Perchè il M5s deve votare Prodi

Leggo sui giornali che si stanno tenendo le consultazioni online del Movimento 5 Stelle per la scelta di una rosa di nomi per il Quirinale. Come già detto nei giorni scorsi, le “consultazioni” di Renzi sono solo manfrina e tali si stanno dimostrando in queste ore.

L’opposizione al nazareno un nome non lo ha e deve costruire una candidatura, ma non ci vuol molto a capire che, così stanti le cose, l’unico nome che può essere speso, per incidere profondamente nel Pd è quello di Prodi. Potrebbe avere i consensi di Bersaniani, Cuperliani e Civatiani ma, potrebbe anche raccogliere nell’area cattolica di Fioroni e fra singoli notabili (Bindi, D’Alema), un blocco che potrebbe superare i 200 voti. Certo 200 voti sono parecchi e, con l’aggiunta di Sel, potrebbero salire a circa 240, ma ancora troppo pochi per far decollare la candidatura fuori del partito. Per fare questo occorrono i 140 del M5s, raggiungendo così i 380 voti, su cui, poi forse potrebbero convergere le opposizioni di destra (i quasi 100 fra Lega, Gal, Fd’I, Fittiani) in funzione anti Nazareno. E si arriverebbe poco sotto i 500. Ad un passo dall’elezione, ma con concrete possibilità che i “nazareni” ce la possano fare lo stesso anche se per pochissimo.

Il punto, però è un altro: se fra la seconda e la terza votazione iniziasse un’onda montante per Prodi -che dovesse raggiungere i 250-300 voti- Renzi sarebbe seriamente nei pasticci. Infatti avrebbe due sole scelte: o adattarsi rapidamente alla situazione convergendo su Prodi, che così diventerebbe Presidente (e per Renzi sarebbero dolori), o tentare il tutto per tutto ed insistere sul patto del Nazareno, però pagando prezzi altissimi. Prodi è il fondatore del Pd, ed anche se se ne è allontanato da qualche tempo, è pur sempre una importante figura di riferimento tanto per i quadri del partito quanto –e soprattutto- per gli elettori, per di più, mentre il candidato del Nazareno rischierebbe una elezione risicatissima, Prodi, con l’appoggio del M5s supererebbe facilmente i 600 voti.

Dunque, l’unica ragione per sbarrargli la strada sarebbe quella di rendere esplicito il progetto strategico sin qui inconfessato, anche se evidente già da tempo agli addetti ai lavori. In queste condizioni, la permanenza della sinistra nel Pd sarebbe praticamente impossibile ed, in ogni caso, questo costerebbe a Renzi almeno il 6-7% dei voti, oltre quelli già persi in questi mesi. E, con un Pd al 26-27%, un centro che si e no mette insieme il 4 ed una Forza Italia ridotta alla metà dei voti attuali, dopo l’uscita dei fittiani, il progetto di Partito della Nazione nascerebbe già moribondo.

Inoltre, una scissione del Pd metterebbe in discussione il cammino delle riforme istituzionali ed elettorali (in particolare la riforma del Senato difficilmente avrebbe i numeri e, comunque, non quelli per evitare un eventuale referendum di ratifica) e potrebbe anche sfociare in elezioni anticipate già in primavera che si terrebbero con il sistema elettorale proporzionale con preferenze disegnato dalla Corte Costituzionale. Il che non sarebbe poco.

Il pallino sta in mano al M5s, che oggi ha l’occasione di pesare in modo determinante. Il M5s deve decidere se restare esterno al sistema, puro ed ininfluente o se accettare di “sporcarsi le mani” (ma “sporcarsi”, poi, perché?) ma pesare e  battere il Nazareno. Certo, Prodi non è il candidato naturale del M5s: è l’uomo dell’Euro, è un uomo di Palazzo sin dall’adolescenza, è stato sfiorato da diverse vicende non esaltanti (caso Cirio, sede Nomisma a Mosca), continuerà a lavorare in sintonia con Merkel e Draghi e sicuramente non sarà grato al M5s dell’appoggio ricevuto. Tutto questo lo sappiamo ed è inutile ripetercelo: deve essere chiaro che il M5s darebbe i suoi voti ad un nemico, ma non tutti i nemici sono uguali.

Vorrei ricordare che, due anni fa, per restare opposizione incontaminata al sistema, il M5s poi determinò la rielezione di Napolitano e, con essa, abbiamo avuto i governi Letta e Renzi, i ripetuti tentativi di demolire la Costituzione (compreso quello quasi riuscito ora in corso), il patto del Nazareno e tante altre delizie che non sto qui ad enumerare.

Capisco perfettamente le ragioni della parte più radicalmente ostile al sistema che non vuole compromessi ed adattamenti tattici di sorta, e capisco anche l’esigenza di tenersi le “mani libere”, il timore si sentirsi rinfacciare l’elezione di un uomo che sicuramente farà cose molto diverse da quelle che il M5s vorrebbe. Ma conviene fare una riflessione molto attenta sulle prospettive: il M5s, forse è in calo, sicuramente non è in crescita ed è molto distante dalla soglia della vittoria.

