Un noir per la storia.
Cari amici,
effettivamente alcuni di voi, intervenendo su questo blog, hanno visto giusto parlando di un romanzo e non di un saggio (in libreria da martedì 26 aprile per i tipi di Sperling & Kupfer ). Ma non del tutto: è un po’ una cosa e un po’ l’altra e tratta di un caso effettivamente accaduto, nell’aprile 1952, a Torino: l’assassinio del numero tre della Fiat, Ingegner Erio Codecà. Delitto del quale non si venne mai a capo perché le piste che via via si succedettero svanirono tutte nel nulla e l’unico imputato portato a dibattimento fu assolto.
Fece diversi anni di carcere, ma per altri reati. Tuttavia, rileggendo i documenti processuali, la stampa dell’epoca, ma soprattutto le note confidenziali dell’Ufficio Affari Riservati ed i carteggi di polizia, così come gli atti parlamentari e le memorie di alcuni esponenti politici, la storia si allarga ad un orizzonte sempre più ampio, sino a toccare i nervi stessi della guerra fredda.
Incontrerete molti personaggi noti: come Vittorio Valletta, Palmiro Togliatti, Eugenio Reale, Federico Umberto D’Amato, Mario Scelba, l’ambasciatrice Usa Clara Booth Luce, Pablo Picasso (che c’entra? C’entra, c’entra), Edgardo Sono, il Principe Lanza di Trabia e persino Domenico Modugno. Ma incontrerete anche figure sin qui assai poco note ma molto interessanti, come una istitutrice svizzera piuttosto inquietante che fu arrestata dai sovietici per spionaggio e poi rilasciata a seguito di uno scambio di prigionieri, tale Negri, come Jacon Magura, un agente dei servizi segreti rumeni, una misteriosa principessa sloveno-ungherese, futura gallerista di fama internazionale, di nome Zorana Romana Gaberscik Fejerdi Budai de Kide, un vecchio arnese del servizio segreto militare processato (ed assolto) per l’assassinio dei fratelli Rosselli in Francia, il fratello di un noto senatore comunista ed anche un investigatore privato che si fregia del nome di Filippo Argenti. Leggerete di uno strano episodio come l’assalto all’ambasciata rumena in Svizzera da parte dei fascisti della guardia di ferro… Insomma non vi annoierete, possiamo assicurarlo.
I documenti sono tutti autentici e regolarmente indicati nell’appendice in fondo al libro. Poi su questi abbiamo lavorato di fantasia, suggerendo possibili soluzioni del giallo attraverso le discussioni di un gruppo di signori usi frequentare la casa di donna Leonora Lopez de’ Fonseca (personaggio di fantasia, come tutti gli altri di questo strano cenacolo, è il caso di dirlo, perché si parla anche delle cene cui partecipano, con tanto di menù, vini e pezzo musicale di accompagnamento). Il libro prende le mosse dalla richiesta di un erede che volendo sapere qualcosa di più sulla morte di un suo congiunto, si rivolge all’avvocato Marcello Dalmasso, frequentatore delle cene di Leonora, che coinvolge il gruppo nella strana inchiesta. Di qualcuno vi diremo in seguito qualcosa di più.
