Landini: lasciamo perdere…
Volutamente, dopo aver scritto un solo articolo molto perplesso su Landini e sulla sua “coalizione sociale”, ho taciuto per mesi. Le perplessità, invero, aumentavano e si mutavano in giudizi negativi, ma non volevo essere accusato di esser prevenuto, di sparare alla schiena di un tentativo in fasce ecc.
Ora, a distanza di due mesi e con la recente dichiarazione programmatica (il programma vero e proprio, nel dettaglio, è stato annunciato per le prossime settimane, dopo che le apposite commissioni di studio avranno prodotto qualcosa) mi pare di aver maturato un giudizio abbastanza preciso: politicamente la coalizione di Landini non esiste. Anzi, ad essere più precisi, è Landini a non esistere politicamente.
Di questa fantomatica coalizione sociale “questo solo possiamo dirti: ciò che non siamo, ciò che non vogliamo”.
La prima perplessità sorge proprio dai contraenti il patto: una coalizione sociale è fatta (lo dice la parola stessa) da forze sociali che devono avere loro sedi di raccolta, espressione e decisione, come, ad esempio, era negli anni settanta per le assemblee studentesche, i consigli di fabbrica e di zona, le leghe dei disoccupati, ecc. Dove sta scritto che i precari, le casalinghe, i pensionati, i senzacasa, i lavoratori ecc. debbano essere rappresentati dall’Arci, da Libera o da Emergency? Le associazione sono un pezzo della società civile, ma non sono la società civile tout court e, per di più, hanno apparati strutturati esattamente come i partiti, i sindacati ecc, quindi non offrono garanzie di una maggiore aderenza democratica alla volontà dei propria aderenti. Comunque, sorvoliamo.
Ma questa coalizione (che per ora è solo un cartello di sigle) che fa? Liste elettorali? No, questo è stato subito escluso dai promotori. Né poteva essere diversamente: come potrebbe l’Arci, in cui ci sono precise componenti legate al Pd, a Sel, a Rifondazione ecc., proporre un cartello elettorale concorrente alle formazioni politiche che la compongono? Ed anche Libera o le altre associazioni, hanno iscritti che si collocano nelle più diverse posizioni politiche, per cui una partecipazione elettorale autonoma della loro associazione potrebbe andare incontro ad un forte dissenso interno ed anche all’abbandono dell’associazione da parte di molti iscritti. Dunque: pace! Non è di questo che si può parlare.
Allora come si esprime questa coalizione? Attraverso Referendum e proposte legge di iniziativa popolare? Potrebbe andare, ma, normalmente, prima si decide quali referendum (o quali proposte di legge) occorre fare e poi si compone il comitato promotore, qui, invece, avremmo un comitato referendario che si costituisce per scoprire che referendum promuovere. Un po’ strano vero?
Oppure si tratta di promuovere forme di lotta come scioperi generali e lotte sociali? Anche questo può andare però, scusa, Landini, ma se non riesci a convincere neanche le altre categorie della tua confederazione, pretendi di proporre queste forme di lotta con associazioni che hanno altro scopo sociale?
Ve li vedete quelli dell’Arci mettersi alla testa di cortei ed organizzare blocchi di merci o scioperi anomali?
Magari si pensa ad altre forme di lotta, dallo sciopero del rosario alla lotta armata, quello che vi pare, ma fatecelo sapere cosa è questo strano animale che avete messo insieme ed a che serve.
Quindi, anche sotto questo profilo, la cosa convince poco. Ma veniamo all’indirizzo programmatico che è stato riassunto in tre o quattro frasi. Ma in realtà, ne bastava una sola: acqua fresca!
Allora diciamocela tutta: questa storia della coalizione sociale era solo un modo pomposo di chiamare il comitato elettorale di Landini in vista dello scontro interno alla Cgil per la successione alla Camusso. E’ noto che Landini pensa (pensava…) a una sorta di meccanismo di referendarie, se non proprio fra tutti gli iscritti alla Cgil, almeno fra i delegati di base e, in questo caso, un supporto organizzativo ampio poteva essere cosa utile. Ma anche questo disegno mi pare che sia andato a ramengo:
-Libera ed Emergency si sono defilate con eleganza e sono uscite dalla “coalizione”
-Sel, Rifondazione, il gruppo Civati, l’Altra Europa ecc. non si sono degnati di mandare un solo rappresentante alla conferenza di presentazione delle “indicazioni programmatiche” ed ignorano ostentatamente la cosa (mi pare che l’unico che ci creda sia il mio amico Claudio Grassi, ma direi che è poca cosa)
-La Cgil ha definito le regole di selezione dei partecipanti alla prossima conferenza di organizzazione, che, a sua volta, definirà le regole congressuali e mi pare che di primarie o simili non se ne parli proprio
-I mass media, dopo un iniziale atteggiamento di interesse a febbraio, stante il silenzio di ben 52 giorni della mitica coalizione sociale, ha perso ogni interessa alla cosa ed ha avuto una attenzione freddissima verso il recente sussulto “programmatico” e sarà anche peggio più avanti, con l’avvicinarsi della pausa estiva.
