Il sussulto dell’Italia dimenticata
Poco dopo l’annuncio dell’esito dell’impietosa disfatta nella corsa al collegio uninominale di Acerra, nel quale il leader pentastellato Luigi Di Maio lo ha sopravanzato di oltre 40 punti, Vittorio Sgarbi si è scagliato contro gli elettori che lo avevano clamorosamente bocciato riferendosi alla regione della periferia napoletana come a “un territorio di disperati che danno i voti a un personaggetto, a uno che non sa neanche guidare”, attratti da promesse assistenzialistiche.
Nell’autogiustificazione penosa e ipocrita di Sgarbi, uno dei peggiori protagonisti dell’Italia contemporanea, si possono cogliere le motivazioni che hanno portato il Movimento Cinque Stelle a dilagare nell’Italia meridionale: la linea del Garigliano, confine tra Lazio e Campania, segna i limiti del nuovo bipolarismo che demarca la politica italiana e la soglia oltre la quale i Cinque Stelle la fanno assolutamente da padroni. Il 61-0 conquistato da Berlusconi in Sicilia nel 2001 sbiadisce di fronte alla valanga del 4 marzo: nei collegi uninominali Di Maio e i suoi hanno fatto cappotto in Sicilia (28 su 28 tra Camera e Senato), Sardegna (9 su 9), Puglia (24 su 24), Molise (3 su 3) e Basilicata (3 su 3) e dominato in Campania (32 su 33) e Calabria (11 su 12), infliggendo al centro-destra un 110-2 che di fatto ha scombussolato i piani della coalizione per la conquista della maggioranza assoluta.
Nell’analisi aggregata del voto, le ragioni della marea pentastellata al Sud sono molto più complesse del prevedibile diluvio del centro-destra al Nord, frutto del consenso per la piattaforma programmatica e di un radicamento territoriale storicamente consolidato: il voto al Movimento Cinque Stelle al Sud ha rappresentanto, prima ancora che una manifestazione di consensi al programma di Di Maio, su certi punti di vista abbastanza discutibile, una gigantesca manifestazione di rifiuto di una politica tradizionale, in larga misura clientelare, che ha svuotato il Sud di prospettive e futuro. Forza Italia e Partito Democratico tracollano sulla scia del disastro economico, sociale e, negli ultimi tempi, addirittura democratico che ha portato nel corso di lunghi decenni il Sud Italia alla rovina. Come scrive Gian Antonio Stella: “Dice tutto un sondaggio del dossier Eurispes 2018. Alla domanda «quali di questi elementi rappresentano un vero pericolo per la vita quotidiana sua personale e della sua famiglia?» le risposte degli italiani erano centrate (più che sull’immigrazione!) su tre temi legati (soprattutto) al Mezzogiorno: la mafia, la corruzione e «i politici incompetenti». Colpevoli di aver buttato via per decenni decine e decine di miliardi di fondi europei”. L’autore del Corriere della Sera ha poi citato alcuni, impietosi dati: “Tutte le regioni della Repubblica Ceca hanno oggi un Pil pro capite superiore a tutto il nostro Sud e così l’intera Slovenia e l’intera Slovacchia. La regione bulgara Yugozapaden, poi, ci umilia: nel 2000 aveva un Pil al 37% della media europea e in tre lustri di rincorsa ha sorpassato tutto il Mezzogiorno, arretrato fino a un disperato 60% della Calabria, mangiando 50 punti alla Campania, 56 alla Sicilia, 64 alla Sardegna”.
Il Sud ma non solo: altri elementi del voto ci consentono di affermare che il 4 marzo sono andati in scena un forte sussulto di un’Italia periferica, dimenticata e enormemente distante dalle realtà che caratterizzano città come Milano, Brescia, Torino, dove infatti la tenuta dei partiti tradizionali è più salda. Stefano Cingolani di Linkiesta parla di “rabbia, rancore, rivincita” come motivazioni trainanti del “ rimescolamento delle preferenze politiche in quella parte del paese chiamata Terza Italia che non coincide necessariamente con il centro, ma piuttosto rappresenta l’architrave del modello economico come si è formato dagli Anni ’70 del secolo scorso in poi: l’Italia dei distretti, […] affluente, laboriosa e politicamente moderata, allevata con cura dalla grande chioccia democristiana e dalle cooperative rosse per lo più in competizione collusiva, poi oscillante tra centro destra e centro sinistra”, la cui crisi ha cominciato a palesarsi “durante il lungo e doloroso addio della grande industria. Grazie ai suoi ammortizzatori locali (famiglia, banche popolari, cooperative di consumo e quant’altro) ha assorbito in parte anche lo shock della moneta unica, finché non è stata attraversata, nel decennio della lunga recessione, da sciabolate e fendenti micidiali”.
