dove già Cavour si rifugiava per sfuggire alla noia delle discussioni parlamentari, solitamente ben informati sui movimenti notturni nei pressi della Gran MAdre, riferiscono di aver notato un uomo, probabilmente un monarchico, vestito con un belstaff, con un deerstalker in testa e una pipa in bocca, armeggiare con una lente di ingrandimento alla ricerca di non si sa di cosa, salire su per la collina. L’uomo, al momento anonimo, è stato distintamente sentito pronunciare più volta la parola: “elementare”, “elementare”.
I più critici sostengono che si tratti di una allucinazione collettiva, una sorta di miraggio notturno senza Chopin.
L’ufficio stampa di palazzo Caccia ha dichiarato di essere all’oscuro dell’avvenimento, vista anche la tarda ora del fatto.
Giancarlo Russo
Prof, io invece sono un ingordo dei suoi scritti e spero che al più presto dia alle stampe un (terzo) libro sulla crisi, nel quale descrivere appieno, dal suo punto di vista, gli avvenimenti degli ultimi anni (diciamo a partire dalle – catastrofiche – decisioni del Governo Monti) e le realistiche prospettive (fine dell’euro, l’emergere di “populismi” di destra e sinistra un po’ ovunque) anche in ottica prettamente italiana.
Io, nel frattempo, spero… 🙂
Massimo
Un commento sul fallimento del referendum sulle trivelle e sulle sempre piu’ sguiate prese in giro di Renzi e della sua corte di servi e buffoni agli italiani che ancora si ostinano a votare non ce lo fa caro professore?
Vorrei inoltre un suo parere su uno dei cavalli di battagli del movimento 5 Stelle in merito all’ istituto stesso del referendum abrogativo, quello dell’ abolizione del quorum su cui sono personalmente d’ accordo.
Grazie.
Aldo Giannuli
be il pezzo sul referendum c’è, se non lo vede me lo dica perchè mi dicono che ogni tanto ci sono problemi tecnici
sull’abolizione del quorum ci tornerò
GherardoMaffei
Prof. Giannuli io invece caparbiamente le rilancio la sfida di rendere pubblico un altro “noir” storico vale a dire il sotto fascicolo stillato dall’ispettore dell’OVRA Francesco Nudi ( le cui doti di segugio investigativo, le ha riconosciute anche lei in un suo libro) destinato al capo della polizia Arturo Bocchini, intitolato “Confidenze Ceva”. Vi sono indicate le “mani sporche” che inconsapevolmente aveva toccato, come scrisse nella lettera di addio alla moglie prime di suicidarsi la notte di Natale del 1930 a Regina Coeli.Quando senti alitare sul collo la signora con la falce e scrivi alla madre dei tuoi figli, prima di toglierti la vita, non spacci menzogne o calunnie. Inutile dire che le “mani sporche” di sangue innocente, sono dei “padri nobili” dell’attuale repubblichina, i cui nomi sono in tutte le piazze e le vie cittadine della penisola, indicati. Il nome di uno di questi fu citato dal quotidiano di Bergamo al momento del suo arresto da parte dell’OVRA come “una carogna al laccio” Ceva scrisse alla moglie che non aveva subito nessuna violenza durante la carcerazione; erano le confidenze frutto di una sua profonda crisi spirituale, crisi di un uomo onesto e sinceramente idealista, che merita il massimo rispetto. Tale suicidio lo paragono a quello di un altro idealista che vide il suo mondo ideale crollare: Giuseppe Pinelli . Però l’avverto che se lei osasse tanto subirebbe lo stesso linciaggio mediatico che ha subito Giampaolo Pansa.Inoltre le costerebbe le amicizie che lei vanta pubblicamente tra gli oltranzisti di sinistra milanesi.