
Amministrative: commento flash sui ballottaggi.
Più tardi un commento più ragionato:
1. continua la tendenza al collasso del sistema dei partiti attuali (forte ulteriore incremento dell’astensione; successo o affermazione dei candidati locali)
2. la crisi si concentra sul Pd che inizia a manifestare in pieno le conseguenze della sconfitta del 4 dicembre (perdita di comuni storicamente di sinistra come Sesto, Piacenza, Pistoia e dei capoluoghi più importanti come Genova, L’Aquila ecc. poco compensati dalle 4 vittorie di Padova, Lucca, Lecce e Taranto: isolamento del partito che resta sostanzialmente senza alleati; azzeramento della capacità attrattiva di Renzi)
3. Affermazione a valanga della destra (che vince nell’85% dei casi), ma i cui punti di debolezza restano (prende meno voto, in assoluto, del 2013, non risolve le difficoltà di coalizione fra Fi e Forza Italia, è lontano dal 40% e diviso sulla legge elettorale)
4. Si conferma la crisi del M5s che, però vince in 8 dei 10 ballottaggi che lo vedevano in gara e nonostante le notizie romane (ma perde nel centro più importante, Asti). Il segnale per il M5s resta quello del primo turno: questo M5s moderato non piace ai suoi elettori e rischia di disperdere la “grande occasione” del 2016 (Roma, Torino e referendum). Il M5s resta uno dei tre poli, ma forse ha raggiunto la sua capacità massima di espansione.
5. Resta da saggiare la capacità si sconvolgere i calcoli rappresentata dal “Quarto polo” di cui parleremo meglio.
Aldo Giannuli
aldo giannuli, amministrative 2017

grandeTrionfoM5S
questa è la vera tendenza che il M5S governerà l’italia
Aldo S. Giannuli
a me può fare anche piacere, ma dove lo vede questo grande trionfo?
ferruccio santulli
Caro professore, è anche importante notare che per quanto riguarda i due capoluoghi pugliesi, è l’effetto Emiliano che ha prodotto il risultato, non certo quello pd-renzi. Penso che solo a Lucca potrebbe accreditarsi un effetto segreteria nazionale nella vittoria ballottata.
Aldo S. Giannuli
infatti sono d’accordo
robespierre
Poche storie: Renzi e’ stato rottamato. Piu’ tempo si perde dietro un presunto partito di presunto centro-sinistra, piu’ e’ probabile torni al potere la destra. Emblematica e’ la bassissima affluenza: di fatto non hanno votato grillini e simpatizzanti di sinistra. Renzi e’ da cacciare prima possibile o lo sfacelo, anche dell’Italia, sara’ completo ed irreversibile!!!
Tenerone Dolcissimo
Affermazione a valanga della destra (che vince nell’85% dei casi), ma i cui punti di debolezza restano (prende meno voto, in assoluto, del 2013, non risolve le difficoltà di coalizione fra Fi e Forza Italia, è lontano dal 40% e diviso sulla legge elettorale)
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Affermazione minimalista. Il dissidio a destra è grave. La divisione sulla legge elettorale è rimediabile. Il punto e’ un altro.
Come si può tenere insieme sovranisti come Borghi e Salvini e collaborazionisti servili come Tajani e Comi?
Aldo S. Giannuli
quell’85% devo spiegarlo perche sennò si capisce male, sui guai del centro destra trorberò a breve
Leone 1977
Il movimento 5 stelle non ha raggiunto affatto la sua massima espansione. A livello nazionale può contare di un bacino elettorale di circa 15 milioni di voti. Con una squadra di governo competente, e con un candidato premier che non sia Di Maio, il M5S stravincerà le prossime elezioni politiche, oltre alle regionali in sicilia. Come al solito tende a sottovalutare parecchio i pentastellati. Le ricordo che nonostante il caos Raggi a Roma, sono riusciti a vincere in due importanti città sempre nella medesima provincia, come Guidonia Montecelio (terza città più grande del lazio). Sono destinati a governare, ve ne dovete fare una ragione, lei, il professor Becchi, ed il suo amico Gerardo Greco!!!!!
Aldo S. Giannuli
io non ho mai detto che il M5s ha raggiunto il suo potenziale massimo, ma solo che questa ipotesi va presa in considerazione come possibile perchè ce ne sono alcuni sintomi. Mi piacerebbe che Lei mi spiegasse su cosa basa la sua convinzione di un bacino di 15 milioni di voti otre che suoi suoi desideri, A me noin dispiacerebbe affatto che lei avesse ragione, ma faccio l’analista e non il tifoso
Valerio
E ci butteranno in braccio alla Trojka…
Gaz
@Valerio
Ma il quarto partito ha interesse al default italiano, più o meno governato ?