Dunque, decidere di restare sull’Aventino, puro e congelato, significa candidarsi ad un lungo periodo di impotenza, in cui ci si limita a fare solo propaganda. Un partito del genere può esistere, ma perde rapidamente tutta la parte degli elettori che pretendono che esso faccia sentire il suo peso sin d’ora, cogliendo le occasioni che si prospettano. Se si va in Parlamento, si va per fare qualcosa, non solo comizi, per i quali basta la piazza. E se, nonostante si sia preso un sonante 25% si resta del tutto ininfluenti, una grossa fetta di elettori pensa che votare quel partito è inutile e guarda altrove. Attenti a non confondere gli attivisti con l’elettorato: fra i primi le posizioni “radicali” sono molto più forti che fra i secondi.

Questo significa che, in un tempo non brevissimo, ma sicuramente non lungo, il M5s si ridurrà ad un misero 5-6%, in attesa che un giorno la gente si rivolti al sistema portando sugli scudi al Palazzo Chigi Grillo.  Anche questa può essere una scelta nobile, anche se nessuno può garantire che poi vada così, l’importante è fare una scelta consapevole. I bordighisti aspettano da 80 anni che arrivi il giorno della rivoluzione…

Bisogna essere coscienti che, in attesa del radioso giorno della vittoria, si sta andando incontro ad una brutale sconfitta elettorale ed al rischio di scomparire. Potrebbe essere un suicidio.

E’ ovvio che anche la scelta opposta, votare Prodi, ha dei rischi perché scontenterebbe una parte degli elettori del movimento, ma con due differenze: le perdite sarebbero decisamente inferiori al caso precedente e le prospettive per i futuro prevedibile sarebbero decisamente migliori e più ampie.
Pensateci su.

Aldo Giannuli

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Aldo Giannuli

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Comments (47)

  • Io non avallerò mai col mio voto la candidatura di Prodi, il padre ignobile dell’Euro. Capisco le sue motivazioni anche se ritengo che i Piddini, arrivati a questo punto, non si faranno spaccare da un giochino così scoperto, stanno li solo per la poltrona e per tenersela si aggrappano a Renzi che è per loro l’ultima spiaggia, l’ultimo bluff che il popolo piddino ancora non si è deciso a smascherare. I vari Fassina e co. non fanno altro che piangere ed agitarsi ma poi votano tutto, hanno votato tutto. Il M5S proponendo e votando Prodi, l’uomo dell’Euro darebbe solo un’ulteriore ultima prova della schizofrenia per la quale sta perdendo parlamentari e voti senza per questo riuscire ad avere Prodi presidente che forse sarebbe più indipendente del fantoccio che quasi sicuramente uscirà dall’accordo del Nazareno, ma comunque un nemico e soprattutto un Eurofilo convinto. Ce lo vede Prodi a controfirmare il decreto legge di uscita unilaterale dall’Eurozona? Perchè di questo, anche di questo stiamo parlando.

    • esatto. la riflessione di Giannulli non prende in considerazione il fatto che poi prodi non venga eletto comunque. che è la cosa più probabile. tra l’altro di finti buoni che riscatteranno il mondo e placano mediaticamente gli animi bollenti ne abbiamo visti e ne vediamo continuamente(vedi obama quando fu eletto, tsipras ora…). Figurarsi prodi che lo spacciano per buono da decenni ed è uno dei più corrotti…
      mettersi a giocare al loro gioco vuol dire perdere sia consensi che la battaglia politica. loro sono dei FdP con il pelo sullo stomaco che non guardano in faccia nessuno. i bari l’avranno sempre vinta alle loro regole cangianti, contro degli onesti. è inevitabile. per non perdere consensi bisognerebbe iniziare a mostrare alla società italiana il “mondo migliore” che vorremmo anche fuori dal parlamento. dentro si sta facendo. quindi piuttosto che ridare allo stato i soldi dei rimborsi elettorali e buttare in un generico aiuto alle PMI tutti questi quattrini, si potrebbero mettere su fabbriche di riciclaggio e di produzione di energia pulita, si potrebbe potenziare la cosa per farne un vero strumento comunicativo, si potrebbero potenziare le iniziative che i meravigliosi MeetUp/soviet originari hanno messo in pratica sul territorio per anni. Si potrebbero fare reti wifi gratuite, cooperative di raccolta di rifiuti porta a porta… e tantissime altre cose, che tra l’altro creerebbero posti di lavoro e che sarebbero concrete e ridarebbero consenso, REALE E GIUSTIFICATO nel territorio, al M5S. ma questo significherebbe delegare potere in altre mani. e sempre comporta dei rischi. e chi “tira i fili” è ormai evidente da anni che non è disposto a delegare nulla se non a dei fedelissimi. si sente, a voler cercare una giustificazione, così assediato dal sistema da aver paura a dare qualsiasi autonomia di movimento ad alcuno. o semplicemente, e mestamente temo più probabilmente, accentra potere per l’incapacità culturale di vedere un altro modo di agire. in un caso o nell’altro mi sembra molto più grave da risolvere questo problema che l’elezione di un finto rappresentante che tra l’altro eletto così, MAI farebbe gli interessi del popolo.

      • Mi disgusta doverlo scrivere…. ma sono d’accordo con Giandavide. La scelta è fra un presidente ProEuro favorevole al patto del Nazzareno od un presidente ProEuro ostile ad esso.