Insomma, mi pare che possiamo lasciar perdere e che Landini si sia bruciato. Sarà, ma questo mi sembra meno furbo di Ferrero.
Aldo Giannuli
aldo giannuli, altra europa, arci, camusso, cgil, civati, claudio grassi, coalizione sociale, fiom, libera, maurizio landini, pd, rifondazione comunista, segreteria cgil, sel, sinistra italia, sinistra radicale
Marco
Professore, la chiusa è un complimento al segretario del partito della rifondazione comunista o un insulto al perdente landini?
Aldo Giannuli
nè l’uno nè l’atro. Diciamo che è una cponstatazione il cui giudizio di valore affido ai lettori
roberto buffagni
è la registrazione di un primato da Guinness
Giovanni Manara
Prof, le devo delle scuse,avevo capito ( male ) che i suoi post su Landini e sulla sinistra radicale fossero una sorta di sondaggio,un tirare la volata a questi disperati in cerca di occupazione. Meglio lasciar perdere appunto. Da quelle parti in questo momento c’è solo il deserto.
giandavide
nell’arci ci sono “precise componenti legate al pd”? mi sembra inesatto: l’arci viene di solito definita come il buen retiro dei trombati pd. in effetti scelte come questa sono un autogol che l’elettore lo fa scappare a gambe levate. senza contare il malus derivante dall’avere tra i piedi gente così infida. non so se landini si è già bruciato, ma sicuramente non si è mosso bene e sta andando in questa direzione. e oltretutto essere allo stesso livello di ferrero è molto difficile.
Cinico Senese
Landini ha prodotto dei trattori che hanno fatto la storia http://it.wikipedia.org/wiki/Landini_(azienda)
Il suo omonimo in maglietta della salute sotto la camicia non farà storiella.
Questi sono i soliti tentativi top down di riciclaggio politico carrieristico spacciati per novità politiche.
Idem fine farà il Pippo, Civati per gli amici, con la sua creatura: “possibile”, già il nome un programma afflosciato.
All’orizzonte non si vedono novita bottom up alla Podemos. Lunga è ancora la traversata del deserto italiota.
giandavide
interessanti analisi di marketing fatte da uno che vota il partito del clickbaiting. per il resto podemos significa possiamo, l’altro paritito “cittadini”. non si capisce perchè non si debbano usare parole semplici e comprensibili e perchè quindi si debbano preferire nomi come “movimento 5 stelle”, logorroico e con richiami che vanno dal massonico all’alberghiero.
ah, me l’ero scordato: gli alberghi sono una delle poche cose che i sensi capiscono bene
Valdo
Caro Giannuli,
complimenti per l’analisi ma per sapere che da Landini non ci sia granché da aspettarsi mi basta guardarlo in faccia e leggere la sua storia di classico sindacalista organico al sistema piddino emiliano, che borbotta qualcosa di sinistra ma poi alla fine in quel sistema ci è nato e cresciuto.
Dr. Dreez
Caro Professore,
ricordo suoi interventi un paio d’anni fa in cui diceva: “Il M5s non ha una politica estera? Bè ma diamogli tempo”. “Il M5s non ha un piano politico strategico? Bè ma diamogli tempo, sono appena nati”. Ovviamente dimenticava volutamente che il M5s era nato già nel 2005 con gli “Amici di Beppe Grillo”, e che quindi in dieci anni non aveva trovato una posizione univoca su molti temi (discorso valido anche spostando la data al 2009, fondazione del M5s). E lei esercitava la sua indulgenza ripetendo il mantra “Ma sono appena nati…”
Oggi arriva Landini e deve avere subito programma, coalizione definita, alleati, strategia da qui ai prossimi secoli. Diciamo la verità, il suo ha tutta l’aria di essere un articolo su commissione. Alla Casaleggio Associati si stanno fottendo di paura, perché se l’operazione di Landini ingrana saranno spazzati via.
A proposito… Landini ha espresso chiaramente la pregiudiziale antifascista (mi dicono che anche lei lo sarebbe, antifascista dico). Nel Settantesimo della Resistenza, la posizione del movimento al riguardo? E a Lei va bene produrre articolesse per chi cita Mussolini e dialoga con Casa Pound?
Caro Professore, si ravveda! Un saluto.
Aldo Giannuli
caro amico
perchè mai il M5s (o magari il Pd) dovrebbero tremare di paura per la coalizione di Landini che giura di non volersi presentare alle elezioni?
Io non ho mai scritto articoli su commissione per nessuno
Al resto delle sciocchezze che scrive non rispondo perchè non ho tempo da perdere
Lei non so
The Croppy Boy
Sono lontano da Landini tanto quanto da Casaleggio e Grillo, ma l’immagine di questi ultimi che se la stanno facendo sotto tremando per il prossimo dilagare della coalizione landiniana MI FA MORIRE DAL RIDERE. La fantasia umana ( al pari dell’idiozia ) è un esempio di infinito attuale. Poi leggo anche dell’ipotesi che il Prof.Giannuli sia prezzolato e capisco che spesso si scrive qualcosa perchè si hanno cinque/dieci minuti da buttar via ( e beato lui ! ).
Ad maiora.