Dunque, un libro documentato ma che resta pur sempre un romanzo noire, scritto con il linguaggio e con la libertà di interpretazione dei fatti preclusa ad un saggio di storia. Nei prossimi pezzi vi diremo qualcosa di più su qualche personaggio, però cercando di non esagerare con gli stuzzichini da aperitivo, per non togliervi l’appetito…
Ivan Brentari, Aldo Giannuli
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GherardoMaffei
Pof.Giannuli, il personaggio che era alle dipendenze della Fiat, coinvolto in precedenza nell’assassinio dei fratelli Rosselli per mano dei Cagoulards di estrema destra francesi,organizzazione ampiamente infiltrata dai servizi segreti sovietici, al pari del SIM italiano, fu assolto dalle accuse. Per completezza di notizie, allora le ricordo che anche Filippo Anfuso , già ambasciatore a Berlino per la RSI fu assolto da simile accusa. Egli assieme a Galeazzo Ciano, come impone la storiografia di regime imperversante, sarebbe stato uno dei mandanti del duplice omicidio. Anfuso al termine della guerra fu arrestato in Francia ma poi prosciolto.Medesima assoluzione avvenne poi in Italia. Eletto parlamentare nelle fila del MSI, è morto per infarto mentre stava pronunciando un discorso in parlamento. Visto che il suo libro pur ispirandosi a fatti veri è scritto sotto forma di romanzo , le rendo noto che è reperibile un altro romanzo, scritto dalla moglie e dalla cognata, di un personaggio chiave della c.d. “strategia della tensione” l’Editore Franco Giorgio Freda. Lei al pari di Massimo Fini, di Giorgio Bocca, Camilla Cederna ecc.ecc. siete convinti delle sua responsabilità. Orbene Giampaolo Pansa un altro celeberrimo “fontanologo” esperto in trame nere,di recente ha scritto che Freda e Ventura con l’eccidio di Piazza Fontana nulla hanno a che vedere. Ora mi aspetto anche da lei, data sua onestà intellettuale ,dopo la lettura del citato libro dal titolo eloquente: “Non ci sono innocenti” , un atto pubblico di resipiscenza, vale a dire di essersi sbagliato e di ammettere il proprio errore al pari di Giampaolo Pansa.Nutro fiducia.
Aldo Giannuli
Navale fu assolto con Anfuso, verissimo come è vero che la storia della magistratura italiana è piena di sentenze vergognose
Freda e Venbtura? Bè se lo dice Pansa… Quale fonte!
GherardoMaffei
Prof.Giannuli un’altra sentenza vergognosa della magistratura italiana è sicuramente quella per la strage “fascista” di Bologna. I magistrati della Corte di Appello di Perugia che assolsero sia Navale che il deputato missino Anfuso, nella sentenza lasciarono ampiamente credere che la Cagoule era infiltrata dai servizi segreti sovietici.Cosa che anche lei (presumo dopo la lettura del libro di Bandini “Cono d’ombra”) non ha escluso. A Perugia valse: “In dubio pro reo”. Era un epoca quella in cui le toghe rosse non imperversano nelle fila della magistratura, una magistratura che mantenne la propria autonomia anche durante “il bieco ventennio” , tanto che il regime fu costretto ad inventarsene una di speciale per condannare gli antifascisti.Pansa detiene a pieno titolo l’epiteto di “fontanologo”,fu uno di massimi esperti di “trame nere”; uno degli apripista della cosiddetta “strategia della tensione”. Un atto di resipiscenza comunque non è un abiura alle proprie idee.
Aldo Giannuli
Ma il fatto che la Cagoule probabilmente fosse infiltrata dai russi non esclude affatto le prove che ci furono su Navale & C. La storia forse è più complessa di quella che non sembri e chissà che un giorno non ne scriva
Pansa esperto di trame nere? Si come molti altri all’inizio, dopo ha scritto polpettoni indigeribili e privi di fondamento
david arboit
Pansa? “Venduto”, nella plurivocità dei sensi della parola.
Mimmo Franzinelli, Il delitto Rosselli. 9 giugno 1937. Anatomia di un omicidio politico, Mondadori.
GherardoMaffei
Professore mi consenta una breve replica anche se fuori tema, poi mi taccio.La Corte ‘appello di Perugia, definì torbido l’ antifascismo parigino.Carlo Rosselli (ebreo multimilionario il Giangiacomo Feltrinelli degli anni trenta) dal comodo e sicuro esilio parigino, reclutava dalla feccia anarchica internazionale, dei sicari e dopo averli imbottiti di denaro, armi ed esplosivi li mandava a morte certa in Italia,nella vana speranza che uccidendo il duce il regime delle camicie nere sarebbe crollato.Finivano regolarmente fucilati a Forte Bravetta grazie all’OVRA , una delle migliori polizie politiche dell’epoca, che aveva saturato di spie l’antifascismo parigino.Che la Cagoule fosse manovrata dai sovietici lo dimostrò l’omicidio del russo “bianco” l’economista anticomunista.Navachine Dimitri.Sempre la Cagoule demolì con un attentato dinamitardo la sede degli industriali francesi a Parigi. Che Rosselli fosse inviso per il suo ruolo giocato nella guerra civile spagnola ai comunisti non solo di Mosca ma anche del PCI è inutile ricordarlo.Il linciaggio mediatico cui è stato sottoposto Giampaolo Pansa, una delle migliori firme del giornalismo italiano, personalmente mi da i conati di vomito. Amen.