  • si e’ cosi’, l’elezione di Prodi servirebbe per indebolire Renzi, ma Grillo che e’ stato assai abile con i suoi show nel raccogliere consensi, mi pare che di politica ne capisca molto poco e che sia per questo destinato ad un brusco ridimensionamento

  • sperando che quelli che sono in disaccordo con Renzi siano d’accordo tra loro avanti miei Prodi 😀 w Prodi.

    Che il M5S riesca a ragionare e voti Prodi per calcolo politico, mi sa che è dura. Forse è più facile vedere gli asini che volano nel cielo )-:

    cmq ci sono 3 possibilità che Prodi venga eletto, sempre che le opposizioni siano d’accordo, poi Renzi eleggerà il suo candidato e procederanno con le riforme. Rimane il dubbio della depenalizzazione della frode fiscale, anche se in percentuale il dolo rimane. Strano che una squadra di avvocati, Renzi né fa parte, accetti senza remore il fatto, Ma forse sono avvocati, come molti commentatori fanno notare.

    Quello che mi inquieta è la scomparsa del senso di giustizia, rivendicato a parole (Renzi è bravissimo con le parole), ma derubricato nei fatti

    • se presentano Mattarella che votino mattarella tutti, va bene pure lui. la questione è che i candidati siano presentati prima di iniziare a votare, non dopo che hanno depositato le schede nell’urna.

  • Ma perché mi dovrei piegare e umiliare ad un sì meschino gioco e giogo?
    Se è questo il livello di civiltà di un intero popolo a cosa può mai servire prestarsi a tali miserabili giochini?
    Cosa dovrebbe o potrebbe mai cambiare in concreto se come presidente avessimo un Prodi piuttosto che un Amato, che si avrebbe la scomparsa di Berlusconi? E con questo?
    Per rafforzare il M5s altrimenti condannato alla ininfluenza e quindi alla scomparsa? Ma sono convinto che proprio con Prodi si avrebbe la completa “esecuzione finale” del movimento.

  • giuste osservazioni Prof. “non è importante il colore del gatto, importante che prenda il topo” e poi….. tutti fuorchè Amato. Sarebbe un disastro.

  • Caro Prof.
    non credo che Prodi spariglierebbe alcunché, è organico alla larghe intese, in senso culturale prima che politico.
    Quindi votare Prodi servirebbe a poco a spaccare il pd, credo anzi che se eletto lo ricompatterebbe e continuerebbe sulla falsariga di Re Giorgio, dato che la strategia piddina è quella dell’inciucio eurista. Al limite fanno un dispetto a Berlusconi.
    E il movimento 5stelle, di cui sono elettore convinto, dovrebbe proporre un nome in grado di spaccare il pd, come lo è stato Rodotà. Non certo Prodi e Bersani, che darebbero ragione ai fessacchiotti dissidenti.
    Ma non è facile, ma Lorenza Calcassarre potrebbe servire alla causa.
    In bocca al lupo, Marco

      • Mah, il pd in mano a renzi ci sarebbe andato comunque, così come avrebbe fatto comunque le larghe intese.
        E’ l’unica possibilità politica che avevano e che hanno per vincere le elezioni, buttarsi a destra e raccogliere lì i voti, cosa che hanno puntualmente fatto, in modo legittimamente furbo.
        E noi abbiamo milioni di italiani che votano pd pensando di votare a sinistra, e invece si ritrovano un governo di destra, politicamente e culturalmente.
        E di questo sono responsabili quegli elettori, non certo il movimento.
        Comunque vedremo, io preferisco la Carlassare ai piddini (e vengo da quella storia…)
        Saluti, Marco

  • La cosa non mi riguarda direttamente perché non faccio parte del M5S, ma siccome l’eletto sarà anche il mio presidente…
    Il ragionamento di Aldo, come al solito, è ineccepibile. Ma per il M5S è un suicidio assistito.
    Il problema è quello solito: il M5S non ha un progetto politico, per cui ogni volta che bisogna ragionare su qualcosa che vada oltre il singolo problemino del momento, ogni volta che la politica chiede un respiro più ampio, vanno in palla e non sanno più che fare.
    Il M5S ha (anzi, aveva) un senso come soggetto di rottura, alternativo nei contenuti e nei modi alla politica dei partiti e alle logiche che da sempre vengono portate avanti.
    Se votano Prodi diventano inutili, se si arroccano su un candidato impossibile si condannano all’irrilevanza. Temo proprio che il M5S sia morto. RIP

  • NoliMeFrangereColeos

    Anche secondo me il migliore fra i possibili è Prodi.
    Certo che il M5S è migliorato moltissimo in due anni che sta in parlamento; purtroppo dal punto di vista delle politiche economiche non riescono a prendere una linea chiara a favore dello Stato come regolatore ultimo dell’economia, come unico ente in grado di agire con efficacia in una crisi da domanda come quella che stiamo vivendo adesso.
    Ma hanno un grande pregio e cioè che sono in grado di riosnare le loro strategie in corsa.