Un’Italia che parte dal Veneto, attraversa l’Emilia Romagna e le Marche per arrivare all’Abruzzo, ma che si ritrova anche alle periferie di diverse grandi città. Per la prima volta, in maniera più forte e precipua rispetto al 4 marzo, il Paese sperimenta una duplice linea di faglia che è il frutto più significativo dell’impatto della globalizzazione e dell’evoluzione travolgente dell’economia mondiale sui sistemi nazionali. Le elezioni hanno portato alla scoperta di fratture simili a quelle che sono emerse negli scorsi anni anche in Regno Unito, negli Stati Uniti, in Francia e in Germania.
Il dominio della Lega su Forza Italia, i veri e propri exploit del Carroccio in città come Macerata (21%) e Pomezia (31% per il candidato all’uninominale) e la crescita del Movimento Cinque Stelle, certificata dalla valanga del Sud Italia, certificano che ad avvantaggiarsi del riassetto elettorale dell’Italia siano state proprio quelle forze percepite, dai votanti, come in discontinuità rispetto al clima dominante nel crepuscolo della Seconda Repubblica: Marcello Foa ha ribadito che “l’era dei Berlusconi e dei Renzi” è finita per sempre e che in futuro, realisticamente, saranno proprio la Lega e il Movimento le forze chiamate a rispondere alle sfide politiche, economiche e sociali che il terremoto del 4 marzo ha portato in primo piano anche nel nostro Paese e alla frattura dell’Italia palesatasi non solo sull’asse Nord-Sud ma anche in diverse realtà territoriali.
Andrea Muratore
andrea muratore, risultati elezioni
napalm51
il paese si sta spaccando in due, se va avanti così finiamo come le 2 coree, magari si potrebbe fare una federazione tra i 2 Stati col governo federale rappresentato in Europa?
Paolo
Con un Governo M5s+Pd..e con il Reddito di Cittadinanza dato al meridione strapieno di disoccupati e con una Leadership meridionale (Di Maio ) espressione di una (giusta ) protesta del malcontento del sud….in presenza di un altrettanta giusta protesta settentrionale espressa attraverso la Lega : un malcontento altrettanto profondo del nord efficiente, produttivo e trainante di tutto il Paese…se il M5s dovesse non governar in modo soddisfacente anche per le esigenze del nord ..o dovesse governar male per tutta una serie di ragioni e dovesse aumentare la “pressione” sulla parte produttiva…nel medio lungo periodo , è la volta buona che riscoppia la contrapposizione e i livore contro il sud cosiddetto “parassita” e contro i meridionali …ed è la volta buona che si sfascia per davvero l’Italia. Secondo me è meglio che al governo ci vada l’espressione di protesta del Nord produttivo. L’ideale è un intesa M5s /Lega….ma è impossibile: chi fa il leader? e come si conciliano i due diversi programmi che hanno si punti in comune ma non in tutto : è una visione diversa…anche se la base votante è similare nelle motivazioni. Se non cala la pressione fiscale sugli imprenditori in particolare del Lombardo /Veneto…ed aumentano i redditi di cittadinanza al sud…il nord scoppierà d’ira e risentimento contro il meridione.. Salvo il M5s non trovi una formula giusta e riesca a far “il miracolo” e saper governare( ma ho dei seri dubbi ).
napalm51
se è una questione di prime donne, vuol dire che i tipeti non sono né maturi, né in grado di governare
Lorenzo
“il voto Cinque Stelle al Sud ha rappresentanto una manifestazione di rifiuto di una politica tradizionale in larga misura clientelare”
Fantasie. Il voto meridionale al PD 2.0, pardon ai 5 stelle, è precisamente nostalgia del clientelarismo che ha foraggiato il lazzaronismo e la mafiosità meridionale per un secolo, e che i nostri virtuosi cuncittaddeni dde lagggiù sperano di restaurare col reddito di cittadinanza. Questo però più che sulle elargizioni a pioggia della I repubblica è modellato sull’Hartz IV tedesco, cioè sul lavoro semischiavile: quando sei alla fame (e quindi potresti renderti pericoloso) ti diamo un lavoro coatto e sottopagato e se non accetti accomodati sotto i ponti. Il tuo lavoro sottopagato serve a ricattare quanti ancora ne hanno uno dignitoso. Proprio il modello giusto per un comunista come Giannuli.