Lorenzo
“questo M5s moderato non piace ai suoi elettori”.
Giusto, ma la marcia verso il centro di Di Maio & C. ha due motivazioni importanti:
1) piacere ai poteri forti che controllano la finanza e i media, coi quali, se non li si vuole scalzare (trasformando l’Italia in una seconda Cuba), bisogna arrivare a patti (leggi assoggettarvisi);
2) Formarsi una base moderata atta ad integrare l’esodo di elettori arrabbiati che avrà luogo entro sei mesi dall’accesso dei 5S al governo, quando saranno costretti a fare loro le finanziarie comandate dall’eurodittatura e si troveranno nell’impossibilità di continuare a dare un colpo a destra e uno a sinistra.
In proposito interessanti commenti sul blog di Bagnai:
http://goofynomics.blogspot.it/2017/06/pd-delendvs-est-addendum.html
Il regime plutocratico è troppo malmesso per lasciare spazi di manovra: o lo si serve o lo si combatte. Chi non è in chiaro sull’opzione da seguire finisce quasi invariabilmente per seguire la prima strada. Sono tempi duri per i socialdemocratici (intendo quelli autentici), che fiutano l’aria e sanno che il crollo del sistema spingerà verso la weimerizzazione del panorama politico.
andrea
il centro destra vincea valangan,come consuetudini tutti cercano di leggere queste elezioni in proiezione elezioni nazionali,ma allora viene da chiedersi ,il cittadino ieri quale progetto politico ha votato ?
e’ evvidente che questa tornata elettorale da poche indicazioni su quello che accadra’ alle prossime elezioni.
Eduardo D'Errico
Asti sarà pure il centro più importante, ma il M5S partiva dal 15% (ballottaggio strappato per 6 voti al PD) contro il 46 del centrodestra , ed è arrivato al 45% . Inoltre, nelle amministrative non ha i mezzi ne’ il personale politico sufficiente per fare campagna sul territorio, tanto è vero che anche in sede locale i temi della sua campagna sono quelli della politica nazionale.
Gaz
ACME NEWS
I partiti tutti hanno contattato Willy Coyote, tramite la Acme Corporation, per saggiare la disponibilità dell’indefesso e incorruttibile Coyote a candidarsi nelle proprie liste, in occasione delle prossime politiche.
Wily, che di pelo sullo stomaco ne ha tanto, ha declinato l’invito, perchè ha già Beep Beep, cui dare la caccia, per mangiare.
Valerio
Più che quarto polo, Quarto Partito…
È innegabile che noi disponiamo di una forte maggioranza nell’Assemblea; ed è pure innegabile (…) che nel complesso i Partiti che partecipano al Governo riscuotono un crescente numero di suffragi dal corpo elettorale. Ma i voti non sono tutto. Possiamo godere, sì, della fiducia della grande maggioranza degli elettori, ma le leve di comando decisive in un momento economico così grave non sono in mano né degli elettori né del Governo. Il partito della Democrazia cristiana, il Partito comunista, il Partito socialista, certo, sono forti, riscuotono la fiducia di milioni e di milioni di elettori. Ma non sono questi elettori che decidono ed orientano le campagne della stampa indipendente, che presenta in forma scandalistica o comunque ostile ogni sforzo che il Governo fa per superare le difficoltà del momento. Non sono i nostri milioni di elettori che possono fornire allo Stato i miliardi e la potenza economica necessaria a dominare la situazione. Oltre ai nostri Partiti, vi è in Italia un quarto Partito, che può non avere molti elettori, ma che è capace di paralizzare e di rendere vano ogni nostro sforzo, organizzando il sabotaggio del prestito e la fuga dei capitali, l’aumento dei prezzi o le campagne scandalistiche. L’esperienza mi ha convinto che non si governa oggi l’Italia senza attrarre nella nuova formazione di Governo, in una forma o nell’altra, i rappresentanti di questo quarto Partito, del partito di coloro che dispongono del denaro e della forza economica.
Gaz
@Valerio
Quando governi determinati a non farsi condizionare dagli “gnomi” hanno deciso di andare all’attacco, hanno vinto, li hanno impoveriti e sistemati.
Un pensiero del genere lo esprimeva De Gasperi, ma lui era il capo di un governo di una nazione sconfitta.
Oggi …