    Penso che il 2015 ce lo ricorderemo e tutto grazie ai fratelli greci che hanno avuto il coraggio di votare per il cambiamento.
    E come dice qualcuno forse la Grecia diventerà un nuovo Cile di Allende ma questa volta non sarà cosí facile per i condor.

  • ma scusate: ma da quando i duri e puri hanno mai ottenuto qualcosa a questo mondo?
    in politica si fanno le alleanze per ottenere qualcosa non per ergersi a titolari della morale civica!!
    se in questo preciso momento, prodi è il candidato più opportuno per evitare il tracollo della repubblica, bene, prodi va eletto!!
    ma chissenefrega se poi non firmerà il decreto per l’uscita dall’euro o meno, ma chissenefrega!! è forse questo il problema più importante adesso?
    suvvia siamo seri: in politica le opportunità vanno colte al volo, se si lasciano passare si perde solo del tempo.
    noi sappiamo che prodi è un uomo del sistema, è vero, ma chi oggi è in ballo è molto ma molto più pericoloso di prodi: mi sbaglio?
    e allora è meglio prevedere un’influenza un pò cattiva o rischiare la tbc?
    non è una scelta al ribasso, è una scelta oculata di vedute allargate della politica; anche a me piacerebbe un salvatore settis a presidente della repubblica: ma è proponibile?
    ovviamente no, è improponibile perché non avrebbe una possibilità di successo, e allora bisogna lavorare con l’attrezzatura che si ha a disposizione: ora c’è solo prodi, utilizziamolo al meglio, non per mero opportunismo fine se stesso ma perché prodi non è comunque organico a coloro che vogliono fare dell’italia terra di conquista.

    ricordiamoci che prodi è stato eletto per ben due volte dagli italiani e per ben due volte ha battuto berlusconi; ed è stato fatto fuori da coloro i quali ora sostengono renzi!!
    vorrà pur dire qualcosa o no? avranno ben un significato politico queste vicende, o no?

    saluti

    victorserge

  • sono molto d’accordo. ho sentito anche della proposta bersani. che sotto alcuni aspetti preferirei pure a prodi, ma che non mi sembra probabile. un altro post comunista dopo due mandati di napolitano avrebbe problemi a raccogliere il voto cattolico, mentre prodi no, come è stato fatto notare.
    sempre a proposito di bersani, la sua scelta di candidare marini alla prima votazione sembra che sia stata il suo errore politico più grave. renzi sta facendo in modo molto diverso: una strategia che consente più disciplina partitica (in teoria), ma che – in caso di imboscate organizzate bene – si presta a più rischi. vedremo; non mi aspetto molto ma sono psicologicamente preparato a un presidente impresentabile. speriamo solo che non sia uno che i magistrati devono interrogare in quanto sindaco di roma o a causa del marito. ma anche se eleggessero quello che abbiamo una banca si percepirebbe un pò troppo senso del ridicolo.

  • Giannuli, come iscritto al blog voterò Prodi. Il particolare che ti sfugge a mio avviso è che, il furbacchione ha già subodorato la trappola e credo convergerà subito su prodi, imponenedolo di fatto a Berlusconi. Il solo PD ha circa 450 votanti e per la maggioranza relativa ne bastano 505. Lo elegge anche senza Forza Italia, si appunta la medaglietta di prodi, compatta il PD e fregaper l’ennesima volta Silvio.
    Meditate gente, meditate.
    Meglio votarlo sin dall’inizio Prodi come M5S

  • Caro Prof. Giannuli…
    Questa volta dissento…
    tanto…sa benissimo che Si arriverebbe cmq ad una rivolta del popolo nel tempo anche se vincesse Prodi ….visto i risultati sino ad oggi raggiunti con l euro con 10 milioni di persone in soglia povertà , e Prodi ne è uno dei fondatori, come dice lei….
    quindi …se poi vincesse Prodi, dovremmo tenercelo….
    perché sporcarsi le mani ora??
    Per sentirci dire fra un po’ dai PD e FI e SEL e LEGA …
    “Perché l avete votato … se ora vi lamentate E VOLETE USCIRE DALL € ??…siate coerenti!!!!”…
    No Proff…. grazie!!!

    Tonyspierre

  • Il mio candidato sarebbe Lorenza Carlassare, persona di altissimo spessore che ammiro sul serio, ma comprendo benissimo tutto ciò che Lei ha scritto, quindi… Prodi, si Prodi, perché? Si vis pacem, para bellum!

  • Ma dove è scritto che Prodi non continuerà avvallando le riforme dei Renzusconiani? dove è scritto che per Renzi saranno dolori se vince Prodi? DOVE ? questo è il sito di Prodi http://www.romanoprodi.it/, tra l’altro dice che lui non vuole essere nella mischia, e poi non vedo niente che non sia Europa, Europa, Europa… ne anche una parola su riforma della Costituzione, su JobsAct, su nessuno dei problemi interni.