Dati i fulminei rovesciamenti di linea pentastellati non è detto che se ne faccia qualcosa, e se fosse le mafie meridionali, che la miseria la vogliono gestire in proprio, lo trasformeranno nell’ennesimo strumento di finanziamento indiretto della malavita. Ma come amo per adescare gli alupecuri l’idea è stata geniale.
L’importante è che la spaccatura del Paese (col nord che vuole lavorare e il sud che vuol essere mantenuto) prefigura nuovi elementi di instabilità per il regime, ormai simile a una rotella che gira quasi esclusivamente per l’impulso che gli proviene dai poteri forti euristi.
Paolo
condivido e sottoscrivo tutto al 300%…eccetto il riferimento al Prof. Giannulli..che da sempre ha contestato quella robaccia chiamata Reddito di Cittadinanza …e il modo della genericamente sinistra di “tassare ” (adesso non ricordo bene lo specifico..ma non tanto tempo fa mise in discussione la “nota” impostazione di sinistra per quanto riguarda le tasse ). Per il resto meglio di cio che a detto il Lorenzo non poteva esser detto. Ed io sono al di sopra di ogni sospetto di razzismo o antimeridionalismo perché son sardo/meridionale e vivo in quella realtà. Lo ho scritto già in altri post: di non scherzare con il fuoco..e non mettere sottogamba le istanze del nord in particolare di quel bacino produttivo chiamato Lombardo Veneto super tartassato con imprenditori che si ammazzano per restare a galla perché da quel “bacino ” escono decine di miliardi per sostenere il sud (lasciamo stare le ragioni storiche e tecnico economiche ..perché c’è tutta una spiegazione anche a favore del sud per le ragioni di questa dinamica …ma bypasso ) se non cambia il trend e si danno Redditi di Cittadinanza a tutti i disoccupati ..cioè a tutto il sud + il noto esercito di forestali+ il noto super organico di personale delle amministrazioni statali oscenamente sovrannumero …..al nord GIUSTAMENTE finisce che si incazzano veramente…e si sfascia l’Italia. E’ intollerabile. Tanto più che la lega è stata stravotata anche al sud (mia regione è la terza forza politica partendo da zero ).
Horace
Prof Giannuli mi servo di questo post per inviarle una mia riflessione e una richiesta. Ella è invitato in molte trasmissioni TV molto seguite. Per questo motivo mi permetto di chiederLe di dire ai suoi tronfi interlocutori che i voti presi dal 5 stelle certo possono essere persi in una nuova elezione, ma non torneranno mai e poi mai ai vecchi partiti, specie al sud. Quindi il tentativo di fare a Di Maio la cura Raggi è o destinato a fallire o a causare contraccolpi ancora più forti. Grazie se lo farà
Distinti saluti
Aldo S. Giannuli
l’ho già detto all’Aria che tira e lo ripeterò ancora
Gaz
Sgarbos deprime il numero di commenti.
Herr Lampe
E io che credevo che l’era del “terroni a casa vostra!” fosse finita in favore del “negri a casa vostra!”.
Mi sa che mi sbagliavo, alla fine c’è sempre bisogno di qualcuno più negro di te.
Ps: stavolta concordo con Foa, ormai tutto può accadere evidentemente.
foriato
“La purezza è solo una mistura di riferimento.”
(Omaggio a Jorge Wagensberg, da poco mancato).
simone
Professore vorrei chiederLe se questo 55% di italiani che per mezzo dei vari partiti “sovranisti” ha chiaramente detto di volersi allontanare da Bruxelles, puó essere ignorato ancora a lungo?