Gaz
Per sette anni ho abitato a due vie da Villa della Regina, eppure non sapevo nulla del delitto Codecà. Motivo in più per leggere il libro.
Herr Lampe
L’appetito mi è venuto, ecome.
Però, a rischio di fare la figura della maestrina rompiballe, la prego: corregga il titolo in noir.
E, se sbaglio, mi corigerà lei.
Aldo Giannuli
invecchiando si rimbambisce: succede anche a me
Herr Lampe
Apprezzo l’autoironia 😉
Paolo Selmi
Professore buongiorno,
un grosso in bocca al lupo per la vostra avventura letteraria!
E un appunto (poi, per l’amor di Dio, mi sbaglierò): di romanzo storico stiamo parlando, di letteratura, non di storiografia.
Giovanni “re fasullo d’Inghilterra” era così cattivo?
E che dire di James Brooke che, a complicare ulteriormente le cose, mi perdonino lui e Salgari buonanima, per me esiste solo nel volto dell’indimenticabile Adolfo Celi?
Ma soprattutto, cosa aveva il generale Kutuzov contro la carne di cavallo, che costa un occhio della testa ed è così buona, specialmente come la fa mia moglie alla pizzaiola? Un po’ di cirillico per par condicio: ” Каменский на Рущук солдат послал, а я их одних (терпение и время) посылал и взял больше крепостей, чем Каменский, и лошадиное мясо турок есть заставил. — Он покачал головой. — И французы тоже будут! Верь моему слову, — воодушевляясь, проговорил Кутузов, ударяя себя в грудь, — будут у меня лошадиное мясо есть! — И опять глаза его залоснились слезами. ” («Kàmenskij ci mandava i soldati, sul Ruščùk, io invece ci mandavo solo loro (pazienza e tempo) e di fortezze ne ho prese più io, di lui, e ho fatto mangiare ai turchi carne di cavallo». Scosse il capo. «E anche i francesi la mangeranno. Credimi» mormorò Kutùzov animandosi, e battendosi il petto. «Con me qua, mangeranno anche loro la carne di cavallo!» E di nuovo i suoi occhi si bagnarono di lacrime.) Ora, mi rendo conto di muovermi su un crinale pericolossimo, ma getto il cuore aldilà dell’ostacolo e lancio il mio grido di allarme: Basta con la lobby vegana! Sono tra di noi, ci spiano e ci hanno schedati uno a uno. E Lev Nikolaevič Tol’stoj, ne ho le prove, era il capo. (Povero Lev, perdonami da lassù, insieme a Feder sei e sarai sempre uno dei miei preferiti!)
Ancora complimenti e un grosso in bocca al lupo!
Paolo
Paolo Selmi
Chiedo venia, mi è uscito Feder, uno strano misto di Fedro e Fëdor. Così, dopo essermi inimicato Tol’stoj per aver rivelato al mondo che era il capo del complotto mondiale vegano, ho ripetuto la frittata anche con Dostoevskij per aver rivelato la sua parentela col tennista Feder(er). E col caratteraccio che si ritrova, farà fatica a digerirla!
andrea z.
Non ho visto tra i personaggi del romanzo-saggio Enrico Cuccia e la famiglia Agnelli.
Aldo Giannuli
be Cuccia non c’è
andrea z.
Non mi stupisco, è un uomo che ha sempre manovrato di nascosto.