  • guardando il TG7 per me è chiaro che l’accordo fra Berlusca e Renzi è Prodi come PdR. Hanno deciso tanto PD come FI di votare le tre prime volte scheda bianca. Berlusca dice che non si può uscire dagli accordi (che conoscono solo Renzi e lui). Renzi dice che vuole la unità del PD così che per accontentare il malpancisti con Civati in testa ci ha convinto Berlusca di votare Prodi (magari gli danno la grazia o approvano qualche porcata come quella del 24 dicembre). TG7 dice “la palla c’e l’ha il M5S”. Ecco se il M5S vota Prodi potranno governare tranquillamente senza la contestatissima figura di Napolitano. Un lavaggio di faccia. La casta si protegge. IO NON VOTERò PRODI (ne anche Bersani)

  • è piuttosto il contrario, se passa prodi con il voto dei 5 stelle, sarà pur vero , forse, che gli attivisti, sono più radicali degli elettori, ma il MoV, è portato avanti dagli attivisti, non dagli elettori, che spesso sono manipolati dagli eventi

  • No prof, e no egregi “bloggers”: io la interpreto diversamente ed in modo più globale dal punto di vista storico-politico. Quando si tratta del M5S non si può non trattarlo in modo diverso dagli altri: perché se gli altri sono una vasca di fango autoreferenti e che andranno ad eleggere un capo dello stato fantoccio, il M5S si era giustamente proposto come un laboratorio per far progredire un’alternativa politica che superasse i modi di fare più rodati. Questo nei contenuti, nelle forme, nei modi. Quindi si era, e si è ancora, più attenti, interessati; benevoli per la sperimentazione in atto ma anche più esigenti per l’opportunità e la speranza di cambiamento che rappresentano. Non sono un loro elettore, non sono attivista, ma da semplice osservatore ho seguito le loro mosse, e ho cercato poi di ragionare sulle conseguenze di queste, e su dove sarebbe potuto andare a parare per la crescita politica ed “operazionale” del Movimento e per l’effetto che avrebbero potuto avere sulla situazione e nel contesto politico. Ora non emetto sentenze definitive sulla capacità del M5S e dei suoi componenti, perché le scelte vengono fatte in un delineato contesto con esigenze e possibilità appunto contestuali: ma in due anni di parlamento qualche tendenza la si può tracciare.

    Proprio per l’interesse che si poteva avere per questo “laboratorio del cambiamento”, convergere ora su Prodi sarebbe una peccato se non si prendono le contromisure successive. Perché darebbe a dimostrare che oramai han preso la piega delle logiche che loro stesso volevano combattere. Molti non accetterebbero l’appoggio a uno della politica che loro stessi hanno combattuto, e gli avversari ci farebbero la cresta sopra. PIUTTOSTO (maiuscole volontarie), questa scadenza doveva essere preparata prima, in modo più fine e sostanziale, cercando convergenze con pezzi di dissidenti su un nome che corrispondesse ai loro criteri di sostegno (fedina pulita, della società civile, competente in un settore sociale, con un minimo di esperienza e peso politico). Ora chiaramente tra domani e sabato verrà fuori un capo dello Stato fantoccio: 1’000 parlamentari come questi, con la testa chinata per salvaguardare la cadrega, non faranno altro che eseguire gli ordini di eleggere uno come loro. Ma il M5S aveva perlomeno il DOVERE di provare a mettere su una candidatura “onesta” – come lo decantano in questi giorni – e sottoporla a consultazioni dei dissidenti di altri partiti. Si trattava di lanciare la corsa più che la volata, e poi se non di comandarla perlomeno di rimanere nel gruppo di testa. Poi se avrebbe perso, in un certo senso chissenefrega: finora non è stato Napolitano a procurare problemi insormontabili al M5S. Piuttosto, per rimanere in termini ciclistici, con una volata persa per poco ma comunque ben organizzata e con consistenti appoggi nel gruppo, il peso politico e organizzatvo sarebbe stato sotto gli occhi di tutti. Ed avrebbe anche costretto a scoprire i giochi di Fassina, Fitto & Co. – cosa pensate; che veramente questi volevano eleggere un Capo dello Stato pulito? Lo si sarebbe saputo invitandoli a colloquio, facendo loro prendere degli impegni che poi stava a loro rispettare. Quindi dal M5S non si può che essere delusi da questa mancanza di tessitura di alleanze politiche su un tema/oggetto preciso: su una benedetta “proposta”, come dicevano loro all’inizio, ricordate? “Noi parliamo delle proposte concrete, se non le avete con voi non serve a nulla parlare”. E avrebbe tagliato l’erba sotto i piedi agli ultimi, ennesimi, 10 dissidenti che sono andati a negoziare al Nazareno.