Sento dire nelle varie trasmissioni televisive che il nord cerca sicurezza e il sud assistenzialismo ma non sembra anche a Lei che il vero tema sia il desiderio di “indipendenza” espresso dagli elettori? In fondo Lega e Movimento cinque stelle (De Battistiano), Casapound (QUASI 1%) ma anche Fratelli d’Italia e lo 0,3% di Rizzo su questo tema importantissimo vanno nella stessa direzione… Grazie.
Paolo
Il M5s..nel complesso e nella linea dei vertici non è sovranista( ha fatto finta a periodi alterni ed a zig zag è Eurista ed Europeista.
E’ lo è sempre stata.
Quando si esprimeva contro l’UE e l’euro stava solo strumentalmente prendendo per il sedere .
Cosa ci sia di “sostanzialmente” contro nel m5s non è ho la più pallida idea. E’ il Nuovo PD…lo è nella sostanza, nelle idee, nella provenienza .
Basta sentirsi l’ultima conferenza stampa di di Maio con la stampa estera…ribadisce a più riprese che son per l’UE e per L’Euro…ma lo dice e lo riafferma in modo “marcato” e poi parla (o blatera ) di situazione europea cambiata ..in relazione all’asse Macron /Merkel …di presunti abbondanti “spazi di manovrabilità ” per l’Italia per conquistarsi un posto di rilievo che “le spetterebbe” etc etc (lo ho visionato tutto: osceno..un PD.. c’è poco da fare )…parla di un “tavolo” dove far valere le istanze dell’Italia…”tavolo” dico io che NON ESISTE…(i Bagnai , Barnard, Dezzani, Borghi, Rinaldi, Galloni etc etc che da sempre dicevano che il M5s era un bluff o che bluffava sul tema …avevano ragione..perfetta la dicitura del Bagnai: M5s stampella del neoliberismo………..)
Quindi incominciamo a collocare le forze politiche ove realmente stanno per chiarezza.: il M5s è UN PARTITO EUROPEISTA ED EURISTA . E lo è a tutto campo.
Non solo il Di Maio dice che l’UE e l’Euro non è un problema(???!!!) ma dice che ci sono ampi spazi operativi per l’Italia per conquistarsi il posto che le spetta nel sistema UE/euro: oscenamente bugiardo…dove siano questi spazi e “questo quadretto ” non se ne ha la più pallida idea. Si vedrà fra un po …fra qualche mese…quando si avrà a che fare con i “mastini” Ue/euro…in particolare con il probabile per non dire sicuro Jens Weidmann a capo della BCE (attuale capo della Bundesbank ) e con l’uomo decisivo per l’assoluto potere tedesco in Europa : la nomina di , MARTIN SELMAYR suo uomo, del CDU, feroce anti-italiano, a Segretario Generale della Commissione Europea.
Povero Gigggino o’ pattacaroo ….e poveri pentastellati….ma soprattutto POVERI NOI. Scommettiamo ??
saluti
ps:Il nonno di Selmayr, Josef, era un generale di brigata di Hitler, condannato a 15 anni per crimini nei Balcani. Selmayr negli ambieti UE è considerato un serpente pari al nonno: deciso, dittatoriale, preparatissimo (sta gestendo la Brexit ) etc etc..e soprattutto–>> ANTITALIANO.
Paolo
Era un comento sul post di Simone 13 marzo 2018 a 22:26
qui le rimostranze di Farage per il modo (fraudolento ) di come è stato inposto Martin Solmayr
https://www.youtube.com/watch?v=LZBLhqTfGoM
qui le discussioni e rimostranze all’interno del parlamento UE stesso sulla nomina di “quell’individuo” chiamo “il mostro ” o “la serpe”….
https://www.youtube.com/results?search_query=MARTIN+SELMAYR+italy
qui un intervista a Selmayr (me ne son visionate un po..per farmi l’idea della persona: è brillante e spietato )
https://www.youtube.com/watch?v=gQDd9mdii-8
Auguri a Gigginoo o Patacaroo …
2Ps..in qualche altra formazione politica (questa si anti UE/euro..) si stanno preparando con competenza ad un eventuale scontro prevedendo nei minimi particolari tutte le possibilità (Lega…think tank Asimetrie…di un “certo” Bagnai con uno squadrone di economisti italiani ed esteri…ma senza far rumore..ma sono al “lavoro”…).(io sono uno spione sempre informatissimo…;-))
Paolo
non va bene…non posti quest’ultima aggiunta con i link ..