    Aggiungo, per tracciare la mia visione delle tendenze del M5S, che in 2 anni – 2 ANNI porca vacca – si poteva diventare più competenti e propositivi in materia di politiche e proposte monetarie ed economiche, in temi come le relazioni internazionali, dare un quadro organizzativo più delineato e preciso per quanto leggero, ed ottimizzare la comunicazione per contrapporsi al bistrattamento di regime. Il Movimento, per me, non ha acquisito un’identità politica e sociale, cosa che “compatterebbe” anche i loro membri in senso ampio: non si sa se difende quei pochi temi che sottopone, se protesta e basta, se vuole fare qualcosa, quale visione ha della società e del suo sviluppo, e dell’evoluzione del mondo in cui viviamo. Perché non bastano i pochi punti cardine, ragionare volta per volta, senza una cosidetta linea guida o un filo rosso. Sembra piuttosto invece un caos dove non ci sono regole e per questo ogni decisione è doscutibile ma non contestabile, quindi si litiga sempre e fuoriesce gente. Io adesso non prendo questo come “denaro contante”, mi rendo perfettamente conto che il potenziale c’è e che la disinformazione fa la sua parte. Ma visto così, dall’esterno, da osservatore e potenziale elettore come lo sono tanti, converrete che non è una bella pubblicità quella di un movimento in disfacimento e che non riesce a trovare soluzioni per la sua crescita ed il suo potenziamento: dal canto mio è questa mancata crescita quello che contesto di più. In questo caso è lampante la mancanza di un canale comunicativo forte, che esprima in modo sostanzioso le attività ed i resoconti del Movimento. Sembra il classico partito del capo, dove in un gruppo di parlamentari con evidenti lacune ed a volte allo sbaraglio rimane lui quello che più che suggerire una progressione politica viene a dividere ancora di più: o con noi o fuori. Più grave ancora: non imparano mai dai problemi, nel senso che gli schemi sono sempre identici e deleteri per l’immagine da fuori.

    Non sono contro la “Realpolitik” in genere né di questa del suo articolo, caro Prof, ma dal M5S era sensato attendersi qualcos’altro che questa logica del “saltiamo sul primo carro che viene per provare a contare qualcosa” – logica che lei contestò un paio di anni fa al PD e ai post-comunisti in genere quando elessero Renzi come loro cavallo vincente senza avere uno straccio di strategia alternativa, “puntiamo su questo, ci fa vincere, e poi si vedrà”. Come movimento del cambiamento mi sarei aspettato modi alternativi ed una crescita sui più piani che ho elencato prima. Ora andare a votare Prodi per provare a contare qualcosa lo posso pure capire: per impreparazione, per mancanza di idee concrete, per bloccare il Nazzareno. Ma avrebbe senso ad una sola ed unica condizione: da domenica in poi il Movimento riacciuffi quel percorso di crescita e di sviluppo che gli permetta di avere peso e consistenza nell’attività politica. Quel fatto di prevedere oltre la vittoria come lei ha detto. Altrimenti è un suicidio assistito come qualcuno ha detto qui sotto.

    • Renzi ha fatto silurare Prodi alle precedenti elezioni. Con PRodi eletto, le correnti del PD prenderebbero nuova forza e potrebbero scindersi, lasciando Renzi nel proprio partito cioè la DC.

  • Osservazioni profonde ma vorrei far notare che è già esistita una forza in tempi recenti , il PRC, che pur non avendo mai raggiunto neanche il 10% ha scelto prima una posizione di radicale rottura facendo cadere Prodi nel 1996 e poi è tornato su suoi passi con il discorso “sporchiamoci le mani altrimenti siamo ininfluenti” appoggiando Prodi nel 2006 per trovarsi intrappolata a votare contro-riforme sociali ed infine è scomparsa. Essendo stato parte di quel’ esperienza (fino al 2001 , nel 2006 non ho votato) gradirei non replicarla.

  • Condivido la scelta di puntare su prodi come disperato (ma convincente, non inutile) tentativo di spaccare il pd. Ma solo nell’ipotesi che renzi e b. vogliano amato, veltroni o simili.
    Condivido però le osservazioni di monica: E se renzi e b. avessero già optato per prodi e giocassero a stanare il M5S?

  • Giannuli non tiene conto dell’ipotesi 2: che Prodi alla fine non venga eletto.
    L’unico risultato in questo caso sarebbe la distruzione del M5S, che perderebbe la sua coerenza e intransigenza (e quindi la faccia) in cambio di… un bel nulla.
    Mi spiace, ma non è mio costume puntare la mia casa al casinó, né le sorti della mia forza politica su “o la va o la spacca”.

    (Aggiungo che non sono una talebana, quindi se avessi la certezza che il trappolone funzioni sarei favorevolissima a sporcarsi le mani)

    • se prodi non venisse eletto per colpa di renzi nonostante votato dai 5 stelle, renzi ci farebbe una figura di merda.
      anzi ci avrebbe fatto, dato che l’inutile imposimato scagionerà questo pericolo.
      e continuo a dire che tutti questi favori fatti a renzi da parte di quesi “duri e puri” de mej cojoni sono veramente troppi per essere coincidenze

  • Egr. Dr. Giannuli,
    purtroppo non mi trovo d’accordo con quanto da Lei affermato circa l’appoggio a Prodi. Primo perché penso che il pallino non sia in mano al m5s poi ritengo sia molto difficile che Renzi si adegui ad una scelta del m5s e in ogni caso farebbe di tutto per intestarsi un successo personale. I numeri per eleggere da soli Prodi ce li hanno già quindi se vogliono…… basta dare qualcosa in contropartita a Berlusconi ed il gioco è fatto. Anzi personalmente penso che eleggeranno proprio Prodi circostanza che farebbe aumentare il successo di Renzi perché riunirebbe la sinistra del PD, (Civati e company) e avrebbe in questo caso penso anche l’appoggio dei fuorusciti del m5s.
    Cordiali saluti.

  • Guardi ci ho pensato molto pure io, il punto è che non facciamo i conti con l’oste guardando all’immediato, a prescindere dal fatto che l’ala pidina per me è andata con bersani e quindi prodi, elettoralmente sarebbe un disastro, c’è pure da prendere visione di quello che succederà durante il suo settennato e non è una cosa meramente secondaria.
    Infine dopo aver appoggiato il pdr, l’elettorato più d’opinione del panorama attuale, potrà accettare di restare comunque in disparte, isolato dagli altri?
    No, secondo me prodi sarebbe un buon nome solo per scardinare il pd non da portare al Quirinale e se lo proponesse renzi dopo la terza votazione? Tutti i ragionamenti salterebbero! Ad ora, tatticamente, per me, sarebbe meglio restare sul “duri e puri” ma capisco eventuali scelte differenti

  • Caro Giannuli,

    condivido la sua analisi e come attivista del M5S mi auguro che domani la rete voti il professor Prodi come candidato unico alla Presidenza della Repubblica.

    Tuttavia, non credo che il professore, alla fine, potrà raggiungere il quorum di voti necessari alla sua elezione ma sicuramente metterà allo scoperto i favori “indicibili” che si nascondono dietro al cosiddetto patto del Nazareno.

    Credo, ancora, che la conseguente fine dell’esperienza di governo e di estinzione politica del “buffoncello” è ormai nella testa di quelli del “mondo di sopra”, vista la sua ormai manifesta incapacità ben nota oltre i confini nazionali. In fondo, lo “spregiudicato” è perfettamente servito allo scopo di impedire una presenza eccessiva dei parlamentari anti-europeisti del M5S al Parlamento Europeo per la durata di un legislatura lunga cinque anni e in una fase storica assai delicata per la sopravvivenza dell’Euro.

    La mia previsione, infatti, è che come durante l’elezione del Presidente della Repubblica nel 2013, in una situazione di stallo politico a causa dei veti incrociati, si ricorra al soccorso del “non-candidato”, epigono degli interessi nazionali a cui la stragrande maggioranza delle forze politiche non potrà rispondere con un NO. Questa volta Napolitano non è più disponibile.

    Personalmente, vedo che il non-candidato, non-politico, con una faccia presentabile, competente, che ha studiato dai gesuiti, con un profilo di alto livello economico, magari anche ex-governatore di Banca d’Italia, come il presidente emerito C.A. Ciampi, con una elevata esperienza e reputazione internazionale e, dulcis in fundo, ex-uomo della banca Goldman Sachs corrisponda all’attuale governatore della BCE: MARIO DRAGHI.

    Draghi ha esattamente il profilo del “salvatore della Patria”. Metterebbe tutti d’accordo compresi i tedeschi, a cui sta tanto sui coglioni. I francesi si incazzerebbero perché dopo J.C. Trichet e M. Draghi alla BCE toccherebbe un tedesco; ma i francesi hanno di che occuparsi con il problema interno dell’integrazione di oltre 5 milioni di mussulmani in Francia.

    L’elezione di Draghi coinciderebbe inevitabilmente con la fine del peggior governo dell’Italia repubblicana. Anche Draghi la pensa così. Allora, il prossimo Presidente del Consiglio, rigorosamente non-eletto, si prepara a lanciare il nuovo soggetto politico, proprio il prossimo 31 ottobre: ITALIA UNICA. Corrado Passera o, come lo chiamavano ai tempi della Olivetti, “Passerà” ha anche lui il profilo dell’“uomo della provvidenza”: cattolico, ragazzo dell’Opus Dei, ex-manager rampante della McKinsey, AD di successo della Olivetti dei tempi delle telecomunicazioni, ex-pupillo di C. De Benedetti, ex-boiardo di Stato (ex-AD di Poste Italiane), ex-banchiere (ex-AD di Banca Intesa), ex-ministro dell’economia, con una reputazione nazionale e internazionale di tutto rispetto, europeista convinto e difensore strenuo dell’Euro. L’accoppiata ideale per UE-BCE-FMI che potrebbe scongiurare l’ingresso della TROIKA alla luce del fallimento dell’esperimento greco.
    Inoltre, si tratterebbe del tandem perfetto per far diventare l’Italia il länder più meridionale della Germania!

    Cosa ne pensa?

  • Caro Aldo
    Sono assolutamente d’accordo.
    Dato che mi capita spesso di concordare con gli articoli del tuo blog, tranne alcuni ben riconoscibili e quindi facilmente rimbalzabili, anche questa volta non avrei perso tempo a dirtelo.
    Commento perché spero che gli amici cinque stelle leggano te e, se arrivano in fondo, anche me.
    Due anni fa, alle presidenziali precedenti, in conseguenza di un grave errore di valutazione, avete insistito con l’ appoggio a Rodotà ( assieme ai grandi strateghi di SEL ) consentendo al PD l’ impallinamento di Prodi e, a seguire la rielezione di Napolitano, in barba alla prassi e alla legge.
    Per fortuna sono passati due anni e non sette.
    L’ attacco alla Costituzione, al Voto democratico, al Parlamento non sono ancora completati, ma io, che sono comunista, mi vergogno da ben più di due anni dell’ operato
    dell’ ex-comunista Presidente Emerito.
    Cari amici, sbagliare è umano, ma perseverare …….

  • Caro Prof.In occasione della visita passata di Prodi in Russia lei analizzava la possibilita di Prodi per il Quirinale con le dovute consuguenze,intendo l’affare Gazprom vs la grazia per berlusconi come favore a Putin.Vorrei capire se questa sua idea è ancora valida e nel caso si avverasse,pensa che l’eventuale grazia per Berlusconi sia da considerare un male minore?Grazie

  • Risposta ad Aldo Giannulli

    Caro Aldo, il tuo ragionamento mi sembra essere debole su alcuni punti, che ti vado rispettosamente ad elencare:
    1- Votiamo Prodi per rompere il patto nazarieno. E’ vero che si potrebbero creare delle difficoltà a Renzi proponendo il nome di Prodi, ma ciò significa entrare con entrambi i piedi in un atteggiamento politico strategico, in poche parole non vedere una proposta per il suo valore intrinseco, ma per ciò che pragmaticamente può comportare in termini di alleanze, scacchi politici ed altro. Questo atteggiamento può essere controproducente se non letale per il M5S.
    2- Votiamo Prodi perchè i nemici non sono tutti uguali. Intanto è da considerare il fatto che Prodi e Renzi non sono fenomeni distinti, ma prosecutori di una stessa politica, per molti ormai un disegno strategico di progressiva sottrazione di democrazia.
    3- Votiamo Prodi perchè altrimenti ci sarà un altro Napolitano. Non penso che Prodi eletto avrebbe fatto qualcosa di diverso, e comunque non ci sono state sue dichiarazioni scandalizzate dall’utilizzo spregiudicato del Potere da parte dell’ultimo presidente (sich!) della Repubblica.
    4- Infine questa considerazione: l’unica nostra possibilità è quella di proporre alla grandissima parte degli italiani che rinunciano al voto una proposta concreta ma anche un sogno, questi due aspetti non devono mai separarsi! Buon voto

    • 1 andare avnti senza strategia significa fare decidere gli altri, quindi renzi. ma allora perchè non votare direttamente pd?
      2 si è visto quanto prodi sia funzionale a renzi dalle volte in cui gliel’hanno messo nel culo
      3 non credo che il prossimo presidente della repubblica abbia mai parlato male di napolitano, chiunque esso sarà.
      4 e invece è cresciuto l’astenzionismo e l’unico che si è avvantaggiato della cosa è stato guarda caso, renzi. ma è solo colpa del destino cinico e baro

      • 1 la Strategia è chiara ed quella di non utilizzare strategie ! la maggioranza del M5S ha votato Imposimato, e chi ha votato prodi ha fatto una cosa perfettamente inutile. SE poi fosse stato per assurdo eletto Prodi mi dici che bella strategia con l’appoggio dei 5S? Proprio un bel risultato galattico!! Chi vuol essere Macchiavelli lieto sia ma guardi anche che fine hanno fatto i grandi strateghi .. Oh novo Valentino!

  • Come canta Vasco dobbiamo solo vomitare.
    Sei un bel tipo Giannuli.
    Il noto servizio . . .
    Ma vaff te e Grillo.
    Grillo va attenzionato.
    Scrivi che è meglio.

  • Caro Giannulli, se esce fuori da queste votazioni in rete il nome di Prodi (o anche Bersani) invece di spaccarsi il PD, che ha elettori ormai protetti con la maschera antigas quando vanno a votare, altro che turarsi il naso, si spaccherà il M5S e le crepe già si vedono …

  • L’elezione di questo presidente, nei modi con cui sta maturando, è comunque una porcata.
    L’elezione di Prodi non inciderebbe minimamente sulla rotta che le classi dominanti hanno deciso per l’Italia, anzi sarebbe ulteriore fumo negli occhi degli italiani ai quali verrebbe fatto credere l’avvento di un cambiamento.
    Il M5s dovrà essere tanto abile da dare l’immagine di una formazione ansiosa di dare il suo contributo a questa elezione, ma nello stesso tempo tenersi fuori da questa sporca operazione di ricatto”o Prodi o nazareno”.
    La visione politica di questi figuri è la seguente: manomissione della costituzione e il saccheggio dello stato. Grande visione politica per il futuro radioso della nazione!
    Il M5s rischia l’annientamento ad ogni piè sospinto: è il suo destino; ma con questi personaggi alla guida della nazione, può vincere, eccome!

  • Vedo che tutto si sta mettendo bene per l’elezione di Prodi al colle. Non avendo Imposimato nessuna chance, il posizionamento di Prodi al secondo posto nelle quirinarie lo rende immediatamente candidabile. Non capisco come sia stato possibile un simile risultato, evidentemente un certo orientamento del voto ha prevalso.
    Spero vivamente che tutto ciò valga unicamente per stanare il pd e non farsi chiudere in trappola e che Prodi, personaggio solo dall’aspetto pacioso ma democristiano monolitico, alla fine non venga eletto, poiché una tale eventualità la vedo come una vera iattura per il movimento.

  • Il m5s ormai e’ morto, merito anche dei consigli di Giannuli e altri autori PRO-PD. Complimenti, votate grasso, boldrini, napolitano, prodi, bersani e cricca, ma poi non chiedetevi perche’ la gente manda a quel paese il movimento…

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